Giochi di Ruolo > Secret Whispers GDR
Ricorda la storia  |      
Autore: Secret Whispers    28/11/2012    0 recensioni
Questa fanfiction è la prima classificata del contest Nell'altra role organizzato dal Secret Whispers GDR Forum.
"Era stata un’altra lunga notte da licantropo, ogni volta che si svegliava si ritrovava mezzo nudo tra gli alberi, sporco di terra e foglie marce, con un contorno di mal di testa o ferite qua e là nel caso gli fosse capitato di combattere contro qualcuno o qualcosa."
Genere: Fantasy, Sovrannaturale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
La fiction che segue si è classificata prima al contest "Nell'altra role" indetto dal Secret Whispers nel mese di Giugno 2012.
L'autrice, V3LL, ha acconsentito che la sua opera fosse esposta su questa pagina.


Titolo: Il randagio con la luna storta
Autore: V3LL
Fandom: Eun x Toshio + Sky
Personaggi:
-          Eun:  http://secret-whispers-gdr.forumcommunity.net/?t=32655066
-          Toshio: http://secret-whispers-gdr.forumcommunity.net/?t=41970427
-          Sky: http://secret-whispers-gdr.forumcommunity.net/?t=41310464

Avvertimenti: Raiting arancione. Contiene linguaggio scurrile (perché sono 3 bestiacce)
Genere: yaoi
Breve introduzione: Eun e Toshio non sono esattamente una coppia, diciamo che viaggiano insieme per uno scopo comune (uccidere vampiri, due in particolare) e dato che c’è attrazione fisica tra di loro, ne approfittano dandoci dentro spesso e volentieri.
Questa almeno è la facciata che regge la storia.
In realtà Eun è un vampiro, ma Toshio che è un cacciatore di vampiri, non lo sa (strano? Forse, ma a chi non è capitato di avere qualcuno davanti e non vederne i difetti più grandi?).
Eun ha i suoi piani ben precisi: Ricostruire il suo clan in primis e vuole farlo partendo proprio da Toshio. Vuole conquistare il cacciatore e vampirizzarlo per farne il proprio compagno, nonché guerriero micidiale.
Un umano che già possiede una grande forza, una volta diventato vampiro sarebbe inarrestabile.
 
Sky, invece, è un licantropo che non ha scelto il suo destino e lo odia. Non si avvicina alle persone per non ferirle evitando così di trasformarle in lupi mannari.

N.d.A(facoltativo)://

 




IL RANDAGIO CON LA LUNA STORTA


Quella notte era successo qualcosa di strano, qualcosa di misterioso.
Come succedeva sempre nelle notti di plenilunio, il lupo che era in lui era “uscito fuori a giocare”, prendendo il sopravvento sul suo corpo e sulla sua mente, ma poi c’era stato qualcosa di strano, qualcosa che lo aveva attratto, simile ad un bagliore nel cielo, qualcosa che lo aveva spinto a correre e correre senza capire dove stesse andando e poi... il buio più totale.
 
