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Autore: Holly_Shit    25/11/2012    3 recensioni
"Non t'amo come se fossi rosa di sale, topazio
o freccia di garofani che propagano il fuoco:
t'amo come si amano certe cose oscure,
segretamente, entro l'ombra e l'anima.
T'amo come la pianta che non fiorisce e reca
dentro di sè, nascosta, la luce di quei fiori;
grazie al tuo amore vive oscuro nel mio corpo
il concentrato aroma che ascese dalla terra.
T'amo senza sapere come, nè quando nè da dove,
t'amo direttamente senza problemi nè orgoglio:
così ti amo perchè non so amare altrimenti
che così, in questo modo in cui non sono e non sei,
così vicino che la tua mano sul mio petto è mia,
così vicino che si chiudono i tuoi occhi col mio sonno."
Genere: Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Un po' tutti
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Sudore. Caldo. Nervosismo.
Le uniche cose che riesco a percepire in questo momento… Si. Lo so. Studiare è importante. Determina il nostro futuro. Lo so. Non occorre che me lo ripetiate. Anzi, vi dirò io una cosetta ora… Ditemi come può essere umanamente possibile riuscire a studiare quando c’è un angelo che non fa altro che stravolgervi i pensieri… Rispondo io. Impossibile.
Credetemi… Non sono io. E’ questo maledetto cervello che di tanto in tanto si prende una vacanza. Nulla di che, eh! Solo che… purtroppo… sceglie una località troppo irresistibile al mio fragile cuore. Sceglie, e mira, sempre al mio punto debole. Si, si, proprio quell’angioletto lì. Quel moretto che, così da un giorno all’altro, si è impossessato del mio cuore. E non vuole restituirmelo più…
Per quanto gelato al cioccolato possa mandare giù, e quanta musica fracassa-timpani possa ascoltare, nulla (e dico NULLA) riuscirà mai a distogliere i miei pensieri da quel tipetto tenebroso. Ormai mi abita nel cuore. E vi assicuro che non è per niente facile uscirne…
Come dicevo… non ho studiato… va bene recupererò!
Per ora mi limito a guardare le foglie che cadono dagli alberi, lì fuori, in cortile. A volte, guardare fuori dalla finestra della mia aula, è estremamente piacevole… Puoi immaginarti cose di ogni genere, e per un momento puoi staccare la spina. Sì. Andare in standby. E dimenticarti di tutti i Teoremi di Euclide, Leopardi, e quant’altro. Dimenticarti di quanto sia soffocante doversi svegliare tutte le mattine così presto. Troppo presto. E per cosa? Per raggiungere questo strambo ed odioso edificio?  Così rumoroso, asfissiante. Così inutile. Ok ok a tutti non piace andare a scuola… ma per me è diverso. A volte mi diverto così tanto in classe. Ma certe volte… vorrei poter urlare, alzarmi da quella fottuta sedia, che mi tiene incollata costantemente a quel sudicio pavimento, ed andarmene. Senza voltarmi indietro. Lasciare tutto così, ed evadere! E una volta uscita… incontrare il suo sguardo… e che a dividerci non sia più uno stupido muro in mattoncini rossi, ma solo ed unicamente quei 4-5 centimetri di timidezza. Solo questo. Vorrei solo questo.
Guardo fuori. Mi concedo un breve attimo di libertà. E poi, di nuovo a capofitto nei libri. Di tanto in tanto scanso la tenda che mi viene addosso, e cerco di trattenere nelle narici tutta l’aria frizzantina che mi giunge  sotto di essa. E ripenso a lui. E, di colpo, tutte le parole trattenute in queste 4 ore e mezza di lezione, sfumano pian piano… fino a svanire del tutto. Puf. Che sensazione piacevole. Niente più formule che librano tra i meandri della mia testolina. Sì, piacevole. Ma non per i miei compiti.
E’ Lui. Sempre Lui. Mi distrae. E dimentico tutto. Desidero così tanto che la smetta una volta per tutte, ma… è troppo dolce il modo in cui ci riesce.
Fine dell’ora. Alleluia! Potrei svenire da un momento all’altro dal tanto mal di testa. In questo momento la miglior aspirina sarebbe Z ma… no, meglio di no. Potrei cadere in uno stato di trance profondo, nel vederlo ora. Ed, ovviamente, eccolo lì. Sotto quelle piante. In disparte, da solo. Come se volesse allontanare da sé tutto quel chiasso, non ama il caos. E questa è una delle cose che amo di lui: il suo essere fastidiosamente silenzioso ma, nel suo silenzio, capace di comunicarmi un’infinità di pensieri.
Digita qualcosa al cellulare. Si guarda intorno. Mi vede. Infila il telefonino in tasca e mi lancia uno dei suoi irresistibili sorrisi. Uno di quelli che ti fa sciogliere.
Accenna ad un saluto frenato, con la mano. Ma poi mi si getta letteralmente fra le braccia. “Ciao L” “Ciao Zayn”. “Giornata pesante?” “ Come al solito… sai che la scuola non rientra nelle mie passioni!” “A chi lo dici!” un altro sorrisetto, e fa scivolare il suo braccio dietro la mia nuca. E ci incamminiamo verso l’inizio di questa giornata. Che spero si volva in qualcosa di più interessante della solita banalità.... 
 
  
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