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Autore: weird    06/12/2012    5 recensioni
Gli studenti di Shiz catapultati ad Hogwarts per uno scambio di studenti.
Wicked!HarryPotter
POVs: un po' tutti. Particolarmente Elphaba ed Hermione.
Fiyeraba indecente.
Un po' OOC.
Sinceramente non so come sia venuta... buona lettura.
Genere: Commedia, Fluff | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het
Note: Cross-over | Avvertimenti: nessuno
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Elphaba's POV

E' decisamente OOC, non prendetevela con me çç

 

Non capisco. Non capisco proprio.

Continuavo a ripetermi quelle parole per la mente mentre fissavo i miei scarponi camminare stancamente sul pavimento. Mi sfregavo le mani e sbuffavo ogni tanto.

Ero nella mia stanza di Shiz, come tutti gli altri giorni di quell'anno scolastico. Ma quello sarebbe stato un giorno diverso. Mi sovvenne l'istante in cui tutto iniziò.

 

-Emh, emh.

Madame Morrible aveva raccolto tutti gli studenti e stava per parlare. Intanto chiedeva silenzio.

-Oh, Elphie! Non è strano che ci abbiano fatti venire tutti qui? Magari vogliono dirci qualcosa di importante! Si! Si magari organizzano una festa o qualcosa del genere! Oh… ma se organizzassero una festa, io cosa potrei indossare? Suppongo dipenderebbe da cosa indosserebbe Fiyero. Pf, quant'è difficile. 

Mentre parlava, Galinda mi stringeva la mano fino a stritolarla.

-Glin, non lo so, per adesso ascoltiamo, eh. Sshhh.

Sfilai delicatamente la mano dalla sua - certo ce ne volle un po', aveva una stretta niente male - e la posai sulla sedia di Nessarose.

-Ness, tutt'ok?

Chiesi consapevole della risposta.

-Si Elphie! Ti prego potresti smettere di chiedermelo ogni due secondi? Mi stai dando sui nervi. Trattami come una persona normale.

-Trattami come una persona normale, gne gne gne.

-Elphaba!

-Scuuuusa.

Sembrava che Madame Morrible stesse quasi per incominciare finalmente il suo discorso, quando la porta dell'enorme sala in cui eravamo tutti si aprì con un tremolio.

-Emh. Ho tardato. Non mi sono svegliato e…

Fiyero entrò nella sala trafelato e si diresse verso di noi, che ci eravamo prese un posticino in un angolo.

-Mi fai fare sempre brutte figure!

Galinda lo ammonì non appena ci raggiunse.

-Ciao Glin, ciao Ness!

C-ciao Elphie!

Mi guardò con il suo solito sguardo da pesce lesso, che io - accidentalmente - ricambiai per un attimo. Per fortuna Madame Morrible interruppe l'imbarazzante silenzio.

-Se non c'è altro...

Dicevo: emh emh.

L'università di Shiz - visto che ci troviamo nel mese di maggio - ha deciso come suo solito di organizzare un'attività speciale.

A questo punto tutti avevamo dipinta sul volto un'espressione di noia, fatta eccezione per Galinda, sul cui viso si colorò un dolce sorriso rosso da bambina. Batté le mani un paio di volte per l'entusiasmo. 

Poi io gliele afferrai e le feci un cenno per indicarle di smetterla.

-Se non c'è altro…

L'epiteto di Madame Morrible suonò ancora una volta nella sala. Una spaventosa eco rimbalzò sulle pareti e la sua frase si ripetè di nuovo.

-L'attività che ho scelto per quest'anno è…

uno scambio di studenti! Niente di meno che nella scuola di magia e stregoneria di Hogwarts! E' un po' lontanuccia, ma vi piacerà. 

Chiunque fosse interessato…

Madame Morrible fissò chiaramente me, che però feci finta di non vederla, chinando gli occhi su Nessa, che ascoltava le sue parole interessata.

-Dovrebbe firmare il foglio che ho appeso nel corridoio principale. Pensate che sarà divertente, una divertente vacanza con persone divertenti.

E poi aggiungerebbe una chiara nota positiva al vostro curriculum scolastico.

Tossicchiò nella mia direzione e io compresi perfettamente ciò che intendeva.

-Per me è molto importante! E ora andate! Andate e firmate in tanti! Sususu!

Sospirai mentre afferravo la sedia di Nessa e la spingevo verso la porta.

-Alloraaa? Elphie io e te ci andiamo di sicuro, no? Non lo chiedo a Fiyero perché rischierebbe di farmi fare pessime figure anche lì!

