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Autore: Light and Darkness    11/06/2007    1 recensioni
Il Rakuen ha compiuto il suo volere,fecendo rinascere i quattro lupi che smarriti in un mondo nuovo,cercano di ricordare il loro passato.Ma qualcun'altro è tornato, memore del suo passato cerca ora vendetta e una nuova via per il paradiso.
Genere: Triste, Dark, Azione | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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2.Memorie in frantumi

“Dormire, solo questo. Questo è quello che chiedo: dormire tranquillo.” pensai mentre poggiavo la testa sul cuscino, anche quella notte la mia preghiera non fu ascoltata.

Un vuoto nero soffocante mi avvolge, opprimente come sempre.

“Non respiro.” penso mentre agonizzo, mentre cerco di respirare.

Poi come in un lampo la luce, la sensazione di oppressione che mi attanagliava non si fa più sentire. Cerco di abituarmi a quella luce accecante, lentamente mentre la mia vista si fa più acuta riesco a vedere le fattezze di un uomo in mezzo a una tormenta di neve che lo fa appena intravedere, ma appena viene più vicino lo vedo meglio.

Accanto a me intravedo la forma di un animale molto simile ad un lupo bianco che contrasta molto con la neve rossa che lo circonda.

L'uomo ha indosso una veste nera che lo copre interamente, i lunghi capelli blu scuro si muovono al ritmo del vento freddo.

La benda sul occhio sinistro è un segno caratteristico, lentamente se la toglie a rivelare un occhio che non ha nulla di umano.

“Il rakuen. Io lo aprirò, e tu e le tue sorelle non mi fermerete. Ho già rotto il sigillo.” le parole del l'uomo racchiudono un significato gelido e arcano che mi fa tremare perfino l'anima, non riesco a fare un passo.

La sua faccia è contorta in un ghigno di disapprovazione, la camminata lenta e pacata quasi annoiata mi crea un senso di sconforto enorme che non posso sopportare.

Con la calma più risoluta il mio strano interlocutore estrae da sotto la sua veste una lunga spada, alla sua vista l'ultima briciola di vita rimasta in me si spegne, sento freddo.

“Occhi della luna rossa, tu avresti dovuto essere la perfezione che avrebbe aperto le porte del rakuen, sono deluso. Sei la mia peggiore creazione.” dicendo queste parole l'uomo fa partire contro di me un fendete che mi trapassa lo stomaco, ma non sono in grado di sentire se provo dolore oppure no.

Un lampo di nuovo, nella più completa oscurità io riesco a vedere solo la figura di una ragazza, i suoi capelli sono di un colore rosa pallido e i suoi occhi color magenta mi fissano con uno sguardo compassionevole.

“Non preoccuparti, lei vi aiuterà.” improvvisamente sento che la vita riprende il suo ciclo, appena la ragazza mi tocca con la sua mano il calore riprende possesso del mio corpo, di colpo la luce inonda me è il lupo che era li vicino a me. Mentre nelle mie narici sento solo un profumo che a mala pena distinguo.

Poi il risveglio.........

(...)

Luca si svegliò di colpo, cosi anche Chiara, Daniela e Alix, ognuno guardava il vuoto della propria stanza.

“Che razza di incubo ?” pensò Luca, poi i dubbi lo assalirono.

“Ma chi era quell'uomo ? Perché mi ha chiamato con quel nome senza senso ? Occhi della luna rossa..... e inoltre chi era quella ragazza?” i pensieri del ragazzo erano fermi ed immobili, fissi solo su quel nome.

“E poi ancora quella parola. Rakuen. Ma che significato ha ?” Luca e le altre tre ragazze sentivano che quella parola significava tanto per loro, ma il significato era distante.

Chiara in particolare non ne comprendeva la ragione ne il significato, per lei quella parola era niente più niente meno che una parola, anche se qualcosa di sopito nella sua mente o forse nel suo cuore lasciava emergere qualcosa. Un ricordo, un sentimento forse, nemmeno lei sapeva spiegarselo.

Tsume era sveglio accanto a lei, sentiva la sua agitazione , perché era anche la sua. Anche lui aveva fatto lo stesso identico e spaventoso sogno.

Il lupo grigio scuro portava una cicatrice sul petto, non ricordava minimamente come gli era stata inflitta.

“Hai avuto anche tu una notte insonne Tsume ?” Chiese la ragazza con fare affettuoso.

Tsume la guardò stando seduto.

Lentamente tutti e due si addormentarono cullati da quel profumo cosi dolce e amaro insieme.

