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Autore: Jessica Fletcher    09/12/2012    4 recensioni
Scritta su richiesta di Fairy_tale (tutta per te, mia cara) è basata sulla coppia Wolvista (Ryan+Natalia) e ambientata alla fine dell'episodio 1 della decima stagione.
Una cosa molto romantica, un po' sexy. Finalmente i due si decidono a dirsi quello che provano uno per l'altra.
Genere: Fluff, Introspettivo, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altro Personaggio, Ryan Wolfe
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
- Questa storia fa parte della serie 'Ryan e Natalia'
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Beautiful Night
 
 Le mani strette intorno al calcio del revolver, il dito a ripetizione sul grilletto, Natalia Boavista, rimasta sola  nella stanza di balistica, sparava un colpo dopo l’altro sperando così di uccidere la sua paura, il ricordo di quel giorno infausto e l’angoscia che la stava divorando. Non  aveva alcuna intenzione di andare a casa, non quando, appena si  rilassava e chiudeva un attimo gli occhi, si rivedeva chiusa nel  bagagliaio di quell’autovettura mentre affondava sempre più giù nel mare e l’acqua saliva, saliva  fino ad arrivarle alla bocca e poi più sopra a infilarsi dentro le narici e ad impedirla il respiro. E se non fosse stato per Horatio il quale, pur se ferito, non aveva esitato a tuffarsi in acqua per salvarla, se non fosse stato per lui, lei sarebbe stata bella che spacciata! Bye, bye Natalia! Via, finita, non più di questo mondo ma proiettata verso l’aldilà o verso il nulla, chi lo può dire. Morta, morta senza avere potuto rivelare i propri sentimenti alla persona che amava, senza avere mai conosciuto l’amore vero, non il rimpianto, non la violenza ma il sentimento più puro e disinteressato, quello che ti rende felice e che ti da’ conforto quando sei giù di corda e rende la vita degna di essere vissuta.
 
Natalia scosse la testa quasi a scacciare via i brutti pensieri; improvvisamente si sentiva stanca, stanchissima, distrutta. Guardò l’orologio: si era fatta una certa ora; ora di andare a casa, prendersi un bel sonnifero e cercare di dormire senza avere sogni e, soprattutto, senza avere incubi.
 
Uscì dalla stanza di balistica, afferrò le sue cose, la borsa, la giacca e si diresse verso il parcheggio per prendere la macchina. Scesa nel seminterrato, immediatamente scorse la sagoma di un uomo appoggiato alla propria autovettura. Lì per lì ebbe paura e stava quasi per mettersi ad urlare quando lo riconobbe: appoggiato alla portiera con le braccia strette intorno al petto c’era Ryan.
 
“Cosa ci fai tu qui?” chiese Natalia
“Ti sto aspettando” fu la risposta 
“Perché?”
“Perché non me la sento di farti guidare da sola di notte, non stasera, non in questo stato. Ti accompagno a casa, vieni”
 
Ryan si avvicinò alla collega, le cinse le spalle con il braccio e si diresse verso la propria vettura parcheggiata poco distante. Natalia gradì molto la sensazione del braccio del collega e amico sopra le proprie spalle, le dava una sensazione di sicurezza e questo la portò a sciogliere un pochino la tensione.
 
Salirono in silenzio sulla macchina di Ryan e in silenzio rimasero per tutta la durata del tragitto, lui che guidava solo apparentemente attento alla strada ma in realtà immerso nei propri pensieri, lei, abbandonata nel sedile del passeggero,  cercava invano di ripulire la propria mente dalle cose brutte accadute quel giorno.
 
Ryan parcheggiò davanti alla casa di Natalia, scese dalla vettura,  le aprì la portiera in un gesto cavalleresco e le porse affettuosamente il braccio.  Poi, una volta che lei si era alzata dal sedile, le mise l’altra mano sulla spalla, esitò un attimo,  l’attirò a se, (ora o mai più, Ryan, ora o mai più), si chinò leggermente e posò le labbra prima sulla sua fronte, poi, scendendo, sulla punta del naso e poi, delicatamente, sulla sua bocca.
 
Natalia, il cuore che le batteva a mille (ora mi bacia, Dio mio, ora mi bacia) dischiuse le labbra e abbassò le palpebre in attesa.
 
Fu un bacio lungo, lento, morbido; lei con le braccia abbandonate all’indietro e la schiena leggermente arcuata ; lui appena inclinato in avanti con una mano sulla spalla e l’altra sul viso di lei, i corpi che si sfioravano appena. 
 
Dopo quella che era sembrata un’eternità si staccarono, Natalia aveva le guance in fiamme e sentiva un certo rimescolio alla bocca dello stomaco (le farfalle, allora è vero che si sentono le farfalle nello stomaco!) mentre Ryan aveva una strana sensazione al bassoventre (bravissimo, Ryan, fattelo anche venire duro, sai che figura!),  si guardarono, gli occhi che brillavano di imbarazzo e di emozione, e fu Ryan a parlare per primo, quasi pentito di quello che aveva fatto, “Beh, ora devo andare; si è fatta una certa…..”, ma Natalia lo interruppe, sicura, “No. Non andare via, rimani con me!”
 
