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Autore: Ya_mi    25/11/2012    2 recensioni
Dal capitolo 1:
-[...] Il fatto di non avere nessuno, di non avere radici mi rende diversa dagli altri. E questo è uno di quei posti dove la diversità viene odiata sopra ogni cosa.-
L’espressione in quegli occhi azzurri era forte, a dispetto della timidezza che aveva ostentato prima.
Lavi l’aveva ascoltata con attenzione e aveva sentito qualcosa scattare dentro di lui.
Quella ragazza non aveva origine, non sapeva da dove veniva. Era un’emarginata, era... diversa.
Come lui.
Dal capitolo 15:
Non avrebbero dovuto fargli effetto le piaghe sparse sul corpo di quella ragazza, né l’espressione triste sul suo viso. [...] Si stava dimostrando debole, aveva abbassato le sue difese e ora stava accadendo l’inevitabile.
Lui, che era il solo tra i più soli, lui che aveva fatto voto di una vita dedita alla pura conoscenza e all’assenza di ogni tipo di legame, proprio lui... stava facendo andare in malora tutto quanto per una ragazzina.
Genere: Avventura, Fluff, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Nuovo personaggio, Rabi/Lavi
Note: Missing Moments | Avvertimenti: Spoiler!
Capitoli:
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Yami:ciao a tutti, ragazzi! Sono finalmente tornata!
Kanda: ed era anche ora! Dove diavolo eri finita?! Hai mollato tutto il lavoro a noi e ti sei dileguata...!
Lavi: dai, Yuu: non fare l’acido!
Angelica: uuuuh, mister frangina è irritato perché nemmeno nell’ultimo capitolo è apparso...?
Kanda: HAI VOGLIA DI FARE A BOTTE, MEZZA CALZETTA?!
Angelica: A CHI HAI DATO DELLA MEZZA CALZETTA?!
Yami: ragazziiiiii!! Non litigate, maledizione!!
Allen: ecco, visto? Avete fatto arrabbiare miss Yami!!
Kanda: tch!
Yami: senti senti, Kandino bello, me li fai tu i ringraziamenti...??
Kanda: non chiamarmi così, fai venire la pelle d’oca...!
Lavi: Yuuuu, miss Yami ti ha appena chiesto una cosa...!
Kanda: e che me ne frega?!
Lavi: va bene, allora lo faccio io: ringraziamo sentitamente Angy_Valentine, Kanda92, Aryadaughter e Lady Kamelot che continuano a tenere la storia tra le seguite!
Allen: e un grazie enorme anche a LadyWolf_ per averla mantenuta tra la preferite!
Angelica: e grazie grazie ancora a tutti i lettori affezionati arrivati fin qui!
Yami: su, bando alle ciance e cominciamo subito! Vi lasciamo al capitolo 7 e ci vediamo alla fine come al solito...! ^_^
 
CAPITOLO 7 – Un cuore che batte: lo senti?

-Sono akuma!-
-Che numero enorme!-
-Presto, tutto il personale alle armi!-
-Sono qui per fermarci?!-
 
Gli esorcisti presenti sulla nave (mancava Lenalee che era andata a telefonare all’Ordine per fare rapporto e non era ancora tornata) attivarono la loro Innocence e si misero in posizione di combattimento.
Ma ciò che fece lo stormo di akuma subito dopo li lasciò a bocca aperta.
 
-Ma che fanno?-
-Hanno oltrepassato la nave...?-
 Non fecero in tempo a dirlo che Allen, ancora in cima a uno degli alberi della nave, venne afferrato per una caviglia e trascinato via insieme alla massa di akuma.
 -Allen!-
 Lavi stava per allungare il suo martello per andare ad aiutare il suo amico ma cambiò idea quando alcuni degli akuma atterrarono sul ponte della nave.
 -Ci sono degli esorcisti!-
-Oh!-
-Incredibile!-
-Ci sono degli umani!-
 
I membri dell’equipaggio si difendevano come potevano con kekkai e armi semplici, gli esorcisti facevano del loro meglio.
Fu una battaglia difficile, tutti si ritrovarono in men che non si dica stanchi e coperti di polvere e ferite.
Lavi ebbe appena il tempo di guardarsi intorno per qualche secondo, per vedere se Allen fosse ancora nelle vicinanze.
L’unica cosa che riuscì a vedere fu il cielo, in lontananza.
 
