Siamo gli zii migliori del mondo!

“WAAAAAAAAAAAAAAAAH!”
“Mis nietos, non c'è bisogno di piangere, ci siamo noi!”
“Credo sia proprio quello il motivo.”
“Lovinito!”
“Che c'è?! Senza offesa...anzi con...preferisco anche io rimanere assieme a Feliciano piuttosto che passare una giornata con voi tre.”
“M-mi niño, estás rompiendo mi corazón!”
“...”
“...”
“...”
“...”
“Eheheheheheh!”
“Ksesesesese! Siete figli di vostro padre!”
“E certo che sono miei, cosa ti aspettavi?!”

Lovino era orgoglioso dei suoi due “preservativi rotti”, come amava chiamarli.
Erano già passati sette anni dalla loro nascita ed ancora non ci credevano.
Sette magnifici anni...dove non poteva avere nemmeno il tempo di stare un po' da solo con Feliciano!
Eh, le gioie di avere figli.

“Veee, allora noi andiamo e torneremo stasera, mi promettete di fare i bravi?”
“Si mamma, ti amiamo tanto.”
“Vi amo anche io.”

E dove scene di questo tipo ti facevano capire, ogni giorno, la tua immensa fortuna.

“Bene, andiamo!”

Abbandonati i due pargoli Lovino prese per un braccio Feliciano, trascinandolo verso la macchina.
Saliti entrambi, allacciarono le cinture e Lovino mise in moto.
Non fece tempo a dare gas che...

“Piove?!”

Cominciò a piovere.

“Veee, guarda piove con il sole.”
“Bha, questa Spagna...”

Ehi! Piove a dirotto e c'è un sole che spacca le pietre, problemi?!

“Veeee, peccato che abbiamo una riunione importante, mi sarebbe piaciuto rimanere con loro.”
“...”
“...”
“...”
“...Lovino?”
“Che c'è?”
“Mi stai nascondendo qualcosa?”

Lovino si girò ad osservare Feliciano, ignorando la strada totalmente deserta.

“Si.”
“Oh...”

Credo che non ci sia nessuna riunione in programma per oggi...

“Veeee, Lovi guarda là.”
“...Dove? Vedo solo campi ed un fienile!”
“...”
“...”
“...”
“...”
“Veeee, quand'è stata l'ultima volta che siamo andati in camporella?”
“...FELICIANO!”
“...”
“...”
“...”
“...Oggi.”

Il vero piano di Lovino?
Scarichiamo i due preservativi rotti agli zii migliori del mondo e lavoriamo per dar loro una sorellina!
Ma passiamo al vero motivo per qui siamo qui...

“IL ME IMPRESSIONANTE HA UN'IDEA GENIALE!”

Lovro lo guardò sognante, mentre Marko brontolava sul volere la mamma.

“Che cosa Onkel Gil?! Cosacosacosa?!”
“Ksesesese...”

Gilbert rise, preoccupando a morte gli altri due magnifici zii.

“Il magnifico Onkel me farà una magia!”

…

“Tipo una di quelle magie fasulle che fa Artù?”

Chiese incuriosito Lovro.

“M-mon dieu...”

I due fantastici zii cercarono davvero di non ridere, ma davanti all'espressione sconvolta/offesa di Gilbert non riuscirono a non trattenersi.

“Ridete pure! Tanto adesso la mia magnificenza vi stupirà!”

Pancia in dentro e petto in fuori.

“Chiudete tutti gli occhi prego!”

Lovro li serrò all'istante, seguito dal fratello che li chiuse di malavoglia anche se dentro moriva dalla curiosità.
Antonio e Francis li chiusero lentamente, continuando a ridere tra loro.

“Perfetto, ora...eins...zwei...drei...olé!”

...

“Potete riaprire gli occhi adesso...”

…

“WOW! MA DOVE SIAMO FINITI?!”

Fu quello l'urlo generare.
Al posto del salotto della casa di tìo Antonio c'era un lungo corridoio in mattoni, illuminato solamente da delle torce appese al muro.

“¿Dónde estamos?”

Chiese un po' preoccupato Antonio, dopotutto era di casa sua che si parlava.
Gilbert stava per rispondere galvanizzato, prima che Marko rovinasse la sorpresa.

“Siamo in Cruccolandia.”

Sbuffò infastidito, standosene appollaiato alle spalle di tìo Antonio.
Com'era salito fin là era un mistero.

“Veee, ha ragione Marko c'è l'aquila!”

Lovro indicò con la manina paffuta l'aquila disegnata sulla porta, rimanendo comodamente seduto sulle spalle di oncle Francis.
Anche lui...
Gilbert sbuffò, per poi ridere forte ed assumere una posa da duro.

