Crossover
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Autore: telesette    30/11/2012    0 recensioni
In un mondo fantastico, popolato da cavalieri e maghi, due innamorati sono vittime di un maleficio: saranno sempre insieme, ma non potranno mai amarsi; lei costretta ad essere un falco durante il giorno, lui lupo durante la notte...
Questa la trama di un meraviglioso capolavoro di cinema "fantasy" del 1985, intitolato "Ladyhawke". Probabilmente nessuno dell'attuale generazione ricorderà il fascino di questo genere di storie, ciononostante proverò a ricreare una storia sentimentale e avventurosa ( XD speriamo bene! ) con questa mia modesta parodia dedicata ai due personaggi che più AMO del mondo di Naruto...
Genere: Avventura, Fantasy, Parodia | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Anime/Manga, Film
Note: AU, Cross-over, OOC | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
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- Questa storia fa parte della serie 'Neji X Tenten'
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Fuori della cattedrale intanto, col rombo dei tuoni che annunciavano la tempesta, le nuvole andavano formando una cappa scurissima in cielo. Jirayus e Gamabunta osservarono il nembostrato scuro come la pece, come se la furia degli elementi fosse sul punto di travolgere ogni cosa, e subito intuirono che non vi era alcuna causa naturale in tutto questo.

- Non mi piace - brontolò il rospo gigante, avvertendo la forte carica elettrica presente nell'aria. - Non sono sicuro che questo abbia a che fare con la profezia!
- Forse no - osservò Jirayus preoccupato. - In ogni caso, non possiamo restare qui, a rischio di beccarci addosso qualche fulmine... Dobbiamo ripararci in qualche modo!

Il falco sollevò l'ala, cercando in qualche modo di proteggersi dal freddo pungente.
Gamabunta si portò dunque davanti all'ingresso della navata centrale, grande appena per permettergli di infilarci dentro la testa, e da lì poté osservare sgomento quello che stava accadendo all'interno. Hyugarre e il comandante Uchiha stavano sprigionando tutta la loro forza, e l'energia che proveniva da loro era a dir poco impressionante. Al gigantesco rospo bastò un attimo per rendersi conto che, di fronte allo spirito combattivo dei due cavalieri, difficilmente le mura della cattedrale sarebbero rimaste in piedi.

- E' spaventoso - mormorò.
- Cosa vedi, Gamabunta? - chiese Jirayus, spingendosi a sua volta all'interno per osservare meglio. - Che sta succedendo?
- Guarda!

Le due aure contrapposte, una rossa e una blu, andavano gonfiandosi in modo impressionante.
Tutti coloro che erano ancora presenti nella cattedrale, ad eccezione del Vescovo, ebbero come un orribile presagio di morte: le alte colonne di marmo presero a scricchiolare, le pareti si riempirono di crepe e alcuni frammenti si sbriciolarono nel nulla, sotto il peso incredibile dell'energia sprigionata dai due contendenti.
La spada di Hyugarre e quella di Sasuke si scontrarono furiosamente, con un forte spruzzo di scintille, ed entrambi intensificarono al massimo il proprio chakra nel tentativo di prevalere uno sull'altro. Ormai lo scontro era ad un livello tale che la semplice forza fisica non poteva bastare. I due cavalieri erano di pari valore, con tecniche e poteri al di sopra di qualsiasi capacità umana, e solo il fato poteva decidere l'esito del loro duello.

- No... Non credo ai miei occhi - fece Rock Lee con un filo di voce.

L'aura che avvolgeva i cavalieri era calda come l'inferno, tanto che le loro armature presero addirittura a fumare, e le lame delle spade si accesero come ferro rovente nella fucina di un fabbro. Sia Neji che Sasuke mantennero ferma la posizione, rifiutando di cedere anche solo di un passo, e ogni loro muscolo era teso per sostenere l'incredibile sforzo di tutta quell'energia sovrumana.
Ad un tratto il pavimento cedette sotto i piedi di Hyugarre, cosicché questi fu spinto all'indietro contro una delle colonne.
Sasuke rafforzò la presa sull'elsa, caricando tutto il peso del corpo in avanti, e Neji riuscì ad assorbire l'urto solo in parte. La colonna si sgretolò alle sue spalle, sollevando una pioggia di pietre e frammenti, e il suo mantello si lacerò completamente. Vedendolo in momentanea difficoltà, Sasuke cambiò in fretta l'impugnatura e sferrò un ampio fendente di taglio contro la sua testa. La lama sibilò nell'aria, ruggendo come una lingua di fuoco crepitante, ma di nuovo venne bloccata da una precisa risposta di Hyugarre. Ad ogni nuovo colpo, le lame parevano come animate e negli occhi dei cavalieri era possibile scorgere tutta la rabbia e la tensione per lo scontro.
L'Uchiha sollevò la spada sopra la testa, per poi abbatterla contro Hyugarre con una forza sufficiente a tagliarlo in due. Neji evitò il colpo scartando velocemente all'indietro e, puntandosi sulle ginocchia, rispose con un fendente verticale dal basso verso l'alto. Sasuke sentì il calore della lama sfiorargli il mento, tuttavia mantenne la concentrazione e la sua rossa aura crebbe ancora d'intensità.

