Storie originali > Romantico
Ricorda la storia  |      
Autore: Arwen88    09/12/2012    1 recensioni
Itai entra una sera in un bar affollato e si ritrova a rimpiangere la propria scelta. Inizia a ripensarci quando il cameriere del locale decide di mostrare il proprio interesse.
Genere: Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Slash
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Titolo: Favole moderne
Autore: Arwen88
Fandom: Originale
Personaggi: Oleg e Itai
Genere: Romantico, Sentimentale
Avvisi: Omosessualità
Rating: Per tutti
Conteggio parole: 1611
Credits: Oleg è un personaggio ideato dalla yuppu.
Nota: Scritta per la Maritombola.
Introduzione: Itai entra una sera in un bar affollato e si ritrova a rimpiangere la propria scelta. Inizia a ripensarci quando il cameriere del locale decide di mostrare il proprio interesse.



Favole moderne



Itai era entrato nel bar affollato e si era guardato attorno non molto convinto, vedendo tutti i tavolini già occupati, così come il bancone che sembrava impossibile riuscire a raggiungere. Quando aveva visto un gruppo alzarsi e liberare un intero tavolino quasi non ci aveva creduto, approfittandone subito per prendere posto, togliendosi il giaccone e la sciarpa con uno sbuffo, tenendosi in testa però la cuffietta.
Il cameriere si era avvicinato col vassoio, sorridendogli mentre ripuliva il tavolo, recuperando poi il blocchetto.
"Cosa ti porto?"
"Avete un succo all'ananas?" Aveva chiesto lui, appoggiato con gli avambracci al tavolino, impegnato a considerare che razza di gigante fosse quel tizio.
"Ora vedo." Lo aveva rassicurato, prima di fare un passo di lato per due tizi che raggiungevano il tavolino, guardando Itai.
"È libero qui?"
Il ragazzo era rimasto in silenzio per un attimo, sorpreso, prima di annuire vagamente, e i due ragazzi non avevano aspettato un secondo per prendere posto nelle sedie libere.
"Meno male, non c'è posto da nessuna parte!" Avevano ridacchiato, voltandosi poi per ordinare e lasciando il giovane a iniziare a sentirsi un minimo a disagio.
Il cameriere gli aveva lanciato un mezzo sorriso di scuse per quella situazione e si era allontanato, tornando solo dopo dei minuti, giusto in tempo per quando quei due erano ormai lanciati in una discussione tra loro e Itai prendeva a chiedersi perché non se ne fosse rimasto a casa se proprio non poteva aspirare a niente di meglio di qualcuno che chiacchierava a dieci centimetri, nemmeno conosceva e naturalmente lo ignorava alla grande.
"Il succo all'ananas l'abbiamo finito, mi dispiace."
Itai aveva sollevato lo sguardo su di lui e aveva sospirato, tremendamente tentato di alzarsi e andarsene via, e forse era stato quello a spingere il cameriere a fare quello che fece poi.
"Abbiamo il succo alla pesca però, e quello alla pera e all'albicocca!" Aveva snocciolato in fretta, come per assicurargli che aveva davvero cercato tra tutto ciò che avevano solo per lui, e più per il suo sguardo che altro alla fine si era ritrovato ad abbozzare un sorriso.
"Quello alla pesca allora."
"Perfetto." Gli aveva risposto con un gran sorriso, segnando mentre lo guardava di sottecchi. "E, uhm, ti piace il gelato?"
Alla domanda Itai era rimasto spiazzato, annuendo nel tentativo di capire che c'entrasse. Lui mica aveva intenzione di ordinarlo il gelato.
Ma il cameriere si era allontanato sorridendo e Itai aveva scrollato le spalle, tirando fuori dalla tasca del giaccone il proprio blocco di appunti per buttar giù delle idee, ritrovandosi però un po' inceppato e ripiegando col riempire le paginette di disegnini.
Finché non era tornato il cameriere e gli aveva poggiato davanti il succo di frutta, seguito da una coppetta di gelato all'ananas, e Itai aveva sollevato lo sguardo su di lui, sorpreso, abbandonando il blocco in favore di ricambiare il gran sorriso di quel ragazzo.
"Non l'avevo chiesto però..." Aveva ridacchiato, e il giovane era sembrato sul punto di dire qualcosa, se non fosse che l'attenzione del suo cliente era stata appena riattirata dagli altri ospiti del suo tavolo che, con molta nonchalance e poca capacità di farsi i fatti loro, avevano tranquillamente preso il suo blocchetto e si erano messi a sfogliarlo, commentando i disegni.
A Itai sinceramente non interessava che commentassero i suoi disegni, era il totale disprezzo della sua privacy a farlo imbestialire.
"Ma chi vi ha dato il permesso?" Aveva sbottato, strappandogli il blocco di mano, infuriato, e per poco non si era alzato per andarsene via, se non fosse stato per il cameriere che, apparentemente irritato quanto lui, aveva suggerito ai due di spostarsi su un tavolino non troppo lontano che si era appena svuotato.
"Sinceramente non sono molto sicuro di volerci tornare in questo posto ora come ora..." Aveva commentato mentre guardava i due ridacchiare mentre si sedevano all'altro tavolino, e il cameriere aveva stretto le labbra.
"Posso capirlo... ma ti assicuro che di solito non c'è così tanta gente... e quelli non sono nemmeno clienti abituali."
"Il gelato comunque non l'avevo ordinato." Gli aveva fatto notare, guardandolo negli occhi, e il giovane aveva abbozzato un mezzo sorriso.
"Quello lo offre la casa... per scusarsi dell'inconveniente."
"La casa?" Si era ritrovato suo malgrado a sbuffare un sorriso, guardando l'altro annuire con un sorriso più disteso.
"Già. Anzi, per essere più specifici un certo Oleg."
"Ah sì?" Aveva riso, decidendosi infine a prendere il cucchiaino e assaggiare, mentre il cameriere tornava a lavoro con un sorriso soddisfatto.

