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Autore: LauraJoe    12/06/2007    11 recensioni
"A.A.A. Cercasi fidanzato. Di aspetto accettabile. Con conto in banca sostanzioso e di notevole popolarità. Possibilmente single. Astenersi gay e perditempo"
Genere: Romantico, Commedia | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Frank Iero, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Okay, prima di leggere state a sentirmi.

Questa è una storia che ho iniziato a scrivere da poco, e siccome l’ho quasi finita ho deciso di pubblicarla adesso, altrimenti sarebbe andata a finire che l’avrei lasciata nel mio cassetto con tutte le altre.

È breve, sarà al massimo di 12 capitoli.

Vi pregherei con tutto il cuore di farmi sapere se è veramente da buttare o se ho fatto bene.

Mi farebbe piacere, come sempre.

Per quanto riguarda il solito disclaimer, tutti i personaggi, i luoghi e le situazioni presenti sono opera di fantasia.

A parte i My Chem, ovviamente, ma che purtroppo appartengono a  loro stessi, io non li ho mai visti se non in foto.

Ogni riferimento a fatti, persone o cose realmente esistenti è puramente casuale.

È tutto frutto della mia mente malata, che adesso che la scuola è finita non ha niente da fare se non pensare a storie assurde come questa.

Per chi segue le mie altre due storie un avvertimento:

Per quanto riguarda Over The Rainbow, l’ho quasi finita, ormai manca poco, e anche questa sarà breve. L’aggiornerò in contemporanea a questa.

Per quanto riguarda invece Untitled, mi dispiace dirvelo, ma pubblicherò un capitolo ogni morte di papa, siete pregati di non uccidermi o di venirmi a cercare a casa, il problema è che ho perso un po’ l’ispirazione, ho scritto qualche altro capitolo ma devo ancora trasferirlo al computer. Non sparirà del tutto ma perdonate i miei ritardi mostruosi.

Un’altra cosa ancora: a fine luglio partirò per l’Inghilterra. Non ho idea se nel college in cui starò potrò usare il computer o meno, in ogni caso, quando tornerò cercherò di farmi perdonare.

Un altro problema è che tra due mesetti farò 18 anni e sparirò di nuovo. Very sorry, ma ho idea che mi farò un bel viaggetto per festeggiare.

Nel tempo che mi rimane cercherò di aggiornare il più possibile.

Per concludere, vi ricordo di nuovo di recensire, ho assoluto bisogno di sapere cosa ne pensate.

Un bacio in anticipo a tutti quelli che lo faranno.

Spero che vi piaccia, in ogni caso fatemelo sapere.

Baci anche tutti quelli che leggeranno solamente, ci vediamo il prossimo capitolo!

 

7 DAYS LOVE

 

1.Where everything started

 

Infilò le sue decolleté nere e prese la giacca.

Prima di uscire si guardò un’ultima volta allo specchio.

I lunghi capelli biondi erano sciolti e le ricadevano morbidamente sulle spalle.

I grandi occhi verdi erano contornati con un leggero velo di ombretto chiaro e mascara.

Indossava un abito nero che le arrivava al ginocchio e una giacca bianca.

Sorrise. Era perfetta, come al solito.

Guardò l’orologio: le 13: 15.

Era in perfetto orario.

Prese la borsa e uscì dalla sua camera, per poi fermarsi davanti a una porta.

Bussò violentemente, ben sapendo che la persona che c’era dentro stava ascoltando musica ad altissimo volume e ci avrebbe messo un bel pezzo ad aprire.

“EMILYYYYYY!!!!!!”

La ragazza aprì la porta,sfilandosi un auricolare.

Aveva i capelli neri e rossi tutti arruffati, gli occhi di cerchiati di matita nera sbavata e una sigaretta tra le labbra.

“Che vuoi?”ringhiò.

“Sto uscendo. Volevo solo ricordartelo”

“Ah si? E dove vai?”

“A pranzo con mia madre, Emy. Sarà la quinta volta che te lo ripeto.”

“Ok, ciao”

Le chiuse letteralmente la porta in faccia e si rintanò in camera sua.

La bionda scosse la testa rassegnata.

Ormai si era abituata al carattere della sua coinquilina.

Prese le chiavi e uscì di casa.

“Buongiorno,sto cercando la signora Daisy Watson”

“Certo, mi segua”

Il cameriere la accompagnò fino a un tavolo a cui era seduta un’elegante donna bionda intenta a sorseggiare il suo champagne.

“Holly, tesoro!” esclamò la donna alzandosi per dare un bacio alla figlia.

“Ciao, mamma”

“Allora, tesoro”iniziò Daisy versandosi dell’altro champagne mentre la figlia si sedeva di fronte a lei. “Come va?”

“Oh…bè, al solito”

“Lavori sempre con quell’avvocato,quello lì…come si chiamava?”

“Becker”

“Si, l’avvocato Becker. È un bell’uomo,sai?”