Aprì lentamente gli occhi e capì che evidentemente il sole era già sorto da qualche ora perché la luce lo accecava in modo violento.
Mugolò infastidito, nascondendo il viso nell’incavo del braccio per proteggersi gli occhi.
Era stata un’altra lunga notte da licantropo, ogni volta che si svegliava si ritrovava mezzo nudo tra gli alberi, sporco di terra e foglie marce, con un contorno di mal di testa o ferite qua e là nel caso gli fosse capitato di combattere contro qualcuno o qualcosa.
La cosa che lo stupì quella mattina, però, fu l’odore che lo circondava, non era l’odore dei boschi, della terra o del marciume delle foglie peste... era l’odore acre dell’asfalto.
Alzò di scatto la testa, guardando prima a terra e poi intorno a sé: era sul vialetto di una villetta.
-Cazzo!!-
Che cosa aveva combinato quella notte!?
Di solito era sempre molto attento ad allontanarsi dalla città durante quei giorni, così da non fare del male a nessuno, ma questa volta qualcosa era andato storto.
Era un maledetto casino!
In quel momento, mentre la paura prendeva possesso di Sky, la porta della villetta si aprì di scatto, facendolo sobbalzare.
“Sentivo uno strano odore...”  disse incuriosito il ragazzo alla porta.
Era molto alto, con le spalle larghe e un fisico asciutto ed aveva due occhi glaciali che ora lo fissavano tra ciuffi di capelli castani che gli scendevano oltre la fronte.
“Ma di che stai parlando?... Oh!”  Alla porta arrivò un altro ragazzo dai capelli lunghissimi di un colore insolito, erano argentati. “Carino... davvero carino. Èun regalo per me, cucciolino?” Chiese all’altro che sembrò infastidito dalle sue parole.
“Ti ho già detto di smetterla con questa storia del cucciolino!”
Sky, ancora turbato, li guardò attentamente, ma evidentemente non era riuscito ad arrivare a loro sotto le sembianze di lupo mannaro. Loro stavano molto meglio di lui.
Provò ad alzarsi e gli stracci che aveva addosso gli scivolavano sui fianchi, scoprendo quasi del tutto le sue nudità sotto gli occhi dei due sconosciuti che sembravano quasi compiaciuti a quella vista.
Sky effettivamente era particolarmente bello, aveva un corpo scolpito (merito di tutti gli allenamenti che faceva) e quell’aria misteriosa e dannata, che si portava dietro, aveva decisamente il suo fascino.
Una volta in piedi barcollò pericolosamente, ma fu sorretto subito dal ragazzo più alto e piazzato.
Come aveva fatto ad agguantarlo così velocemente?
“Sto bene...”mormorò Sky con il suo accento straniero, distaccandosi all’istante e barcollando di nuovo.
Era confuso e spaesato, non capiva come mai fosse si sentisse così debole.
“Ma se non ti reggi in piedi!”
“Eun, portalo dentro... non possiamo lasciarlo in questo stato”
Il ragazzo più alto sbuffò, ma si avvicinò comunque allo sconosciuto per aiutarlo ad entrare in casa.
“No! Io non ... fermo!”
Sky gli mise le mani sul torace per tentare di allontanarlo.
Non poteva seguirli in casa, doveva controllare di non aver fatto del male a nessuno!
“Non fare l’idiota! Vogliamo soltanto aiutarti!” insistette Eun, bloccandolo tra le proprie braccia.
Il ragazzo però non voleva saperne di ascoltarlo e infastidito dall’essere bloccato reagì con uno scatto, spingendo via Eun con una forza inaspettata, facendolo sbattere contro il muro della casa.
“Ma che cazzo fai!?” esclamò Eun.
L’altro ragazzo dai capelli lunghi, a quel punto scattò in avanti pronto a prenderlo a calci.
“Piuttosto: che cazzo sei!?”
Se era in grado di sbattere Eun al muro come aveva fatto, non era possibile che fosse umano.
Però non sentiva la puzza di morto addosso a lui, dunque possibile che fosse un altro cacciatore?
“Io non... volevo” guardò costernato prima il ragazzo dai capelli lunghi, che sembrava voler combattere, e poi spostò lo sguardo sull’altro, che si era rimesso in piedi come se nulla fosse ma...
Sgranò gli occhi quando vide i segni dei graffi sulla sua maglietta strappata e appena insanguinata.
Guardò prima le proprie mani e poi Eun, cadendo in uno stato di panico e si mise una mano tra i capelli, quasi volesse strapparseli. Lo aveva graffiato senza volerlo, gli aveva inferto la maledizione più grande che potesse immaginare.
“Mi dispiace... mi dispiace davvero!”
Fece un passo in avanti e poi barcollò di nuovo.
La tensione, la paura, la confusione e tutto quello che provava in quel momento gli causò dei forti capogiri e poi ebbe un blackout e crollò a terra svenuto.
 