-Com’è rosso il cielo laggiù...ma che diavolo succede...?-
 
Quell’attimo di distrazione gli costò caro:
finì atterrato sul ponte della nave da un akuma che lo guardava famelico.
Cercò di divincolarsi ma senza successo.
La lama avvelenata dell’akuma si avvicinava sempre di più a lui e l’istinto fu quello di serrare l’occhio con forza.
Poi un rumore strano lo spinse ad aprire la palpebra e guardare.
L’akuma che lo teneva a terra si era ricoperto di un sottilissimo strato di brina argentata e prima che potesse realizzare quanto accaduto esplose in una agglomerato di frammenti metallici.
Dalla nuvola di fumo creata dall’esplosione emerse Angelica, la spada in mano e l’espressione preoccupata.
 
-Stai bene? Sei ferito?-
 Lui le fece uno dei suoi soliti sorrisi.
 -Sto bene, grazie a te. Mi dai una mano?-
 Lei si allungò in avanti e lo aiutò ad alzarsi.
 -Cerca di non distrarti o qui ci lasciamo le penne...!-
-Si, mamma!-
 
Lei lo guardò storto prima di lanciarsi verso un altro akuma lì nelle vicinanze.
Lavi seguì subito il suo esempio e il combattimento durò per molte altre ore.
 

* * *

 
La nave era ridotta un vero schifo.
Praticamente cadeva a pezzi, come del resto i suoi occupanti.
Esausti e feriti, esorcisti ed equipaggio si guardavano intorno cercando i compagni superstiti, cercando una scintilla di vita.
Angelica camminava sul ponte, lo sguardo vuoto e la testa che le girava.
Aveva gli abiti strappati e sentiva il sangue che colava da qualche parte, appiccicoso e caldo, ne sentiva il sapore metallico persino in bocca.
Per un attimo le era sembrato di sentire la voce di Lenalee che chiedeva aiuto e aveva intravisto l’ombra di Lavi scendere dalla nave per andare da lei, ma era tutto così confuso che non ne era sicura.
Vagò avanti e indietro senza meta, guardandosi intorno come se le mancasse il respiro, finché non inciampò in qualcosa e cadde in ginocchio sul legno duro del ponte.
Cercò di rialzarsi ma senza riuscirci.
Dio, come le girava la testa!
Aveva perso tutto quel sangue...? No, certo che no!
Poteva farcela! Coraggio Angelica, alzati!
Riprovò a tirarsi su ma peggiorò le cose: si ritrovò sdraiata e quel punto le si oscurò la vista.
Quando rinvenne si ritrovò su un molo di un porto sconosciuto e la prima cosa che vide fu quel che rimaneva della nave:
un ammasso di legno bruciacchiato e pieno di falle.
Ci mise un po’ ma alla fine riuscì a mettersi seduta, alcuni membri dell’equipaggio che la scrutavano con aria apprensiva.
Poi sentì la voce di Lavi da qualche parte alle sue spalle.
 
-Dov’è? Dove diavolo è?!-
 
Se lo vide arrivare da dietro facendole quasi prendere un infarto.
Lui si mise in ginocchio e la fissò preoccupato.
 
-Tu! Maledetta idiota! Che ti è successo?!-
 Lei impiegò qualche secondo ad elaborare la sua domanda.
 -Non...non lo so...credo di essere svenuta...devo essermi ferita da qualche parte ma non ricordo dove...-
 Lo vide indicare la gamba destra: appena sotto l’orlo dei pantaloncini, tra le fibre dei leggins strappati, c’era una larga fasciatura macchiata di sangue.
 -Oh...-
 
fu tutto quello che riuscì a dire.
Il rosso sbuffò, le mise un braccio sotto le ascelle e la tirò su di peso.
 
