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Autore: milichituli    09/12/2012    11 recensioni
«Papà, perchè chiami la mamma “gigantessa”?» domandò ingenuamente.
Forse anche una ragazza come Hikari, che era alta quanto il padre, ci poteva arrivare però sentirlo raccontare dai genitori sarebbe stato diverso. Sentì un ghigno allegro provenire dalla madre e un sospiro di gioia dal padre.
«Tesoro, se ti innamorerai di un ragazzo più basso di te con cui formerai un duo comico, lo capirai da sola.»

Risa ed Otani alle prese con un'adolescente e il suo primo giorno alle superiori. E tanta nostalgia in ricordo dei bei vecchi tempi del duo comico più conosciuto del liceo Maido.
Future!Fic | All Hanshin Kyojin Return | Qualcuno ritorna, qualcuno si aggiunge ;)
Genere: Fluff, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: Missing Moments, What if? | Avvertimenti: Spoiler!
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Crazy little thing called... Otani?

 

 

«Sbrigati, lumaca! Tutto quel tempo sprecato a scegliere vestiti ed ora siamo in ritardo!»
Un giovane uomo stava scendendo di corsa le scale della sua abitazione. Aveva i capelli castani che gli pizzicavano gli occhi scuri. Aveva l'agitazione si chi doveva affrontare il primo giorno di scuola, a trent'anni suonati.
«Mi scusi, Mister Puntualità!» lo canzonò la donna alle sue spalle. Era alta -decisamente alta- e slanciata. I capelli ramati erano corti e degli spessi occhiali sul naso che coprivano gli occhi castani. Le labbra sottili erano curvate in un sorriso che stava trasmettendo a una ragazza al suo fianco.
Hikari Otani era silenziosa, forse troppo. «Papà, smettila di fare tutto 'sto baccano. È seccante!» ed era anche tremendamente glaciale.
Quando quindici anni prima nacque Hikari, Atsushi Otani si voltò verso la moglie mentre stringeva fra le braccia la frugoletta e la aveva detto «Guardala: ha la stessa espressione di tuo fratello.» e sulle prime Risa lo fulminava con gli occhi, ma più la bimba cresceva e più si accorgeva della somiglianza con il fratello.
Il padre guardò la figlia con lo sguardo più severo del mondo. «Signorina, è il primo giorno di scuola superiore e sei già in ritardo. Ti sembra normale?» la incalzò.
«Acchan, smettila di fare il precisino. Devo ricordarti a che ora sei arrivato tu in prima?»
Risa poggiò le mani sui fianchi e fissò il marito, intento ad aprire la macchina. La ragazzina ridacchiò e si guadagnò uno sguardo carico di rimprovero dal padre.
«Gigantessa cara, dimentichi chi russava durante il discorso del preside. Vuoi rinfrescarmi la memoria?» L'uomo assottigliò lo sguardo mentre apriva la portiera. Risa, sentendosi chiamata in causa, avvampò.
«Il gatto perde il pelo, ma non il vizio, eh Otani?» mormorò mentre si sedeva.
«Perchè?»
«Era da un po' di tempo che non mi chiamavi “gigantessa”.»
Nell'auto cadde il silenzio. Hikari scrutava il paesaggio con gli stessi occhi castani dei genitori, forse più attenti. Risa tamburellava le dita sulla tempia e poggiò il gomito sul finestrino. Atsushi ridacchiò.
«Già. Parecchio tempo ormai.»
Gli occhi di Otani si spostarono dalla strada al viso sorridente di Risa. Si fermò al semaforo e intrecciò le dita di una mano con quelle della moglie.
Hikari si morse un labbro e iniziò ad intrecciare una ciocca dei capelli castani, lievemente ramati. «Papà, perchè chiami la mamma “gigantessa”?» domandò ingenuamente.
Forse anche una ragazza come Hikari, che era alta quanto il padre, ci poteva arrivare però sentirlo raccontare dai genitori sarebbe stato diverso. Sentì un ghigno allegro provenire dalla madre e un sospiro di gioia dal padre.
«Tesoro, se ti innamorerai di un ragazzo-nano più basso di te con cui formerai un duo comico, lo capirai da sola.»
Atsushi regalò un'occhiata fugace alla moglie e sibilo un «Grazie tante!».
L'auto fermò la sua corsa davanti all'istituto Maido. Le labbra di Hikari si rilassarono e sbatté gli occhi. «Capisco. Allora vado, ciao!»
Risa e Otani osservarono Hikari scendere dal veicolo e correre verso una ragazza minuta e piccolina. «Chi lo avrebbe mai detto che sarebbe diventata la migliore amica della figlia di Kanzaki?» mugugnò Otani mentre la osservava sparire oltre al cancello.
«Io per nulla! Su, ora accompagnami in ufficio: ho una riunione e non posso tardare.» Risa regalò un'occhiataccia al marito che, capito il nesso, accese il motore e partì.