“Ebbene, siamo a Brennberg, nel castello appartenuto ad Alexander von Brennenburg!”

…

“In Baviera...”
“Visto, siamo in Cruccolandia...”
“Veee Onkle Gil, perché siamo venuti qui?”
“Ma è naturale! Il me impressionante voleva mostrarvi un castello quasi impressionante come me!”
“Oooooh...”

I tre zii si sorrisero, una nuova avventura del Bad Friend Trio stava per cominciare!
Il gruppetto percorse il corridoio, girando a sinistra appena arrivati alla curva.
Davanti a loro si presentò un altro pezzo del corridoio e subito alla loro sinistra una porta.
Più avanti alla loro destra ce n'era un'altra, ma per comodità cominciarono ad esplorare la prima.

“Qui è davvero buio!”

Si lamentò Gilbert, prima di finire addosso ad uno scaffale pieno di vini. Fortunatamente nessuno gli cadde sopra!

“Gil, ma non ci sei mai venuto?!”
“Si è solo che al castello piace cambiare.”
“Oooooh...VEEEEE! Ci sono dei maialini appesi che ci stanno salutando!”

Gridò Lovro, facendo notare a tutti i maiali appesi che sorridevano.
Maiali che sorridevano...

“Yo!”

Uno di loro li saluto con voce profonda.

“Il mio nome è Piggy e non sono un maiale, sono un serpente!”

Il gruppo si guardò confuso, basta birra ai maiali.
Francis si fece avanti.

“Excusez-moi Monsieur Piggy, non volevamo confonderla con un porc.”

La ragione si da ai matti...

“Non preoccupatevi, si confondono tutt-”

All'improvviso una risata malefica risuonò dal nulla...

“MUAHAHAHAHAHAHAH!”
“Ah...questo è Barile...”

Infatti poco lontano dei barili ridevano come dei matti, osservandoli ghignando.
I due gruppi cominciarono a litigare, mentre i nostri eroi si allontanarono lentamente.
Erano finiti nel Paese delle Meraviglie?
Aprirono la prima porta che videro ritrovandosi in un vicolo cieco, ma con quattro diverse porte.
Il Trio si guardò complice, prima di aprire tutte e quattro le porte.
Vuota.
Vuota.
Una chiazza di pisci-acqua Rocchetta, pulite dentro e belle fuori.
Un cadavere putrefat- un manichino.
Nient'altro.
Scuotendo le spalle buttarono all'aria degli scatoloni, lasciandone intatti involontariamente due.
I due bambini si guardarono e risero, sicuramente qualsiasi cosa stessero cercando era lì sotto.
Ritornarono dal gruppo dei maiali mentre parlavano tra loro.

“Scommetto tutto quello che volete, ma la porta là fuori non si aprirà.”

Disse Gilbert, appoggiandosi ad un barile nelle vicinanze.

“Ehi Pump! Ovvio che non si aprirà, ci vuole la chiave.”
“...”
“Amigo...Serpiente...dove si trova la chiave?”
“Ehi, esattamente da dove siete venuti adesso!”
“...”
“...”
“...”

Marko e Lovro scoppiarono a ridere, avevano ragione!

“Bastardi, credo che vi servano gli occhiali!”
“Veee, vi siete dimenticati due scatole!”

I tre si guardarono, prima che Gilbert corresse come un fulmine verso l'altra stanza...

“...Avevano ragione, cosa non impressionante.”

Mise il broncio, incrociando le braccia.

“Jajajajajaja, mis nietos uguali a mis niños!”

Gli zii risero tra loro, avviandosi fuori dalla porta mentre i bambini facevano lo stesso.
Con questo buio i loro zii non avevano notato che c'era un'altra porta nella stanza e sicuramente la chiave era sua.
…
Infatti
…

“Scheiße!”
“Gilebrt!”
“Per una merda...”
“Marko!”
“Veeee.”
“Lovro!”
“Antonio!”
“Francis!”

FERMI TUTTI CASSIOPEA!

“Allora? Cosa facciamo?”
“Una porta ed una chiave che non apre questa porta! Schei-”
“...”
“...”
“...Ich entschuldige mich.”
“Cosi va meglio mon ami.”
“...Bhè, non ci resta che parlare ancora col Cerdo-Serpiente...”

…

“Ehi! La porta è proprio davanti a voi!”

…

“Questa è una cosa davvero poco impressionante!”

