Serie TV > Freaks!
Ricorda la storia  |       
Autore: WestboundSign_    26/11/2012    3 recensioni
NON LEGGETE QUESTA COSA OK
è una slash su poggioli e scilla but just nope, è orrenda e non so perché sia ancora su questo sito. non fatelo. non apritela. non ero in me quando l'ho scritta.
Genere: Demenziale, Erotico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Ore: 8.30. Casa Scilla.
 
Lo sapevo. Cazzo, lo sapevo.
Cosa avevo fumato quando ho scritto quella scena?
Ma soprattutto: perché l’ho fatta leggere a Claudio?
“Oh mio dio Gu, è fantastica! L’adoreranno!”
Sì, loro, ma io no. ‘Fanculo.
Sono teso come non so cosa, perché oggi gireremo quella scena. Perché oggi? Merda.
Sussulto quando il telefono inizia a vibrare sotto al mio culo. Cazzo, è ancora buio, chi minchia è?
-Guglielmo!- la voce di Helio mi perfora un timpano. –Dove sei finito?
Mi passo una mano nei capelli. –Sono a letto, cazzo. Sono a letto cercando di dormire.
Mi giunge una risata nervosa. –Dormire?! Sono le otto e trenta del mattino e dovresti essere sul set, ora.
Oh, merda.
-Oh, merda. Io… noi… arrivo, dieci minuti e sono lì.
-Ecco, vedi di muoverti, abbiamo già iniziato.
No, no, no.
-Cosa state girando?
-Andrea rimettiti quei cazzo di jeans! No, fermo! Ehm, Guglielmo, sei ancora lì? Scusa, devo andare. Ci vediamo dopo, ciao.
-NO!
Mi appende il telefono in faccia. Fantastico. No, cazzo.
In tre secondi sono già in bagno a pisciare e in mezzo minuto ho già i vestiti addosso.
Mi guardo allo specchio per l’ultima volta prima di uscire di casa.
Non sono gay. Io non sono gay. Guglielmo Scilla non è gay!
Una vocina bussa alla porta del mio cervello. “Le parrucchee Guglielmoo le Barbiee…”
Scuoto energicamente la testa. Sono tutte balle! E poi non c’è nessuna cazzo di vocina, ok?
 
Ore: 9.00. Set di Freaks!.
 
Quando apro la porta della casa sono tutti in fermento. C’è qualcosa di strano…
-Andrea! Esci da quel bagno!
Urla isteriche. Che cazzo…?
Blocco Helio. –Che succede?
-Oh, Guglielmo! Finalmente sei arrivato! Andrea non vuole uscire dal bagno per girare la scena del balcone… hai presente, no?
Sì, ce l’ho fin troppo presente quella cazzo di scena.
-Magari se ci parli tu si decide ad uscire.
Tremo come un coglione e mi avvicino al bagno, mentre Helio fa segno agli altri di stare zitti.
-A-Andrea? Dai, fa’ il bravo ed esci, dobbiamo girare!
-Guglielmo!
Andrea spalanca la porta del bagno all’improvviso e cado addosso a lui, giù fino al suo… i suoi boxer, ecco.
Mi rialzo accompagnato dalle risate di tutto il cast.
-Porco…
-Dio?- Andrea spalanca gli occhi facendo una faccia buffa.
Sorrido.
No, no, no!
È tutto sbagliato!
Io non sono gay!
Helio interrompe il nostro scambio di sguardi. –Forza Andrea, vieni. E tu, Guglielmo, vai a prendere dei caffé.
-Ma…
-Eddai, Gu!- Andrea mi guarda con convinzione.
Arrossisco come un preservativo alla fragola - no aspetta, cosa?! – e mi avvio alla porta.
Da scenografo, ad attore, a schiavetto personale di Helio e Andrea. Mmh, schiavetto
Dio, no! Devo darmi un dannato contegno.
 
Ore: 9.20. Set di Freaks!.
 
