26/11/2012
6 recensioniDislcaimer: i personaggi e i dialoghi sono di proprietà di D. P. Bellisario, il resto è di mia proprietà.
Maybe I didn't treat you
Quite as good as I should have
Maybe I didn't love you
Quite as often as I could have
Little things I should have said and done
I just never took the time
You were always on my mind
Lei scese le scale di legno che conducevano nello scantinato, illuminato solo dalla fioca luce della lampada sopra il tavolo da lavoro.
Lui era lì, seduto su una sedia con la schiena appoggiata al tavolo e la testa reclinata di lato, sostenuta dal palmo della mano destra, la guardò scendere e avvicinarsi con passo lento ma deciso.
Si fermò davanti a quell’uomo che aveva abbandonato il suo volto austero e ben curato per lasciare posto ad una barba incolta e una chioma di capelli più lunghi che, nonostante tutto, gli conferivano un aspetto più giovanile e rilassato. Perché era tornato? Dopo mesi nei quali aveva pianto in silenzio, si stava finalmente abituando alla sua assenza e aveva rinchiuso il suo ricordo in uno dei cassetti più remoti, gettando la chiave. Perché continuava a fissarla con quelle sue iridi cristalline e con quel suo sorriso enigmatico, così dannatamente attraente.
“Tu non vuoi che io rimanga.” una domanda che suonò più come un’affermazione.
“No, non lo voglio.” Mentì abbassando lo sguardo.
“Temi di non riuscire di gestirmi, direttore?” scherzò lui senza distogliere gli occhi da quel viso che spesso aveva richiamato alla memoria nelle lunghe giornate messicane. Stava lottando con tutto se stesso per non farsi sopraffare dalle emozioni del momento, per non balzare in piedi e gridarle che era tornato solo per lei, non per il lavoro, non per Ziva, non per Abby o per Tony, ma per lei, Jennifer Shepard.
“No, Jethro. Temo che tu non riusciresti a gestire te stesso, sei stato in coma già due volte, potresti non sopravvivere ad un terzo. Ma tu sei bravo, sei il migliore. E quando uno è bravo come lo sei tu, quando uno può fare la differenza, come sai fare tu è un delitto mollare.” Abbassò lo sguardo e si girò, pronta ad andare via, ma Jethro si sporse in avanti, lasciando agire l’istinto e non la ragione; la fermò prendendole il braccio e la tirò a sé facendola ruotare su se stessa. A causa del movimento inaspettato, Jen perse l’equilibrio trovandosi all’improvviso seduta sulle sue gambe, a pochi centimetri dal suo viso, dai suoi occhi e dalla sua bocca. Jethro lasciò che fosse di nuovo l’istinto a guidarlo e prima che lei potesse dire qualcosa le coprì le labbra con le proprie: rimpianto, desiderio, perdono e speranza erano tutte racchiuse in quel bacio che li lasciò entrambi senza fiato. Non erano necessarie altre parole, sarebbe tornato e sarebbe tornato per lei.
[Finale alternativo alla puntata 4x02]
ANGOLINO AUTRICE:
Ogni tanto me ne esco con questi piccoli momenti di pazzia, forse sono troppo romantica o semplicemente amo i lieto fine e non mi piace che tra loro sia finita diversamente e così decido di metterci del mio...
Se siete arrivati fin qui significa che avete letto tutta la flash-fic e già per questo vi ringrazio, se poi volete lasciare una piccola recensione, avrete un ringraziamento ulteriore :)
Un abbraccio
Fink