Okay, prima di leggere state a sentirmi.
Questa
è una storia che ho iniziato a scrivere da poco, e siccome l’ho quasi finita ho
deciso di pubblicarla adesso, altrimenti sarebbe andata a finire che l’avrei
lasciata nel mio cassetto con tutte le altre.
È
breve, sarà al massimo di 12 capitoli.
Vi
pregherei con tutto il cuore di farmi sapere se è veramente da buttare o se ho
fatto bene.
Mi
farebbe piacere, come sempre.
Per
quanto riguarda il solito disclaimer, tutti i personaggi, i luoghi e le
situazioni presenti sono opera di fantasia.
A
parte i My Chem, ovviamente, ma che purtroppo appartengono a loro stessi, io non li ho mai visti se
non in foto.
Ogni
riferimento a fatti, persone o cose realmente esistenti è puramente
casuale.
È
tutto frutto della mia mente malata, che adesso che la scuola è finita non ha
niente da fare se non pensare a storie assurde come
questa.
Per
chi segue le mie altre due storie un avvertimento:
Per
quanto riguarda Over The Rainbow, l’ho quasi finita, ormai manca poco, e
anche questa sarà breve. L’aggiornerò in contemporanea a
questa.
Per
quanto riguarda invece Untitled, mi dispiace dirvelo, ma pubblicherò un
capitolo ogni morte di papa, siete pregati di non uccidermi o di venirmi a
cercare a casa, il problema è che ho perso un po’ l’ispirazione, ho scritto
qualche altro capitolo ma devo ancora trasferirlo al computer. Non sparirà del
tutto ma perdonate i miei ritardi mostruosi.
Un’altra
cosa ancora: a fine luglio partirò per l’Inghilterra. Non ho idea se nel college
in cui starò potrò usare il computer o meno, in ogni caso, quando tornerò
cercherò di farmi perdonare.
Un
altro problema è che tra due mesetti farò 18 anni e sparirò di nuovo. Very
sorry, ma ho idea che mi farò un bel viaggetto per
festeggiare.
Nel
tempo che mi rimane cercherò di aggiornare il più
possibile.
Per
concludere, vi ricordo di nuovo di recensire, ho assoluto bisogno di sapere cosa
ne pensate.
Un
bacio in anticipo a tutti quelli che lo faranno.
Spero
che vi piaccia, in ogni caso fatemelo sapere.
Baci
anche tutti quelli che leggeranno solamente, ci vediamo il prossimo
capitolo!
7
DAYS LOVE
1.Where
everything started
Infilò
le sue decolleté nere e prese la giacca.
Prima
di uscire si guardò un’ultima volta allo specchio.
I
lunghi capelli biondi erano sciolti e le ricadevano morbidamente sulle
spalle.
I
grandi occhi verdi erano contornati con un leggero velo di ombretto chiaro e
mascara.
Indossava
un abito nero che le arrivava al ginocchio e una giacca
bianca.
Sorrise.
Era perfetta, come al solito.
Guardò
l’orologio: le 13: 15.
Era
in perfetto orario.
Prese
la borsa e uscì dalla sua camera, per poi fermarsi davanti a una
porta.
Bussò
violentemente, ben sapendo che la persona che c’era dentro stava ascoltando
musica ad altissimo volume e ci avrebbe messo un bel pezzo ad
aprire.
“EMILYYYYYY!!!!!!”
La
ragazza aprì la porta,sfilandosi un auricolare.
Aveva
i capelli neri e rossi tutti arruffati, gli occhi di cerchiati di matita nera
sbavata e una sigaretta tra le labbra.
“Che
vuoi?”ringhiò.
“Sto
uscendo. Volevo solo ricordartelo”
“Ah
si? E dove vai?”
“A
pranzo con mia madre, Emy. Sarà la quinta volta che te lo
ripeto.”
“Ok,
ciao”
Le
chiuse letteralmente la porta in faccia e si rintanò in camera
sua.
La
bionda scosse la testa rassegnata.
Ormai
si era abituata al carattere della sua coinquilina.
Prese
le chiavi e uscì di casa.
“Buongiorno,sto
cercando la signora Daisy Watson”
“Certo,
mi segua”
Il
cameriere la accompagnò fino a un tavolo a cui era seduta un’elegante donna
bionda intenta a sorseggiare il suo champagne.
“Holly,
tesoro!” esclamò la donna alzandosi per dare un bacio alla
figlia.
“Ciao,
mamma”
“Allora,
tesoro”iniziò Daisy versandosi dell’altro champagne mentre la figlia si sedeva
di fronte a lei. “Come va?”
“Oh…bè,
al solito”
“Lavori
sempre con quell’avvocato,quello lì…come si chiamava?”
“Becker”
“Si,
l’avvocato Becker. È un bell’uomo,sai?”
“E
con questo?”
“Bè,
Gregory potrebbe ingelosirsi…sai com’è…tra avvocati di
solito…”
“Io
e Greg non stiamo più insieme,mamma”
Daisy
sobbalzò.