Itai aveva continuato a tornare in quel bar dopo quella prima sera, trovandolo effettivamente più vuoto, perlomeno se si evitavano certi orari, e aveva finito per conoscere meglio Oleg, facendo più o meno amicizia col ragazzo.
Il cameriere si fermava a parlare con lui quando non c'erano altri clienti da servire, sempre con quel suo sorriso, e spesso Itai finiva per ritrovarsi un gelato vicino all'ordinazione che aveva fatto.
Lo mangiava con calma, osservando Oleg, i suoi movimenti, il modo in cui era gentile con tutti, ma continuava a riservare solo per lui certe attenzioni. Piano aveva iniziato a provare un certo interesse.

Un giorno Itai era arrivato al locale di corsa, cercando di evitare di farsi inzuppare completamente dalla pioggia. La temperatura era calata di colpo quella notte ed in parecchi punti i marciapiedi erano ghiacciati: se n'era reso conto troppo tardi, quando era scivolato come un deficiente finendo addosso ad uno in giaccone scuro che quasi aveva fatto cadere l'ombrello per aiutarlo a tenersi su e non cadere insieme a lui.
"Scusa!"
Ma l'altro aveva riso da dietro la sciarpa, senza ancora lasciarlo andare. "Non importa..."
Itai era arrossito nel riconoscere gli occhi di Oleg, notando solo allora di essere già davanti al bar.
"Venivi da me?"
"Sì..."
Dalle pieghe attorno ai suoi occhi il ragazzo aveva potuto ben intuire come l'altro stesse sorridendogli, lasciandolo andare piano per finire di aprire la serranda ed infilarsi con lui all'interno, all'asciutto.
Itai aveva scosso il giubbotto dalla pioggia, sedendosi al suo solito tavolo mentre Oleg si occupava di accendere le luci e il riscaldamento.
"Come mai qui così presto?"
"Mi hanno cancellato le lezioni..." Aveva fatto una mezza smorfia, anche se tra sé e sé pensava di averci decisamente guadagnato.
"Uhm, be, meglio per me..." Aveva ridacchiato il cameriere, lanciandogli uno sguardo a cui Itai aveva risposto con un mezzo sorriso, poggiando il mento sul palmo della mano. "Cosa posso portarti?"
"Un caffè caldo magari..."
"In arrivo!"
Itai era rimasto ad osservare il ragazzo lavorare, godendosi il poterlo avere tutto per sé, finché le luci non avevano lampeggiato per un attimo, prima di spegnersi, ed entrambi i ragazzi avevano guardato, attraverso la porta a vetri che tremava per un tuono piuttosto forte, la strada spazzata dalla pioggia.
"Blackout." Aveva mormorato Oleg da dietro il bancone, sospirando vagamente, e istintivamente Itai si era stretto un po' di più nel proprio maglione.
"Chissà quando torna la luce..."
Ancora ancora lui ci vedeva bene, vista la posizione del suo tavolino rispetto alla porta d'entrata, ma non osava pensare cosa fosse per l'altro lavorare nella semi oscurità.
