Fanfic su artisti musicali > Jonas Brothers
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Autore: ChiaraDanger    23/11/2012    3 recensioni
So che può sembrare la solita storia scontata ma spero possiate cambiare idea leggendola.
Questo è un piccolo estratto:
Precedentemente avevo pensato che finalmente stavo provando cosa significasse sentirsi liberi, sentirsi vivi, ma solo in quel momento, solo con lui vicino a me, solo con la sua bocca avvinghiata desiderosamente alla mia stavo veramente provando cosa potesse realmente intendersi col dire sentirsi vivi, sentirsi il sangue scorrere nelle vene e la linfa vitale crescere al proprio interno.
Genere: Drammatico, Introspettivo, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Danielle Jonas, Joe Jonas, Kevin Jonas, Nick Jonas, Nuovo personaggio
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Prima long che posto.. non sono bravissima a scrivere ma spero possa piacervi e che la seguiate =)
Volevo solo dire una piccola cosa.. in questa fic i Jonas non hanno ne la loro età attuale ne la reale differenza d'età.. ma hanno tra loro tutti un anno di differenza.
Ok detto questo vi lascio alla storia!! =D


Li vidi arrivare come sempre l’uno accanto all’altro. Al loro passaggio tutto il corridoio della scuola si immobilizzava, qualunque cosa stesse succedendo precedentemente.
Erano i ragazzi più carini della scuola e come se non bastasse erano fratelli.

Kevin, il maggiore. Incontrastato re dei corridoi, da quando aveva messo piede in quella scuola aveva iniziato a dettare le sue leggi reso forte dal branco di leccapiedi che gli girava sempre intorno.
Era fidanzato con il capo delle cheerleader, Danielle Deleasa, ragazza che aveva sottratto al fratello minore.

Joseph, il mezzano. Capitano della squadra di football, circondato anch’egli dalla sua banda di leccaculo, era il solito ragazzino troppo pieno di se che credeva di avere il mondo pronto a prostrarsi ai suoi piedi.
Casinista indiscusso, collezionava flirt e scopate l’una dietro l’altra con la parte femminile della scuola pronta a mettersi in fila per dargliela.

Nicholas, il minore. Leader della band della scuola, portava avanti diverse relazioni  contemporaneamente e scappatelle varie senza che mai nessuna delle ragazze se ne accorgesse.
 
“Guarda arrivano” disse Lex, o meglio Alexandra, la mia migliore amica, una bionda tutto pepe.
 “Come sto?” chiese aggiustandosi la gonna scozzese della divisa scolastica.
“Bene Lex, come sempre” le risposi dandole una veloce occhiata prima di infilare la testa nell’armadietto non appena vidi che i ragazzi erano quasi arrivati dove eravamo noi.
“Spero che almeno oggi Nicholas mi noti” mi sussurrò prima di mettersi in bella mostra per il passaggio dei fratelli Jonas.
“Ciao Nick” disse cercando di attirare l’attenzione del riccio e di sembrare il più disinvolta possibile, ma l’unica cosa che ricevette in cambio fu uno sguardo come a voler dire -chi è questa e perché mi parla?- .
“Mi ha ignorata.. di nuovo” ammise tristemente girandosi verso di me che come gli struzzi ricaccia la testa all’aria aperta.
“Lex li conosci quei tre, si credono i padroni del mondo! è meglio se lasci perdere” dissi sul suono della campanella che segnava l’inizio dell’ora di ginnastica, quella ce più odiavo nell’intero orario.
“Comunque adesso abbiamo ginnastica quindi meglio andarsi a cambiare, anche se odio quest’ora” brontolai trascinandomi verso gli spogliatoi della palestra.
 
Non ero per niente una di quelle ragazze sicure di sé, che amano mettersi in mostra o che giocherebbero carte false pur di entrare nella squadra delle cheerleader.
Agli occhi di tutti apparivo come la ragazza invisibile, la sfigata di turno con un’unica amica.
La persona che alle feste preferiva un buon libro, che amava passare le giornate immersa nel verde ad ascoltare musica o a scrivere; in pratica la ragazza vicino alla quale alla mensa della scuola non si sarebbe
mai seduto nessuno.
 
