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Autore: pandamito    25/11/2012    3 recensioni
[I Libri dell'Inizio]I tre ragazzi sono ritornati nel presente, con l'Atlante di Smeraldo destinato ad essere legato a Kate, ma proprio il giorno dopo la notte di Natale il dottor Pym e Gabriel sono partiti misteriosamente ed i tre Wibberly rispediti all'orfanotrofio di Baltimora, cosa che non fa loro piacere. Kate è preoccupata, Michael deve affrontare il suo destino. Ed Emma? Chi ci pensa ad Emma?
« Tu! » la chiamò il maggiore, ringhiando. « Sei tu la disgraziata. » continuò provocandola. « La signorina Crumley ha incolpato me per il furto di frittelle, ora dovrai pagare! »
Emma non si scompose, anzi strinse i pugni in difensiva e si alzò da terra, scuotendo il vestito dagli aghi di pino che le si erano impigliate.
« Quali prove hai? » disse in tono strafottente.
La pazienza del ragazzino era al limite, divenne tutto rosso dalla rabbia e si avventò immediatamente su Emma.
« Picchiala! » lo incitò uno di quelli dietro.
Genere: Angst, Azione | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri, Emma Wibberly
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Contenuti forti
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La signorina Crumley le aveva detto che non doveva rubare le frittelle che la cuoca aveva preparato quel giorno, perché erano per una coppia di signori che voleva adottare qualche bambino e che sarebbero venuti proprio in mattinata, la bitorzoluta direttrice aveva anche aggiunto che con un po' di fortuna forse avrebbero adottato proprio lei e finalmente poteva levarsela dai piedi; ma, come al solito, Emma non l'ascoltò e furtivamente rubò un paio di frittelle e scappò via, verso gli alberi che si infittivano dopo il cortile, lontano da tutti. Di certo l'avrebbero scoperta, ma poco le importava perché doveva ammettere che stavolta la cuoca non le aveva fatte poi così male, non rimangiava frittelle da Natale e da lì erano passati un bel po' di mesi. 
Cercò di pulirsi mani e bocca appiccicose sui propri vestiti, con la faccia un po' schifata perché odiava sentirsi appiccicosa. D'un tratto però sentì i rametti di pino che scricchiolavano a terra e piccoli passi avvicinarsi a lei. Era un piccolo gruppetto di ragazzini di pochi anni più grandi da lei.
« Tu! » la chiamò il maggiore, ringhiando. « Sei tu la disgraziata. » continuò provocandola. « La signorina Crumley ha incolpato me per il furto di frittelle, ora dovrai pagare! »
Emma non si scompose, anzi strinse i pugni in difensiva e si alzò da terra, scuotendo il vestito dagli aghi di pino che le si erano impigliate.
« Quali prove hai? » disse in tono strafottente. 
La pazienza del ragazzino era al limite, divenne tutto rosso dalla rabbia e si avventò immediatamente su Emma.
« Picchiala! » lo incitò uno di quelli dietro.
Emma era pronta, non era mica la sua prima battaglia e sapeva bene che l'avrebbe sconfitto, perché a differenza sua, lei aveva combattuto contro un esercito di morum cadi ed una Contessa dai poteri magici. Questa per lei era la solita routine di tutti i giorni. 
Venne spinta a terra, col ragazzo sopra di lei che cercava di immobilizzarla, ma Emma iniziò a muoversi freneticamente, iniziando a tirare calci, il quale uno affondò proprio nella pancia del ragazzino, che si piegò, urlando dal dolore; Emma colse l'occasione e capovolse la situazione, stavolta stando lei sopra di lui, mentre l'altro cercava di graffiarla, ma lei gli diede un pugno sull'occhio, che fece gridare il ragazzo, poi uno sul naso, stringendogli le gambe sulla vita in modo da non farlo muovere. Il ragazzo le afferrò la gola, stringendogliela ed Emma iniziò a respirare a fatica, ma non gridava, non doveva far trapelare il dolore, così pizzicò la mano del ragazzo così forte che quello dovette ritirarla e così Emma ne approfittò per mordergliela, affondando i suoi denti nella carne finché non sentì il sapore ferroso del sangue nella sua bocca. Quello incominciò a piangere ed a supplicare di lasciarlo andare, così la mora lasciò la presa ed il ragazzo cercò di alzarsi in fretta, allontanandosi da lei.
Era tutto sporco di terra, con macchie violacee in faccia, il sangue che continuava a sgorgargli dal naso ed anche dal braccio, dove vi era l'impronta di una piccola dentatura. 
La guardava impaurito, indicandola. « La pagherai! » le gridò. « La pagherai! » 