 

~°~

 

Nel frattempo Hikari era seduta fra studenti di ignota provenienza. Nella sua classe non conosceva nessuno, neppure di vista. Finito il discorso, s'incamminò verso la sua sezione, la 1-C, quando qualcuno le poggiò una mano sulla spalla e la fece rabbrividire.
«Ehi, ma tu sei Hikari Otani! Ti ricordi di me?»
La giovane si voltò e si trovò davanti un ragazzo alto almeno una spanna in più di lei con un sorriso contagioso. Capelli neri e occhi chiari, sulle guance aveva due fossette. Hikari fissò a lungo quelle fossette: le ricordavano quelle che venivano al padre quando rideva di gusto.
«Ehm, dovrei?»
«Se ti dico che mi chiamo Suzuki Yuudai*, ti ricordi?»
Hikari serrò gli occhi, esterrefatta. «Cosa? E tu saresti Dai-chan? Il bimbo che da piccolo se la faceva sotto perchè aveva paura del buio?»
Il ragazzo arrossì. «Vedo che non ti fugge niente.»
«Sono solo ricordi, no?»
«Ah, però non ho più paura del buio! Io sono nella 1-C e tu?»
«Anche io. Ma con te non c'era sempre un ragazzino alto più o meno come me? Se non mi sbaglio era il figlio di Nobu-chan.»
«Sì, Shinnosuke. Tu non lo sai, ma si sono trasferiti in Hokkaido per problemi famigliari.»
Hikari abbassò lo sguardo, mortificata. «Spero nulla di grave...»
«No, niente! Comunque è da tempo che non... blablabla...»
Hikari si accorse che il ragazzo aveva la chiacchiera facile, completamente diverso rispetto a quando era un bambino. “Tesoro, se ti innamorerai di un ragazzo più basso di te con cui formerai un duo comico, lo capirai da sola.” Hikari ripensò alle parole che sua madre le aveva detto quel mattino in macchina e poi spostò lo sguardo dal pavimento al viso sorridente di Yuudai.
«Presumo che resterà un segreto, allora.» sussurrò fra sé e sé.
Yuudai si voltò e le sorrise. «Che fai, scema! Parli da sola?»
Hikari arrossì e lo guardò di sottecchi, dandogli una leggera gomitata «Qualcosa in contrario?»
I due risero assieme per la prima volta.
Hikari ne era certa: il segreto sarebbe rimasto tale perchè, per sua (s)fortuna, Suzuki Yuudai sembrava essere decisamente più alto di Atsushi Otani.

 

 

 

 

*Yuudai: grande eroe.
 Hikari: luce. (Luce + Grande valle [Otani]).
 Maido: nome del liceo che frequentano Otani e Risa. Lo stesso che frequenterà Hikari. 
 All Hanshin Kyojin: duo comico a cui vengono paragonati Atsushi e Koizumi.
Kanzaki: ex-fidanzata di Atsushi.

 

 

 

due chiacchiere con milichituli

 

Salve, è la prima volta che scrivo in questo fandom e sono emozionata, lo ammetto! Però era da diversi giorni che volevo pubblicare questa One-shot e quindi se ora starete leggendo questo commento insulso vuol dire che sono riuscita a postarla (l'autrice ringrazia!).
I nomi non sono stati scelti a caso, dei nuovi personaggi: Yuudai, che significa per l'appunto “grande eroe”, che combatte le sue paure quali timidezza e il buio; e Hikari, luce, ciò l'unione dei nostri due comici che hanno dato vita alla loro nuova ragione di vita. Ho voluto inserire alcuni personaggi della serie originale di “Lovely complex” perchè tutti non li sarei riuscita a caratterizzare in maniera decente.
Kanzaki l'ho voluta inserire per una questione di simpatia, anche se esile e stronzetta (beeeeeep!) mi stava tanto simpatica. Nonostante ciò spero che i personaggi siano venuti IC e che non ci siano “orrori” grammaticali e di sintassi. In questo caso fatemelo sapere al più presto, lo esigo!

Grazie per chi avrà la voglia e il tempo di leggerla (:

 

milichituli

  
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