Galinda mi prese la sedia di Nessa dalle mani e iniziò a scarrozzarla attraverso la gente, riempiendo la sala di "permesso", "per favore", "per cortesia" e un centinaio di acute risatine.  

-Infatti, Glin. Non disturbarti proprio a chiederlo a me!

L'avessi avuta io la fortuna di Fiyero. 

-Elphaba! Devi assolutamente accettare, tu che puoi…

La vocina di Nessa si levò dalla sedia e i suoi lunghi capelli profumati si voltarono fino a scoprire il suo bianco e perfetto viso luminoso, con gli occhi brillanti e il sorriso tiepido.

-Come sarebbe a dire, tu non vieni?

Galinda le domandò ingenuamente. Nessa si limitò ad abbassare lo sguardo.

-Ha paura di creare problemi.

Sussurrai a Galinda mentre uscivamo dalla fiumana di gente nel corridoio. Ci fermammo - e fummo gli unici a farlo - davanti alla lista di iscrizioni allo scambio.

-Non ne creerebbe affatto! Devi venire Ness! Lo devi fare, ti prego! Ci penso io a te, sisisi, a tutto quanto! Ti divertiraiii!

La parola "divertirai". Sapevo che avrebbe fatto scattare in Nessa quella sua terribile voglia di vivere che mi faceva tanto preoccupare. Infatti mi guardò facendomi gli occhi dolci.

-Elphie! Tu verrai con noi, non mi lascerai sola… vero?

la proposta di Nessa fu sovrastata da una risatina di Fiyero.

-Ti hanno incastrata.

Mi sussurrò all'orecchio. Infatti. Non era valido! Puntare sulla mia sorellina solo per costringermi ad accompagnarla. Gelai Galinda con lo sguardo, ma lei mi ricambiò con uno smielato battito di ciglia.

Sospirai profondamente e il sospiro presto si trasformò quasi in uno sbuffo. Fissai entrambe per un'istante. Così tenere e fragili e dolci e… imbroglione! Ma non potevo lasciarle sole. Chissà che casino

avrebbe combinato Galinda con Nessa, e Nessa con Galinda, e tutte e due con l'intera Hogwarts. Poi ci si metteva Madame Morrible, che aveva chiaramente fatto riferimento a me durante il monologo.

Anche se non volevo, dovevo farlo. Ero costretta ad accettare.

Alzai un sopracciglio e risposi seccata.

-Va bene. Ci sarò.

Alle mie parole seguì una sorpresissima espressione di Fiyero.

-Che cosa?

Gridarono Galinda e Nessa, contente come due scolarette.

-Che cosa?

Ripetè Fiyero, un po' meno felice.

-M-ma Elphaba! Tu odi questo genere di cose! Io odio questo genere di cose! Noi, noi odiamo questo genere di cose! Tu non puoi…

-Non posso cosa?

Gli dissi ridacchiando. Galinda e Nessa intanto si erano precipitate a firmare il foglio bianco.

-Tu non puoi… tu non puoi...

Tu non puoi andare lì da sola senza protezione. Già, dovrai badare a Nessa e a Galinda… Hai bisogno di qualcuno che si prenda cura di te!

Ecco perché verrò anche io!

-io non ho bisogno proprio di nessuno. Figuriamoci di te!

-Si può sapere perché mi tratti così? Pensi davvero che io sia così stupido?

-No! Non tanto stupido. Solo un po' stupido.

-Elphie.

-Mh, se vuoi venire sei libero di farlo. Ma sia chiaro che non ho bisogno di alcun protettore, io.

-No, no, certo! Non intendevo…

Fiyero mi guardò per qualche secondo. Sentii le guance divampare, sperando che sul verde il rosso non si notasse.

-So che sei indipendente. E intelligente. 

E assolutamente belliss…

Galinda e Nessa tornarono giusto in tempo per interrompere la sua frase.

-Sima questa giornata, vero? Eh si, maggio è davvero un gran bel mese! 

Fiyero sforzò una risatina e si grattò dietro la nuca, facendo rimbalzare i suoi meravigliosi riccioli.

Cioè non meravigliosi in senso di meravigliosi.

Meravigliosi nel senso di…

-Forza Elphie! Firma e andiamo a preparare le valigie!

I miei pensieri fortunatamente furono interrotti dalla voce squillante di Glin, che mi riportò alla realtà e mi distolse dai capelli di Fiyero.

-Si infatti! Andiamo a firmare.

-"Andiamo"?

-Mhmh! Ho deciso di venire con voi. Che c'è Glin, non ti fa piacere? Insomma, tre donne in giro da sole… non è carino.

