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Autore: Sylvia Ruth    23/11/2012    1 recensioni
Il cuore di Dave Gahan si è fermato per tre minuti... Questa è cronaca...
Ma se non fosse tutto qui?
Se la sua morte fosse stato solo un nuovo inizio?
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: What if? | Avvertimenti: Triangolo
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3 capitolo

"Potete entrare. Adesso è troppo stanco per avere reazioni violente." La maschera sorridente svanisce dal suo viso. "Jenny, ti offro un caffè. Zuccherato. Ne ha i bisogno." Le circonda la vita con un braccio, sostenendola.
"Grazie, Kit." Mormora lei.
Martin non riesce o non vuole muoversi. Non lo sa nemmeno lui. Guarda attraverso il vetro Dave che muove incessantemente le dita delle mani. "Fa spesso così?"
"Adesso molto di meno. Dovevi esserci i primi giorni. Per fortuna Jennifer mi ha telefonato. E' una donna straordinaria, Martin. Non dimostra la sua paura. Gli è vicina, lo incoraggia, lo sa blandire e lui... Te l'ho detto. E' l'unica da cui si lascia toccare."
"Jonathan, io... Io...Non ce la faccio. Dammi pure del vigliacco, dell'insensibile... ma non CI RIESCO!" Fa fatica a distogliere gli occhi da quella figura esile. "Mi sforzerò... se mi cercherà. Solo quando farà espressamente il mio nome." Appoggia una mano sul vetro. "Sono sicuro che ne uscirà più forte. Lui non è come me. Debole e incerto. Non lo è mai stato. Fragile, questo sì, ma... mai spaventato."
Jonathan lo fissa scuotendo la testa. "Non lo farà. Lo so io e lo sai tu."
Martin annuisce e retrocede a testa bassa. Vicino al cancello nota Kit che scherza con una giovane infermiera e poi la saluta con una lungo bacio.
"Chris ha fatto un'altra vittima. Non se ne fa scappare una." Ridacchia il portiere.
"Ma non è gay?" Gli sfugge dalle labbra.
"Chris Gay?? Che razza di idea balorda! E' qui da meno di una settimana e si è già ripassato la maggior parte di quelle carine. Sembra un vasetto di miele e loro tante mosche."


Una porta che si affaccia sul giardino si apre e ne esce Dave. Cammina lento, un passo dopo l'altro, con cautela. Si ripara gli occhi dalla luce. Cerca una panchina e si lascia cadere con un sospiro, massaggiandosi i polpacci. Il prurito è quasi sparito ma ogni tanto si fa ancora sentire. Un fruscio gli fa voltare la testa. Guarda affascinato Kit, che in una radura tra alcuni cespugli, compie alcuni lenti, precisi, ieratici movimenti. Poi lo vede scivolare a terra con le gambe incrociate e le mani appoggiare sulle ginocchia.
"Ciao, David." Dice senza aprire gli occhi.
"Come fai a sapere che sono qui?"
"Ti sento." Risponde con un sorriso calmo.
"Ma se non mi sono mosso e i cespugli..."
"Ti sento con il cuore, con la mente. Non con le orecchie o... il naso." Lo arriccia. "Da quanto non ti lavi per bene?" Apre un occhio.
"Non lo so. Per me ogni minuto è uguale all'altro." A Dave la conversazione sembra assurda. Kit è a torso nudo e lui solo ora nota alcune vistose cicatrici." Cosa ti è successo?"

"Ricordi di un mio lontano passato." Si solleva sulle mani, sempre tenendo le gambe incrociate e si volta nella sua direzione. "Perché non provi a meditare? Ti aiuterebbe."
"A cosa? A non provare più la voglia di bucarmi?" Mormora con una smorfia amareggiata.

"No. A metterti in comunicazione con quella parte di te che è ancora nascosta alla tua percezione. A non averne paura... Siediti sull'erba, chiudi gli occhi e svuota la tua mente. Ascolta quello che ti dirà il vento." Bisbiglia con voce cantilenante.

Dave non sa bene nè come nè perchè ma ubbidisce. Avverte come se l'aria lo sfiorasse leggera in una calda carezza. **Dave... David... Sei il benvenuto...** Voci sottili, lontane e poi una più vigorosa, come se la persona fosse vicina a lui.
** Ben trovato, figlio. Sono contento nel vedere che ti stai riprendendo.**
** Io ti conosco! Riconosco la voce del mio sogno. Chi sei?**
** Il tuo nuovo padre... Un padre putativo. Una guida. Il tuo maetro per aiutarti nella tua nuova vita.**
** Nuova vita? Quale? Quello di un tossico??** Avverte una risata divertita che gli sembra di aver già sentito.

**Tu non sai mai più un tossico. MAI PIU'. Percepisco la tua curiosità. Come tutti i nuovi nati. Vuoi conoscermi? Vuoi sapere chi sono e come sono? Apri gli occhi. Sono davanti a te.**
Lui li spalanca. "Kit??"

"Salve figliolo." La sua voce è cambiata. Più matura, più seria, più vecchia. Uguale a quella che lui ha udito, non solo il giorno in cui non è morto, ma anche nelle notti in cui la voglia di droga era più forte. Quella voce che credeva frutto di allucinazioni o del delirio.
"Chi sei?"
"Lo sai. Christoper "Kit" Marlowe." Sorride ironico.

"Cioè il volontario inglese, più giovane di me di due anni?" Sbatte le palpebre. E' strano. sembra che il suo aspetto fisico cambi ad ogni suo battito di ciglia. E' come se fosse... incorporeo. Eppure lo ha toccato, pulito, calmato, abbracciato, imboccato.

"Infatti sono nato dell'anno del Signore '64. Ma non del tuo secolo." Dave lo fissa trasecolato. "Sono venuto al mondo vicino a Canterbury, Inghilterra. Nel 1564. Non so dirti nè il giorno nè il mese precisi. I miei si ricordavano che era faceva freddo e basta."

"Ok. Questa è una visione. Non so come ma sono fatto e strafatto. Tu... avresti più di quattrocento anni??"
"Già. Li porto bene, vero?" Ride l'altro. Gli porge la mano e Dave retrocede. "Non aver paura. Afferrala." I suoi occhi sono pieni di un calore sconosciuto e lui allunga, esitante, il braccio.

"Non brucia. Sento solo un pizzicorino... Come con Jennifer." Mormora sbalordito. Ha ben presente il dolore intenso che prova ad ogni tocco.
"La tua donna." Annuisce Kit.
"Come... La mia donna..."
"Lei ti ama. Per davvero. Questo annulla gli effetti del tuo cambiamento."
"Che cambiamento? Io non sono cambiato."
"Tu non sei più David Gahan, vissuto a Basildon. Cioè. Lo sei e non lo sei. Ora tu sei uno del mio popolo. Sei uno dei pochi immortali, o quasi."

Dave scoppia in una risata isterica. "Adesso tirerai fuori un' antico spadone e mi taglierai la testa?"
"Guardi troppi film. Niente di così... ridicolo. Nessuno di noi si uccide l'uno con l'altro. Niente effetti speciali. Solo..." Il suo viso si fa triste. "Sei solo un bambino. Avrai tanto, tanto tempo per capire che maledizione ci portiano addosso. Bando alle ciance. E' tempo di iniziare il tuo addestramento. Devi essere pronto a tornare tra i fortunati. I mortali."
   
 
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