presi la mia vespa, anche se pioveva, mi infilai il casco mi chiusi la giacca e corsi dal mio ragazzo. Arrivata nel suo palazzo bussai al citofono, e senza rispondere il cancello si aprì. Corsi su per le scale con i capelli che mi gocciolavano in fondo alla treccia. Appena entrata non c'era nessuno, andai in camera del mio ragazzo non c'era la luce accesa solo due candele, illuminavano due cose, le due cose più belle del mondo. Gli occhi del mio ragazzo, più azzurri che mai, e i biglietti. Si, avevo davanti quei due meravigliosi biglietti, scritto a caratteri cubitali in argento DEMI LOVATO-UNBROKEN non ci credevo, mi sembrava surreale quello che avevo davanti, invece il mio sogno si era realizzato. Scoppiai a piangere, e saltai al collo del mio ragazzo lo baciai vicino alle orecchie come piace a lui, e decisi di non staccarmi più dal mio collo. Lui mi butto sul letto dove lasciò la presa al mio collo e mi incominciò a raccontare come saremmo arrivati al concerto, quando sarebbe stato, e io continuai a piangere. Lui mi baciò a lungo sulle labbra, e io ricambiai abbracciandolo come non mai. Decisi di mollare la presa e di guardare dritto negli occhi e in tutto il suo splendore la cosa che mi rendeva più felice al mondo. Iniziammo a parlare e non feci altro che ringraziarlo per ore. Andai nel suo bagno e mi asciugai, dovevo tornare a casa, lo feci. Si era schiarito il cielo ormai, e il giorno dopo sarebbe stato il più bello della mia vita. Mi addormentai, e il giorno dopo mi svegliai con il sorriso stampato in viso, era il grande giorno e decisi di andare al parco, presi la vespa e andai mi volevo sedere sulla solita panchina mi sciolsi i capelli stropicciati dal casco, presi il mio libro di Sophie Kinselle, e vidi in lontananza la panchina, ma...