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Autore: Chelinde    24/11/2012    1 recensioni
Ok, questa storia è una cavolatuccia che ho fatto per passare il tempo, ed essendo una persona curiosa volevosapere cosa ne pensavate.
E' una storia su Ash, interamenteconcentrata su di lui.
e' piena di balzinel tempo, specialemnte all'inizio.
anche se all'inizio è un po' triste il finale non lo è, anche se probabilmente nel complesso lascia un po' di amaro in bocca.
comunque leggete e recensite numerosi!ùun bacione dalla vostra, oggi depressa, Chelinde!
Genere: Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Ash, Nuovo personaggio
Note: OOC | Avvertimenti: Incompiuta | Contesto: Anime
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MORTE E VITA



Correvo senza neanche una meta, tu, tu non c’eri più, mi avevi abbandonato.
Ripensai ai tuoi bellissimi capelli blu mosso dal vento, ai tuoi occhi sempre così belli e dolci.
Al tuo sorriso contagioso.
Alla tua voglia di vivere.
Di essere felice.
Adesso però ti è stato strappato tutto, solo per colpa mia.
Perché ti sei innamorata di me?
Perché io, mi sono innamorato di te?
Cosa abbiamo fatto di male per meritarci questa cosa.
Tre giorni fa ero tornato da te, finalmente all’età di 16 anni ero riuscito a capire cosa volesse dire quella strana parola –AMORE-, ero tornato da te, trovandoti bellissima, cresciuta, ma ancora con la gioia di una bambina.
Mi avevi abbracciato.
Mi ero dichiarato e tu ti sei messa a piangere, mi avevi detto di si, ci eravamo baciati, ma ieri sera mi hanno preso, delle persona che si fanno chiamare -Team ombra- sono apparsi dal nulla e mi hanno portato via.
Solo ora ho scoperto cosa volessero.
Volevano te.
Ti eri messa sulle loro tracce, gli avevi messo i bastoni tra le game, li avevi ostacolati troppo.
Non me lo avevi detto perché avevi paura che non ti capissi, che mi sarei allontanato con te.
Me lo hai confessato tra le lacrime quando sei venuta.
Si, perché tu sei venuta per liberarmi.
Ero legato ad un palo, mi volevano uccidere, ti sei proposta per fare a cambio.
Loro hanno accettato, non ti è importato delle mie urla, delle mie suppliche di non farlo, che preferivo morire io.
Lucinda, perché lo hai fatto?
Senza di te come farò a sopravvivere?
Me lo dici?
Mi hanno slegato e hanno legato te, non ci hanno neanche fatto parlare, ho sentito solo un ordine.
-Raichu, cannon flash- poi non ho visto più niente, ho sentito un urlo e delle risate, qualcuno mi ha preso e mi ha buttato fuori.
Io però sono rientrato, devo fargliela pagare per quello che ti hanno fatto.
Peccato che non so neanche dove mi trovo ….
È tutto buio e sono anche andato ha sbattere più volte contro i muri, sono proprio un imbranato eh?
Mi fermo, mi asciugo le lacrime e riparto nella mia disperata cosa.
Sbatto contro qualcosa.
Cado a terra.
Non dev’essere stato un muro, anche perché ho sentito un gemito mentre cadevo.
vedo una piccola lanterna che illumina lo spazio.
C’è qualcuno disteso a terra.
C’è sangue, molto, troppo, mi viene voglia di vomitare, ma devo capire chi è, mi avvicino, illumino l’esile corpo con la luce.
No, non sei tu, anche se per un attimo ci ho sperato.
È una ragazza di capelli marroni, legati in una crocca conciata male.
Sento che fa dei gemiti, non deve stare bene.
Le accarezzo il viso cercando di calmarla “Tutto bene? Ce la fa ad alzarsi?”
“Si …” la sua voce è dolce anche se strozzata.
Vedo che tenta di alzarsi, la aiuto, ma non appena la lascio in piedi da sola ricade a terra.
Cerco di riaiutarla, mi metto un suo braccio intorno al collo ed iniziamo a camminare verso l’uscita con la lanterna che da una luce debole ma che ci servirà per non scontrarci contro dei muri.
Sento il suo respiro affannoso.
“Chi ti ha ridotto così?” la sento sospirare “Sono stata imprigionata e mi hanno sottoposto a delle torture fatte dalle mosse dei pokemon contro di me, l’ultima è stata da parte di Raichu cannon flash”.
Mi si illuminano gli occhi “Quindi c’è speranza di sopravvivere anche per noi esseri umani?”.
La sento scuotere la testa “No” inizia a singhiozzare, singhiozzi che le fanno perdere il respiro ogni volta.
“Il mio pokemon si è messo di mezzo ma nonostante tutto sono ridotta così”.
Il cuore mi si stringe in una morsa d’acciaio, non sei sopravvissuta.
La sento cadere a terra, stremata.
Mi inginocchio accanto a lei “Coraggio, non manca molto”, su questo sono sicuro.
“Non ce la faccio più” mi dice mentre vedo il suo viso bagnarsi di lacrime, un viso che non merita di soffrire.
La costringo a rialzarsi, ma sento che è sempre più debole, lo percepisco dal suo respiro.
Con timore mi volto in dietro, sta lasciando una scia di sangue incredibile.
Usciamo fuori, camminiamo fin dentro un bosco.
La lascio sedersi, mi siedo anche io, le mie pokeboll ci sono … rimango costernato da questa scoperta, me le devano aver rimesse quando mi hanno portato fuori.
Faccio uscire staraptor, si è fatto più grande da quando si è evoluto, so che riesce a portare me con facilità, ma ce la farà a portare due persone?
Sembra che abbia capito la situazione e si mette in posizione, faccio sedere la ragazza e poi mi siedo io, la reggo bene, so che da sola non ce la può fare.
Arriviamo ad un ospedale, la curano, vado a trovarla sempre, non so neanche il perché.
Esce dall’ospedale dopo tre mesi.
Iniziamo a viaggiare insieme, di quello strano team non sene è più sentito parlare.
Ha diciotto anni ci siamo sposati.
Mi sento abbracciare da dietro, mi volto, è lei, mi sorride, la bacio dolcemente, si siede davanti a me.
Mi guarda con i suoi bellissimi occhi verdi.
“Ti ringrazio per avermi salvata quel giorno”.
Tutto qui, non dice altro, si alza e va a preparare la cene.
Rimango sbalordito.
Me lo diceva spesso, ma adesso è da più di due anni  che non me lo diceva più.
La sento canticchiare mentre prepara la cena.
Sorrido pensando di avere proprio una moglie fantastica.

  
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