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Autore: Dark_shadows 04    23/11/2012    2 recensioni
Se quando Sherlock Holmes fu informato della morte di Irene,ella era ancora viva ? Dove si trova adesso? Come mai si trova lì?Riuscirà a fuggire? Perchè lui non è lì a salvarla? Vi dirò solo che non si sfugge alla morte due volte,o forse si.... Se non vi siete annoiati/e a leggere l'introduzione e/o vi siete incuriositi ,vi consiglio vivamente di leggere questa storia.
Genere: Drammatico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Sorpresa
Note: What if? | Avvertimenti: nessuno
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Era lì, impotente; per la prima volta qualcuno era riuscito ad ingannarla. Se lo sentiva che sarebbe accaduto.  Adesso ,però, non poteva fare più niente. Gli avvenimenti erano trascorsi  talmente in fretta che ella non poteva escogitare un piano di riserva. Forse, sperava che LUI potesse salvarla ancora una volta. Sperava.  Intanto era lì in piedi. Legata con i polsi dietro un pilastro. Rinchiusa in una cantina. Il luogo era  tetro , caratterizzato principalmente dalle finestre della “prigione” ,che erano state offuscate. Ma un filo di luce filtrava dal tessuto torbido. Quel colore le faceva venire in mente quella volta in cui aveva incontrato, per la prima occasione Sherlock. Ella riuscì a insinuarsi  nei suoi pensieri e da allora non era riuscito a scacciarla via. In ogni caso, i due riuscivano sempre a prevedere quale fosse  la mossa che  l’altro escogitava e finiva sempre con la fuga di Irene. In un modo o nell’altro riusciva sempre a cavarsela , ma non era sicura che anche questa volta ne potesse uscire viva. Nel frattempo l’odore della muffa si sentiva sempre di più e si rendeva conto  della  presenza di un odore acre di sangue. Molto probabilmente, quella stanza fungeva da luogo ove ,il suo anfitrione, si dilettava a torturare i malcapitati che si fidavano di lui . Infatti,il suo aggressore era lo stesso individuo che, sei giorni fa , si mostrò affettuoso e bonario con lei. Lo stesso individuo che la aiutò a scappare dal braccio della morte  che le protese Moriarty o meglio il professor James Moriarty. Fortunatamente che era riuscita a focalizzare nella sua mente la mappa dell’ edificio dove era rinchiusa e poteva vederne l’uscita. Ma, le mancavano molti pezzi del puzzle se voleva riuscire a fuggire.   Mentre formulava un ipotetico piano di fuga, esso  fu interrotto da dei passi. I SUOI passi. Erano  ben distinguibili. Quel passo felpato e rapido. Non c’erano dubbi erano i suoi. Erano quelli di Sabastian Moran. Egli una volta aperta  la porta ,discese le scale, quando ella  notò che aveva con se un borsone. Le balenò in mente l’idea che ci fosse qualche arma e che, per lei fosse giunta oramai la fine. Come per gli animali, pensava che aveva nascosto l’arma per non farla spaventare prima dell’ultimo minuto di vita. “Allora ,ti sei decisa a parlare?” le chiese squadrandola dall’alto in basso. Lei,però, era una ragazza decisa e determinata per cedere . “No, mai .Se sono qui da sei giorni e,non ho ancora deciso di parlare, le conviene prendere delle misure drastiche .Tanto può farmi quello che vuole perché io non parlerò. ” Una volta che la ragazza terminò di parlare,  Moran si accinse a estrarre un coltello dal borsone.  L’uomo  glielo passò delicatamente sopra  la guancia sinistra ,facendole solo un graffio. “ Sa, sarei molto dispiaciuto se dovrei eliminarla, Lei ha fascino , astuzia e intelletto. Tutte doti che sarebbe un vero delitto se andassero perse.”Era indignata da quell’individuo. Doveva saperlo che LEI non avrebbe mai parlato. Poi,se lo avrebbe fatto ,la avrebbe uccisa lo stesso. La gota le bruciava, ma aveva sopportato dolori ben più lancinanti di questo. All’improvviso il suo sguardo si perse nel vuoto e la faccia di lei si fece più sofferente. I lineamenti contorti in una smorfia di dolore lo mossero a compassione . La compassione che ella mostrava lo  faceva arrabbiare, poiché era in grado di mettere in luce la sua crudeltà. Così,con un impeto di ira, gettò il coltello per terra.”Si può sapere che diavolo le prende Irene?Se veramente Holmes teneva a lei ,adesso sarebbe qui a salvarla. Inoltre, non è nemmeno venuto da lei quando Moriarty stava per eliminarla. L’ha solo usata.In fondo le chiedo soltanto di dirmi gli ultimi sviluppi  di Holmes nel caso di Moriarty. Le ripeto che voglio solo sapere cosa sa di me . Le costa così tanto?” Per la prima volta Irene si mostrò  debole. All’ improvviso dagli occhi della Adler scesero dolci, le lacrime. Stava per piangere. “Perché fa tutto ciò? .” Disse lui  molto spazientito.” Si sta solo facendo del male.”. Continuò lui constatando che, il suo sguardo , esprimeva sofferenza. La sofferenza di chi sentiva il mondo crollarsi sulle spalle. “Lei è un mostro.”Disse, la ragazza in tono deciso e malinconico.“Non dica così. Sono in ballo i miei affari, il mio futuro. Tornerò tra qualche minuto. IO ho un cuore.” Detto questo le diede un bacio sulla guancia sana. Infine,prese le chiavi della porta e la chiuse a chiave.

Poche ore dopo, Moran ,fischiettando un motivetto deprimente, si diresse verso la porta . La aprì ed entrò“Irene.” Gridò Moran ,fissando il soffitto .Vide penzolare il corpo della donna  .Si era impiccata. Molto probabilmente non avrà sopportato l’ansia di morire. Subito Moran  corse a chiamare i rinforzi……


Note d’autrice:  Ho voluto dare un seguito all’ultimo film di Sherlock.  Penso di aggiungere ,man mano ,degli eventi passati , li nominerò Flashback. È  la mia prima storia che pubblico su efp. Spero che vi sia piaciuta. Però, non intristitevi per la morte di Irene. Continuando la storia le matasse si srotoleranno e le cose saranno più chiare.
P.S.vi prego di recensire e di farmi notare eventuali orrori grammaticali. Dopo tutto le critiche sono costruttive. XD

  
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