“Come
sarebbe a dire?”
“Sarebbe
a dire che ci siamo lasciati! Anzi, sono stata io a lasciarlo, a essere
precisi”
“Come
hai potuto fare una cosa del genere?”
“Come
ho potuto resistere tutto questo tempo, vorrai dire! Alla fine non ce l’ho fatta
più”
“Quando
è successo?”
“Due
settimane fa”
“Accidenti,
non ci voleva”
Holly
guardò la madre sospettosa. Tutto questo interessamento era davvero
strano.
“Non
capisco perché ti preoccupi tanto, mamma. Non è affatto un
problema!”
“Per
te,forse. Ma per me si!”
Holly
la guardò senza capire. La osservò versarsi dell’altro champagne nel bicchiere
con le mani tremanti.
“Mamma,
si può sapere che ti prende?”
“è
che…una cosa del genere non sarebbe dovuta succedere. Non ora, per lo
meno”
“Mamma,
ti decidi a spiegarti, per l’amore del cielo? Che diavolo t’importa se ho
lasciato Greg?”
Daisy
guardò la figlia desolata.
“Io
era venuta a parlarti proprio di questo,tesoro… ti ricordi delle tue
cugine?”
Holly
fece una smorfia disgustata.
“Intendi
Connie e Charlene?”
“Proprio
loro. Vedi… il fatto è che tra una settimana è il compleanno di Connie,e daraà
una festa.”
“Tanti
auguri. E allora?”
“Ha
invitato anche noi. Ma il problema è che…la settimana scorsa, io e tuo padre
siamo andati a cena dagli zii, i genitori delle tue cugine. E lo sai, tuo padre
e tuo zio non si sono mai piaciuti un granché. Hanno bevuto per tutta la sera.
Alla fine hanno cominciato a insultarsi. Incazzati e sbronzi. Non hai idea di
quello che è potuto succedere.”
“Lo
immagino,invece. Solo che continuo a non capire”
“Bè…dopo
tanto ciarlare, tuo zio ha cominciato a dire che le sue figlie sono le più belle
dell’universo, e tuo padre ribatteva dicendo che la più bella eri tu. L’altro lì
a dire che due fidanzati belli e di buona famiglia e…”
“E?”
“E
tuo padre ha buttato lì che….il tuo
fidanzato era bello,ricco e famoso. Non ti dico: si sono ammutoliti tutti. Poi,
tuo zio ha detto ”
Daisy
mandò giù lo champagne rimasto e alzò gli occhi sulla figlia. La osservò
preoccupata. Holly era lì, di fronte a lei, l’espressione
corrucciata.
“Mamma…Greg
non era né ricco né famoso!”
“Lo
so, ma tuo padre l’ha detto solo per impressionarli….”
“Bello
te lo concedo ,a ricco e famoso no, per la miseria!”
“Holly,
insomma, cerca di capire!”
“Io
capisco, certo…capiranno anche loro quando gli direte che questo fantomatico
fidanzato è inesistente!”
Daisy
sgranò gli occhi.
“Cosa?
Holly,ma…sei matta? Noi non diremo proprio un bel niente!”
“E
chi volete che glielo dica? Io? Voi avete fatto il danno, voi
rimediate!”
“Holly…una
cosa del genere non è assolutamente possibile”
“E
cosa vorresti fare,allora?”
“è
semplice: continuare la farsa”
A
Holly sfuggì una risatina.
“Qui
la matta sei tu, mamma. Dove vuoi che le trovo un fidanzato bello ricco e famoso
in 7 giorni?”
“Non
sarà un problema per te, tesoro. Sei così bella!”
Il
sorriso sparì dal volto di Holly, lasciando spazio a un’espressione a metà tra
lo sconcertato e l’incazzato.
“Non
starai parlando sul serio?”
“Ho
la faccia di una che scherza, Holly?”
“Mamma,
ti rendi conto che quello che stai dicendo è letteralmente
a-s-s-u-r-d-o?”
Daisy
sbuffò, accendendosi una sigaretta.
“Si
tratta solo di trovarti un altro fidanzato, tesoro.”
“Come
se fosse facile! Ricco e famoso, poi! Già trovarne uno non dico non dico normale
che è eccessivo, ma almeno accettabile, è un’impresa
titanica!”
“Amore,
la stai facendo più lunga di quanto dovrebbe essere. Trova questo ragazzo e
vieni alla festa!”
“Io
la faccio lunga?” ruggì Holly decisamente incavolata. “I fidanzati non si
trovano al supermercato, mamma! E poi non ho nessunissima intenzione di venire a
quello schifo di festa! Non le ho mai sopportate quelle due oche giulive di
Connie e Charlene! Quindi ora tu e papà andate dagli zii e gli dite che sono
felicemente single e il fidanzato bello, ricco e famoso non esiste! Anzi, non è
mai esistito!”
Daisy
alzò la mano a interrompere le parole della figlia.