Aprirono la porta e si diressero senza esitazione verso la scrivania mezza a pezzi.
Svuotarono cassetti e sportelli, trovando finalmente la chiave giusta.
Galvanizzati tornarono dov'erano, salutando Piggy-Serpente.
Peccato che appena aprirono la nuova porta partì una specie di canzone, più o meno faceva così...
...
Aaaaaaahhhhhhh ya ya yaaah ya ya yaaah yaaah ya yah.
Ohohohohoohooooooo! Oh ya yaaah ya ya yaaah yaaah ya yah.
Ye ye ye ye yeh ye ye yeh ohohohohohoh.
Ye ye ye ye yeh ye ye yeh ohohohohohohoooooooo!
Aaaaaaaaooooooaaaaaaaaoooooooohooohaha.
Nah-nah-nah-nah-nuh-nuh, nah nuh-nuh, nah nuh-nuh, nah nuh-nuh, nuh-nah.
Nah-nah-nah-nun, nun-ah-nah, nun-ah-nah, nah-nah-nah-nah-nah!
Nah-nah-nah-nah-naaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa… aaah! Dah dah daaaaaaaaah 
TROLOL SONG!
…
Scossero tutti le spalle, avanzando fino alla curva.
Ma appena girarono l'angoli si ritrovarono un...coso con una maschera di carta che rappresentava...una faccia abbastanza...

“Quel coso ci stra prendendo per il culo?”

Esordì Marko, osservando sconcertato il nuovo arrivato.
Il gruppo urlò forte scappando verso la porta davanti a loro, riuscendo a schivare miracolosamente le lunghissime unghie del mostro.
Si richiusero la porta alle spalle, ascoltando l'eco di quella musica spegnersi piano.

“Veee, che paura! Ma che forza!”

Rise Lovro, aggrappato saldamente ad oncle Francis.

“Io non mi sono spaventato.”

Rispose Marko, ben nascosto dietro a tìo Antonio.

“Ksesesesese, il meraviglioso me sapeva che sarebbe stata una bella avventura!”

Ripresero a camminare.

“Questo posto è davvero buoi!”

Si lamentò Gilbert, prima di finire contro all'ennesima porta.

“Scheeeee-lalala.”
“Bravo Gil!”

L'aprirono e si ritrovarono in una stanza completamente buia.
Andando a tentoni, Gilbert travolgendo qualsiasi cosa si trovasse sul suo cammino. Riconobbero delle sedie e dei cadav-chini, manichini sparsi per tutta la stanza.
C'era pure un grammofono ed un proiettore.

“Questa è opera dell'ultima sonata composta da Roderich.”

Il Bad Trio rimase a compatire i manichini fino a quando il proiettore ed il grammofono partirono da soli, terrorizzando i presenti ancora in vita.
…
Nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan nyan.
…

“Nyan nyan?”

Ripeterono tutti in coro, osservando il Gatto-Biscotto proiettato sul muro.
All'improvviso sentirono uno strano rumore, come una porta che veniva frantumata.
Davanti a loro si presentò un gemello del coso di prima, solo che adesso...

“Ha una maschera da gatto ed un fottuto arcobaleno che gli esce dal culo!”
“Él tiene una máscara de gato y un arco iris de mierda que sale de su culo!”
“Er hat eine Katze Maske und eine verdammte Regenbogen aus seinem Arsch!”
“Il a un masque de chat et un arc en ciel putain de sortir de son cul!”
“VEEEEE!”

Scapparono a gambe levate verso la porta appena frantumata, superando senza fatica i suoi amabili resti.
L'unica cosa che trovarono fu un buco.
Il gatto con l'arcobaleno nel culo od un buco sconosciuto.
ADDIO GATTO-BISCOTTO CON L'ARCOBALENO NEL DIDIETRO!
Si gettarono senza esitare nel buco, atterrando illesi in un posto pieno d'acqua.

“Il pue.”

Storse il naso Francis, osservando sconsolato i suoi pantaloni bagnati.

“Jajajajajaja, di certo non siamo in un campo di pomodori!”

Continuarono a camminare per un po', superando funghi dallo strano ed inquietante color luminescente ed un manichino che sguazzava felice nell'acqua putrida.
Arrivati all'ennesimo svincolo però si fermarono improvvisamente.

“Che sta succedendo! Non è per niente magnifico.”
“Credo di essere bloccato.”
“Oui, anche io...”

Marko e Lovro non vollero assolutamente scendere dai loro piani alti mentre il trio cercava un modo per scollarsi letteralmente dal pavimento, quando all'improvviso...
…
Nan........nanan..........nanan...........nanan nanan........nanan nanan nanan nanan nanan nanan......nanananananananananannananananananananan.
…

“MADRE DE DIOS! EL TIBURÒN!”
“LO SQUALO NO! LO SQUALO NO!”
“Ne paniquez pas!”
“NIENTE PANICO?! NIENTE PANICO?! FRANCIS! PANICO SI INVECE!”
“CIAOOOOO BAMBINIIIIIIIII!”