-Sei un disastro! La prossima volta stai più attenta!-
 
Lei abbassò lo sguardo, a disagio.
Vennero interrotti dall’avvicinarsi al gruppo di persone di un uomo incappucciato.
Lavi ricordò che Bookman lo aveva avvisato dell’arrivo di un messaggero così si fece attento a ogni movimento dello sconosciuto, che si abbassò il cappuccio e scrutò tutti i presenti.
Lenalee parve riconoscere quell’uomo misterioso e mormorò debolmente:
 
-Voi siete della sede Asia...-
Lui sorrise cordiale.
-Quanto tempo, onorevole Lenalee. Il mio nome è Wong, mi sono affrettato a venire da voi per darvi un messaggio del direttore.-
Lavi si irrigidì.
-Un messaggio?-
-Abbiamo trovato e preso in consegna il vostro compagno, Allen Walker.-
 
Allen? Che diavolo era successo ad Allen?
Angelica alzò lo sguardo disorientata per incontrare quello dell’amico, che ancora la teneva in piedi.
Lui le rispose scuotendo la testa: più tardi le avrebbe spiegato tutto.
Lenalee fece uno scatto in avanti correndo verso Wong, l’espressione sollevata.
 
-Davvero? L’avete trovato? Sta bene? La prego, signor Wong, portatemi da lui!-
-Questo non è possibile. Vi prego di salpare immediatamente.-
Il sorriso che poco prima attraversava il volto della ragazza morì a seguito di quell’affermazione, trasformandosi in una smorfia di incredulità e dolore.
-So che è difficile per voi, ma cercate di comprendere la situazione.-
Ancora una volta Angelica sentì il braccio di Lavi stringerla più rigidamente.
-Lenalee...hai visto anche tu la registrazione di Timcampi. Allen ha perso il braccio sinistro. In quel momento ha smesso di essere un esorcista. Noi dobbiamo proseguire.-
 
Lenalee abbassò la testa e iniziò a piangere in silenzio.
Angelica si liberò dalla stretta dell’amico e si avvicinò barcollando a lei, abbracciandola.
Tutti guardavano a terra, senza dire una parola, finché Anita non constatò:
 
-Ma la nostra nave ha subito molti danni, non possiamo partire subito, ci vorrà molto tempo per ripararla.-
Wong guardò la nave sorridendo.
-Non dovete preoccuparvi. Il quartier generale ha inviato una nuova esorcista. Grazie a lei potrete salpare subito.-
 
I presenti seguirono il suo sguardo con aria interrogativa e videro scendere dalla nave una persona che nessuno di loro aveva mai visto:
capelli scuri, occhi grandi, non più di venticinque anni, una valigia in mano e una divisa da esorcista addosso.
 
-Lei: Miranda Lotto.-
 
La donna mise a terra la valigia e guardò la nave con espressione incerta.
Fece un profondo sospiro e attivò la sua Innocence:
Time Record, uno strano orologio nero che girava sul palmo della sua mano.
In un attimo la nave tornò intera e com’era in origine, senza più nessuna bruciatura né falla.
Miranda tirò un sospirone, evidentemente sollevata.
Quando però vide le espressioni di sorpresa di tutti i presenti improvvisamente si buttò in mare senza un apparente motivo.
 
-AAAAAAH!! Miranda è caduta in mare!!-
-Veramente si è buttata da sola...-
-Ma cosa fateeee?!-
-Lasciatemi perdere, non fate caso a me...!!-
-Aaaargh! Sta annegando!!-
-Su, Lavi, buttati!-
-Eeeeeeh? E perché io?!-
 
Insomma, ci volle un po’ per ripescare la nuova arrivata e rimettere tutti in sesto ma alla fine riuscirono finalmente a salpare alla volta del Giappone.
Miranda, oltre ad aver riparato la nave e aver procurato un bagno in mare a Lavi, aveva portato le nuove divise.
 
-Da parte di Komui e gli altri?-
-Già, mi hanno chiesto di portarvele pensando che le vostre fossero a brandelli.-
 
Data la percentuale superiore di maschietti (alla faccia della galanteria!) Angelica venne “esiliata” fuori dalla stanza in modo che tutti potessero cambiarsi con calma.
Appena finito di indossare la sua, Lavi si mise a saltellare su e giù.
 