“E con questo?”

“Bè, Gregory potrebbe ingelosirsi…sai com’è…tra avvocati di solito…”

“Io e Greg non stiamo più insieme,mamma”

Daisy sobbalzò.

“Come sarebbe a dire?”

“Sarebbe a dire che ci siamo lasciati! Anzi, sono stata io a lasciarlo, a essere precisi”

“Come hai potuto fare una cosa del genere?”

“Come ho potuto resistere tutto questo tempo, vorrai dire! Alla fine non ce l’ho fatta più”

“Quando è successo?”

“Due settimane fa”

“Accidenti, non ci voleva”

Holly guardò la madre sospettosa. Tutto questo interessamento era davvero strano.

“Non capisco perché ti preoccupi tanto, mamma. Non è affatto un problema!”

“Per te,forse. Ma per me si!”

Holly la guardò senza capire. La osservò versarsi dell’altro champagne nel bicchiere con le mani tremanti.

“Mamma, si può sapere che ti prende?”

“è che…una cosa del genere non sarebbe dovuta succedere. Non ora, per lo meno”

“Mamma, ti decidi a spiegarti, per l’amore del cielo? Che diavolo t’importa se ho lasciato Greg?”

Daisy guardò la figlia desolata.

“Io era venuta a parlarti proprio di questo,tesoro… ti ricordi delle tue cugine?”

Holly fece una smorfia disgustata.

“Intendi Connie e Charlene?”

“Proprio loro. Vedi… il fatto è che tra una settimana è il compleanno di Connie,e daraà una festa.”

“Tanti auguri. E allora?”

“Ha invitato anche noi. Ma il problema è che…la settimana scorsa, io e tuo padre siamo andati a cena dagli zii, i genitori delle tue cugine. E lo sai, tuo padre e tuo zio non si sono mai piaciuti un granché. Hanno bevuto per tutta la sera. Alla fine hanno cominciato a insultarsi. Incazzati e sbronzi. Non hai idea di quello che è potuto succedere.”

“Lo immagino,invece. Solo che continuo a non capire”

“Bè…dopo tanto ciarlare, tuo zio ha cominciato a dire che le sue figlie sono le più belle dell’universo, e tuo padre ribatteva dicendo che la più bella eri tu. L’altro lì a dire che due fidanzati belli e di buona famiglia e…”

“E?”

“E tuo padre ha  buttato lì che….il tuo fidanzato era bello,ricco e famoso. Non ti dico: si sono ammutoliti tutti. Poi, tuo zio ha detto

Daisy mandò giù lo champagne rimasto e alzò gli occhi sulla figlia. La osservò preoccupata. Holly era lì, di fronte a lei, l’espressione corrucciata.

“Mamma…Greg non era né ricco né famoso!”

“Lo so, ma tuo padre l’ha detto solo per impressionarli….”

“Bello te lo concedo ,a ricco e famoso no, per la miseria!”

“Holly, insomma, cerca di capire!”

“Io capisco, certo…capiranno anche loro quando gli direte che questo fantomatico fidanzato è inesistente!”

Daisy sgranò gli occhi.

“Cosa? Holly,ma…sei matta? Noi non diremo proprio un bel niente!”

“E chi volete che glielo dica? Io? Voi avete fatto il danno, voi rimediate!”

“Holly…una cosa del genere non è assolutamente possibile”

“E cosa vorresti fare,allora?”

“è semplice: continuare la farsa”

A Holly sfuggì una risatina.

“Qui la matta sei tu, mamma. Dove vuoi che le trovo un fidanzato bello ricco e famoso in 7 giorni?”

“Non sarà un problema per te, tesoro. Sei così bella!”

Il sorriso sparì dal volto di Holly, lasciando spazio a un’espressione a metà tra lo sconcertato e l’incazzato.

“Non starai parlando sul serio?”

“Ho la faccia di una che scherza, Holly?”

“Mamma, ti rendi conto che quello che stai dicendo è letteralmente a-s-s-u-r-d-o?”

Daisy sbuffò, accendendosi una sigaretta.

“Si tratta solo di trovarti un altro fidanzato, tesoro.”

“Come se fosse facile! Ricco e famoso, poi! Già trovarne uno non dico non dico normale che è eccessivo, ma almeno accettabile, è un’impresa titanica!”

“Amore, la stai facendo più lunga di quanto dovrebbe essere. Trova questo ragazzo e vieni alla festa!”

“Io la faccio lunga?” ruggì Holly decisamente incavolata. “I fidanzati non si trovano al supermercato, mamma! E poi non ho nessunissima intenzione di venire a quello schifo di festa! Non le ho mai sopportate quelle due oche giulive di Connie e Charlene! Quindi ora tu e papà andate dagli zii e gli dite che sono felicemente single e il fidanzato bello, ricco e famoso non esiste! Anzi, non è mai esistito!”

Daisy alzò la mano a interrompere le parole della figlia.

