Fanfic su artisti musicali > Enrique Iglesias
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Autore: lil_pixie    03/12/2012    1 recensioni
Ragazzi è la prima volta che scrivo una fan fiction :) vorrei sapere come la trovate e magari lasciate una recensione.
Enrique Iglesias,voce da urlo, corpo mozzafiato e una ragazza perfetta al suo fianco.. cosa può andare storto? E se la sua vita cambiasse improvvisamente, trascinandolo via dal palco, alla ricerca di qualcosa o qualcuno che è riapparso nella sua vita? In un concerto Enrique vede la sua prima fiamma Monica allla quale ha dedicato molte canzoni e improvvisamente ricorda la sua vita passata... determinato a ritrovare la felicità Enrique abbandona la sua vita da cantante e ritorna ad una vita normale, anche se la sua passione rimarrà sempre il canto.
Genere: Romantico, Sentimentale, Song-fic | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Finalmente sono arrivato e naturalmente trovo il barrio diverso da come lo immaginavo, ora è moderno, allegro, pieno di boutiques e negozi di moda. Ogni posto della mia adolescenza è cambiato ma la casa di lei no, è ancora piccola e sgangherata, solo che ha perso il suo fascino dopo che se ne è andata…. Chissà per quanto tempo la cercherò? All’improvviso la porta della casa si apre e io mi agito pensando subito a lei, invece è solo un ragazzo, moro, bello, con un fisico da paura, lo scambierei quasi per la mia fotocopia se non fosse che io non ho figli e non ho una moglie. MI allontano lentamente quando una voce proveniente dalla casa mi attira, chiara e cristalllina, non l’avrei potuta dimenticare, era Monica… che urlava “ Enriqueee rientra subito dentro, cosa diavolo ti salta in mente, di andare via a quest’ora???? Oh mio dio allora quello è suo figlio??? ( Visto che è rientrato in casa…) chissà come deve essere bello il padre, non meno bello della splendida Monica, penso con tristezza. Anche se è presto ,so che se ora me ne vado, tornerei a vivere sognando di incontrarla e quindi mi faccio coraggio e busso alla porta, sento passi rapidi avvicinarsi e una voce maschile che mi chiede “ Chi è?” io rispondo balbettando come sempre “ Sono Enri.. sono un amico di Monica, la posso vedere?” Sento una risata fragorosa e la porta si apre… la stanza è invasa dalla luce e in quel momento non capisco se è la luce del sole che illumina la stanza o il sorriso radioso di Monica che discorre animatamente con suo figlio… ma appena dico “”Ciao” l’atmosfera nella stanza si congela e vedo Monica irrigidirsi sulla sedia, con voce ferma ma impaurita mi chiede “ Sei proprio tu Enrique??? “ Io le dico di si e lei sta sicuramente pensando se lanciarmi il vaso di vetro con dentro tutti i fiori o se tirarmi un calcio nelle palle…. Cerco di rompere il ghiaccio “ Da quanto tempo che non ci sentiamo, allora come va la vita e come sta tuo marito? Trovo stupendo tuo figlio..” e altre cavolate del genere quando all’ improvviso lei seccata mi ferma e dice “ Sono una modella, indipendente, mio figlio sta benissimo ma io non ho un marito , grazie” e io stupido come sempre , sempre, sempre dico “ Monica ma come fai ad avere un bambino se non hai un marito, hai un fidanzato?” lei ride fragorosamente e dice “ NO, no ritenta sarai più fortunato” e continua a ridere ancora, le dico che non capisco e lei mi risponde che sono un idiota bastardo che l’ha lasciata da sola proprio quando aveva bisogno di me, quando era rimasta incinta di me, io l’avevo lasciata e il figlio non aveva mai conosciuto suo padre e non aveva neanche il suo cognome. Non riesco a capire la connessione tra la parole “ Mio” e “ figlio”, rimango impietrito e Monica non mi da neanche il tempo di realizzare la cosa che mi butta fuori a calci, non prima di dirmi “ Ti ho sempre amato e guarda come mi hai ripagata e adesso ti presenti qui, fotocopia di tuo figlio come se fosse passato un giorno che ci siamo separati, sparisciiiiiiiiiiiiiii ora!!” Con una confusione tremenda nella mente mi allontano . Non ho più punti di riferimento , sono stravolto, tutte le mie certezze sono sparite e ora non devo solo riconquistare Monica ma pure mio figlio a cui non ho mai rivolto la parola, perfino peggio della relazione tra me e mio padre… Non so dove andare, la felicità che pochi istanti fa era qui, si è dissolta, vivrò sulla strada, mendicherò ma non me ne andrò… Ecco così come la mia vita è stata stravolta, anche il tempo ha deciso di cambiare all’ improvviso e mi ritrovo sotto la doccia più fredda del mondo, un cavolo di acquazzone che insieme al caldo sta trascinando via la confusione . Prima di qualunque cosa però corro alla pensione gay per asciugarmi prima che mi venga una polmonite. Entro nella pensione e tacccccc vedo Enrique che parla con i proprietari della pensione, penso che sicuramente morirò d’infarto…. Non riesco a capire come ha fatto ad arrivare lì così in fretta e così decido di chiederglielo lui mi guarda e dice “pensavo che sapessi andare sullo skateboard, mia madre mi raccontava sempre storie divertenti sul tuo conto, per farmi addormentare sai” .. il mio primo skateboard ero stato così contento di averlo ricevuto …. Cascavo quasi sempre, centravo alberi e nelle gare con i miei amici ero certamente il più scarso, ma quando vedevo la mia ragazza, tutto mi riusciva perfetto e i miei amici si spaventavano sempre !!!!!! Ora vedo davanti a me mio figlio, campione di skateboard, che mi guarda con disprezzo … Cavolo, come la voglio una mia famiglia, non avevo mai pensato che avrei avuto una vita ordinaria, con bambini e mogli urlanti, ma ora mio figlio è quasi maggiorenne ,io non lo conosco, ho già perso la sua infanzia e ho lasciato da sola Monica da adolescente incinta, mi sento in colpa, amo Monica e so che con il tempo amerò mio figlio, l’unico problema è se loro riaccetteranno me… Mi sono rimasti pochi dei soldi che ho portato con me e le carte di credito le ho lasciate a casa insieme al mio portafoglio e io non so dove andare e sempre nel momento più opportuno mi ritorna in mente la canzone che ho scritto “Nunca te olvidarè” e le lacrime mi scendono sulle guance, pensando che è proprio così che mio figlio e Monica si devono essere sentiti, senza una casa, senza un uomo che li completava ma che ora finalmente era tornato per stare con loro per sempre…
  
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