-E’ leggerissima e comoda! Ci si muove benissimo!-
Miranda tirò fuori dalla valigia l’unica uniforme rimanente: quella di Lenalee.
Si girò timidamente verso la ragazza, che stava seduta sui gradini della scaletta d’ingresso alla stanza guardando nel vuoto.
Bookman intervenne:
 
-Sta cercando di riprendersi. Si sente responsabile per aver abbandonato Allen ieri notte.-
 
Angelica entrò chiudendosi la porta alle spalle.
Trovandosi davanti la sua amica in quello stato la sua espressione si fece improvvisamente triste.
Scese gli scalini e si unì al resto dei suoi compagni con un sospiro.
Il rumore di un vetro che si rompeva le fece fare un salto per la sorpresa:
Lavi aveva tirato un pugno a una delle finestre della cabina e ora se ne stava lì, con il braccio sollevato a guardare nel vuoto, l’espressione furiosa.
 
-Falla finita...!-
 
rimbrottò Lenalee, guardandola in cagnesco.
La mancanza di risposta che seguì lo fece arrabbiare ancora di più, tanto che alzò il tono della voce.
 
-Non c’era niente che potessi fare! Ieri sera abbiamo combattuto tutti come dei disperati. Non c’era alcuna possibilità di salvarli, non capisci? Questa è una dannata guerra, è inevitabile! Vedi di superare la cosa e alzarti!-
 
Lenalee, ancora immobile e apparentemente assorta nei suoi pensieri, iniziò a piangere in silenzio, cosa che il ragazzo dai capelli rossi non si aspettava (si capì dalla sua reazione di sorpresa).
Tutti i presenti lo guardarono malissimo.
 
-L’hai fatta piangere...-
 
fu la frase che Bookman, Miranda e Crowley gli sibilarono all’unisono.
Bookman fu lesto a scivolare dietro al suo allievo, prendendolo per il collo e atterrandolo.
 
-Sono terribilmente mortificato miss Lena! Gli infliggerò seduta stante la punizione che si merita!-
ma appena finita quella frase si avvicinò all’orecchio di Lavi e sussurrò:
-Datti una calmata, deficiente!-
 
Il ragazzo trasalì leggermente.
Angelica, lì a poca distanza, seguì discretamente il breve scambio di battute tra i due.
 
-E perché, Panda! Infondo ho ragio...-
venne interrotto da un sonoro scappellotto dietro la testa.
Quando si trattava di Lavi quel vecchietto non si faceva problemi a venire alle mani.
-Questo è il comportamento di un apostolo di Dio, non è vero? Tu sei il successore di Bookman, niente di più, niente di meno. Non ti ho insegnato ad essere imparziale sempre e comunque? Nella storia c’è sempre stata la guerra, sono indissolubilmente parte una dell’altra. E’ grazie alla guerra che la storia è cambiata.
-Tu sei Bookman, colui che registra gli eventi senza prendervi parte, ma restando neutrale in ogni circostanza. Non farti trascinare dalla guerra. Il fatto di essere dalla parte dell’ Ordine Oscuro è un puro caso, tutto ai fini della cronaca. Non dimenticare il tuo scopo, Lavi.-
L’occhio di Lavi si spalancò, poi guardò in basso e mormorò:
-Ho capito...scusa Panda...-
 
se voleva dire qualcosa non ne ebbe l’opportunità:
venne bloccato da una scarica di ceffoni ben piazzati dal suo mentore.
Appena finito di scazzottare il malcapitato giovane, Bookman si alzò in piedi e constatò ad alta voce:
 
-Beh, comunque non credo proprio che quel Allen Walker sia morto così facilmente, dal momento che confido nella profezia sul Distruttore del Tempo. Ho chiesto al Supervisore di inserirmi nell’unità Cross perché sono interessato a quel ragazzino.
-Mi sono chiesto se il tempo della profezia non stia ad indicare una certa persona. Ovvero se Allen Walker non sia colui che distruggerà il Conte del Millennio. Se è così non può certo essere morto.-
 
fece un sorrisetto storto.
Tutti lo fissavano senza dire una parola.
A quel punto qualcuno bussò.
La voce gentile di Anita risuonò attraverso la porta.
 
