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Autore: Mon    01/12/2012    2 recensioni
Christine era davanti alla finestra e guardava la neve cadere e appoggiarsi soffice sulla strada, sugli alberi, sui tetti delle case. Era la vigilia di Natale.
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: David Desrosiers, Nuovo personaggio
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Christine era davanti alla finestra e guardava la neve cadere e appoggiarsi soffice sulla strada, sugli alberi, sui tetti delle case. Era la vigilia di Natale. Si girò a guardare l’albero addobbato, pieno di lucine e di palline colorate; sotto di lui risplendevano i pacchi regalo ricoperti di carta rossa, gialla, blu, oro e argento, i colori del Natale. Quella sera sarebbero stati aperti; lei e i suoi amici, come tutti gli anni, avrebbero atteso la nascita del bambinello attorno ad una tavola imbandita, con la tovaglia rossa, le candele accese, i bicchieri pieni di vino. A mezzanotte ognuno avrebbe aperto il proprio regalo come ormai era tradizione, come ormai succedeva da circa dieci anni. 
Quell’anno per Christine, però, era diverso. Tra tutti i suoi amici c’era qualcuno che le aveva fatto perdere la testa. Non sapeva nemmeno lei il motivo, non sapeva come era potuto succedere, ma lei si era innamorata di David. Era strano per lei, dopo aver passato dieci anni come semplici amici, una sera, dopo uno dei tanti concerti che lui, Pierre, Seb, Chuck e Jeff avevano tenuto per la promozione del disco, si erano ritrovati a letto insieme. Probabilmente era a causa dell’alcol con cui entrambi, quella sera, avevano esagerato; però, il mattino seguente, quando si era svegliata tra le braccia di David, qualcosa in lei era cambiato. 
Nessuno dei due ne aveva fatto parola con gli amici; probabilmente se si fosse saputo quello che era successo tra i due, sarebbe scoppiata una specie di bomba atomica. Entrambi avevano tenuto la cosa per sé, solo che per Christine era risultato più difficile. Non poter parlare con nessuno, non poter spiegare a qualcuno quello che le stava succedendo, la faceva sentire male. 
Sentì il timer del forno suonare; probabilmente il tacchino che aveva preparato per quella sera aveva finito la prima parte di cottura. Guardò l’orologio sopra al caminetto, segnava le 19.00. Entro un’ora sarebbero arrivati tutti, compreso David. L’idea di vederlo, di passare con lui tutta la sera, di dover festeggiare il Natale senza poterlo abbracciare, baciare, la rendeva triste. Sentì una fitta allo stomaco, non credeva ce l’avrebbe fatta. Gli occhi le si velarono di lacrime, probabilmente quello sarebbe stato il più brutto Natale della sua vita. 
Tirò fuori il tacchino dal forno e lo guardò attentamente; la prima parte di cottura era venuta bene. Rimise la sua creazione al caldo e posizionò il timer per un’altra ora, a quel punto sarebbe stato perfetto e pronto per essere servito in tavola. Lei, però, non credeva nemmeno che avrebbe assaggiato il suo tacchino, a dire la verità non credeva sarebbe riuscita a mangiare qualcosa quella sera. 
Tornò davanti alla finestra; sulla strada davanti a casa la neve cominciava ad appoggiarsi, le macchine passavano piano e lasciavano l’impronta delle gomme sul manto bianco che si stava formando. Quell’immagine, in un altro momento probabilmente l’avrebbe resa felice. Christine adorava stare a guardare per ore i fiocchi di neve che cadevano e che le imbiancavano il giardino davanti a casa. Non appena fosse spuntato il sole, sarebbe uscita e si sarebbe messa a creare il suo pupazzo di neve. Da quando viveva in quella casa da sola, non era mai passato inverno in cui un omino bianco, con la sciarpa rossa al collo, la carota al naso, gli occhietti neri di carbone e una scopa in mano, campeggiasse nel suo giardino. Nemmeno quell’idea, nemmeno quell’immagine in quel momento era, però, riuscita a tirargli su il morale. 
Si allontanò dalla finestra e si gettò a peso morto sul divano. Mai si era sentita così male per qualcuno. Mai. Senza volerlo scoppiò in lacrime, abbracciò il cuscino rosso e vi affondò la faccia, piangendo così forte che per un attimo temette che i vicini potessero sentirla. Alzò il viso solo quando sentì suonare il campanello; guardò l’orologio che aveva al polso, erano solo le 19.30. Probabilmente qualcuno dei suoi amici era arrivato in anticipo. Si asciugò gli occhi e si chiese come avrebbe fatto a giustificare il trucco sbavato e gli occhi rossi dal pianto. Decise di optare per un classico: dare la colpa alle cipolle. 
Andò ad aprire la porta; il suo cuore smise per un istante di battere. 
«Ciao Chris...» disse David.
La ragazza respirò profondamente. «Ciao Dave.» Lo fece accomodare e subito il ragazzo la guardò in viso.
«Che ti è successo?» 
«Niente, le cipolle...» rispose, cercando di trattenere le lacrime.
David si girò e, senza guardarla in faccia, disse: «So che sono in anticipo, ma sono venuto prima perché devo assolutamente dirti una cosa...»
Christine richiuse la porta e non disse nulla, la voce ancora troppo strozzata dal pianto precedente. Aspettò che fosse David a continuare. Andò a sedersi sul divano, nascondendo il cuscino bagnato dalle sue lacrime e guardò il ragazzo, in piedi davanti a lei. 
«Chris, io non so da dove cominciare, ma forse è il caso che io vada subito al dunque...» Si interruppe e guardò dritto negli occhi la ragazza. «Chris, io sono innamorato pazzamente di te!»
La ragazza sentì il suo cuore accelerare, si alzò in piedi di scatto e guardò David. Lui si avvicinò e le prese il viso tra le mani. «Queste non sono le cipolle. Hai pianto...» disse il ragazzo, accarezzandogli una guancia. Christine abbassò la testa e annuì. «È vero, ho pianto... per te.»
David deglutì. «Ti ho fatto piangere io? Qualsiasi cosa abbia fatto, ti prego, perdonami!»
Christine si allontanò da David e andò vicino al caminetto acceso; sollevò un piccolo Babbo Natale di porcellana e prese un foglietto che vi si trovava sotto. Tornò da David e glielo allungò.
«Ecco perché ho pianto per te...»
David lo aprì e lo lesse, poi alzò lo sguardo verso Christine. «Perché non mi hai detto niente prima?»
«Non lo so, ma l’unica cosa che avevo scritto sulla mia lista di regali di Natale l’ho avuta in questo momento.»
David si avvicinò a Christine e le prese nuovamente il viso tra le mani, questa volta la ragazza mise le mani dietro la schiena di David e, finalmente, le loro labbra si incontrarono in un dolce bacio. 
«Buon Natale Chris...» 
«Buon Natale Dave...»





Sono qui ancora a rompere le scatole. Non so bene come mi sia uscita questa one-shot. Sarà la pioggia che mi ispira, sarà il Natale che si avvicina. Beh, in tutti i casi spero che vi piaccia. Fatemi sapere.
Un bacione.
Mon.

  
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