Risalgo le scale con un vassoio carico di caffé che neanche Starbucks. Ovviamente, sono in ritardo, dato che nessuno sta più fiatando.
Vedo Helio di fianco alla finestra e mi avvicino piano. –Helio!
-Shh!- mi fa cenno di tacere e indica la finestra. Ed è in quel momento che lo vedo.
È in piedi. È nudo. È…
-PorcaputtanaGuglielmo!
Cosa…? Lo guardo senza capire.
-Brutto…
Noto che sta fissando le mie mani, quindi me le guardo anch’io e scopro che il vassoio mi è scivolato o una cosa del genere, a giudicare dal fatto che la maglietta bianca di Helio ora è marrone e anche la mia. Ed ecco che arriva il dolore. Spalanco gli occhi per non urlare.
Scappo in bagno cercando di staccare dal mio petto quell’affare bollente.
Butto per terra la maglietta e accendo l’acqua. Aah, cazzo. Tampono la pelle con un asciugamano bagnato e chiudo gli occhi. Mi ci vuole una doccia.
Mentre tolgo i jeans mi torna in mente il culo di Poggioli. Da sbranare.
-Basta, cazzo!
Mi detesto.
“Guglieelmo! Dì la verità, non te lo aspettavi così sexy…”
Ecco, la vocina.
Puoi, per piacere, andare a fare in culo?
“Così sodo… così bianco… perfetto…”
Oh, ma per favore! E poi non sono gay!
“Non è che sei bisex?”
Bicosa?! Io sono etero, centouno percento. E sempre lo sarò. Vero? Vocina? Ci sei? Hey? ‘Fanculo.
Metto una mano sull’elastico dei boxer nel momento stesso in cui la porta si apre. Cosa…
-AAAHH!
La mia faccia e quella di Andrea passano tutti i colori dell’arcobaleno mentre ci troviamo nello stesso bagno seminudi.
Si copre il pacco con le mani, gli dev’essere caduto l’asciugamano.
-S-scusa…
Prendo i jeans ed esco velocemente, lasciandolo lì come un coglione. Devo anche trovare una maglietta.
Oh mio dio. Sto tremando. Però… non ce l’aveva piccolo. Hehehe.
Oh cazzo. Basta. Basta Guglielmo, basta.
-Hai una maglietta?
Guardo Claudio sconosolato.
-Che hai fatto? Ecco, tieni.
Me ne passa una delle sue e la infilo. –Vado.
-Dove?
-Non lo so, ciao.
-Aspetta, ci vediamo stasera?
-Stas… ah. Sì, a dopo.
Dobbiamo girare una cazzo di scena la bar, wo-ho.
A dire il vero io non ci sono neanche, in quella scena. Perché devo assistere a tutto ciò che ha a che fare con Poggioli?
Una scarica mi attraversa lo stomaco.
Non sono gay.
 
Ore: 17.00. Casa Scilla.
 
Mi alzo dal divano dolorante.
Ho passato tutto il giorno a cercare su Internet notizie riguardanti le persone bisex. In fondo non è così male essere un bisessuale.
Donne, uomini… puoi farlo con tutti. E quindi non sono gay.
Ed è una bella cosa. Credo. No?
Inoltre la vocina non si è fatta più sentire da stamattina.
Ho anche una fame assurda, visto che è da ieri sera che non mangio e per giunta devo andare sul set.
Per la centesima volta durante tutta la giornata mi passa per la mente l’immagine del culo di Andrea. Del pacco – per quel che ho potuto vedere – di Andrea. Del torace di Andrea. Del piercing di Andrea. Di Andrea.
Non posso però prendermi una cotta per un uomo. Sono Guglielmo Scilla, eccheccazzo!
Esco di casa e prendo il tram. Piove, non me ne sono neanche accorto.
“È l’amooore Guglieelmo!”
Ooh, ‘fanculo.
 
Ore: 23.00. Set di Freaks!.
 
