Ormai però, era
finita.
L’ennesimo litigio aveva messo fine alla loro
relazione. Lui che
non faceva altro che farle pesare il
fatto che lavorava sempre, e che non lo ascoltava. Stavolta
però aveva alzato
le mani, oltre che la voce. E questo, Spinella non glielo avrebbe mai
perdonato. Avevano chiuso. Uscì facendo sbattere il cancello
d’ingresso.
In effetti, era vero, lavorava talmente tanto da non rendersi
conto della vita che le scorreva davanti. Ad esempio, si era stupita
nel
rendersi conto che l’anno era ormai agli sgoccioli. Lo aveva capito vedendo
Cantuccio invasa
dalle decorazioni natalizie. Ovviamente il Popolo non aveva motivo di
festeggiare la nascita di un uomo vecchio più di duemila
anni, ma qualche
periodo di ferie faceva gola a tutti. Che festeggiassero pure, tanto
lei non ne
sentiva il bisogno.
Lavorare le impediva di pensare ad altri problemi della sua
vita. Ad esempio il fatto che la relazione con Cicca non era mai stata
rose e
fiori, non erano mai stati davvero in sintonia. Le elfe della sua
età
cominciavano a impostare relazioni serie per poi mettere su famiglia e
lei si
era illusa che avrebbe potuto fare lo stesso, con tempo e pazienza. Ma
si era
accorta, con infinita tristezza che aveva solamente convissuto con
qualcuno per
scacciare la solitudine che la attanagliava.
Adesso però si trovava senza casa, e senza nulla da fare. E
aveva bisogno di vedere qualcuno, possibilmente rimanendoci un qualche
giorno a
scrocco, per riprendersi. Pensò a Polledro, ma poi si
ricordò che le aveva
detto di essere alle Barbados con Cavallina e i suoi figlioletti, anche
se
quella era una copertura, poiché le aveva rivelato di stare
lavorando al
progetto di creare un convertitore vocale per i cetacei. E poi Cavallina era
incredibilmente gelosa con
gli amici del marito.
N1 era invece a una spedizione con altri stregoni
sull’Himalaya.
E rabbrividì quando il pensiero le cadde su Bombarda Sterro.
Non aveva idea di dove il nano si trovasse, ma non aveva certo voglia
di
scoprirlo. Anche perché probabilmente si trattava di un
luogo sporco e
puzzolente in cui la legge non era ancora riuscita a raggiungerlo.
Stava per rassegnarsi e cercare un alberguccio dove restare
tutta sola quando il pensiero andò ad Artemis.
Chissà perché proprio lui per
ultimo…
Probabilmente perché era la persona che non vedeva da
più
tempo. Si erano sentiti per telefono, scritti, e in video ma di persona
s’incontravano
praticamente solo per le necessità. Ad esempio quando
qualche persona
estremamente malvagia e mitomane si metteva in testa di conquistare il
mondo. E
questo non accadeva da veramente tantissimo tempo. Finora
c’erano stati dei
grossi guai, nel sottosuolo, come la rivolta dei prigionieri al Picco
dell’Ululo. Erano occorsi mesi per ricatturare tutti i
fuggitivi, ma non c’era
stato bisogno della mente geniale di Artemis per farlo. Spinella fece
qualche
conto e con sgomento le risultarono circa due anni dal loro ultimo
incontro. Però
le tornò in mente il fatto di averlo pensato spesso, negli
ultimi mesi, persino
sognato. Desiderava la sua compagnia, stargli di fronte, anche solo per
chiacchierare. Si stupì che non valesse lo stesso con Leale.
Anche lui era un
suo amico, le mancava, ma non quanto Artemis.
“Beh, adesso vedrò entrambi.”, si disse
l’elfa. Strinse i
bagagli e volò in direzione del navettiporto.