Ricordo ancora quando ho falciato con le mie stesse gambe il terreno di Masara (Pallet Town/Biancavilla, n.d.a.): mentre venivo deriso a causa dei capelli scompigliati e del pigiama color dentifricio, io non demordevo; il mio obbiettivo era raggiungere il laboratorio del professor Oak per aggiudicarmi un pokémon.

 

Corri! Era questo l’imperativo che dominava il mio cervello.

 

In quel frangente tutti mi considerarono un idiota, uno svampito, un irresponsabile.

 

Oggi, a distanza di anni, Masara ha accolto calorosamente il futuro campione: non prendermi per presuntuoso, è Hanako (Delia Ketchum, n.d.a.) che si ostina a chiamarmi così!

 

Battere i Super Quattro è stato arduo, ma la vera sfida è domani. 

 

Quanto può essere stato beffardo il destino?

 

Riuscirò ad essere all’altezza dei tuoi temibili pokémon d’acqua?

 

Ora che sei la campionessa di Kanto, la tua persona è solenne e autoritaria.

 

Ma io so che sei sempre la stessa. Il solito maschiaccio.

 

Quando c’incontreremo, tu mi sorriderai dolcemente: non è da te serbare rancore.

 

Combatteremo lealmente; e se tu mi sconfiggerai, sarò contento lo stesso.

 

Diventare maestro di pokémon è un’opportunità rara, Kasumi (Misty, n.d.a.); ma non unica come l’averti incontrato.

 

Sorrido rassegnato: in un modo o nell’altro riesci sempre a rubarmi la scena. Anche se dovessi stendere al tappeto tutti i tuoi pokémon, gli spettatori non smetterebbero di certo di incantarsi per un paio di splendidi occhi verdi e per una folta chioma color tramonto.

 

Osservo il mio innocente fratellino decenne che, in giardino, litiga con una sua coetanea, saccente e a tratti acida.

 

Sospiro: senza volerlo i miei occhi diventano lucidi.

 

Non smetterò mai di ringraziarti …