"Speriamo presto, se non torna non posso nemmeno lavorare." Aveva  considerato il ragazzo lanciando uno sguardo al registratore spento, avvicinandosi a lui per passargli la tazza di caffè che aveva fatto in tempo a fare e un gelato alla frutta.
Itai aveva sorriso mentre Oleg gli si sedeva davanti.
"Grazie..."
"Per te questo e altro..." Aveva sorriso il cameriere, guardandolo bere un sorso di caffè per nascondere il sorriso dietro la tazzina.
"Allora, da dove viene il nome Oleg?"
"È russo." Aveva annuito, contento di essere al centro della sua attenzione.
"Parenti russi?"
"Sì, tutta la famiglia..." Aveva ridacchiato, appoggiandosi al tavolino. "Ci siamo trasferiti qui anni fa. Itai?"
"Israeliano. Qui per studiare." Aveva annuito tranquillo, guardandolo mentre prendeva una cucchiaiata di gelato per assaggiarlo.
"È buono."
"Lo so..." Aveva sorriso. "Posso chiederti una cosa?"
"Certo!" Aveva annuito prendendo un'altra cucchiaiata di gelato.
"Cos'è che scrivi sempre su quel taccuino, quasi tutte le sere che sei qui?"
Itai era rimasto in silenzio per qualche secondo, vagamente imbarazzato. "Uhm, non ridi?"
"No..." L'aveva rassicurato, anche se non era stato molto confortante visto che già stava ridacchiando.
"Scrivo favole." Aveva confessato, le orecchie rosse, prima di scrollare piano le spalle. "È che ho sempre questa idea di provare a scrivere un libro, uno di quelli per bambini... e... non so, mi piace scrivere favole."
Oleg era rimasto ad osservarlo senza ridere, colpito dalla cosa. "Le favole... quelle con gli animali? Tipo Cappuccetto Rosso?"
"Quella è una fiaba, ma sì, ci siamo capiti."
Il cameriere aveva abbozzato un sorriso. "È carino! Se dovessi scrivere una storia su di me?" Aveva ridacchiato, e Itai aveva inclinato appena la testa, spingendo con un sorriso il gelato verso di lui.
"Non so, forse ci sarebbe un lupo russo... magari un lupo russo che conosceva bene tutti i gelati presenti nel regno..." Aveva ridacchiato.
Oleg aveva ghignato appena, prendendo il cucchiaino per assaggiare il gelato già cominciato.
"Non lo voleva ammettere, ma è un lupo piuttosto goloso..."
"Ma invece di tenersi tutti i dolci per sé un giorno decise di darne anche ad un altro, non so..."
"Un coniglietto." Aveva suggerito in fretta Oleg, come se l'avesse già paragonato a quell'animale chissà quante volte nella sua testa, facendo ridacchiare il ragazzo.
"Ok... e il coniglietto all'inizio non è molto convinto, ma alla fine finisce per avere una gran passione per il lupo."
"Ah sì?" Aveva chiesto il ragazzo, guardandolo con quel sorriso che riservava solo a lui, e Itai si era ritrovato a ridacchiare contento, decidendosi finalmente a prendergli la mano.
"Sì. Non gli poteva più resistere..."








  
Leggi le 1 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Storie originali > Romantico / Vai alla pagina dell'autore: Arwen88