Eun si avvicinò a Toshio, il ragazzo dai capelli lunghi, e ricambiò il suo sguardo perplesso.
“Stai bene?” chiese l’altro.
“Sì, è solo un graffietto”
“Sei diventato un pappa molla tutto d’un colpo?” chiese Toshio con un ghigno, per stuzzicarlo.
“Ma falla finita...”
“Non è un vampiro, vero?”
“No... ma non è nemmeno umano”
Toshio fece un sorrisetto eccitato e poi gli diede una sculacciata.
“Forza! Che aspetti? Portalo dentro prima che qualcuno lo veda qui per terra. Muoviti, non voglio dare eccessivamente nell’occhio” disse tornando dentro casa sculettando.
Eun lo guardò rientrare con la coda dell’occhio, mettendosi le mani sui fianchi, per poi spostare lo sguardo sullo sconosciuto.
Odiava Toshio quando gli dava degli ordini, non era certo il suo servetto! Anzi...
E prendi la mocciosa con la famiglia sterminata... e prendi il ragazzo svenuto nel vialetto...borbottò tra sé e sé facendo il verso al cacciatore, che voleva sempre portarsi dietro i randagi.
Sì, Toshio era un cacciatore di vampiri, conosciuto come Squalo, anche se lui personalmente lo trovava un nome ridicolo, per questo lo stuzzicava chiamandolo “pesciolino”.
Infine si chinò sul ragazzo privo di sensi e se lo issò su una spalla come un sacco di cemento, senza alcuna cortesia.
Quando entrò e si chiude la porta alle spalle, entrando in salotto si ritrovò davanti un Toshio piuttosto irritato.
“Che c’è!?”  
“Togligli quella mano dal culo!!”
“Cos—Ah, questa? Se la tolgo il ragazzo casca per terra... non sarebbe carino da parte mia.  Sei geloso per caso?” chiese con un ghigno, mentre per dispetto palpava il culo dello sconosciuto in modo evidente.
“Neanche per sogno!!!... ... ... Mettilo giù, porca puttana!”
Quella reazione di Toshio per poco non lo fece scoppiare a ridere, troppo soddisfatto, decise che non era necessario stuzzicarlo ulteriormente, così lo mise giù, disteso sul divano.
“Ed ora che vuoi fare?”
“Voglio capire chi è...” disse il cacciatore, scansando Eun per avvicinarsi al ragazzo svenuto.
Si accovacciò accanto al divano e poggiò due dita sul suo collo, nel punto in cui era la giugulare. Il battito c’era ed era anche veloce. Spostò la mano sulla sua fronte ed era bollente. “Ha la febbre alta, prendi una coperta e un po’ d’acqua fredda con uno straccio per bagnargli la fronte”
Eun però non si mosse, rimase fermo con le braccia incrociate.
“Ti vuoi muovere!?” Incalzò Toshio irritato.
“Col cazzo... sono stufo di fare da balia a tutti quelli a cui decidi di dare una mano”
La realtà era che quella mattina Toshio non aveva voluto scopare con lui e la cosa lo innervosiva sempre, mentre, se lo faceva, diventava molto più docile.
Il sesso condizionava il suo umore spesso e volentieri.
“Sei una testa di cazzo! Ecco cosa sei!”
“Nel senso che ho la testa dura?”  ghignò.
“Ti piacerebbe! Peccato che sia più dura la tua testa che il tuo cazzo moscio!” abbaiò con tono pungente mentre andava a prendere quello che Eun non gli aveva voluto portare.
Eun ormai era abituato alle offese e frecciatine che gli riservava, che tra l’altro gli risultavano indifferenti perché sapeva che il suo cazzo gli piaceva eccome!
Non appena Toshio uscì dalla stanza, lui si avvicinò al divano, guardando il ragazzo dall’altro con sguardo indagatore.
Era indubbiamente più forte di un umano, ma non credeva fosse un cacciatore come Toshio, piuttosto qualcos’altro di cui aveva soltanto sentito narrare.
Non era di sicuro di quelle parti, sia dal suo aspetto che dal suo accento straniero supponeva fosse Europeo, ma non sapeva precisamente di dove.
Si chinò su di lui e gli alzò il labbro superiore, scoprendo i denti bianchi, sembravano leggermente più appuntiti e passandoci sopra il polpastrello constatò che fossero anche taglienti quanto i propri.
Si portò il pollice alle labbra per leccare via la goccia di sangue che vi si era formata e poi gli poggiò l’altra sulla giugulare dove sentiva pulsare il suo sangue bollente al ritmo accelerato del suo cuore.
Era stano, nonostante potesse avere la febbre, da addormentato avrebbe dovuto avere un battito più lento.
Gli controllò anche gli occhi, andando prima sul sinistro, alzandogli la palpebra e poi con la mano scansò la lunga frangia che gli copriva l’altra metà del viso e lì vide questa grossa cicatrice che gli partiva dalla fronte e tagliava a metà il sopracciglio fino a sotto l’occhio. Alzò anche quella palpebra e come aveva immaginato quell’occhio era del tutto cieco.
Strano che non fosse stato strappato via, sembrava provocata da un grosso artiglio.
Poteva essere stato un orso, oppure...
Toshio rientrò nella stanza interrompendo i suoi pensieri e gli lanciò un’occhiataccia, allontanandolo di nuovo dallo sconosciuto. Non gli piaceva che gli stesse così vicino!
Eun rimase in silenzio ad osservarlo mentre si prendeva cura di lui, mentre per la propria ferita non si propose nemmeno per disinfettarla. Tra l’altro iniziava a bruciargli in modo strano.
Abbassò lo sguardo mentre si alzava la maglietta con una mano e vide qualcosa di davvero strano, dalla ferita si era esteso un rush su tutta la pelle.
Non era assolutamente normale.