Scossi il capo in segno di disapprovazione, fissando Fiyero mentre ripensavo alla nostra conversazione.

Galinda sembrava alquanto sconvolta, ma al contempo felice di avere il suo fidanzato con lei in viaggio.

-V-vieni Elphie, andiamo!

A quel punto Fiyero mi prese per un braccio e mi trascinò per mezzo corridoio. Le sue mani erano così calde e la sua stretta così morbida. 

Riuscivo a sentire il suo buonissimo profumo principesco che adoravo tanto - anche se non glielo avevo mai detto.

Nè del suo profumo, né sei suoi capelli. E neanche delle sue mani, o dei suoi occhi, o delle sue labbra.

"Oz chiama Elphaba, torna da noi. E ricordati che sei un'ossuta stregaccia verde."

Ossuta stregaccia verde, ossuta stregaccia verde, ossuta stregaccia verde. Tienilo a mente, Elphie.

E lui è così dannatamente meraviglioso… e sta con una ragazza meravigliosa, tu non puoi proprio permetterti di metterti in mezzo, capito, ossuta stregaccia verde?

Quando arrivammo davanti al foglio, che recava soltanto due firme, mi sembrò che la nostra passeggiata fosse finita un po' troppo presto.

Fiyero mi lasciò il braccio e mi porse una penna.

-Prima le belle ragazze.

-Pf.

Sbuffai.

Ossuta. Stregaccia. Verde.

Firmai velocemente, poi porsi la penna a Fiyero.

-Grazie…

Mi fissò con i suoi occhi penetranti e irresistibili. 

…Che poi non erano affatto irresistibili, pf. 

-Vedi di non fare tardi quando partiremo, oppure Galinda ti spingerà giù dalla scopa a forza.

-Tu mi salveresti.

-No che non lo farei, irriti anche me.

-Invece lo faresti eccome.

-No!

-Si!

-Che bambino che sei.

-Io? Ma se hai iniziato tu! La prossima volta non lo mangi, l'ultimo biscotto!

Non riuscii a fare a meno di ridere a quella battuta, mentre rideva anche lui, ancora con la penna in mano.

-Firma va, altrimenti resti proprio a terra.

-Oh! Non sia mai!

Disse ancora ridendo, facendomi ridere, mentre ridevamo. Era così facile ridere con Fiyero. Ed era così bella la sua risata.

Cioè, non proprio bella, bella. Passabile. Non irritante come quella di Glin; anche se a suo modo era tenero anche lo squillo di campanello stile Galinda.

Firmò rapido.

-Davvero vuoi venire solo per rompere le scatole a me?

Mi avvicinai leggermente - e lentamente - a lui.

-Che cos'è, Miss Elphaba, un interrogatorio?

-Una sola domandina innocente e disinteressata...

-Si, certo, come no.

-Cosa c'è, non me lo vuoi dire? Cosa nascondi?

Risi mentre ci fissavamo.

-Ho capito. Ti farò un incantesimo per scoprirlo.

"Eleka…"

-No! Non mi piacciono molto gli incantesimi. Soprattutto i tuoi.

-Ehi!

-Senza offesa, ovviamente. Non vorrei mai offenderti, ma lo faccio quasi sempre, per sbaglio.

-Non credere me ne importi tanto.

-Lo so.

-Allora parla!

-Però di questo te ne importa.

-No.

-Allora non te lo dico.

-I maleducati non rispondono alle domande.

-Oppure quelli che hanno degli interlocutori disinteressati.

-Io non sono…

-Non sei?

-Completamente disinteressata.

-Ah, no?

-Quasi completamente.

-Quasi completamente disinteressata all'argomento o quasi completamente disinteressata a me?

-E tu, quanto sei disinteressato a me?

-Non si risponde alle domande con un'altra domanda. Rispondi prima alla mia.

-No, rispondi prima tu!

-Ma ho chiesto prima io!

-Veramente tutto è partito da me. Tu non hai risposto alla mia domanda e abbiamo cominciato a parlare.

-Perchè io non rispondo a chi mi fa domande disinteressate.

-E io ti ho detto che non sono completamente disinteressata.

-E io ti ho chiesto se riguardava me.

-E io ho chiesto a te se anche tu provi lo stesso!

-"Provi", Miss Elphaba? Cosa dovrei provare?

-Perchè cosa provi?

-Cosa provi tu?

-Provo un sentimento che mi dice che…

-Che?

-Che è impossibile interloquire con te!

-Vale lo stesso per me!

-Lo stesso cosa?

-Lo stesso questo.

-Lo stesso questo o lo stesso quello che provo io?

-Perchè che altro provi tu?

 

-Scusate!

