Disclaimer: I personaggi di
Saiyuki non mi appartengono
Ma sono di proprietà di Kazuya Minekura ©
Ad harinezumi per il suo compleanno ~
.: Every Breath We Drew :.
-Secondo te si è perso? “No, vedrai che arriva!”- un attimo di silenzio -Si è perso, te lo
dico io. Ma non si è perso lì di fuori, si è perso qui dentro che è peggio. Perché
almeno fuori so dove andare a cercarlo, ma qui dentro è dura..”Prova a vedere tra i libri di origami!”. Potrebbe
essere una buona idea.-
Se non fosse che i libri di origami sarebbero
decisamente il posto adatto in cui perdersi, Tenpou sarebbe anche un po’
infastidito da quel soliloquio di botta e risposta. Invece, ciò che prevale è
una sorta di sereno divertimento: la visione di Kenren che dialoga col posacenere
a ranocchia è un rassicurante monito su come il tabacco non abbia intaccato
solo i propri ricettori connettivi.
Però il Generale di Divisione ha messo in ordine la
stanza prima di iniziare quel teatrino, di questo deve essergli riconoscente.
Anche perché così ha evitato di essere travolto dal cumulo di volumi a
divulgazione scientifica sull’importanza dei ragni nella dieta dei pipistrelli
-lettura interessante, comunque. Deve pure avere un cartello con scritto Attenzione, caduta massi da qualche
parte.
…Forse è in mezzo ai libri sugli aracnidi, adesso
che ci pensa.
-Sono qui, sono qui- Tenpou alza la mano destra, un
gesto a metà tra il saluto e le scuse. Kenren solleva la testa dalla scrivania,
incurva le labbra e infine si raddrizza, scoccandogli un’occhiata parecchio
offesa –E parecchio finta.
-Alla buon’ora, eh!-
-Scusa il ritardo..-
Il Generale di Divisione si appoggia con noncuranza
alla balaustra, una sigaretta tenuta mollemente tra le dita. Tenpou gli si
affianca dopo qualche istante, i passi strascicanti, lenti, affaticati.
Non che Kenren sia messo meglio, questo il Generale
d’Armata lo ha notato fin troppo bene da come l’altro si è accasciato alla
finestra aperta per non cadere in avanti.
Ma nonostante tutto fingono ancora che lo scorrere
dei giorni non sia passato, che i ciliegi siano ancora in fiore.
-…Tutto bene?-
Kenren gli allunga un pacchetto di sigarette. Tenpou
ringrazia con un cenno del capo ed un sorriso, ne sfila una e rimane a
contemplarla col viso inclinato.
-Sì, va tutto bene- risponde, dopo averci pensato un
po’.
Il Generale di Divisione aspira una piena boccata,
mentre lo osserva con la coda dell’occhio. Uno sguardo tanto intenso che Tenpou
ci mette un attimo a capire a cosa sia rivolto: si porta la mano libera alla
radice del naso, scivola poi sugli zigomi e infine arriva alle le tempie, un po’
seccato dal non sentire più la forma rassicurante delle stanghette sotto le
dita.
-Sì, in effetti mi sono caduti gli occhiali.-
annuisce e Kenren scuote il capo, come chi ha perso ogni speranza di trovarsi a
fare i conti con una persona normale -Ma..Ah già, forse mi sono caduti..-
Tenpou fa spallucce e si porta la sigaretta alla
bocca; corruga la fronte, accorgendosi all’improvviso di un piccolo,
insignificante particolare. Sarà anche quello nell’uniforme militare? Oh, se è
così la lavata di capo non gliela toglie nessuno, poco ma sicuro.
-Scusa, mi presteresti l’accendino?-
-E’ sotto i libri di origami, vero? Me lo ha detto
la rana- Kenren gli sorride, estraendo l’accendino da una tasca della divisa;
Tenpou abbassa il viso perché la fiammella attecchisca, un accenno di risata
gli affiora alle labbra nel vedere, proprio accanto al posacenere, il paio di
occhiali di riserva. E’ saltato fuori, alla fine.
-Pfh..- si raddrizza e aspira.
Il fumo si gonfia contro il palato, scivola liquido
e denso nella gola, si ramifica nei polmoni e solleva il petto come un secondo
respiro. Un istante di piacevole estasi, l’esistenza cristallizzata in un
puntolino arancione che concede per un’irripetibile momento l’illusoria
sensazione del vivere.
-Ti sei addormentato di nuovo?-
-Eh?- Tenpou sbatte le palpebre, ritrovandosi gli
occhi di Kenren puntati saldamente addosso.
Il compagno fa dondolare la sigaretta tra le labbra,
su e giù, su e giù, su e giù, assorto in chissà quale ragionamento contorto che
coinvolge la vita, l’Universo e tutto quanto. Ha un’espressione tanto assorta e
concentrata che il Generale d’Armata sente il catrame vibrare nel costato al
ritmo di una risata silenziosa.
Toc. Toc. Toc. Kenren comincia a battergli l’indice
sulla fronte, a richiamare la sua attenzione.
-Cosa stai combinando e scombinando nella tua
disordinata testolina di Generale di Divisione?-
Tenpou scaccia via la mano e tira indietro la testa
con uno sbuffo infastidito –ma quel dolce fastidio che riserva solo e soltanto
al comportamento infantile di Kenren.
-No, nulla.
Pensavo
solo a quanto fosse buono il fumo di una sigaretta.
Note
Finali
AUGURI HARINEZUMI, YEEEEH!!
Oddio..magari potevo non farti una
cosa così deprimente. Ehm. *Coffeggia.*
Comunque! Le battute di Tenpou (a
partire da Scusa il ritardo) sono
riprese pari pari dal volume 04 di Saiyuki Gaiden. Il titolo è un verso della canzone "Hallelujah" di Jeff Buckley.
“La
vita, l’Universo e tutto quanto” sono invece una citazione da “La Guida
Galattica per Autostoppisti” <3