-Signori esorcisti, c’è qualcosa che non va? Poco fa abbiamo sentito un rumore molto forte...-
 
su quella frase lei e Mahoja entrarono nella stanza.
Ovviamente la prima cosa che saltava all’occhio era il vistoso buco nella finestra provocato dal pugno di Lavi.
Bookman e Crowley non si fecero tanti problemi ad indicare il colpevole ad una infuriatissima Mahoja.
Lei iniziò a scrocchiarsi le nocche davanti al viso del ragazzo con fare minaccioso.
L’unica reazione del poveretto fu dire con un filo di voce:
 
-Mi dispiace...-
Lei si fece più vicina e lui perse completamente le staffe.
-Wah! Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace, mi dispiaceeee!!-
 
E scappò a nascondersi dietro la persona più vicina, che in quel momento era Angelica.
Praticamente le si avvinghiò addosso, cosa che la fece barcollare leggermente dato che non se lo aspettava.
Impiegò qualche secondo a realizzare la situazione ma quando vide Mahoja guardare in cagnesco nella sua direzione protestò subito.
 
-Ehi! Io non c’entro niente! Prenditi le tue responsabilità e non tirare in ballo me!-
-Nooooo! Giuro che non ho fatto apposta, giuro!!-
-Va bene, ma che c’entro io?!-
La ragazza iniziò istintivamente a indietreggiare, seguita in ogni movimento dal guercio che ancora si nascondeva dietro di lei, attaccato alla sua schiena.
-Lavi mollami. Subito!-
-Dai Ann, per favore! Non lascerai che mi facciano del male, vero?-
-Dammi una buona ragione per cui dovrei finire in mezzo io!-
A quel punto intervenne Miranda a tirarli fuori dai guai.
-E’ tutto a posto, guardate la finestra...-
Tra lo stupore generale la finestra iniziò a ripararsi da sola grazie all’Innocence di Miranda, che spiegò:
-Finchè la mia Innocence è attivata il tempo intorno a questa nave rimane bloccato. Quindi la nave continuerà a ripararsi da sola in modo da mantenere le sue condizioni ottimali. Inoltre, mentre noi e l’equipaggio rimaniamo in questo spazio, ogni ferita verrà guarita.-
 
Tutti la guardarono stupiti.
Mahoja commentò:
 
-E’ un’abilità davvero utile!-
-In realtà non lo è per niente...-
Miranda si rabbuiò.
-E’ solo un potere temporaneo. Per questo se doveste trovarvi in battaglia fate attenzione. Ho imparato come gestire il Time Record e aumentare il tempo di attivazione, ma se rilascio l’Innocence tutto tornerà com’è in realtà. Quindi io non posso recuperare il tempo dei morti.-
Anita annuì, assicurando che avrebbe sparso la voce all’equipaggio, mentre Bookman sembrava scettico.
-Ma Miranda, ce la farai? Ho calcolato più volte il tempo che servirà per arrivare in Giappone e impiegheremo non meno di cinque giorni. Questo significa che la terrai attivata per tutto il tempo?-
-E’ vero! Per far sì che l’Innocence rimanga attiva non devi mai dormire!-
Lei sorrise.
-Oh, non c’è problema. Non dormire è la mia specialità. Una volta mi è capitato di non trovare lavoro per molto tempo e in quella circostanza a furia di rimuginare su quanto fossi inutile non ho dormito per dieci giorni filati. Inoltre ero così eccitata per il mio primo incarico che non dormii per altri tre giorni, quindi state pure tranquilli.-
 
Gli altri la fissarono basiti.
‘Siamo sicuri che possiamo stare tranquilli...?’
fu il pensiero comune.
Angelica ricordò che Lavi non si era ancora staccato dalla sua schiena, così si girò quanto poteva per guardarlo e si lamentò:
 
-Sentito, testa rossa? Non ti succederà niente, quindi puoi anche lasciarmi adesso!-
 
