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Autore: Saphira96    22/11/2012    11 recensioni
Chi ha detto che il colore dell'amore deve per forza essere il rosso? Anche il verde può esserlo. Chi ha detto che un pegno d'amore deve per forza essere un gioiello? Anche un pastello può esserlo. E se il pastello è verde, meglio ancora. |Gerry-Lara|
~ 'Prima mi hai chiesto cosa ero venuto a fare, sono venuto a completare il disegno' ~
Genere: Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Crack Pairing
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Threesome
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Verde


- Gerry è scappato – annunciò Cenzone.
 
Voleva scappare, si. Voleva allontanarsi da quella vita. Ma sapeva che quella sera sarebbe tornato da suo fratello, per una ragione o per l’altra.
Il vento gli sbatteva in faccia mentre lui sfrecciava sulla moto per le strade di Roma. Non sapeva dove andare e cosa fare, ma sembrava impartire ordini ben precisi alla sua mente riguardo quale direzione prendere. E infatti in pochi minuti si ritrovò di fronte un palazzo, ad osservare intensamente una finestra. Gerry rimase a contemplarla per una buona mezz’ora, finché una ragazza uscì dal portone e fermandosi davanti il cancello del cortile suonò al citofono. La voce che rispose fece tremare Gerry, il quale nonostante fosse lontano riuscì a seguire il dialogo.
 
- Rosanna cosa hai dimenticato? – domandò la ragazza che rispondeva dall’appartamento.
- Nulla, volevo solo sapere se sei sicura di non volere compagnia – rispose l’altra.
- Sicurissima. Stai tranquilla, vai e non tornare tardi – la rimproverò la voce misteriosa.
- Accidenti, sembri Lucia. Vengo presto tranquilla, tu non aprire a nessuno! – poi Rosanna sorrise alla telecamera del citofono e andò via.
 
Tigre si mosse. Con passi felpati attraversò la strada e varcò il cancello, e con circospezione approfittò del portone aperto per introdursi nel palazzo. Non era sicuro di ciò che stava per fare. Se in quel momento lo avesse visto Mario, suo fratello, lo avrebbe preso in giro dicendo che sembrava una ragazzina. Qualunque cosa avrebbe sentito sul suo conto, Gerry sapeva che non si era mai sentito in quel modo. Lui si sentiva inspiegabilmente forte come una tigre, ma alla stesso tempo timoroso come un coniglio. Salendo l’ultima rampa di scale, il ragazzo si fermò di fronte ad una porta con su scritto ‘L. Brancato’. Suonò, e pochi minuti dopo una dolce ragazza dai capelli ricci gli aprì la porta. Era sorpresa, non sembrava essere spaventata. Gerry la spinse di lato e si catapultò dentro chiudendosi la porta alle spalle.
 
- Gerry cosa ci fai qui? – domandò stranita e con tono quasi isterico Lara Greco.
 
Ma Gerry non rispose, le si avvicinò in modo impacciato e la abbracciò. - Scusa – le sussurrò all’orecchio. Lara si staccò dal ragazzo e guardandolo intensamente negli occhi gli sorrise. - Scusa di cosa? - domandò, - per…tuo padre – . Questa volta fu Lara ad abbracciare Gerry, e questo la strinse sempre più forte.
 
Quando si staccarono, Gerry le prese una mano e con l’altra iniziò a frugare nella tasca del giubbotto. Poi, le porse un colore. Un colore verde. Aprendole la mano le disse – Prima mi hai chiesto cosa ero venuto a fare, sono venuto a completare il disegno -.
 
Mentre una lacrima rigava il viso di Lara, questa tirava Gerry per mano portandolo nel salone. Su un tavolo c’era un album da disegno e una matita, segno che la ragazza stava iniziando a disegnare. Lo fece accomodare e gli porse un nuovo foglio, - perché non ne iniziamo uno nuovo, insieme? – poi gli porse il colore che poco prima lui le aveva dato. Senza pensarci Gerry lo impugnò e iniziò a disegnare.
 
Era una ragazza con un foglio tra le mani che sorrideva ad un uomo, dall’espressione tesa, che le puntava una pistola.
 
Mostrandolo a Lara le rivelò – amo il fatto che tu non hai paura di me, nonostante io sia Tigre – la giovane prese il suo pastello dal tavolo, era verde ma di una tonalità più chiara e girando il foglio dalla sua parte prese a modificare l’originale.
 
Era una ragazza con un foglio tra le mani che sorrideva ad un uomo, dall’espressione rilassata, che le porgeva un mazzo di fiori.
 
Ci mise un po’ a coprire la pistola che il giovane aveva disegnato rozzamente. – Perché io non conosco Tigre. Io conosco Gerry, con la G – scherzò – un ragazzo dolce e sensibile che è pentito da quello che ha fatto in passato. E’ questo che amo -.
 
Lentamente le distanze tra i loro volti si annullarono e le loro labbra si unirono. Gerry non aveva mai provato tanto piacere nel baciare una ragazza. Al primo bacio ne seguì un altro, poi un altro e un altro ancora. Quando si staccarono negli occhi di entrambi si era accesa una scintilla.
 
Gerry afferrò la mano di Lara e la tirò in piedi e poi fino all’entrata di casa, era troppo rischioso rimanere troppo tempo in quell’abitazione. Gerry stava per aprire la porta, ma Lara lo bloccò e la richiuse. - Gerry, non so quando ti rifarai vivo. Ma sappi che io ti aspetterò, qualunque cosa accada. – il ragazzo la abbracciò e asciugandole le lacrime che le rigavano il volto le diede un bacio, l’ultimo per quella volta.
 
Prima che Gerry aprisse di nuovo la porta si voltò per guardarla negli occhi – dì alla Brancato che collaborerò con lei. Ma voglio un’agevolazione, una sola. Voglio te -. Chiudendosi la porta alle spalle si catapultò per le scale per sfrecciare nuovamente per le strade di Roma. Ma questa volta con uno scopo, per la prima volta sapeva veramente cosa voleva.
 
Quando quella sera Lucia rientrò in casa era sconvolta e abbattuta. Lara l’aveva aspettata sveglia, fissando il disegno che aveva fatto con Gerry e stringendo tra le mani il pastello. – Lucia devo parlarti – rispose entusiasta la ragazza, ma la donna la zittì. – Gerry Pugliese è morto – le mani di Lara si aprirono lentamente, e il pastello cadde sul pavimento.
 

E la punta si spezzò.
 

Angolo Saphira96 ~ In questa serie ho provato molta compassione per Gerry, e quando ieri sera ho visto la sua morte ho immaginato questo momento. Perchè secondo me è grazie a Lara se lui voleva cambiare.

Autrice ~ Saphira96

  
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