L'arrivo di Boq interruppe il nostro battibecco. E meno male, perché stava iniziando a diventare pesante e difficile da sostenere.

-Che c'è?

La voce di Fiyero sembrava assolutamente irritata per l'interruzione.

-Volevo solo sapere… ci sarà anche Galinda al viaggio?

-E che ti importa?

-L'ho detto, era per sapere chi verrà.

-Verremo tutti e quattro.

-Cinque!

-Boq, credevo non te ne fregasse molto.

-Beh, se ci sarete tutti, non voglio essere l'unico a rimanere qui a terra…

Assistetti alla conversazione tra i due.

-Nessa ne sarà felice. Vado a dirglielo.

Salutai Fiyero con lo sguardo. Che ricambiò.

-A dopo.

Sussurrò.

-Ci vediamo dopo, vero Elphie?

-S-si. Ciao.

Uao. Mi ero salvata per un soffio. Ma cosa intendeva Lui con tutte quelle parole dolci e quegli sguardi ammiccanti e tutto il resto? Oh, che potevo fare? Cosa avrei dovuto provare a quel punto?

Ma nulla ovviamente, insomma io provare qualcosa per Fiyero? E anche se fosse stato, Galinda era mia amica. E poi era assolutamente imbattibile sul fronte Fiyero. Come avrei potuto competere, io, ossuta stregaccia verde?

Inoltre non provavo nulla per Fiyero, nulla. O comunque nulla che volessi ammettere.

Mi diressi di nuovo verso Galinda e Nessa che avevano iniziato a chiacchierare su quanto sarebbe stato "assolutamente meraviglioso" lo scambio di ragazzi. Univoco, a quanto pare. 

Questo mi portò a pensare che nessuno dell'altra scuola desiderava venire a Shiz. Eppure io che cosa avrei dato per poterci rimanere…

-Come mai ci avete messo tanto?

Galinda e i suoi occhi di ghiaccio-zucchero odio-amore mi penetrarono.

-Abbiamo parlato con Boq.

-Boq? Intendi il mio Boq?

La voce eccitata di Nessa mi spazzò via dalla mente il discorso con Fiyero cui pensavo ancora.

-Si. Verrà anche lui.

-Davvero? Oh, quanto sono felice! Sarà veramente divertente! Grazie ancora, Galinda!

-Figurati. Nessa, ti meriti tutto ciò che c'è di bello al mondo.

Galinda sembrava essersi placata, per il momento.

Mi fissò, poi spalancò gli occhi come se si fosse appena ricordata qualcosa di molto importante.

-Le valigie! O Cielo, le valigie! Cosa porterò? Quanto porterò? E soprattutto, Elphaba, tu cosa porterai? Oh, così tante cose a cui pensare e così poco tempo per farlo!

-Manca ancora una settimana.

-Lo so Elphie, ma se si vuole essere preparati bisogna avere dei piani precisi.

Galinda non era mai tanto intelligente e acuta quanto quando parlava di abiti.

Me ne sgattaiolai in un angolino del muro, mentre Nessa e Galinda affrontavano animatamente il delicato argomento.

Parlando soprattutto di me. Definendomi più volte "disastro", "maschiaccio" e "impossibile". Inoltre ricorse nel discorso molto - troppo - spesso la parola "verde".

Mi voltai per un istante ad osservare quel piccolo pezzetto di corridoio dove avevo lasciato Fiyero e Boq. Erano ancora lì, a parlare di non sapevo che cosa.

Forse un argomento tanto frivolo quanto quello di Glin e Ness, considerati i soggetti. 

Ed io avrei dovuto viaggiare - e restare per non sapevo quanto tempo in una scuola sconosciuta magari piena di altrettanti improbabili stolti - con quelli?

Povera me.

-Vieni!

Galinda, spingendo Nessa, mi prese per un braccio - lo stesso punto che prima aveva "toccato" Fiyero - e mi trascinò via con lei.

Quando passammo davanti ai ragazzi, Fiyero mi guardò e io lo fissai per qualche istante ammutolita. 

-A dopo, promesso.

Sussurrai debolmente. Lui mi sorrise e non ci staccammo gli occhi di dosso. Non volevo superarlo, ma le gambe di Galinda decisero assolutamente il contrario.

Accelerò il passo e in poco tempo perdemmo il contatto visivo.

La corsa con Glin e Ness durò poco e io non fiatai per tutto il tragitto. Arrivati davanti alla porta della nostra camera, Galinda l'aprì e io ci spinsi dentro Nessa. 

-Nessa è perfettamente in grado di preparare i suoi vestiti da sola. Tu no. 