Luca invece non riusciva a dormire, più volte si rigirò nel letto sperando di dormire. Quella parola continuava a rimbombargli nelle orecchie.

“Rakuen, il luogo dove sbocciano i fiori della luna. Il luogo dove c'è libertà e pace. Devo trovarlo, devo aprirlo.” La mattina seguente, i ragazzi si risvegliarono parecchio abbiocati.

“Uff. Spero solo che quel brutto muso di Kensuke non si faccia vedere anche oggi, non lo sopporto proprio.” disse Luca alzandosi dal letto dopo una buona colazione, salutò Kiba come faceva di solito e si diresse verso scuola. Le nuvole erano cariche di pioggia, ma ancora non pioveva. Nel tragitto incontrò sua cugina e le sue amiche che chiacchieravano animatamente.

Erano le sole conoscenze che aveva, non che Luca fosse intrattabile o antipatico, ma da quando gli erano morti i suoi genitori, lui si era chiuso sempre di più in se stesso, l'unica sua compagnia erano le tre ragazze e naturalmente Kiba che gli era sempre stato vicino, solo lui e Luca si erano salvati dall'incendio di 10 anni prima.

Tutti e due altro non erano che , l'uno un bambino e l'altro poco più di un cucciolo.

Anche i genitori di Chiara morirono nello stesso giorno, i due furono trasferiti in un orfanotrofio, dove poi vennero dati in custodia a due coppie diverse.

Poi Luca come Chiara decise di andare a vivere per conto suo.

Mentre ripensava a ciò che era accaduto Luca sentiva un grande vuoto crearsi intorno a lui.

“Che cos'hai ? Non mi sembri molto loquace oggi.” disse Alix.

“Nulla. Assolutamente nulla.” disse Luca freddo.

“E dai. Quel muso lungo non mi pare quello di uno che non gli sia capitato nulla.” disse lei tranquilla sperando di farlo parlare, con Alix, Luca aveva avuto sempre un rapporto particolare, con lei lui si sentiva più sciolto più libero.

“Hey Alix.” una voce la chiamò da lontano.

Tutti si girarono a vedere un ragazzo dai capelli castani chiaro lo sguardo furbo, ma gentile e dal fisico ben pasciuto che vestiva una felpa a mezze maniche gialla, dei pantaloni grigi e delle scarpe da ginnastica.

“Oh Ciao Mark, come va ?” chiese Alix amichevolmente.

“Bene grazie, soprattuto dopo che ho fatto un abbondante colazione.” rispose lui bonario, poi guardò Luca che si era fermato con Daniela e Chiara per aspettare Alix.

“Hey. Ma tu non sei quello che ieri ha fatto a pugni con Christian ?”disse indicandolo.

“Perché ti interessa saperlo ?” la riposta di Luca era più fredda del ghiaccio.

“Nulla, per curiosità.” poco dopo però Luca senti di doversi scusare con Mark.

“Nessun problema, davvero.” rispose Mark.

“Faccio un sogno ogni notte poi mi sveglio e non riesco a dormire.” disse Luca ad Alix in un orecchio per non farsi sentire.

“Me lo vuoi raccontare ?” gli chiese lei tranquilla sottovoce.

“Dopo in privato va bene ?” Luca non nascondeva di avere un debole per Alix, ma era certo che quel suo sentimento fosse noto solo a lui.

“Di che cosa state confabulando voi due ?” chiese Mark curioso, solo allora Luca notò lo strano collare che il ragazzo portava al collo.

“Nulla che ti riguardi. Ma ad ogni modo, strana per essere una collana quella che porti.” disse Luca indicando il collare di Mark.

“Intendi questo ?”

“Si proprio quella.” i ragazzi continuarono a camminare fino ad arrivare all'entrata di scuola, Kiba in forma umana era li che li aspettava, assieme a Tsume.

“Oh no. Va beh basterà non dargli corda.” pensò Luca, poi la campanella suonò e tutti gli studenti entrarono in classe.

Christian si sedette e non disse nulla.

La professoressa Cherr entrò con un po di ritardo in classe, poi si mise a spiegare, Kiba passò il tempo a cercare di leggere un libro, le parole gli risultavano incomprensibili.

Luca nel frattempo cercava di rimanere attento il più possibile, ma niente, tutto gli rimandava a quel sogno.

“Cercala. Cercala, lei ti indicherà la via da seguire. La via per il Rakuen.”una voce distante, lasciva ma tranquilla parlava nella mente del ragazzo, ma lui la considerava un fastidio.

