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Autore: Queen_Of_Ice    23/11/2012    0 recensioni
Quello che da anni è nascondiglio di chi come lei, ha delle capacità supernaturali, da nabbi che non sanno usarli, diviene la seconda reggia del nipote spaccone di "Zio Paperone". Di certo lei, non la prende bene...
Genere: Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Il Prezzo Del Potere

Apre gli occhi rossi causati dalla stanchezza, ancora assonati. Sente che anche oggi sarà un’altra giornata dannata.
Si alza per dirigersi in bagno, lavandosi, vestendosi. Sceglie e muove gli oggetti con i suoi poteri, tanto per controllare che questi ci siano ancora.
Fa ricadere i lunghi capelli rossi e mossi, lungo la schiena mentre le iridi riprendono il loro naturale colore, un sfavillante e pericoloso verde smeraldo. Prova a far sparire un braccio mentre indossa i vari bracciali a cerchi argentati e dorati, deve assorbire altri poteri se non vuole indebolirsi, gia fa a fatica a controllarsi. Sbuffa prendendo la sua giacca in pelle nera, la indossa assieme agli occhiali da sole, scuri, intasca il cellulare uscendo dalla sua abitazione per dirigersi all’edificio abbadonato.
Quello che da anni è nascondiglio di chi come lei, ha delle capacità supernaturali, da nabbi che non sanno usarli. Ma al suo arrivo, lo spettacolo è ben diverso: al posto dei nabbi ci sono igegneri e muratori, carpentieri che stanno li a ricostruire ed aggiustare quel posto per creare una villa secondaria per un figlio di papà, un super montato che doverebbe capire quanto quel posto per quelle persone potrebbe significare casa.
Ma Lucio è egoista, un figlio di papà dalla super forza fisica, niente a che fare con i poteri psichici di Asia, ma Lucio è cosi convinto da alimentare l’odio e la rabbia della ragazza fredda e cinica, dal senso patriottico anche se rude. Nota i lavori in corso, storce il labbro contrariata, pochi giorni e sarà tutto finito, persino i nabbi hanno sgombrato l’area, c’è solo Lucio con i suoi capelli oro e occhi di caffè, dal sorriso da spaccone.
Stringe i pugni avvicinandosi silenziosa, non la nota nessuno, solo il biondo.
" Mi spiace, ma questo è un territorio privato. Tu e quelli come te non potete piu venire qui "
sprezzante mentre lo dice con quel tono calmo e rilassato, talmente fastidioso per la rossa. Schiude le labbra Asia, chiudendo le iridi smeraldo in due fessure minacciose, non una parola da parte sua, abituata al silenzio.
Nessuno le crede se non vede, come il giorno precedente quando voleva dimostrare le sue capacità per farsi aiutare, per fermare quella costruzione, ma nin era riuscita a far scomparire nemmeno un capello, troppo stanca e senza forze. Della luce bianca, leggera, simile a nebbia, attraversa le iridi caffè del ragazzo per arrivare a quelle di Asia che silenziosa assorbe a pochi metri di distanza, le sue capacità fisiche, abbassando un poco gli occhiali. Lucio trema, la rossa conosce bene le sensazioni che scorrono in lui: vulnerabilità, impotenza, rabbia, la paura di sentirsi un comune umano, di perdere quella capacità che lo contraddistingue dagli altri. Il biondo trema ancora, la rabbia lo scuote, ma il fare della rossa lo paralizza, impotente di reagire mentre Asia inizia ad arretrare prosciugandolo da quella capacità fisica, alimentando i suoi poteri telecinetici. Scappa, aggiustandosi gli occhiali sulle iridi, corre e tutto accade velocemente mentre Lucio cade sulle ginocchia, esausto.
Quando Asia raccoglie le capacità altrui, avviene un piccolo scambio di informazioni, ricordi, pensieri, e sia lei sia le sue “vittime” hanno una sorta di ricordo della privazione che la rossa fa. Si morde il labbro inferiore la ragazza, qualcosa non la convince, riesce ad essere padrona dei suoi poteri e di se stessa, ma anche del tempo, dello spazio, correndo attraverso questo, viaggiando in un futuro ormai prossimo.
Quando si ferma, si accorge al suo malgrado, che casa sua è diversa, scende in cucina incontrando la cuoca che la guarda impallidendo, come se avesse visto un fantasma. Le dice che non può stare li, che Lucio ha preso anche casa sua, ampliando il suo dominio di case manco fosse Napoleone che espande i confini della sua amata Francia. Ricorda la bambina dai riccioli rossi giocare col nonno proprio sui gradini delle scale, ma non ci sono piu, dissolti nel nulla, rimpiazzati dalla cucina da ristorante, rifornita di ogni cosa possibile immaginaria e non.

"Cos’è successo?"

riesce a domandare la rossa, un tono fermo e sforzando, rauco mentre si appoggia un ripiano di un bancone, mordendo una mela per nascondere il suo nervosismo, con estrema indifferenza.

"Da quando sei sparita il vecchio ha dovuto vendere. Lucio gli ha messo dei debiti cosi alti che poteva ripagare solo in questo modo"

afferma la cuoca accendendosi una sigaretta

-"Ora abita qui, assieme al suo paparino che fa invidia a Zio Paperone"

sbuffa la prima boccata di fumo verso la rossa, studiandola. Il volto di Asia viene attraversato da fin troppe emozione, una piu negativa e pericolosa dell’altra, fin troppe per nasconderle tutte. Sale di corsa le scale, sfuggendo dallo sguardo intercutorio della cuoca, salendo nella sala da pranzo. O quello che rimane dato che è diventata una vera e propria Hall, una sala d’aspetto di un Gran Hotel.

"Merda"

impreca piu volte avvicinandosi alla porta di uscita, vuole dell’aria. Apre la portae si ritrova di petto Lucio, non è cambiato molto, ma l’espressione sul suo volto è la stessa della rossa, rabbia e sorpresa.

" TU!"

esclamano assieme all’unisolo prima che il ragazzo s’avventi su Asia per riprendersi ciò che gli appartiene, tenta di afferrarla e di strangolarla. Ma Asia alza un campo di forze attorno a se per proteggersi, uno scudo invisibile che le permette di diventare invisibile senza che lui possa evitare o disturbarla. Inizia a picchiarlo, violenta, aggressiva lasciandosi guidare dalla rabbia repressa che teneva dentro. Diventa visibile solo la testa, rossa fluente , mostrando un espressione combattuta e affranta, le iridi smeraldo si svuotano, diventando ferme e fredde, stranamente finte come biglie di vetro, fondo di bottiglie di vetro. Si ferma in quei colpi vuoti, aggressivi e violenti, mostrandosi per intero, di nuovo completamente visibile, Lucio a terra, dolorante, ferito. Ma non lo aiuta a rialzarsi, gli lancia la sua gicca di pelle nera, lasciando cadere anche gli occhiali da sole scuri.

"Sono ricercata ora? Avrai la tua vendetta se mi prendono, no?"

gli chiede afflitta a quel gesto mentre sta per allontanarsi. Lucio la guarda, sorpreso, scuote il capo cercando di fermarla, quel fare di Asia lo aveva impressionato, imparte perdonandola. Ma la rossa apre la porta, se la chiude alle spalle sparendo per sempre dalla sua vita, da quella vita, rifugiandosi in chissà quale epoca, quale passato o futuro.
  
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