Lui fece un passo indietro, di malavoglia, e solo dopo averlo fatto ebbe una prospettiva completa della nuova divisa della ragazza:
una maglia aderente bianca e invece della giacca aveva un bolero nero e bianco che si chiudeva appena sotto il seno grazie ad una semplice zip, in tema con le altre uniformi.
I pantaloni erano molto simili ai suoi, neri sui lati e bianchi in centro, con la differenza che erano davvero molto corti, con una cintura a stringerle dolcemente i fianchi.
Gli stivali erano neri, con i tacchi bassi e arrivavano appena sopra il ginocchio.
Lavi la squadrò da capo a piedi due o tre volte.
Lei, sentendosi osservata, arrossì e guardò da un’altra parte.
Poi bofonchiò:
 
-Che c’è da guardare...?-
-Niente, è solo che...beh, Johnny ha fatto davvero un buon lavoro questa volta!-
-Non lo so...i pantaloncini sono troppo corti...-
 
Lui abbassò lo sguardo soffermandosi sulle gambe.
‘Beh, non è che sia un problema...’
Si schiaffeggiò virtualmente per averlo pensato.
-A me veramente sembrano uguali a quelli di prima...-
-Infatti, ma con quelli di prima ci mettevo i leggins...che ora sono tutti strappati...-
-E allora...?-
-E allora sono troppo scoperta!-
Lavi sospirò.
-Tu sai di essere un caso disperato, vero?-
 
Lei ridacchiò e concluse la conversazione.
Quando quei due discutevano era impossibile trovare un compromesso.
 

* * *

 
Lavi era in piedi sul ponte della nave, appoggiato al parapetto e guardava con intensità la carta che aveva trovato quel pomeriggio vicino alle tracce di Allen.
In realtà stava rimuginando ciò che era successo quel giorno ed era talmente assorto da non sentire i passi leggeri di Angelica che si avvicinavano.
L’idea di base era quella di arrivargli alle spalle e farlo spaventare (per una volta l’avrebbe fatto lei e non il contrario!), ma quando arrivò a poca distanza da lui lo sentì sussurrare:
 
-Noi non siamo alleati.-
 
e si immobilizzò dov’era, gli occhi spalancati.
Pochi secondi dopo lo udì di nuovo parlare tra sé.
 
-Io sono Bookman, colui che registra gli eventi senza prendervi parte. Un Bookman non ha bisogno di un cuore.-
 
poi incrociò le braccia e appoggiò la testa sul parapetto.
Angelica era come congelata.
Non riusciva a credere a quello che aveva appena sentito.
Però, infondo se lo doveva aspettare.
Aveva sempre saputo cosa significasse essere un Bookman ed era sempre stata perfettamente cosciente della posizione critica in cui Lavi si trovava.
Ciononostante quelle affermazioni la resero incredibilmente triste.
Rinunciò al suo scherzo (che ora sembrava così infantile e privo di senso) e si appoggiò semplicemente con la schiena alla balaustra, giusto di fianco a lui.
Quando la notò tirò su la testa e si sforzò di sorridere.
‘Finge anche che vada tutto bene? Che uomo!’
pensò la ragazza, reprimendo un moto di rabbia improvvisa.
Alla fine fu lui a rompere il silenzio.
 
-Ehi...-
-Ehi...-
-Che ci fai qui fuori?-
-Prendo un po’ d’aria...tu?-
-Oh, niente...stessa cosa...-
-Uhm...-
 
Angelica si passò una mano tra i capelli sciolti, nervosa.
Per distrarsi si mise a sistemarli come poteva con una molletta mentre il ragazzo di fianco a lei la osservava in silenzio.
Finito di armeggiare con i capelli decise di prendere il coraggio a due mani e parlare.
 
-Stavi ripensando...a quello che ti ha detto Bookman?-
lui la guardò sorpreso.
-Scusami. Non ho potuto fare a meno di sentire.-
 
Lavi annuì leggermente e volse lo sguardo lontano.
Lei però non era soddisfatta e insisté.
 