-Ma che cazzo...!?- si riabbassò la maglietta e se ne andò in bagno per non farsi vedere da Toshio, perché oltre a non essere una cosa normale di per sé, doveva esserlo ancora meno per un vampiro. -Cos’è, una reazione allergica?- si chiese guardandosi allo specchio dopo essersi sfilato la maglietta. –Eppure non sono allergico a nulla...- sirispose pensieroso, ed era certo di quello che diceva, era un vampiro, a cosa diamine doveva essere allergico se era morto? ... a meno che... si guardò il pollice che si era ferito tastando i suoi denti e vide lo stesso rush che si propagava sul palmo della mano.
Quella non era allergia, ma un’infezione di un virus tanto forte da poter dare problemi anche ad un vampiro!
Il proprio veleno evidentemente lo stava combattendo e quello gli procurava quei rush su tutto il corpo.
Non sapeva che effetti portasse per un umano, figurarsi per un vampiro! Sarebbe riuscito il proprio organismo a smaltirlo? Forse avrebbe dovuto fare uscire il sangue infetto?
Prese una lametta del rasoio, pronto a tagliarsi, ma rimase a fissare lo specchio indeciso sul da farsi, fino a quando vide la propria pelle ritornare lentamente al suo colore originario con suo grande sollievo.
Uscì dal bagno senza rimettersi la maglietta e quando tornò in salotto trovò Toshio a parlare con lo sconosciuto che finalmente aveva ripreso i sensi.
“Come ti chiami?” gli stava chiedendo il cacciatore.
“Mi chiamo Sky...” il ragazzo tossì sentendosi la gola secca e provò a mettersi seduto, era ancora un po’ confuso ma si sentiva già meglio.
Eun si avvicinò a loro, guardandolo stranito, ma rimase in silenzio.
“Ti porto dell’acqua, aspetta”
Toshio si allontanò di nuovo e a quel punto Eun entrò nella visuale di Sky, che subito puntò lo sguardo sui graffi che aveva sul petto, guardandoli con grande rammarico.
“Mi dispiace...”
“Non dirgli cosa sei... ti ucciderebbe...” lo ammonì.
“Tu sai cosa sono?” gli chiese sorpreso.
“Non precisamente... ma non mi interessa. Voglio soltanto che tu gli stia alla larga” disse con un cenno nella direzione in cui era andato Toshio.
Toshio sarebbe diventato una sua creatura, non avrebbe permesso a nessun altro di infettarlo in alcun modo.
“Io non voglio fare del male a nessuno! Ma... ti ho ferito... dovresti stare alla larga da lui anche tu se non vuoi che gli succeda qualcosa!” disse Sky, cercando nuovamente di mettersi seduto.
Non voleva fare altro male, ma ormai aveva infettato quel ragazzo e doveva in tutti i modi portarlo via da lì prima che la luna sorgesse di nuovo quella notte.
“Non gli succederà niente, non preoccuparti”
“Sì, invece! Tu non hai idea di cosa succederà se non ce ne andiamo da qui subito!!” ringhiò Sky, scattando in piedi.
Toshio tornò subito nella stanza, attirato dalle loro voci non propriamente calme.
“Cosa sta succedendo!?”
“Niente. Il ragazzo stava per andarsene... dagli dei vestiti e buttalo fuori” disse Eun, dando le spalle a Sky.
“Ma ha la febbre”
Sky lo guardò e scosse la testa “Non sto male, ha ragione lui, devo andarmene, ma...” si voltò di nuovo verso Eun “Non me ne vado se non vieni via con me”
Toshio rimase sconcertato, che cazzo era quella storia!? Non poteva lasciare 3 minuti Eun da solo con qualcuno che volevano portarlo via con loro!?
D’accordo, era un bel ragazzo, ma... adesso si esagerava!!! Ma soprattutto, perché la cosa gli dava così fastidio???
“Ho già detto che non ce n’è ragione!”  sbottò Eun, davanti l’insistenza dello sconosciuto.
Lasciò la stanza prima che potesse udire un altro reclamo e andò dritto in camera a prendergli dei vestiti e Toshio lo seguì decisamente irritato.
“Si può sapere che succede!? Chi cazzo è quello!? E che vuole da te?”
Eun gli lanciò un’occhiata, ma non poteva spiegargli come stavano le cose. Non poteva dirgli che quel Sky era una creatura di chissà quale genere che voleva portarlo con sé perché era sicuro di averlo contagiato; come avrebbe potuto poi spiegare che su di sé non aveva alcun effetto il suo virus o quel che cazzo era!?
“Rispondimi, dannazione!” incalzò Toshio.
“NON SONO CAZZI TUOI!!!” Urlò Eun.
Non avrebbe voluto rispondergli in quel modo, ma non sapeva cosa dirgli e a quel punto era meglio così: si sarebbe incazzato, ma avrebbe trovato il modo di farsi perdonare.
Toshio lo guardò male, malissimo. Avrebbe voluto spaccargli la faccia a suon di pugni! Ma Sky spuntò di nuovo alle loro spalle ed Eun gli buttò addoso dei vecchi vestiti.
“Mettili e ti accompagno dove vuoi” gli disse scocciato.
Quella era una perdita di tempo.
Sky annuì sollevato e indossò subito i vestiti che sembravano andargli abbastanza bene, anche se la maglietta gli andava larga di spalle, ma poco gli importava.
Aveva strappato così tanti vestiti, che ormai andava bene di tutto.
“Sono pronto”
“Bene. Muovi il culo”
Eun fu il primo ad abbandonare la stanza e prima che Sky lo seguisse, si voltò verso Toshio e si scusò per tutto, ma nessuna scusa avrebbe potuto farlo calmare in quel momento.
Ovviamente il cacciatore non rimase lì con le mani in mano, anzi, li seguì senza farsene accorgere.
Voleva assolutamente scoprire cosa cazzo gli nascondesse Eun.
 