Lui la strinse forte contro di se, e quasi tremò  nel sentirla calda e morbida fra le sue braccia; lei si allacciò al suo torace e gli appoggiò la testa sulla spalla; rimasero così per qualche minuto, poi si incamminarono verso casa.
 
Non appena ella ebbe chiuso la porta, sentì Ryan afferrarla dal dietro, voltarla dolcemente e incominciare a baciarla; questa volta il bacio fu ardente, passionale, intenso. E poi ci furono mani dappertutto: carezzevoli sotto alle magliette,  impetuose verso i bottoni e le cerniere dei jeans. Si liberarono dei vestiti quasi furiosamente, Natalia stava per sospingere Ryan verso la camera da letto, quando lui le disse “Aspetta!” e, sollevandola da terra, la prese in braccio e la portò in camera. La adagiò con dolcezza sul letto, per poi stendersi a sua volta.
 
Fecero l’amore lentamente, dolcemente, assaporando piano ogni momento. Ryan era un amante tenero, premuroso, un po’ timido ma perfetto per Natalia. Come perfetta era la simbiosi di loro due; perfetto l’incastro dei loro corpi, perfetta l’unione delle loro anime. Si erano ritrovati, dopo tanto tempo da quel loro primo, fallimentare appuntamento, e questa volta non avevano sbagliato. Avevano dovuto crescere, entrambi, mettere a tacere i loro demoni, lui quello del gioco, lei quello del suo ex marito, soffrire, farsi male, rischiare anche la vita,  per potere, adesso sì maturi e veramente consapevoli dell’importanza di quello che c’era in gioco, stare insieme sul serio.
 
Accoccolata contro al spalla di Ryan, Natalia si godeva  tutti i baci e le carezze che il suo amante le somministrava e le pareva impossibile essere così tanto felice solo poche ore dopo che era stata  così male, così spaventata e arrabbiata.
 
Improvvisamente Ryan le disse,  ammirandola “Come sei bella!”; 
“Anche tu non sei niente male” fu la risposta;
“Nooo, non sono mai stato un granché. Sono sempre stato piccolino e insignificante. A scuola mi chiamavano pulce, per prendermi in giro”
“Come eri da piccolo, Ryan?”
“Timido, imbranato, soprattutto con le ragazze, e vittima pressoché fissa dei bulli della scuola. Me ne hanno fatte di tutti i generi: da rubarmi i soldi per il pranzo , fino ad insultarmi e a cercarmi di farmi del male anche fisicamente. La storia del telescopio la sai, ma è solo una delle tante.  Alla fine mio padre, stufo di vedermi sempre arrivare a casa coperto di lividi,  mi ha mandato ad imparare a tirare di boxe. Appena si è saputo in giro che ero in grado di menare di gancio e di diretto, mi hanno lasciato stare!”
 
Ryan ridacchiò appena poi incominciò a giocherellare con i capelli di Natalia, ne prendeva una ciocca, se la inanellava alle dita, poi lasciava andare,  glieli lisciava di nuovo, li carezzava e le baciava la testa.
 
Natalia si strinse a lui poi chiese, un po’ timidamente “Siamo una coppia, ora, vero?”
“Sì, siamo una coppia. Non ho fatto l’amore con te solo per farmi una scopata, non lo avrei mai fatto. Io ti amo, piccola Natalia, ti amo veramente.  E’ da tanto tempo che volevo dirtelo, ma ho sempre avuto paura di venire respinto.”
“Non ti avrei mai respinto, sciocchino!  Ti amo anch’io Ryan, forse da sempre, dalla prima volta che ti ho visto. Ma me ne sono resa conto solo quel giorno che ti hanno arrestato, quando ti hanno portato via in manette ho sentito una fitta al petto e il nodo alla gola. Non mi era mai successo per altre persone, solo per te.”
 
Solo per te…..Ryan sentì il cuore battergli all’impazzata, la sua Natalia lo amava, lo amava per davvero! La guardò intensamente e le disse con voce roca “Vieni qui, ora; rendiamo questa notte una notte speciale!”.  La prese delicatamente per la vita e la strinse a se per ricominciare a coccolarla, amarla e adorarla. 
 
 
Make it a beautiful night for me
It’s a beautiful night for love
A wonderful sight for lovers of love to behold.



Eccomi di nuovo; questa volta alle prese con la coppia Ryan e Natalia , con una fiction che potrebbe anche avere un seguito, chissà, ho delle idee. Temo di essere stata un po' troppo sdolcinata, ma io questi due li vedo così. E poi Natalia si merita finalmente un uomo tenero e premuroso dopo l'inferno che le ha fatto passare il suo ex marito (che bruci all'inferno). 
La canzone che (come di solito) dà il titolo alla fiction e della quale riporto qualche verso nel finale è di Paul McCartney e vale la pena di ascoltarla; la trovate qui: https://www.youtube.com/watch?v=OkiV3WzWW50

Alla prossima, gente, e fatemi sapre se vi è piaciuta
Un particolare ringraziamento a Fairy_tale che mi ha fatto venire la voglia di scriverla.



 
  
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