E poi chiamano lei "disabile".

La battuta di Galinda non mi diede affatto sui nervi. Aveva fatto sorridere Nessa e in un certo senso aveva detto una cosa molto intelligente:

era ridicolo come la gente chiamasse Nessa "disabile" quando invece la maggior parte dei ragazzi e delle ragazze era capace di fare la metà delle cose che sapeva fare lei - e con la metà della difficoltà.

Stranamente l'unica occasione in cui non mi sentivo sicura di me era quando Galinda doveva scegliermi i vestiti, pf. 

-Glin, è davvero necessario? Io i vestiti li ho.

-Quelli non sono vestiti veri, Elphie.

-Ma sono comodi e non mi stanno male!

-Si invece! E stanno male anche a chiunque altro sul pianeta, perché sono brutti! 

Ti presterò qualcosa di mio che non ho intenzione di portare ad Hagwirts.

-Hogwarts.

-Tanto un nome brutto resta. Shiz è decisamente più elegante!

Ci saranno tanti ragazzi e ragazze, non vorrai sfigurare.

-Non è che mi importi granché.

-A me si.

-Ok, se ci tieni tanto farò uno sforzo. Ma ti prego, al massimo un'ora.

-Un'ora sola per provare ben 700 possibili mise?

-Seh.

-O Santo Oz!

-Perciò faresti meglio a sbrigarti, daaai.

Galinda sfilò la testa dall'armadio dove era letteralmente entrata poco prima. Si mise le mani sui fianchi e sbuffò.

Poi mi guardò accigliata.

-Elphaba, Elphaba, Elphaba. Al massimo quanti abiti potranno servirti? Quanto resteremo a… Comesichiama?

-Non ne ho idea…

-Uffa! E' praticamente impossibile prepararti dei vestiti se non so per quanti giorni dovranno servirti!

-Vado a chiedere a qualcuno. Tu pensa a dare qualche buon consiglio di stile a Nessa, ne sarà felice.

Nessa annuì e io felice - ma senza darlo a vedere - uscii quasi correndo dalla porta della camera mia/di Galinda.

La aprii e mi voltai immediatamente per richiuderla.

Sbattei contro qualcosa nel mio tentativo di fare un passo. Aprii gli occhi.

-Hey! 

Balbettai. 

-Fiyero che ci fai qui?

-Stavo passando per caso e… non scherzavi quando hai detto che ci saremmo visti dopo!

-Scusa, ti ho placcato.

-N-nessun problema…

-Se sei qui per caso, allora perché hai dei fiori?

-Una rosa, una sola rosa. Non sono "fiori".

Ridacchiai.

-Wow, che differenza! Galinda è dentro se-

-No! Emh, no la rosa non è per Galinda…

E' per te! Ho pensato ti avrebbe potuto far piacere.

-Perchè l'hai pensato?!

-Così, perché… Ho visto una rosa in giardino e ho pensato ti sarebbe piaciuta, tutto qui.

Non scannarmi.

-Non intendevo scannarti…

Grazie.

Fiyero rimase a fissarmi per un istante.

-Udite udite! Studenti di Shiz e tutti gli abitanti di Oz!

Comunico a tutti che la qui presente Miss Elphaba ha appena detto nientemeno che "Grazie"!

-Fiyero che fai sei matto?

Dissi ridendo. Mi resi conto solo in quel momento di ciò che stava accadendo. Fiyero aveva appena portato una rosa,

una bellissima rosa rossa, a me. A me. L'ossuta stregaccia verde: Elphaba. Non a Galinda, perfetta ragazza dai capelli d'oro,

non a Nessa, altrettanto bellissima e dolce e meravigliosa, non a nessun'altra ragazza in tutto Oz, in tutto il mondo, in tutto l'universo.

Ma a me, la ranocchia di Oz. Ed era lì, in quel momento, a fissarmi con i suoi occhi che mi facevano sciogliere e a scherzare con me come se fossi una persona normale.

Anzi, non normale. Più che normale. Perché in quell'istante ero la persona che Fiyero stava cercando, per cui aveva colto una rosa e con cui stava parlando senza vergogna in uno dei corridoi più frequentati di tutta Shiz.

Mi diedi un pizzico sulla mano verde. 

No, nessun sogno.

-Cosa c'è? Non ti piace essere al centro dell'attenzione in maniera positiva, per una volta?

Mi rispose dopo pochi secondi che per me durarono un'eternità.

Cancellai il sorriso ebete dalle labbra rosse - l'unica cosa decente, forse, di tutta me stessa.

-E' strano!

Risi di gusto mentre continuava a fissarmi con il fiore tra le mani.