Erano arrivati ai piedi di una montagna, a circa un’ora di macchina dalla città e poi aveva visto Eun e Sky proseguire a piedi, inoltrarsi tra gli alberi.
 
“Hai intenzione di rimanere in silenzio tutto il tempo? Ti ho già chiesto scusa... mi dispiace per quello che ti ho fatto, farò qualsiasi cosa per farmi perdonare!” Sky era davvero dispiaciuto, odiava la sua vita, il suo lato oscuro e mai avrebbe voluto augurare la stessa sorte ad altri, il licantropo che lo aveva aggredito e infettato gli aveva rovinato la vita.
Eun a quelle parole si fermò e si voltò a guardarlo serio.
Qualsiasi cosa?”
“Sì!”
Eun lo squadrò dalla testa ai piedi e a quel punto gli vennero in mente tante cose che avrebbe potuto fare  con quel corpo che si ritrovava. Ma poi il pensiero di Toshio incazzato nero lo distolse da quei pensieri che stavano assumendo sfumature fin troppo colorate...
Sbuffò, facendogli cenno di proseguire.
“Vai avanti tu... almeno mi consolo con qualcosa da guardare” gli ordinò, rassegnato.
Sky non capì a cosa si stava riferendo, ma lo accontentò senza batter ciglio.
“Hai fatto un sacco di casino e ancora non mi hai spiegato che cazzo di creatura sei”
“Sono un licantropo” disse cupo.
“Ma dai! Esistete veramente?” chiese sorpreso, anche se un po’ lo aveva intuito.
“Già... è stata una sorpresa anche per me. Io lo sono diventato quando un licantropo mi ha quasi cavato un occhio. Basta poco per trasmettere il contagio... Quindi adesso... lo sei anche tu”
Eun gli fece un gesto con la mano, come se stesse scacciando una mosca.
“Parla per te! Sarai il solo ad ululare alla luna questa notte, bellezza”
“Che vuoi dire?”
“Che hai soltanto fatto tanto macello per niente! Io ho già il mio veleno, il tuo non mi fa alcun effetto”
Sky lo guardò confuso, non capiva a cosa si riferisse.
“Sto dicendo che non sono umano... ma sei o no un cane? Non senti che il mio odore è diverso?” Gli disse Eun, dandogli una pacca con il dorso della mano contro il braccio.
Sky si avvicinò per annusarlo meglio e aveva ragione, il suo odore era completamente diverso.
“Cosa sei tu?”
“Un vampiro... ma tranquillo, non sei il solo che non se ne sia accorto”
“Cazzo... Quindi il ragazzo che cercavi di proteggere... non sa niente? E’ per questo che non me l’hai detto subito?”
“Lui, quelli come me li uccide... mi impalerebbe come uno spiedino se lo sapesse. E adesso per colpa tua è incazzato nero con il sottoscritto”
“Dio, ho fatto un gran casino. Mi dispiace! Allora dovresti tornare subito da lui”
“Vuoi scherzare? Non prima di aver visto un licantropo con i miei occhi!”
Dopo tutta quella strada, almeno voleva vedere un cagnone feroce dal vivo.
Arrivarono in una piccola radura e Sky lo guardò un po’ titubante.
“Sei sicuro? Quando mi trasformo non ho il controllo delle mie azioni, di sicuro finirei per attaccarti”
“Non c’è problema” disse tranquillo, tirandosi su le maniche della camicia “So tenere a bada un cucciolo troppo cresciuto” ghignò.
 
