Mi affaccio alla finestra della mia camera, è una di quelle giornate soleggiate ma fredde, il vento leggero ma gelido mi colpisce il viso, quando finalmente si placa sento il calore dei raggi solari, cerco di interiorizzare il loro tepore e la loro luminosità, sperando che cicatrizzino le mie ferite.
Sono solo pensieri che sanguinano.
Sarebbe bello essere depressa, penso, se per depressione si intende l’incapacità di provare gioia e dolore, mi piacerebbe rimanere per un po’ anestetizzata, senza dovermi sentire in colpa per la mia felicità o dover trovare una spiegazione al mio dolore.
Un mostro che mi divora dall’interno.