“Tesoro,
te lo dico per l’ultima volta. Per l’onore della famiglia, questo non deve
succedere. Hai 7 giorni per trovare questo ragazzo. Senza
discussioni”
“Ma…
Daisy
la interruppe di nuovo. Spense la sigaretta nel posacenere e si alzò prendendo
giacca e borsa.
“Ci
vediamo alla festa, Holly”
Holly
guardò la madre allontanarsi e uscire dal ristorante, l’espressione
insofferente.
Si
portò una mano sulla fronte.
Era
assurdo.
Non
poteva assolutamente essere vero.
Dove
diavolo lo avrebbe trovato, lei, un fidanzato bello ricco e famoso in 7
giorni?
“Signorina?”
Holly
alzò lo sguardo, confusa.
Il
cameriere era in piedi di fronte a lei, con una penna e un taccuino in
mano.
“La
signora è andata via. Lei cosa prende?”
Assurdo.
Fantascientifico.
Holly
non riusciva a trovare parole più adatte a descrivere la
situazione.
Riassumendo,
entro 7 giorni avrebbe dovuto trovare un fidanzato bello ricco e famoso da
presentare alla famiglia.
Certo,
come se fosse una cosetta da niente.
Già
aveva faticato per trovarne uno normale in 6 mesi…
Le
possibilità di riuscire nell’impresa erano inferiori allo zero
assoluto.
Escluse
l’idea di camminare in giro con un cartello appeso al collo con su scritto:
“CERCASI FIDANZATO BELLO RICCO E FAMOSO”
E
anche quella di mettere un annuncio sul giornale le sembrava
ridicola.
Che
poi, cosa ci avrebbe scritto?
“A.A.A.
Cercasi fidanzato. Di aspetto accettabile. Con conto in banca sostanzio e di
notevole popolarità. Possibilmente single. Astenersi gay e
perditempo.”
Continuava
a camminare a passo spedito sotto il sole, nonostante i tacchi iniziassero a
farle male ai piedi.
Entrò
in un bar, decisa ad affogare i suoi assurdi problemi in un bel bicchiere di
vodka ghiacciata.
Si
appoggiò al bancone esausta e vi appoggiò il cellulare, mentre ordinava la sua
vodka.
Una
cosa era certa: gliel’avrebbe fatta pagare a sua madre, a suo padre e a tutti
gli altri. Non l’avrebbero certo passata liscia.
Holly
sbuffò. Quella storia non riusciva proprio ad andarle giù.
Il
cameriere tornò con il suo bicchiere di vodka e lei iniziò a sorseggiarla, tutta
presa dai suoi viaggi mentali, mentre un cliente frettoloso le arrivava accanto,
parlando concitatamente al cellulare.
Lo
sentì distrattamente ordinare un caffè mentre chiudeva la comunicazione e
appoggiava il cellulare sul bancone.
Ordinò
il secondo bicchiere di vodka.
Abbassò
per un attimo lo sguardo e qualcosa attirò la sua
attenzione.
Le
mani dell’uomo accanto a lei.
Avevano
un tatuaggio assurdo.
C’era
scritto…HALLOWEEN?
Alzò
lo sguardo su di lui.
Riuscì
a dargli un’occhiata veloce mentre finiva il caffè, recuperava il cellulare e
andava via di corsa.
Holly
inarcò un sopracciglio, quasi disgustata.
Quel
tipo aveva tutta l’aria di essere uno dei soliti cadaveri che frequentava la sua
coinquilina Emily.
Completamente
vestito di nero, i capelli disordinati, gli occhi cerchiati di nero e quel
ridicolo tatuaggio…
Finì
la sua vodka e pagò.
Poi
prese il cellulare e uscì dal bar.
La
sua mente tornò subito alla discussione con sua madre.
Avrebbe
dovuto trovare in fretta una soluzione, aveva solo 7 giorni, e doveva cominciare
a pensarci da subito.
Poi
avrebbe pensato a un modo per fargliela pagare ai suoi odiosi
parenti.
Prese
il cellulare per telefonare a Norah, la sua migliore amica, per informarla sugli
ultimi fatti.
Non
appena lo prese, però, si bloccò di colpo.
Che
ci faceva il disegno di un teschio sul suo cellulare?
Lo
aprì, rivelando uno sfondo che raffigurava un cimitero.
Holly
ci capiva sempre meno.
Non
ricordava di aver disegnato un teschio sul suo prezioso telefono, né tantomeno
di aver messo l’immagine di un cimitero come sfondo.
Lei
era sempre una ragazza allegra, solare, ottimista…
Che
ci fosse lo zampino di Emily?
Probabile,
quello era il genere di cose che le piaceva.
Fece
scorrere la rubrica, ancora dubbiosa: lesse nomi tipo Gerard, Mikey, Bob…che non
aveva mai visto.
Aprì
la cartella dei messaggi e lesse il primo.
“Sono
Gee, le prove sono state anticipate alle 4. Ci vediamo lì”
Chiuse
di colpo il cellulare.
E
in un lampo la sua mente comprese.
“Cazzo,
questo non è il mio cellulare!”