“Tesoro, te lo dico per l’ultima volta. Per l’onore della famiglia, questo non deve succedere. Hai 7 giorni per trovare questo ragazzo. Senza discussioni”

“Ma…

Daisy la interruppe di nuovo. Spense la sigaretta nel posacenere e si alzò prendendo giacca e borsa.

“Ci vediamo alla festa, Holly”

Holly guardò la madre allontanarsi e uscire dal ristorante, l’espressione insofferente.

Si portò una mano sulla fronte.

Era assurdo.

Non poteva assolutamente essere vero.

Dove diavolo lo avrebbe trovato, lei, un fidanzato bello ricco e famoso in 7 giorni?

“Signorina?”

Holly alzò lo sguardo, confusa.

Il cameriere era in piedi di fronte a lei, con una penna e un taccuino in mano.

“La signora è andata via. Lei cosa prende?”

Assurdo.

Fantascientifico.

Holly non riusciva a trovare parole più adatte a descrivere la situazione.

Riassumendo, entro 7 giorni avrebbe dovuto trovare un fidanzato bello ricco e famoso da presentare alla famiglia.

Certo, come se fosse una cosetta da niente.

Già aveva faticato per trovarne uno normale in 6 mesi…

Le possibilità di riuscire nell’impresa erano inferiori allo zero assoluto.

Escluse l’idea di camminare in giro con un cartello appeso al collo con su scritto: “CERCASI FIDANZATO BELLO RICCO E FAMOSO”

E anche quella di mettere un annuncio sul giornale le sembrava ridicola.

Che poi, cosa ci avrebbe scritto?

“A.A.A. Cercasi fidanzato. Di aspetto accettabile. Con conto in banca sostanzio e di notevole popolarità. Possibilmente single. Astenersi gay e perditempo.”

Continuava a camminare a passo spedito sotto il sole, nonostante i tacchi iniziassero a farle male ai piedi.

Entrò in un bar, decisa ad affogare i suoi assurdi problemi in un bel bicchiere di vodka ghiacciata.

Si appoggiò al bancone esausta e vi appoggiò il cellulare, mentre ordinava la sua vodka.

Una cosa era certa: gliel’avrebbe fatta pagare a sua madre, a suo padre e a tutti gli altri. Non l’avrebbero certo passata liscia.

Holly sbuffò. Quella storia non riusciva proprio ad andarle giù.

Il cameriere tornò con il suo bicchiere di vodka e lei iniziò a sorseggiarla, tutta presa dai suoi viaggi mentali, mentre un cliente frettoloso le arrivava accanto, parlando concitatamente al cellulare.

Lo sentì distrattamente ordinare un caffè mentre chiudeva la comunicazione e appoggiava il cellulare sul bancone.

Ordinò il secondo bicchiere di vodka.

Abbassò per un attimo lo sguardo e qualcosa attirò la sua attenzione.

Le mani dell’uomo accanto a lei.

Avevano un tatuaggio assurdo.

C’era scritto…HALLOWEEN?

Alzò lo sguardo su di lui.

Riuscì a dargli un’occhiata veloce mentre finiva il caffè, recuperava il cellulare e andava via di corsa.

Holly inarcò un sopracciglio, quasi disgustata.

Quel tipo aveva tutta l’aria di essere uno dei soliti cadaveri che frequentava la sua coinquilina Emily.

Completamente vestito di nero, i capelli disordinati, gli occhi cerchiati di nero e quel ridicolo tatuaggio…

Finì la sua vodka e pagò.

Poi prese il cellulare e uscì dal bar.

La sua mente tornò subito alla discussione con sua madre.

Avrebbe dovuto trovare in fretta una soluzione, aveva solo 7 giorni, e doveva cominciare a pensarci da subito.

Poi avrebbe pensato a un modo per fargliela pagare ai suoi odiosi parenti.

Prese il cellulare per telefonare a Norah, la sua migliore amica, per informarla sugli ultimi fatti.

Non appena lo prese, però, si bloccò di colpo.

Che ci faceva il disegno di un teschio sul suo cellulare?

Lo aprì, rivelando uno sfondo che raffigurava un cimitero.

Holly ci capiva sempre meno.

Non ricordava di aver disegnato un teschio sul suo prezioso telefono, né tantomeno di aver messo l’immagine di un cimitero come sfondo.

Lei era sempre una ragazza allegra, solare, ottimista…

Che ci fosse lo zampino di Emily?

Probabile, quello era il genere di cose che le piaceva.

Fece scorrere la rubrica, ancora dubbiosa: lesse nomi tipo Gerard, Mikey, Bob…che non aveva mai visto.

Aprì la cartella dei messaggi e lesse il primo.

“Sono Gee, le prove sono state anticipate alle 4. Ci vediamo lì”

Chiuse di colpo il cellulare.

E in un lampo la sua mente comprese.

“Cazzo, questo non è il mio cellulare!”

  
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