-Allora?-
-Se hai sentito non c’è nemmeno bisogno che parliamo, no?-
-Oh, non credo proprio! Noi due parliamo eccome!-
-E di cosa, se posso chiedere?-
-Come sarebbe a dire “di cosa”? Non è esattamente qualcosa di piacevole quello che ho sentito oggi...!-
-Niente che già non sapessi, mi sembra. Ti ho già spiegato molto tempo fa che tipo di individuo sono io.-
La ragazza abbassò la testa, a disagio.
-Si...ma sentirtelo dire così mi addolora...-
 
seguì un profondo sospiro.
Poi, senza dire una parola, Angelica lo afferrò per le spalle, costringendolo a girarsi nella sua direzione.
Lui, troppo sorpreso per reagire in qualunque modo, la lasciò fare.
Vide la mano di lei che si spostava verso la parte superiore del suo torace e la fissò disorientato.
 
-Ehi Ann, che cosa stai...-
-Uffa non riesco a sentire!-
 
rimise la mano sulla spalla e avvicinò l’orecchio al petto del ragazzo, appoggiandosi delicatamente.
Chiuse gli occhi e si mise in ascolto.
Dopo qualche secondo si staccò e lo guardò negli occhi con un dolce sorriso.
 
-Forse un Bookman non ha bisogno di un cuore...ma nulla toglie che tu lo abbia. L’ho sentito battere.-
 
Di nuovo Lavi si limitò a guardarla senza parole.
Più passava il tempo e più quella ragazza lo sorprendeva.
Dopo qualche secondo ricambiò il sorriso, abbracciandola delicatamente intorno alla vita.
Quel momento di pura beatitudine venne interrotto dalla sgradevole sensazione di non essere più soli.
Qualcosa si era avvicinato, entrambi potevano percepirlo chiaramente.
Il ragazzo si voltò e appena capì cosa stava per succedere spinse bruscamente Angelica lontano, che cadde molti metri più in là a causa non solo dello spintone di Lavi ma anche della violenta esplosione che era seguita.
Tossì diverse volte a causa della polvere e si riparò da pezzi di legno che cadevano dagli alberi della nave.
La prima cosa che fece fu cercare di rimettersi in piedi.
Una volta raggiunto quell’obiettivo si mise subito alla ricerca del suo amico, preoccupata.
Arrivarono quasi subito gli uomini dell’equipaggio per constatare i danni.
 
-Si è spezzato l’albero maestro!-
-Cos’è? Un attacco nemico?-
 
Angelica si mosse con difficoltà in mezzo alle macerie.
‘Lavi...dove diavolo sei, Lavi?’
Davanti a lei si stava diradando una nuvola di fumo e dalla foschia emerse la forma di un akuma molto strano, come non ne aveva mai visti prima.
 
-Un akuma...?-
 
Quando la polvere fu completamente depositata vide qualcosa che la terrorizzò terribilmente:
 da sotto un mucchio di detriti spuntava il braccio di Lavi, coperto di sangue e lividi.
L’akuma lo guardava tranquillo, come se nulla fosse.
 
-Title: cadavere di un esorcista.-
Angelica perse del tutto il controllo e iniziò a gridare:
-Bastardo! Che cosa gli hai fatto?!-
 
Quello si voltò e la trapassò con uno sguardo denso di puro istinto omicida.
Lei impugnò il suo nastro e deglutì.
 
-Title: vuoi essere tu la prossima?-
 
Author and characters corner:
Angelica:WAAAAH!! Sto per morire!! Sto per morireeeeeee!!
Kanda: e non fare casino, demente!!
Yami: dai Angelica, ragiona: tu sei la mia protagonista, potrei mai far morire la mia protagonista...?
Lavi: ehi, miss Yami! Questo è spoiler!!
Yami: ops...! ^^”
TUTTI: ...
Allen: ehm, bene. Per questa volta finiamo qui! Speriamo di rivedervi per il capitolo 8.
Crowley: già, e ci scusiamo per il sostanziale ritardo con cui è arrivato questo, invero.
Kanda: tch! Almeno per una volta era di una lunghezza decente...
Yami: mi impegnerò perché il prossimo arrivi più in fretta, promessooooo!!
Lavi: nel frattempo voi recensite e fateci sapere cosa ne pensate!
Yami: a presto!! ^_^
   
 
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