- Preparati a rendere l'anima - mormorò l'Uchiha minaccioso, preparandosi ad un nuovo attacco.

Per tutta risposta, Hyugarre tracciò un cerchio nell'aria con la punta dello spadone, e la sua lama si accese di un bagliore intenso quanto quello del magma incandescente.
Era il momento fatidico.
Quell'attacco avrebbe deciso il tutto per tutto.
Entrambi i cavalieri si lanciarono all'attacco urlando come due bestie inferocite e, nel momento in cui le loro armi si incontrarono, vi fu un'esplosione di luce tale da costringere tutti a coprirsi gli occhi per evitare di rimanere accecati.
Perfino Gamabunta dovette tirare indietro l'enorme capoccione, infastidito per l'improvviso bruciore agli occhi; mentre Jirayus e il falco si ripararono dietro ad una delle colonne ancora in piedi, e lì attesero finché la luce non si affievolì del tutto.
Shuriken e Rock Lee poterono solo chiudere gli occhi, come tutti del resto, ma l'enorme chiarore giunse anche attraverso le palpebre. Prima ancora che potessero distinguere chiaramente qualcosa, Hyugarre si ritrovò sbalzato all'indietro e atterrò proprio accanto a loro, gemendo per il dolore e per la violenza dell'impatto col solido pavimento di marmo.
Anche Sasuke si ritrovò sbalzato via dalla violenza dello scontro.
Sfortunatamente però, a differenza di Hyugarre, lui atterrò ai piedi dell'altar maggiore... proprio sotto al Vescovo che, storcendo le labbra con stizza, sbatté a terra il bastone in modo violento.

- Proprio come tuo padre - mormorò Danzo, con voce carica di disprezzo. - Arrogante, presuntuoso e così dannatamente sciocco... Tutto potere sprecato!
- Che... Che cosa intendete dire ?!?
- Intendo dire che, per come sei ridotto adesso, non mi servi più... Sei diventato inutile!

Ciò detto, Danzo scostò il corpo del giovane Uchiha con uno schiaffo durissimo in pieno volto.
Offeso e infuriato come non mai, Sasuke cercò chiaramente di vendicare l'affronto. Purtroppo però l'ultimo scontro con Hyugarre aveva quasi completamente esaurito le sue riserve di chakra. Malgrado l'odio e la rabbia che da anni covava, verso quell'uomo che lo aveva privato della famiglia e della sua dignità, oramai il capitano Uchiha non aveva più energia sufficiente per contrastare gli immensi poteri che l'altro possedeva.

- Pazzo - sentenziò il Vescovo, sollevando il braccio davanti a sé. - Cosa speri di fare con due soli Sharingan, quando io possiedo il potere congiunto di tutta la stirpe degli Uchiha ?!?

Nello stesso momento, dalla mano aperta del Vescovo, un raggio di energia color rosso sangue investì Sasuke in pieno petto. Il giovane comandante sbarrò gli occhi, nel contemplare la propria armatura sfondata e il sangue che fuoriusciva copioso, e subito cadde in ginocchio premendo istintivamente le mani sulla ferita.

- No... Non è possi... bile... Bluargh!

Con un violento rigurgito e la vista appannata, Sasuke sentì le forze venirgli meno, assieme al rosso fluido vitale che scivolava via dal suo corpo. Danzo gli aveva sferrato un colpo micidiale con una facilità impressionante, senza nemmeno dargli il tempo di capire in che modo ci fosse riuscito.
Per la prima volta, tutti potevano vedere la vera natura di Sua Grazia: un uomo terribile, con poteri aldilà di qualsiasi immaginazione, e completamente privo di scrupoli.
Ora che la situazione lo richiedeva, Danzo non aveva altra scelta che liberare il suo enorme potere nascosto.

