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Autore: sciona    08/12/2012    0 recensioni
E se dopo quattro anni ti stessi ancora aspettando ?
- Sai, ho provato ad odiarti, a cancellarti dalla mia vita in così tanti modi che ormai ne ho persino perso il conto. – aveva esclamato Alessio, afferrandola per i fianchi, mentre Celeste spalancava gli occhi.
- Provaci meglio allora! – aveva esclamato irritata lei, allontanandosi dalla sua presa, prima che la riprendesse per le spalle.
- Ho provato a fare del mio meglio Sil!
Genere: Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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                Celeste

                                                                                                                                           E poi avrò il coraggio di aspettarti ancora un po’
                                                                                                                                                                                    Celeste – Laura Pausini
 
 
8 Dicembre
 
 
albero
 
  
 
-         Guarda che potresti anche aiutarmi, non mi offendo. 

Alessio aveva alzato gli occhi sulla madre, intenta ad appendere una pallina rossa sull’albero. Aveva sorriso leggermente, spostando lo sguardo sulle varie scatole sparse sul salone, prima di rispondere.

-         Non ti toglierei mai questo onore, mà. Aspetto che finisci e metto poi la punta, come sempre.

Si era voltato , puntando lo sguardo fuori dalla finestra, ed un sorriso amaro gli era spuntato sul viso.

-         Nevica. – aveva sussurrato appena , credendo di non essere sentito, mentre osservava il paesaggio imbiancarsi sempre di più.
-         E’ la prima nevicata dell’anno, ed era stata prevista già da un po’ amore. – aveva risposto la madre, continuando nella sua opera, a qualche passo da lui.


E’ la prima nevicata dell’anno.
 
Alessio si era perso ad osservare i fiocchi di neve, che copiosi scendevano dal cielo, mentre le luci degli addobbi con cui i loro vicini avevano riempito il giardino sembravano rendere il tutto ancora più suggestivo.


Lei adorava la neve, soprattutto la prima nevicata dell’anno. Lei adora la neve, ed adorava fare l’albero di Natale, rigorosamente l’8 Dicembre, come da tradizione. Erano passati anni da quando i loro rapporti si erano interrotti, anni in cui il silenzio e l’orgoglio avevano costruito un muro che si era innalzato ogni giorno di più, fino a credere che fosse impossibile distruggerlo. Era cresciuto, era maturato, stava diventando un uomo che andava avanti con la sua vita … tuttavia, continuava a far i conti con quel fantasma del suo passato, quella ragazzina con la felpa e i guanti che ripassava vicino al termosifone in attesa dell’interrogazione.
 
 
 
-         Ah, sai chi ho incontrato ieri ? – aveva domandato la madre, il tono di voce incerto ma allo stesso tempo pregno di curiosità – La mamma di Celeste. –

Alessio aveva trattenuto appena il respiro, costringendosi a non far trasparire alcuna reazione.

Celeste.

-         Mi ha fatta morire dal ridere! Era rassegnata perché Celeste è voluta tornare esclusivamente per fare l’albero di Natale. E’ arrivata ieri sera e riparte domani mattina. –



 
                                                                                                                                      *  *  *




parco


Aveva portato la sciarpa fin su sul naso e si era sistemata meglio il cappello, mentre metteva avanti un piede dopo l’altro, attenta a non scivolare sulla neve. Si era avvicinata ad un albero accanto ad un’altalena completamente ricoperta di neve, ed aveva alzato gli occhi sui rami, completamente imbiancati.


-         Sei così prevedibile Sil.

Il cuore aveva iniziato a batterle più veloce, mentre tratteneva il respiro e si voltava.

-         Come te, del resto.

Quando Celeste aveva puntato lo sguardo su Alessio, il ragazzo aveva sentito come una pugnalata allo stomaco, la testa che gli faceva uno scherzo, sostituendo alla reale Celeste, quella di quattro anni prima, avvolta da un cappotto rosso ed un cappellino bianco  sotto quello stesso albero.

-         La prima nevicata dell’anno Sil.
-         Si, sembrerebbe di si.

Alessio aveva fatto un passo verso di lei, mentre Celeste si sistemava i guanti.

-         Oggi che giorno è?
-         Cosa vuoi Alessio ? – aveva domandato nervosa, vedendo un ulteriore passo da parte del ragazzo.
-         Che giorno è Sil?
-         L’8 Dicembre. – aveva risposto flebile.
-         E’ l’8 Dicembre Sil, e sta nevicando.