Nel frattempo, Toshio stava seguendo le loro tracce.
Purtroppo aveva dovuto aspettare prima di seguirli su nei boschi, Eun se ne sarebbe accorto se si fosse avvicinato troppo.
Era quasi arrivato quando sentì un forte gemito e la cosa non gli piacque affatto.
- Se lo trovo a scopare con quello, giuro che apro il culo a tutti e due!!!-
Iniziò a correre e quando giunse alla radura, rimase a bocca aperta.
Davanti a lui c’era Eun di spalle e un grosso, enorme lupo che stava prendendo forma.
Un ululato squarciò il silenzio e gli fece venire i brividi fino a dentro le ossa.
“Ma che cazzo è!?” quell’esclamazione gli uscì di bocca senza poterci fare nulla, ma palesò la sua presenza, facendo voltare sia Eun che il lupo.
Il secondo gli si scagliò contro prima che l’altro potesse anche solo aprir bocca, ma non gli avrebbe permesso di toccarlo.
“NO!!” urlò, prima di riuscire ad afferrare appena in tempo la coda della bestia per trattenerla. “TOSHIO VATTENE SUBITO!!”
Il ragazzo fece un paio di passi indietro, ma non riusciva a staccare gli occhi dalla bestia.
Eun, con forza, scaraventò lontano il licantropo e subito corse da Toshio.
“Devi andartene!! Io lo trattengo qui! VAI!!”  Gli ordinò stringendogli le braccia con le mani, prima di spingerlo via.
“Quello è... un lupo mannaro!? È Sky, quello!?”  non riusciva ancora a crederci “Non ti lascio qui!”
Eun ringhiò esasperato. Perché non faceva mai quello che gli chiedeva!?
Non ebbe il tempo di rispondergli, perché il lupo si precipitò di nuovo contro di loro e lui gli si gettò contro per tenerlo lontano da Toshio.
Sentì le sue zanne affondargli in un braccio, ma con un calcio e un pugno, riuscì a fargli abbastanza male da farsi lasciare.
“Cazzo!”
Non riusciva a combattere al meglio se si preoccupava per Toshio. Bastava che lo sfiorasse con una zampa e poteva dire addio ai suoi piani.
Non c’era altro modo, doveva portarlo via da lì prima che si buttasse nella mischia.
Mollò al licantropo un calcio in pieno muso, con tutta la forza che aveva.
Lo sentì guaire, ma non si fermò nemmeno a guardarlo, corse verso Toshio e gli afferrò un polso, trascinandolo via.
“Che cazzo fai!? In due possiamo batterlo!”
“Stai zitto e corri!!”
L’ululato del lupo si udì di nuovo, vicino, gli era alle calcagna e poi con un balzo gli fu davanti, bloccandogli la strada.
“Non farti toccare!” disse Eun tra i denti, parandosi davanti a Toshio.
“Cosa!?”
“Se ti graffia o ti morde, diventerai come lui!”
Non aveva potuto non dirglielo alla fine.
“Che cazzo dici!? Allora tu...?”
“Io devo essere immune... o qualcosa del genere! Non lo so! Fa come ti dico! Devi scappare appena si distrae!!”
“No!”
“Porca puttana, Toshio!!! Non farmi incazzare!!”
 