- Speravo di doverti uccidere molto più avanti nel tempo - esclamò il Vescovo, sciogliendo la grossa benda di lino che gli avvolgeva il braccio. - Ancora qualche anno, e il tuo Sharingan sarebbe entrato a far parte del mio corpo... esattamente come tutti gli altri !!!

Come prese a mostrargli il braccio nudo, Sasuke apprese con orrore e incredulità qual'era la fonte dei suoi poteri.
Sulla pelle nuda dell'avambraccio, il Vescovo aveva incastonato delle piccole rosse sfere luccicanti che Sasuke riconobbe immediatamente: quelle sfere altro non erano che i bulbi oculari di tutti gli Uchiha scomparsi nel corso degli anni; la forza di ogni singolo membro del clan era racchiusa negli Sharingan, e tutti erano stati "prelevati" nel loro pieno sviluppo; Sasuke riconobbe anche quelli di suo padre e sua madre, immaginando di sentire ancora il loro urlo di morte nelle orecchie, e solo allora si rese finalmente conto di che subdolo verme fosse l'individuo dinanzi a lui.

- Il potere del tuo clan è sempre stato molto invidiato - disse ancora il Vescovo malignamente. - Singolarmente le vostre capacità sono già straordinarie ma, riunendo tutti gli Sharingan in un unico corpo, dispongo ora di un potere in grado di distruggere l'intero universo!
- Hai... Hai fatto uccidere tutta... la mia famiglia, solo perché... perché volevi impadronirti della nostra Abilità Innata...
- Bravo, vedo che hai capito - sottolineò Danzo. - Quando feci uccidere i tuoi genitori, i tuoi occhi non si erano ancora sviluppati completamente; speravo di poterli inglobare con gli altri, attendendo pazientemente che i tuoi poteri si svegliassero del tutto, ma anche così ne ho più che a sufficienza per mettere in ginocchio tutti quelli che oseranno sfidare la mia autorità!
- Bastardo - imprecò ancora Sasuke.
- Devo riconoscere però che hai saputo fare comunque la tua parte - osservò Danzo, volgendo il capo verso Hyugarre e i suoi compagni abbagliati. - Con il potere di cui dispongo, sarà uno scherzo annientare avversari così deboli... Puoi anche morire adesso, non ho più bisogno di te!

Sasuke Markét Uchiha chinò il capo, in preda a fitte lancinanti e gemiti di dolore.
Il sangue che gli riempiva la bocca, col suo acre sapore di ruggine, era niente in confronto all'amaro fiele della verità. Per anni aveva servito l'assassino del suo clan, convinto che la sua famiglia avesse "disonorato" il nome che portava, e solo ora i suoi occhi vedevano chiaramente ciò che il Vescovo gli aveva sempre nascosto. Per lui non era altro che uno strumento, meno di uno strumento anzi, un animale da sacrificare al momento opportuno...
E ora che tutto era finalmente chiaro, con tutta la rabbia e l'odio che impregnava ogni fibra del suo essere, non poteva neppure tentare di vendicarsi. Il suo corpo era ferito in modo grave, probabilmente anzi non gli restava più molto da vivere, e il pensiero di non poter fare altro che aspettare lo scendere della morte era la cosa più difficile da accettare.
Mentre Sasuke piangeva in silenzio la sua enorme sofferenza, Danzo scese dall'altare e si avvicinò a Hyugarre ancora disteso per terra. Questi stava cercando di rialzarsi, malgrado l'armatura che gli rendeva difficili i movimenti, e allo stesso tempo stringeva il più possibile la spada ancora presente nella sua mano destra.

- Bentornato a casa, Hyugarre - disse il Vescovo, con una voce da fare accapponare la pelle. - Spero tu abbia dato un'occhiata molto attenta all'inferno, in questi due anni... perché è lì che ti manderò tra poco!
- Danzo - rispose Neji a denti stretti. - Morirò solo dopo aver dipinto questa cattedrale col tuo sangue!
- Hm - sorrise l'altro con indifferenza. - E' un vero peccato, dico sul serio: avevi davvero una brillante carriera come mio servitore, se solo non ti fossi fatto incantare dagli occhi di quella fanciulla!
- Taci - ruggì il cavaliere, mettendosi faticosamente in ginocchio. - Ogni ferita, ogni piaga, ogni dolore che tu le hai inferto si aggiunge alle grida di coloro che hanno pianto e sofferto per causa tua; è l'inferno che ha fatto il tuo nome, Danzo... ed è lì che le fiamme ti attendono!
- Molto bene, allora - tagliò corto il Vescovo, emanando un'aura spirituale assai più potente di quella di Sasuke. - Vediamo se è vero...
- Nooo, maledetto assassino !!!