“Valerie la prof ci ha detto di radunare le ragazze e formare due squadre di pallavolo” mi disse Lex una volta sentite le disposizioni date dalla signorina Robinson.
“Veramente preferirei fare la riserva” cercai di scappare al mio infimo destino ma inutilmente poiché Lex non volle sentire ragioni e mi trascinò con se dal resto della classe.
 
Lex al contrario di me era una ragazza molto bella, atletica e che amava spassarsela per cui mi sorgeva spesso la domanda di come io e lei fossimo finite per diventare amiche.
 
“Ragazze ci siamo anche noi” disse quando giungemmo dalle altre che senza neanche nasconderlo immediatamente mi guardarono come se avessi la peste.
“Senti Lex è meglio per tutti che io resti in panchina” proposi ancora una volta ma venendo bloccata di nuovo, stavolta però da Danielle.
Si una delle mie tante fortune era avere il capo cheerleader proprio con me durante l’ora di ginnastica.
“Valerie non fare così” disse “verrai in squadra con me non ti preoccupare” continuò sorridendo nel modo più falso possibile prima di allontanarsi con il resto della “nostra” squadra.
-bene Valerie sei nella merda adesso- pensai tra me e me prendendo posto in campo nelle file di dietro. –cerchiamo solo di fare il minor numero di danni possibile- riflettei ancora prima che la prof desse il via alla partita.
 
Le cose andarono bene per i primi cinque minuti nei quali giocai poco, ma cambiarono appena Danielle lasciò la squadra per raggiungere Kevin che era sugli spalti della palestra.
Da quel momento in poi entrai nel vivo del gioco e passò poco prima che una pallonata mi arrivasse dritta in mezzo alla faccia.
“Ahi!” gridai massaggiandomi il naso dopo essere caduta a terra.  
Alzando lo sguardo notai che tutte le ragazze intorno a me stavano ridendo così lottai con tutta me stessa per non versare lacrime lì davanti a loro e per non scappare via per l'appunto piangendo.
Sapevo che quella pallonata non era stata casuale ma cercare di spiegarlo alla professoressa sarebbe stato inutile visto che dalla mia parte, a parte Lex, non avrei avuto nessuno così con tutta la forza che avevo mi rialzai e congedandomi il più dignitosamente possibile andai via seguita subito da Lex.
 
“Chi era quella svampita per terra?” chiese Kevin alla propria ragazza assaporando tutto il divertimento del momento.
“E’ nel nostro corso di matematica amore” disse ridendo anche lei prima di baciarlo “ed è con me e Joseph nel corso di chimica”
“Nei sei sicura Danielle? Non mi sembra di averla mai vista” si intromise Joe che era appena arrivato seguito da un paio di altri ragazzi della squadra di football.
“Ma d’altra parte.. chi ha mai visto te a quel corso capitano?” scherzò Danielle battendo il cinque a Joe proseguendo nelle loro risate.
 
“Vale mi dispiace tantissimo! E’ tutta colpa mia” disse la mia migliore amica abbracciandomi e in quel momento esatto iniziai a piangere tra le sue braccia.
“Non capisco perché ce l’abbiano tanto con me” dissi tra un singhiozzo e l’altro “in questi anni me ne sono sempre stata sulle mie senza dar fastidio a nessuno” continuai sfogandomi tra le sue braccia.
“Valerie non è colpa tua! Sono loro che non riescono a vedere la meravigliosa persona che sei” cercò di consolarmi Lex stringendomi il più forte possibile.
 
Lei era tutto per me. Era la mia migliore amica, una sorella, l’unica della quale mi potessi fidare ciecamente e che conosceva tutto di me.
Mi era stata accanto da sempre sin da bambine e se ce ne fosse stato bisogno non avrei esitato a mettermi in discussione per lei.
 
“Grazie Lexi. Sei la migliore amica del mondo” le dissi stringendola per poi asciugarmi le lacrime.
“Lo sai che su di me puoi contare sempre e spero sia così anche per me perché..” lasciò la frase in sospeso e iniziò a guardarmi con lo sguardo da cucciolo.
“Lex che succede?”  chiesi con aria sospetta cercando di capire cosa stesse per chiedermi.
“Be’ ecco.. dovresti farmi un piccolissimo piacere..” disse ancora vaga “si tratta di Nick e..” ma si interruppe di nuovo a causa del ritorno negli spogliatoi delle altre ragazze.

 
  
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