Il loro battibecco fu di nuovo interrotto ed Eun si gettò di nuovo tra le grinfie del licantropo.
Toshio non accennò ad andarsene, anzi, cercò qualcosa da usare come arma.
Non voleva lasciare Eun lì da solo, lui era un combattente, non qualcuno che davanti i pericoli se la dava a gambe!
Trovò un grosso pezzo di legno e lo usò per colpire la testa del licantropo come fosse una palla da baseball.
“Giù le zampe!”
Eun, che era finito a terra, alzò lo sguardo su Toshio e quello gli fece un ghigno, facendolo sospirare.
“Perché non mi ascolti mai?” gli chiese una volta rialzato.
“Perché a te piaccio così” gli rispose subito con un sorrisetto divertito.
“Se diventi così peloso, giuro che ti faccio fuori!”
“Sempre che non lo faccia prima io...”
“Ti piacerebbe”
“Molto!” ghignò il cacciatore, preparandosi di nuovo per prendere a bastonate Sky.
Eun fece un sorrisetto e si strappò via le maniche della camicia ormai a brandelli.
 
Il licantropo si mise di nuovo in piedi e ora ringhiava ancora più inferocito.
Il combattimento riprese e Toshio riempì di bastonate il lupo, mentre Eun, a contatto diretto, lo tratteneva e gli dava calci o pugni.
Era forte, molto forte, ma riuscivano a tenerlo a bada in due.
Poi all’improvviso il lupo mannaro riuscì ad afferrare Eun con la bocca e lo lanciò contro un albero, così da essere libero di attaccare l’altro.
Toshio non poté distrarsi ma urlò in direzione di Eun se stava bene, ma non ricevette risposta.
“Cazzo! Adesso mi hai fatto proprio incazzare!!”
Toshio gli corse alle spalle per spaccargli letteralmente la mazza dietro la testa, così da fargli perdere i sensi, ma il licantropo con una zampata riuscì a toglierglielo dalle mani, facendolo volare via.
Adesso Toshio era disarmato, davanti ad un nemico da cui non poteva farsi toccare.
Indietreggiò e cercò con lo sguardo qualcos’altro con cui difendersi, ma nelle vicinanze non c’era nulla di abbastanza robusto da usare.
Sky inferocito lo attaccò di nuovo, ma riuscì a schivarlo e continuò a farlo finché non inciampò in una radice sollevata e non si slogò una caviglia cadendo male.
“Porca puttana!”
Cercò di tirarsi su, ma ricadde a terra e il lupo era già di nuovo troppo vicino.
“EUN!!!” urlò.
Il lupo era ad un soffio da lui, quando un calcio lo prese in piena faccia e lo atterrò, questa volta facendogli perdere i sensi.
“ ‘Cuccia!”
In piedi davanti a lui, ora c’era Eun, pieno di tagli e morsi, insanguinato dalla testa ai piedi. Possibile che lo trovasse sexy anche in quello stato?
“Cos’è, ti eri preso una pausa!?”
Eun lo guardò e gli sorrise, nonostante la battutina pungente, e gli tese la mano, tirandolo su.
“E tu, stai per metterti ad ululare alla luna?” gli chiese, controllando che non fosse ferito.
“Neanche per sogno... ho già un cucciolino che mi da un sacco di problemi!” disse dandogli un bacio sulle labbra, che Eun corrispose con foga, stringendolo tra le braccia e mordendogli le labbra.
“Adesso però torniamo a casa... senza discutere”
“Mmh... questa volta non ho nulla in contrario, ho voglia di fare un paio di coccole al mio cucciolino”
“Ah sì? Deve essere proprio fortunato allora...”
“Oh, non immagini quanto!”
 
I due se ne andarono, più o meno illesi e il mattino seguente Sky si ritrovò da solo in quel bosco, pieno di lividi e ferite, ma consapevole di non aver fatto male a nessuno, tralasciando il vampiro.
Era stata davvero una strana ed intensa esperienza.
  
Leggi le 0 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Giochi di Ruolo > Secret Whispers GDR / Vai alla pagina dell'autore: Secret Whispers