Celeste aveva voltato il capo di lato, verso quell’altalena accanto a loro.

-         Perché lo stai facendo? – aveva domandato tremante, le lacrime pronte ad uscire.
-         Ti ricordi la prima ed ultima volta che ha nevicato l’8 Dicembre , Sil ? – Alessio aveva posto quella domanda avvicinandosi del tutto.
-         Quattro anni fa Alessio, quando mi hai baciata la prima volta. – aveva risposto di getto, voltandosi e puntando lo sguardo nel suo.
 
Il piccolo paesino dove vivevano loro difficilmente aveva la possibilità di poter vedere  consistenti  nevicate, di far vivere ai bambini quella magia ; quando nevicava inoltre , lo faceva per poche ore, ed era raro vedere le strade ricoprirsi di quel manto bianco.


 
Quattro anni prima.


-         Guarda come nevica! – aveva esclamato Celeste, il filo di luci tutte intrecciate tra le mani, mentre osservava il paesaggio fuori dalla finestra.
-         Effettivamente – aveva costatato la madre, aprendo lo scatolone con tutte le palline colorate – Sai, da quando sei nata è la prima volta che nevica l’8 Dicembre, soprattutto così abbondantemente –
-         E’ magnifico – aveva sospirato Celeste, lo sguardo perso ad ammirare i fiocchi bianchi.
-         Più tardi vai a fare una passeggiata. E’ raro vedere una cosa simile da queste parti. – le aveva suggerito la madre, mentre Celeste annuiva sorridente.
-         Si, finiamo prima l’albero e poi vado. Sono già d’accordo con Alessio. –


 
Quella sera, Alessio l’aveva baciata sotto quello stesso albero, usando come scusa un fiocco di neve che le si era adagiato sul naso infreddolito.

-         Sai, ho provato ad odiarti, a cancellarti dalla mia vita in così tanti modi che ormai ne ho persino perso il conto. – aveva esclamato Alessio, afferrandola per i fianchi, mentre Celeste spalancava gli occhi.
-         Provaci meglio allora! – aveva esclamato irritata lei, allontanandosi dalla sua presa, prima che la riprendesse per le spalle.
-         Ho provato a fare del mio meglio Sil! Ma quando, dopo quattro anni, ogni singolo fiocco di neve mi riporta te alla mente, quando ogni 8 Dicembre mi domando se tu sia alle prese con l’albero, quando non riesco più a passare un Natale sereno solo perché tu non sei con me, mi viene naturale capire che non ci riesco perché non ci posso riuscire e basta! E se a distanza di quattro anni ti ritrovo sotto lo stesso albero ricoperto di neve dove io ti ho baciata la prima volta, mi viene da pensare che anche tu non sei in grado di farlo. –

Gliele aveva urlate quelle parole. Gliele aveva urlate guardandola negli occhi, riversandole dentro tutto quell’amore sofferto che lo spingeva verso di lei, sperando che fosse sufficiente a non farla scappare ancora una volta.

-         Io non ci riesco perché ti amo. E se a ventidue anni mi è servita una nevicata per ammetterlo nuovamente, non me ne vergogno Sil, perché io ti amo. –
-         Io … - aveva provato a dire Celeste, le lacrime che scendevano copiose sulle guance, prima che lui la interrompesse nuovamente.
-         Mi ami anche tu Sil , se dopo quattro anni sei ancora sotto questo albero,  vuol dire che mi ami anche tu e a me non serve altro – aveva sussurrato sulle sue labbra, prima di baciarla, mentre un fiocco di neve si posava sul naso di Celeste.
 
 
 
Angolo Sciona.
Oggi avrei dovuto fare l’albero, ma il mio mal di testa e un padre poco collaborativo che non mi è andato a prendere l’occorrente me l’hanno impedito. Amo il periodo natalizio : torno bambina, divento più malinconica e romantica allo stesso tempo, quindi questa è stata la prima idea che mi è rimbalzata per la testa e per quanto infantile possa essere ho voluto comunque metterla per iscritto. La canzone di Laura Pausini parla di una bimba che deve arrivare, lo so benissimo, ma ho voluto prendere quella frase e trasformarla in un altro tipo di attesa. Spero che possa piacere :D
   
 
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