Incapace di trattenersi, di fronte alla crudeltà di quell'essere immondo, Jirayus uscì dunque dal suo nascondiglio e si precipitò in aiuto di Hyugarre. Danzo parve riconoscerlo, anche se ciò lo lasciò del tutto indifferente, e si limitò a spostare il bersaglio del suo attacco contro il petto dell'eremita. Tuttavia, prima che potesse sferrare un raggio identico a quello con cui aveva colpito il povero Uchiha, un paio di ali calarono su di lui in picchiata.
Il falco si avventò ferocemente, cercando di graffiarlo con gli artigli, ma ben presto dovette sollevarsi in volo per evitare di incorrere nella sua potente aura distruttiva. Jirayus si frappose dunque tra Neji e il pericolo, ben sapendo di non avere alcuna possibilità, ma non poteva restarsene immobile come due anni addietro... quando aveva visto morire Tsunade davanti ai suoi occhi.

- Oggi vendicherò mia moglie - sussurrò l'eremita tra i denti. - Anche se ciò dovesse costarmi la vita!
- Ti darò una mano anch'io - dichiarò Rock Lee, schierandosi coraggiosamente al suo fianco. - "L'unione fa la forza!"

Anche Shuriken si parò davanti al suo cavaliere, nitrendo e sbattendo furiosamente gli zoccoli, con l'intento di proteggerlo.
Danzo decise che era giunto il momento di porre fine a quella farsa.
Se tutti loro avevano intenzione di morire, ebbene avrebbero sperimentato tutto il suo immenso potere.

- "Polvere siete e polvere ritornerete" - esclamò il Vescovo, citando un passo biblico, facendo tremare l'intera cattedrale sotto l'enorme essenza della sua minacciosa energia spirituale.

L'aura che emanava dal Vescovo era almeno dieci volte più grande di quella generata prima dal comandante Uchiha.
Hyugarre osservò esterrefatto l'enorme flusso di energia scaturire dal suo braccio e dagli Sharingan ivi incastonati e, nello stesso momento, le pareti presero a tremare ancora più violentemente e le vetrate si sbriciolarono come niente. Ciò che Danzo stava per scatenare loro addosso era un potere in grado di annientarli del tutto. Neji non ebbe neppure il tempo di avvertirli che, davanti ai suoi occhi sbarrati, il Vescovo finì di pronunciare la loro sentenza di morte...

- Cenere alla cenere e polvere alla polvere!

Jirayus, Rock Lee, Shuriken e Hyugarre stesso furono investiti da una colonna di chakra che li scaraventò all'indietro lungo tutta la navata della cattedrale. L'eremita batté la testa contro una delle colonne, perdendo i sensi e rimanendo immobile al suolo; Rock Lee invece atterrò proprio nel mezzo di un confessionale, fracassandolo completamente, e vi rimase incastrato; lo stallone invece atterrò davanti all'ingresso semidistrutto, salvato in extremis dal grosso ventre molle di Gamabunta, ma le bisacce che trasportava caddero a terra e il rotolo che una di esse conteneva scivolò fuori sul pavimento.
Dal punto in cui era, il falco si avvide dell'oggetto e subito scese in picchiata per tentare di recuperarlo.
Solamente Neji, incastrando al suolo il suo pesante spadone, riuscì ad evitare di perdere conoscenza. Ciononostante l'impatto era stato violentissimo e, provato com'era, si ritrovò sfinito ed ansimante ad osservare il grosso varco che l'enorme scarica di energia aveva aperto nel soffitto sopra di lui.

- Ma cosa diavolo...

Le nuvole che prima sembravano annunciare tempesta, in realtà avevano nascosto un altro incredibile fenomeno celeste.
Con il cielo interamente ricoperto di nubi, nessuno aveva infatti notato l'allineamento di una grossa massa planetaria in corrispondenza del sole. Ora invece, davanti agli occhi increduli di Hyugarre, l'enorme disco luminoso stava sparendo pian piano dietro ad una lenta e inesorabile eclissi.
Nel momento in cui ciò avvenne, e le tenebre scesero ad avvolgere la terra in pieno giorno, Neji rammentò immediatamente le parole della profezia.

- Una notte senza il giorno... e un giorno senza la notte!

( continua col prossimo capitolo )

   
 
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