Vedo Andrea sfrecciarmi di fianco nel primo momento di pausa dopo ore di riprese.
Sospiro e lo seguo. In fondo, il miglior modo per capire se sei davvero bisex è provarci. O almeno, questo è quello che c’era scritto sul forum di pianetagay.it.
Non che io frequenti quei siti, eh.
Sta ancora piovendo e in strada non c’è nessuno, a parte Andrea. E io.
Mi fermo dietro di lui, non credo mi abbia visto.
-Vuoi?
…merda.
-No, grazie. Io non fumo.
-Aah, Guglielmo non fuma.
Si gira sorridendo e il modo in cui pronuncia il mio nome mi fa sbocciare fiori nello stomaco.
Accende una sigaretta e per un momento la fiammella dell’accendino gli illumina il viso e gli occhi.
-Come va Gu?
-Immagino… bene. Tu?
-Dopo che avete ammirato tutti il mio culo, guarda…
Scoppio a ridere.
-Dì la verità, non ero eccitante?-. Si avvicina palpandosi il culo. –Vuoi?
Spalanco gli occhi e il sangue inizia a scorrere più velocemente nelle mie vene.
Deglutisco nervoso. -Che cosa?
-Fare un tiro!
Mi soffia il fumo in faccia che arriva dritto nei miei occhi.
Ah, grazie Andrea.
Guardo deluso per terra – no aspetta, deluso? Cosa mi dovevo aspettare? Okay, sì, magari ha degli atteggiamenti un po’ effeminati, ma…
In fondo non voglio davvero saperlo se sono bisex o no.
“Guglielmooo!”
No, ancora la vocina.
-‘Fanculo!
-Cosa?
Oh, merda. Si è girato e mi sta fissando incuriosito.
-Ehm, no, niente…
-Okay.
Finisce la sigaretta e mi guarda.
-Che c’è?
-Niente. -, sorride. Sorrido anch’io. Ci stiamo sorridendo.
Perché, dio?
“Perché vi piaceeeteee!”
Basta, vocina del cazzo. –Basta!
-Tutto bene?
Stupendo, ora pensa che io sia un malato di mente, nevrotico e pazzo. Grazie tante, eh.
-Sì, cioè, no, c’era… c’era… una zanzara.
Ridacchia. Lo faccio ridere, ecco. WOW.
-Beh, io a questo punto vado a casa. Sono stanco.
-Mmh.
-Ciao Gu.
Si allontana. “Non lasciarlo scappareee!”
In un momento di follia, lo rincorro. –Aspetta!
Si volta lentamente. –Sì?
E adesso cosa dico? Merda merda merda. Cosa… VOCINA DOVE CAZZO SEI QUANDO SERVI?!
Vocina? Vocina? Vocina ti prego. VOCINA!
D’accordo. Devo inventarmi qualcosa. No cazzo si sta rigirando. NO CAZZO.
-Hai… sei in macchina?
-Sì, perché?
-No, niente, mi potresti dare un passaggio a casa?
Sorride. –Con piacere!
Tremo e mi affianco a lui.
Silenzio.
-È molto lontana?
-No, ci siamo.
Preme un pulsante sul telecomando ed entriamo nella sua Panda. C’è un buon profumo di vaniglia.
-Sei venuto in tram oggi?
-Mmh, sì.
Di nuovo silenzio. Perfetto.
In cinque minuti arriviamo di fronte a casa mia, non c’è traffico.
-Siamo arrivati!
-Ah, eh, sì.
Prima di uscire cerco le chiavi nei miei jeans. No.
-Sono un coglione.
-Cos’hai?- Mi guarda incuriosito.
-Ho dimenticato le chiavi a casa.
Ridacchia. –Beh, suona, no?
-No, non c’è nessuno! Sono andati al mare, o una cosa del genere…
-Allora puoi entrare, no? Se hai lasciato aperto e non c’è nessuno, vuol dire che nessuno ha chiuso.
Roteo gli occhi. –C’è la vicina… viene ogni sera a vedere se sono vivo, o una cosa del genere, cazzo ridi?- Gli tiro un coppino. –E se non c’è nessuno chiude lei e tutto quanto.
-Beh allora vieni da me. Tanto sono solo.
Esulto dentro di me, mentre l’adrenalina di mischia alla pura paura.
Rimette in moto.
-Guglielmo.
-Sì?
-Ma…
-Mmh?
-La tua vicina ingoia?
 
 
Ommioddio mi sento così fica perché sono la seconda scema che pubblica una fanfiction su Freaks!.
Ringrazio MelodramaticFool_ per avermi dato l’ispirazione e anche il culo di Poggioli.
Ci saranno solo due capitoli, miei cawi.
E una recensione non fa mai male. Ciiao! :3
   
 
Leggi le 3 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Serie TV > Freaks! / Vai alla pagina dell'autore: WestboundSign_