-Io ti ho sempre vista così Elphie. In maniera positiva, sempre. Per favore non dimenticarlo.

-Sei molto gentile con me, a volte, sai?

-Beh, faccio del mio meglio.

Mi porse il fiore e io lo colsi dalle sue mani, forse arrossendo un po'. 

Due rossori consecutivi in un solo giorno: nuovo record.

Ricordai il vero motivo per cui avevo lasciato Galinda e Nessa a frugare da sole in un armadio pieno di tulle e boa di piume. 

Non era davvero per vedere Fiyero…

Cioè, forse un pochino anche per quello, ma dovevo fare un'altra cosa molto più importante.

Lo fissai per un'ultima volta e mi sforzai di abbandonare la mia espressione seria, per fargli capire come ero grata di avere un -amico- così carino quanto lui.

-Devo andare...

-Cosa, come, quando, dove, 

con chi.

-Ma con nessuno!

-Ah, ok!

-Perchè, cosa ci sarebbe stato di male?

-No ma niente!

-Giustamente pensi che nessuno abbia voglio di trascorrere un po' di tempo con me, vero?

-Elphaba, come al solito fraintendi tutto. Perché ogni volta che sembriamo stare bene insieme dobbiamo litigare?

-Perchè tu vieni fuori con queste frasi scomode!

-Sei tu che capisci male!

-Non è vero.

-Si, invece!

-Perchè, stavolta cosa volevi intendere?

-Volevo solo sapere con chi dovessi fare questa cosa, tutto qui.

-E perché?

-Perchè volevo saperlo e basta.

-Perchè?!

-Basta con tutti questi perché! Dovrei chiamarti la Signorina Perché!

-Non hai risposto. Come sempre, tipico comportamento da Fiyero.

-Elphie, porco calderone.

-Fiyero!

-Che ho detto adesso?! Ah, sei impossibile!

-Tu lo sei, parte sempre tutto da te!

-Io ero solo venuto qui a vederti, fine.

-Ma poi hai rovinato tutto!

-Rovinato cosa?

-Tutto!

-Tutto cosa?

-Tutto noi!

-Noi cosa, Elphie?

-Noi niente! Noi zero, rasi al suolo, meno di nulla, né adesso né mai. Complimenti.

-Ma cosa vuoi da me?!

-Tu che vuoi?

-Eh.

-Cosa?

-Non ho fiatato!

-Hai sospirato!

-Elphaba, smetteresti di rompere con queste tue fantasie?

-Immediatamente!

Senza neanche capire bene cosa fosse successo, restituii bruscamente il fiore a Fiyero e mi diressi a passo veloce verso il corridoio.

-Elphabaaa, sei insopportabile.

Fiyero gettò il fiore - il mio fiore - non so dove e mi afferrò da dietro sollevandomi da terra di peso.

-Fer-ma-ti!

Continuavo a dimenarmi cercando di liberarmi.

Perché doveva sempre essere così con Lui?

Era così dolce e tenero con me!

Ma poi mi faceva arrabbiare e uscire il fumo dalle orecchie con una sola piccola frase…

Iniziavano e terminavano sempre così le nostre conversazioni.

Però sentire le sue mani sulla mia vita, poi sulle mie spalle, sul mio stomaco, era una sensazione incredibile.

Ancora, ancora.

Avrei tanto voluto sussurrarglielo. 

-Elphie, ti prego, crederanno che ti sto molestando!

No, no, tranquilli, è una mia amica, è solo un po' arrabbiata con me, la sto aiutando…

-Pf!

Sbuffai e smisi di muovere le gambe.

-Mettimi giù.

Feci il broncio e mi resi conto di starmi comportando un po' da bambina.

-Che vuoi?

Mi calmai definitivamente e Fiyero mi liberò dalla sua magnifica stretta, permettendomi di posare i piedi per terra e riacquistare l'equilibrio, e la mia dignità.

-Parlare. Non si può?

-Si, ma stavolta non dire niente che potrebbe farmi venire voglia di darti un pugno in faccia.

Te lo consiglio.

-Non ti arrabbiare, Elphie, è meglio che non ti arrabbi.

-Allora?

-Scusa.

"Scusa".

Aveva davvero chiesto scusa?

-Attenzione signore e signori, comunico a tutti una notizia da prima pagina:

il principe Fiyero - lo avete presente? Arrogante, superficiale e sgradevole? - ha appena chiesto scusa,

proprio così, alla quipresente.

Feci il verso alla sua frase di poco prima e tornai a ridere.

-Ecco, così mi piaci. Sorridi, Elphie.