Davanti a loro apparve un orso gigante dalla faccia poco raccomandabile, soprattutto per come guardava Lovro e Marko.

“E tu sei.”
“Pedobear approva.”
“P-Pedobear...”

Qualcosa scatto in Antonio.
Si tolse Marko dalle spalle e lo diede in braccio a Gilbert, facendogli una carezza tra i capelli.

“Por favor, restate indietro non voglio che veniate coinvolti.
Mis nietos, potreste fare un favore al vostro tìo Tonio?
Potreste chiudere bene gli occhi per diez segundos?”

I bambini annuirono spaventati, chiudendo gli occhi.

“Muy bien.”

Sorrise scrocchiando le nocche, girandosi poi verso l'orso.

“Diez.”

Cominciò a contare, gettandosi a tutta velocità addosso a Pedobear.

“Nueve.”

Gli prese la...oddio non posso guardare!

“Ocho.”
“Aaah!”
“Siete.”
“Oooh!”
“Seis.”
“IiiH”
“Cinco.”
“Uuuuh”
“Cuatro.”
“OUCH!”
“Tres.”
“KIAAAAAH!”
“Dos.”
“NUOOOOOO!”
“Un.”

…....Finito?
......Ma che fine ha fatto Pedobear?!
Spolveratosi le mani Antonio tornò dai suoi nietos, stampando ad entrambi un bacio sulla fronte.

“Potete aprire gli occhi.”

I bambini gli aprirono titubanti, rimanendo shockati davanti al niente.

“Dov'è andato?”
“Tìo Tonio l'ha fatto scappare, nessuno può far male a dei bambini in mia presenza, soprattutto se qui bambini sono i miei nietos.”

Sorrise, riprendendo Marko sulle spalle.

“¿Lo hacemos?”

Gilbert e Francis si sorrisero, seguendo Antonio lungo quella fogna.
Finalmente arrivarono ad una scala.
Salita con non poca fatica si ritrovarono di nuovo nei piani alti del castello, ma stavolta l'illuminazione era ancora più scarsa della precedente.
Aprirono la porta, sembravano delle prigioni.
Si avvicinarono alla prima, notando una scritta rosa luminescente.

“Forever alone?”

Lessero ad alta voce.
Incuriositi entrarono.
All'interno c'era un manichino con una maschera di carta.

“Sembra sia stato preso a pugni in faccia.”
“E punto da mille api.”
“Anche vespe.”
“E tafani.”
“E i calabroni.”

Lasciandosi alle spalle quel povero disgraziato guardarono dentro la prossima cella.

“Me gusta!”

Entrarono.
Ennesimo manichino ed ennesima maschera di carta.

“Jajajajajaja, ha proprio la faccia da me gusta!”

Rise Antonio, osservando quell'espressione tanto compiaciuta.
Guardarono dentro alle altre due, ma erano vuote.
Aprendo l'ennesima porta si ritrovarono nell'ennesima stanza con altre due ennesime porte.
Una era ancora una cella, stavolta non c'era nessun manichino ma una scritta “sup” ed un disegnino strambo di un tipetto senza braccia.
Aprendo l'ultima porta si ritrovarono in un corridoio molto illuminato stavolta, con le pareti in rocce e legno.
Alcune di queste rocce erano pure franate ed ostacolavano un poco il cammino.
Aprirono ancora una porta, rimanendo sbalorditi davanti alla bellezza del salone.
Era molto illuminato e pieno di sedie foderate in velluto rosso, assomigliava tantissimo ad una sala di teatro ed infatti sul palco stava la Star.
La Iron Maiden.
Francis ed Antonio posarono a terra i bambini, osservandosi attorno.

“Andiamo a cercare la chiave Lovro.”

Disse Marko al fratello.
Quest'ultimo annui, prendendogli la mano.

“Chiave?”
“La porta si è chiusa.”
“E non possiamo uscire.”
“E qui sicuramente c'è una chiave.”
“Che serve ad aprire la porta laggiù in fondo.”
“Però sicuramente dalla Iron uscirà qualche cosa.”

Risposero i gemellini, finendosi le frasi a vicenda.
Il trio si guardò, per poi sorridersi e sgranchirsi per bene i muscoli.

“Benissimo Meine Enkel, voi cercate la chiave mentre il magnifico trio darà una lezione a quello.”

