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Autore: argentmist    23/11/2012    0 recensioni
[ Vampire!AU, Pruaus] [Sidepairing: Fruk, Spamano, Gerita]
Il proiettile mancò il bersaglio perché quest’ultimo con un agile scatto aveva raggiunto la balaustra del ponte, da cui si lanciò sprofondando nelle scure acque del fiume sottostante. [...]
L’ebbrezza della caccia lo faceva quasi sentire di nuovo vivo, specialmente in quest’ultimo caso. L’ultimo colpo lo aveva quasi preso, un risultato che a molti cacciatori più anziani non era mai riuscito.
Sapeva di star scherzando con il fuoco, ma non riusciva ad ignorare l’attrattiva che una sfida del genere rappresentava.
Genere: Angst, Romantico, Sovrannaturale | Stato: in corso
Tipo di coppia: Yaoi | Personaggi: Austria/Roderich Edelstein, Francia/Francis Bonnefoy, Inghilterra/Arthur Kirkland, Prussia/Gilbert Beilschmidt, Spagna/Antonio Fernandez Carriedo
Note: AU | Avvertimenti: nessuno
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Uno dei cacciatori di stanza nella zona del quartiere degli artisti, verso l’alba, trovò il cadavere di una donna sulla trentina.

Era la terza vittima in una settimana e presentava le stesse caratteristiche delle altre due: i segni sul collo che facevano presumere che la morte fosse sopraggiunta per strangolamento, verso le prime ore dell’alba a giudicare dalla temperatura del corpo.

All’inizio si era pensato all’operato di un vampiro, ma poi l’ovvia mancanza di morsi sul corpo della vittima e il fatto che non fosse stata dissanguata avevano fatto scartare quella possibilità. 

Inoltre, avrebbe infranto quel delicato equilibrio di coesistenza che si era creato tra cacciatori e vampiri per la sopravvivenza di entrambi, dopo la guerra avvenuta secoli fa.

Avendo necessità di nutrirsi solo una volta al mese, il numero di vittime era relativamente basso e in alcuni casi i soggetti, anche se avendo poi bisogno di un ricovero in ospedale, sopravvivevano all’esperienza. 

Il patto prevedeva in ogni caso che i cacciatori avessero un ruolo di sorveglianza e intervenissero quando ritenevano opportuno, anche se alcuni di loro a volte erano fin troppo zelanti. In passato si erano verificati alcuni episodi dove si era proceduto senza aver avuto una certezza effettiva della colpevolezza.

Per questo motivo i vampiri erano stati scartati dalla lista degli imputati dei recenti omicidi; nessuno di loro sarebbe stato così stupido da andare in giro a seminare cadaveri, quando sapevano che ciò avrebbe scatenato contro di loro tutti i cacciatori della città. 

Ulteriore motivazione poi era stata data dal fatto che tutti gli omicidi erano stati compiuti di giorno e questo praticamente escludeva che si potesse trattare di un loro operato.

Anche se la luce solare non gli risultasse letale, evitavano comunque di trovarsi esposti ad essa per via delle dolorose bruciature che ne sarebbero conseguite e della loro lenta guarigione. 

Nonostante tutto, l’organizzazione dei cacciatori si stava ancora occupando del caso perché entrambe le vittime, e con tutta probabilità anche l’ultima, avevano in comune il fatto di avere legami con persone che ne facevano parte. 

Una volta riferiti gli ultimi sviluppi al quartier generale, i livelli di guardia subirono un brusco aumento e vennero raddoppiati i turni di pattugliamento della città, soprattutto in vista dell’evento mondano a cui avrebbero partecipato anche molti personaggi di spicco della città e che si sarebbe tenuto di lì a due giorni.

Arrivò l’ordine che vi sarebbe stato mandato un gruppo di cacciatori in incognito per monitorarne la sicurezza.


*

La serata alla villa si stava svolgendo tranquillamente, fino a quando Antonio non notò per terra, vicino al tavolo, un volantino, che doveva probabilmente essere sfuggito a Lovino quando era rientrato dal giro di commissioni che lui e Arthur si alternavano.

Il volantino in questione, con una grafia elegante su sfondo rosso, invitava a partecipare a una festa in maschera che si sarebbe tenuta tra due giorni per celebrare l’anno nuovo.

A quel punto, Antonio battendo le mani per richiamare l’attenzione degli altri disse con il suo tipico piglio vivace:

“Signori miei, tirate fuori i vostri smoking perché abbiamo un ricevimento a cui partecipare!” concludendo con uno svolazzo della mano che reggeva il volantino, che passò poi di mano in mano ai presenti.

Quando Lovino lesse che nella serata era previsto anche uno spettacolo circense un sorriso nostalgico gli comparve in volto, ricordando le volte a cui aveva assistito a simili spettacoli assieme a suo fratello e al nonno in quella che sembrava una vita fa.

Ma il suo indugiare sui ricordi d’infanzia venne interrotto presto dalla voce di Francis che esprimeva la sua approvazione alla proposta, rivolgendosi poi a Gilbert: l’amico sembrava l’unico a non essere interessato e se ne stava appollaiato sulla sua poltrona con il portatile in grembo. 

“Tu più di tutti hai bisogno di svagarti un po’, è tutta la settimana che sei di umore strano. E poi… magari è la volta buona che trovi qualcuno con cui passare la notte.” concluse ammiccando e dovendo poi schivare la ciabatta diretta contro la sua faccia, che costituiva l’unica risposta che avrebbe ricevuto da Gilbert.

Ridendo, il biondo poi afferrò Arthur per la vita, lanciandosi in un giro di valzer improvvisato e dicendogli che era meglio ripassare i passi perché i suoi piedi potrebbero non più riprendersi se sottoposti a un massacro come quello dell’ultima volta.

Arthur contrattaccò rispondendo che se gli avesse mai pestato i piedi, la colpa non era certo da attribuire a una sua carenza nella danza ma all’incapacità del suo compagno di tenere le mani a posto in pubblico.

Francis scoppiò nuovamente a ridere e i due continuarono a volteggiare per il salotto, accompagnati dallo scoppiettare del fuoco nel camino e ben presto seguiti da Lovino e Antonio.

Gilbert, messo da parte il portatile, si alzò e si diresse alla finestra pensando a come le occasioni mondane di quel tipo si rivelassero molto spesso di una noia mortale.

Poggiando i gomiti sul davanzale osservava con sguardo assente la città avvolta da una lieve nebbia, fino a quando un pensiero non lo riscosse dal suo stato di apatia; vista la portata dell’evento era molto probabile che fosse presente anche il cacciatore. 

Se così fosse stato, la serata si sarebbe rivelata tutt’altro che noiosa.
Nonostante gli altri disapprovassero il suo comportamento considerandolo pericoloso ed irresponsabile, non riusciva a farne a meno. L’adrenalina che conseguiva dallo sfidare la sorte in quel modo era l’unico modo per colmare, seppur per breve tempo, quel senso di vuoto che lo attanagliava.

 

  
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