-Si, adesso non vantarti: fare pace con me non è poi così complesso…

-Invece lo è, fidati! Insomma, non mi hai fatto crescere la coda da maiale o qualcosa del genere, vero?

-Mi paaaare di no.

-Allora? Dove stavi andando?

-Ah, si, è vero. Devo chiedere un'informazione, anche se non so bene a chi…

-Dimmi!

-Sai quanti giorni staremo ad Hagwirts? Santo Oz, Hogwarts, Galinda mi ha contagiata.

-No, Elphaba ti prego no. Resta te stessa e non farti influenzare da Galinda.

-Nessun problema.

-Comunque, due settimane.

-Due settimane, perfetto.

Di quanti vestiti potrei aver bisogno in solo quattordici giorni?

No, aspetta. E' di Galinda che stiamo parlando. Lei si cambia d'abito ogni venti minuti. Me tapina. 

-Dovrei tornare in camera, se non ti dispiace. Sarà un lungo pomeriggio.

-Io non avrei nulla da fare, posso venire con te? Sempre se ti va…

-Se vuoi.

Eravamo distanti solo pochi passi dalla mia stanza. Riaprii la porta e mi preparai alla valanga di seta e pizzo che mi si stava per presentare davanti.

Galinda era seduta sul suo letto, smistando diversi vestitini cortissimi e affatto pratici.

Nessa era accanto a lei sulla sua sedia mentre ridacchiava avvolta da una sciarpetta rossa, stranamente senza paillette. 

Almeno lei si stava divertendo.

Alla vista di Fiyero, Galinda si alzò di scatto.

-Ciao tesoro!

Presi un respiro profondo e mi sedetti sul letto accanto a Nessarose, scostandole i capelli dietro ad un orecchio.

-Ciao.

Vidi Fiyero sorridere debolmente, per poi spostare lo sguardo su…

Su di me? Nah, non poteva essere su di me.

-Ciao Nessa!

-Ciao Fiyero! Mi fa piacere che tu voglia assistere alla sfilata di Elphaba!

"Sfilata"?

Fiyero rise cercando di trattenersi coprendo la bocca con le mani, ma la tentazione sembrava troppo forte.

-Come avrei potuto perderla? 

Non sapevo facessi la modella, Elphie!

-Taci.

Intimai mentre lo fissavo. Lui si zittì ma aveva ancora quell'espressione divertita in volto.

Al posto suo, anche io lo sarei stata. Ero uno spettacolo raccapricciante già nei miei panni di tutti i giorni, figuriamoci con quelli di Glin.

-Galinda!

Urlai con lo sguardo fisso sulle mie scarpette grigie.

La bionda si girò di scatto, come se le avessi appena chiesto di salvarmi la vita. Si inginocchiò premurosamente e mi carezzò il viso.

-E' proprio necessario?

Chiesi preoccupata.

Lei annuì teatralmente.

-Ebbene si, Elphie. Coraggio! Iniziamo con il primo completo!

Completo, perfect. 

Mi mise davanti qualcosa di rosa e soffice e profumato. Mi portò con lei in bagno.

Avevo paura della mia migliore amica? Assolutamente si.

Mi sfilò velocemente di dosso il vestito blu notte che avevo messo quella mattina e cercò di infilarmi quel confetto morbido gigante.

Una volta fatto, aveva stampata in volto un'espressione soddisfatta.

-Meravigliosa, incantevole, principesca! 

Uscii dal camerino, con il tulle che mi svolazzava dappertutto.

A-i-u-t-o.

Nessa fece per aprire le ante dell'armadio, Fiyero l'aiutò. Lo specchio finalmente mi fu visibile e inorridii immediatamente.

Una meringa grandezza uomo.

Una meringa grandezza uomo.

-Una meringa grandezza uomo.

-Non avrei saputo esprimermi meglio…

La voce di Fiyero era seria. Galinda era completamente inorridita dalle nostre reazioni, ma era quello che sembravo: una meringa grandezza uomo.

Nessa sembrava quasi offesa dalle nostre parole. Entrambe mi lanciarono uno sguardo come per dire "sei bellissima".

Io ricambiai con un'occhiata alla "io non mi farei vedere a Shiz conciata così, figuriamoci ad Hogwarts."

Fiyero si schiarì la voce.

-A me piace come ti vesti di solito.

-Infatti tu sei un maschio.

La voce acuta e irritata di Galinda contrattaccò immediatamente.

-…E lei si veste da maschio.

-Nessa!

Rimproverai con un po' di risentimento.

-Oh, quasi dimenticavo. Allora Elphaba? Quanti giorni staremo ad Hagwirts?