Il gruppo si divise.
I bambini cominciarono a cercare la chiave tra le sedie mentre il trio si diresse davanti alla Iron Maiden.

“Bereit?”
“Preparado!”
“Prêt.”
“Ed allora andiamo.”

Si avvicinarono alla Star del palco e da li ne uscì un mostro cugino di quelli di prima, solo che...
…
It's peanut butter jelly time! Peanut butter jelly time! Peanut butter jelly time!
Where ya at? Where ya at? Where ya at? Where ya at? Now!
There ya go! There ya go! There ya go! There ya go!
Peanut butter jelly! Peanut butter jelly !Peanut butter jelly! Peanut butter jelly with a baseball bat!
Peanut butter jelly! Peanut butter jelly! Peanut butter jelly with a football cap!
…
Ah, e la maschera era a forma di banana.
...

“Prächtig!”
“Magnífica!”
“Magnifique!”
…

“Non capisco di cosa parlano.”
“Veee, forse della canzone.”
“Spero non della maschera orrenda."
“Veee, trovata!”
“Ah, eccola finalmente.”
“Non dovevamo nemmeno cercare lontano.”

I due bambini andarono verso la seconda porta ed aiutandosi a vicenda riuscirono ad aprirla.

“Ma che cazzo stanno facendo quei quattro?!”
“Veee, credo sia freestyle.”
“Voglio la mamma!”

Si lamentò Marko massaggiandosi la testa.
Si portò due dita alla bocca e fischiò forte, il fischio della marmotta insegnatoli da papà.

“Ehi voi! La porta è aperta!”

Osservo sconsolato il quartetto abbracciarsi tra le lacrime.
Dopo aver salutato Banana Joe, nuovo membro onorario del Bad Trio, gli zii più non mi vengono aggettivi degni raggiunsero i bambini e varcarono tristemente la soglia.
Davanti a loro c'era un'enorme sala da pranzo e dalle finestre potevano intravedere il giardino, era quasi finita finalmente!
Attraversarono quattiquatti la sala, attendendo un qualche cosa che sbucasse all'improvviso.
Per fortuna non successe nulla di simile, solo un vaso rotto da Gilbert.

“Cosa c'è?! Non è stata colpa mia! Il tavolino s'è spostato da solo!”

Aprirono finalmente l'ultima porta e davanti a loro...

“Cos'è quel coso che vola con quella strana faccia?”
“...Bho.”

Apparvero i titoli di coda.

“Onkel Gilbert, avevi ragione è un gioco magnifico! Come s'intitola?”
“Amnesia: Dark Room.”

Marko che strillava di gioia per qualcosa detto da qualcuno che non era la sua mamma?!
Un miracolo!

“Veee, io ho avuto paura, ma mi sono divertito!”

Urlacchiò Lovro, felice quanto il fratello.

“Possiamo giocare ancora?”
“Ksesesesese, ma certamente abbiamo tutto il pomeriggio davanti!”
Il gruppo si rimise davanti al computer di Gilbert, pronti a partire per una nuova avventura...oppure a farsela sotto ancora...

…

“Veee, siamo venuti a prendere i bambini!”
“Spero che vi abbiano rotto i coglioni.”
“Jajajajajaja, nono sono stati degli ángeles.”
“Si sono addormentati...”
“...”
“...”
“...Mi potete togliere una curiosità? Perché siete entrambi bagnati fradici e pieni di fieno?”
“...”
“...”

.-.-.-.-.-.
Note:
BUON COMPLEANNO A TE! BUON COMPLEANNO A TE!
BUON COMPLEANNO ALLA DONNA!
BUON COMPLEANNO A TE!
Anche se il suo compleanno è domani.
Si, l'ho scritta apposta per te Donna.
Erano mesi che ci stavo lavorando sopra e spero che questo mio sclero ti piaccia.
Fatto con tanto ammmore.

Bon, note vere.
Traduzioni fatte alla meno Cassiopea con google traduttore.
Artù è voluto, bho, volevo farlo chiamare Arturo per non so quale motivo, ma Artù suona meglio.
Come ho già detto nella fic il gioco s'intitola Amnesia: Dark Room, in questo caso ho usato Pewdiedie come fonte d'ispirazione.
Lo scontro tra Antonio e Pedobear s'ispira allo scontro tra Sebastian ed Ash/Angela nell'anime di Kuroshitsuji.
Non mi ricordo se ho inserito altre citazioni varie, chiedo venia.
Ammetto che non doveva nemmeno essere Itacest, però ok, siccome sono io va a finire sempre così.

ANCORA TANTI AUGURI DONNA!
E grazie a chiunque legga.