“Insomma, chi dovrei cercare ? E poi cos'è il rakuen ?” urlò Luca.

“Che cosa hai detto ?” Kiba si alzò dal banco e lo squadrò con i suoi occhi azzurri.

“Che ti importa.” ribatte Luca deciso, poi si stupi la professoressa avrebbe dovuto richiamarli tutti ed due, eppure non l'aveva ancora fatto.

In pochi attimi si rese conto di quello che era successo. L'orologio era fermo, tutto era immobile, fuorché Luca e Kiba, ma non erano soli anche Chiara e Tsume si muovevano anche loro.

“Luca cos'hai detto ? Rakuen. Allora anche tu hai fatto quei sogni. Perché non me l'hai detto ?” chiese la ragazza avvicinandosi.

Poi d'improvviso un canto acuto, doloroso, lancinante, attraversò la mente di tutti quanti, Luca e Chiara caddero a terra reggendosi la testa per il dolore urlarono.

Kiba resistette alcuni secondi poi anche lui si resse la testa.

“Smettetela state zitti.” Tsume era infastidito dal rumore, ma le voci dei due erano ancora più seccanti.

Poi in lampo il canto cessò di colpo.

“Il suo profumo lo sento ora. So che sei qui.”un istinto irrefrenabile si impossesso di Kiba usci rapido dalla classe, Tsume fece lo stesso.

Luca e Chiara li seguirono correndo anche loro, in un lampo un impulso gli diceva di seguirli, fuori dalla classe incontrarono anche Alix e Daniela che rincorrevano Hige e Toboe.

Arrivati ad una rampa Kiba si fermò , l'impulso si stava facendo più forte verso il basso, tutti scesero.

Arrivati al livello delle cantine più vecchie ed in disuso si ritrovarono di fronte ad una porta arrugginita. Kiba aprì la porta con una spallata.

Oltre quella soglia vi trovarono una grande sala con al suo interno diverse serie di camere di vetro piene d'acqua.

“Ma che razza di posto è questo ?” domandò Hige seccato dall'odore di chiuso della stanza.

“Non lo so.” ammise Alix.

“Sembra essere una specie di laboratorio.” disse Luca semplicemente. Kiba si girò verso di lui.

“Tu hai nominato il Rakuen. Come fai a sapere della sua esistenza ?”

“Cosa ti importa ? E poi non so neanche cosa sia questo posto.” Kiba non disse nulla, mentre tutti discutevano lui si mosse verso una grande sfera di vetro dentro la quale stava un figura umana, immobile, statica.

Luca seguì Kiba mentre lui si avvicinava a quella sfera di vetro.

Kiba poggiò una mano su quella sfera di vetro e la figura al suo interno ebbe un sussulto.

Un piccolo terminale illuminato stava vicino a quella strana struttura, era in standby per eseguire un ordine preciso: lo svuotamento della vasca dove la ragazza stava sospesa.

Alix si avvicino e disse piano : Rakuen, poi digitò le lettere della password per attivare il comando.

Lentamente dei tubi aspirarono via il liquido e la camera si apri.

Kiba si avvicinò alla ragazza la quale lo abbracciò.

“Io.... Io ti.... io ti ho vista. Nei miei sogni.” Luca balbettava, non capiva, non riusciva comprendere.

Le altre ragazze fecero un segno d'assenso come ad dire anch'io.

Luca fece per avvicinarsi.

“Tu non osare avvicinarti a lei.” Kiba gli lanciò un occhiataccia.

“Lascia che si avvicini e anche le altre. Lascia che si avvicinino a lei ” disse la ragazza.

Kiba fu restio a farlo, ma alla fine ubbidi.

“Sfiorala solo con un dito e io.......” Kiba non concluse la frase ,Luca si avvicino alla distanza di un braccio da Cheza cosi come fecero Chiara e le altre due.

“Chiudi gli occhi.” disse lei lentamente, il ragazzo ubbidi.

Prontamente l'odore di fiori si avverti in tutta la stanza vivido come quello del sogno.

Poi un rumore risvegliò il ragazzo.

Il preside Aicrad era apparso sulla soglia spaesato e aveva fatto cadere distrattamente una serie di provette che si frantumarono sul pavimento.

Questa è la prima parte del secondo capitolo,la seconda mi sta richiedendo un po di tempo quindi spero che questa vi piaccia ma per favore recensite. Sono certo che non piacerà a tutti, ma almeno ditelo.

  
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