Lo storpiamento del nome fece visibilmente saltare la mosca al naso a Fiyero.

Ed era un peccato, io adoravo il suo naso.

Cioè non adoravo, solo che…

Non era un brutto naso, ecco tutto.

-Quattordici.

Risposi. Galinda contò sulle dita qualcosa, noi la osservavamo.

-Ma sono due settimane!

-Già.

Fiyero sembrava ancora più infastidito.

-Okay, okay okaayyy. Niente panico. Ah ha! Trovato!

Galinda, dopo aver fissato l'armadio per qualche istante, vi ci si intrufolò dentro e ne tirò fuori una valigetta fucsia - piuttosto piccola, per i suoi standard.

-Sarà perfetto. 

Sai, Elphaba, devo svelarti un segreto.

-Si?

Dissi io corrugando le sopracciglia.

-Hai presente quando, in occasione delle festività, ti fanno dei regali che tu non desideri?

-No.

Sibilai io. Regali che non desiderassi? Anzi… regali? E chi ne aveva visti mai.

-Beh io si e mi danno anche alquanto sui nervi. Magliette monocromatiche, pantaloni dai colori tristi, camicette scure e poco attillate, jeans larghi, cinture anonime, borse a sacco o a zaino, scarpe da ginnastica…

Roba insopportabile, insomma!

E' tutta qui dentro. Credo che possa essere più… il tuo genere. E con un filiiiino di trucco, sarai perfetta.

Fiyero si stava ovviamente annoiando a sentire quelle parole, ma io apprezzavo molto l'aiuto di Glin. Era una vera amica a pensarci bene. 

Ragione in più per non farsi distrarre da Fiyero - campanello d'allarme sempre acceso, Elphaba.

Nessa alzò le spalle.

-Almeno saranno carini, anche se tristi.

Sancì annuendo, e sembravamo aver trovato tutti un compromesso.

Riposi la valigetta sotto al mio letto mormorando.

-Grazie…

Davvero Galinda, grazie.

Intanto lanciai un'occhiata all'orologio mentre Nessa, Fiyero e Galinda avevano cominciato a parlare di Nonsochecosa, nonsodove, nonsoquando - secondo Glin, ovviamente.

Le nove di sera! Come diavolo avrei potuto spendere così tanto tempo per dei vestiti?

Strabuzzai gli occhi e corsi verso la porta, aprendola.

-Fuori, tutti fuori!

-Cosa, perchè?

Fiyero mi guardò per un istante.

-E' tardi, domani abbiamo lezione. Dobbiamo dormire.

-Elphaba hai ottant'anni per caso?

-E tu dieci?

-Pf, capito.

-Sparisci.

Dissi con un sorrisino per sdrammatizzare.

"Non farti distrarre" non significa farti odiare, Elphaba: sei un'idiota.

Fiyero e Nessa uscirono velocemente dalla camera e Galinda stava quasi per intrufolarsi nella porta.

-Dove vai?

-Via.

-Perchè?

-Hai detto che è tardi e dobbiamo andare al letto e vuoi riposare e…

-Tu vivi qui.

-Aaaaah. E' vero…

-Fila a nanna.

-Si, mamma.

Sorrisi a Galinda e mi preparai per andare al letto.

-Ma non abbiamo cenato!

Galinda mi interruppe mentre stavo per infilarmi il pigiama.

-Tenersi leggeri la sera è buono. Prova a fare colazione, ogni tanto…

-Okay…

Notte, Elphaba.

Vedrai che sarà un viaggio straordinario! Conosceremo un sacco di gente nuova!

-Si, si si. Ora dormiamo però, eh.

-Già…

-Notte.

-Oh Elphaba?

-…Si, Glin?

-Ti voglio bene.

-Anche io ti voglio tanto bene Glin. Sogni d'oro.

 

Quel giorno non mi resi conto del guaio che avevo combinato. Ma in quel momento mi ritrovavo ad aspettare che Galinda fosse pronta per partire.

Per andare in una scuola di cui a stento riuscivamo a ricordarci il nome. 

Con Fiyero, Nessa, Glin e Boq.

Povera me, povera me, povera me.

 


-Notes-
Ho scritto questa cosa di fretta e... lo so la Fiyeraba è ai limiti del surreale, ma nel mio piccolo cuoricino dovrebbe essere così ogni giorno...
Per quanto riguarda il POV di Elphaba... completamente OOC, avevo avvertito!
Ma è come io interpreto i pensieri di Elphie <3

Recensite vi prego, voglio sapere se fa totalmente schifo oppure no. 

-Con amore, xxx.

  
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