Lui e gli altri ragazzi scapparono spaventati verso l'orfanotrofio, mentre Emma si appoggiava con la schiena ad un albero. Pf, che avrebbero potuto farle? Poco importava, avevano già toccato il fondo con quell'orfanotrofio, anche se era a conoscenza che se Kate e Michael fossero venuti a conoscenza che aveva fatto un'altra rissa - cosa certa visto che la Crumley non si sarebbe mai fatta scappare un'occasione per punirla - non sarebbero stati tanto contenti e sarebbero stati delusi. Ma a lei non ci pensavano mai? Doveva essere lei quella delusa: Kate non parlava mai dei problemi che avrebbero potuto avere, si sentiva grande e pensava solo a proteggerli quando facendo così non faceva altro che complicare le cose, mentre Michael... come poteva fidarsi ancora di lui? Era stato uno stupido e stava quasi per farle uccidere dalla Contessa. 
La mora fissò l'orfanotrofio, lontano da dove si trovava lei, ma troppo vicino per non provare nostalgia di Cambridge Falls.
Odiava essere trattata come una bambina, nessuno capiva che era cresciuta, che qualunque cosa facesse, uno dei libri spettava sempre a lei. Non era più una bambina, forse non lo era mai stata perché fin da quando si ricorda non ha mai avuto nessun adulto che l'ha trattata amorevolmente, nessuno che le insegnasse i piccoli segreti della vita, nessuno che rispondesse alle sue domande, a parte sua sorella e suo fratello, che comunque non potevano rispondere a tutto ciò che lei voleva sapere, in fondo avevano solo qualche anno in più da lei. Qualche volta Emma desiderava sapere com'era essere una bambina con una vita ed un'infanzia normale. Quindi non capiva perché la chiamavano così, dannazione, le era venuto il ciclo da più di un anno, ora basta! 
Strinse i pugni, ma stavolta non era la sua solita posa di quando stava per scattare per attaccare qualcuno, stavolta li stringeva perché voleva qualcosa a cui appigliarsi, per poter reprimere tutto il dolore che si sentiva dentro. Era sola, la piccola Wibberly, incompresa da tutti, abbandonata al suo destino. Nessuno capiva cosa voleva veramente, l'unico che l'aveva compresa pienamente era stato Gabriel... già, Gabriel. Ed ora dov'era? Emma, dov'è Gabriel? Non lo sai manco tu. 
Le iridi scure di Emma si riempivano d'acqua mentre la vista si appannava ed un fremito la percorreva per tutto il corpo, pian piano abbracciò le gambe, portando le ginocchia  al petto ed affondandoci il viso per coprirlo. Lei doveva essere forte, non poteva permettersi la debolezza. Cosìavrebbe detto Gabriel se l'avesse vista in quello stato? Di certo non sarebbe stato fiero di lei. Ma lì Gabriel non c'era ed era proprio quello il problema, perché era l'unica persona con cui poteva confidarsi, che la capiva, che sapeva sempre cosa fare o dire, che la proteggeva sempre da tutto, l'unica figura in cui Emma aveva riversato l'amore che non aveva potuto donare a nessun altro, perché mai nessuno era stato accanto a lei. 
Ed ora era sola, Emma, e cresceva senza che qualcuno se ne accorgesse realmente, in un posto che non era la sua casa e che non le piaceva affatto. 
Doveva smetterla, si disse, ma non voleva veramente, non poteva mai sfogarsi con nessuno, non poteva mai dire le sue paura, si sentiva più a casa fra quegli alberi che in quell'orfanotrofio, dove doveva tornare perché di sicuro la stavano cercando e dove sapeva che al suo ritorno sarebbe stata punita.







pandabitch.
Ok, son tornata a sfornare one-shot.
Chi mi segue sa che questa è la mia saga preferita che mi ha cambiato e mi ha trasmesso qualcosa di... unico.
E si sa che Emma è il mio personaggio preferito, solo che secondo me dobbiamo aspettare ancora il terzo libro della saga perché John Stephens non ancora la evidenzia per bene per quel che è realmente.
Mi piace tanto il legame che c'è tra Emma e Gabriel e non iniziate a parlarmi di pedofilia perché - attenzione, spoiler per L'Atlante di Fuoco, chi non l'ha letto passi alle righe dopo e salti il pezzo - se vogliamo dirla tutta tra Rafe e Wilemina con Kate e Michael, qui si batte la storia di Twilight di qualche secolo.
Detto questo, spero solo che mi aprano la sezione del libro.
E vi giuro che io un giorno uccido EFP perché non si sa il perché inserisce quella maledetta barra (/) vicino l'apostrofo.
Spero recensiate, fate sapere cosa ne pensate. (:
Baci e panda, Mito

   
 
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