[Angolo pubblicità: bevi Schifo-Cola! Dopo tutto sembrerà più buono!]

Da una storia vera....

Una fanfiction che vi lascerà senza fiato...

Che vi farà soffrire...

Che non vi farà più smettere di guard- ehm, leggerla...

Dall'acclamata serie TV "makitelakiestu"...

Con la sceneggiatura di "Sogni & Co."...

Con Hidan nel ruolo di Hidan, l'Akatsuki nel ruolo dell'Akatsuki, Gilbert nel ruolo di Gilbert e l'Autrice nel ruolo di rompiballe,

ecco a voi...

Super-mega-ultra crossover: Hidanuccio e la Gang supercattiva

[il nome lo ha scelto Gilbert, declino ogni responsabilità]

00: Prologo- Una normale giornata, un albino indignato, una mail e tante risate domande

Erano una bella, anzi bellissima, e tranquilla, anzi, tranquillissima, giornata al covo dell'Akatsuki: gli uccellini (morti) cinguettavano armoniosamente dai rami pieni di fronde degli alberi (abbattuti) di un bosco (ormai neanche ricordato) ed i nostri malvagi preferiti (morti) sedevano chiacchierando e/o facendo le cose a loro più congeniali nel loro covo (distrutto da tempo).

Era infatti una sottospecie di Paradiso, il mondo delle fanfiction.

Konan era tutta impegnata a limarsi le unghie con sopra la faccia la sua celebre maschera ai cetriolini, mentre si lamentava della poca carta che le era rimasta dopo quel terribile scontro che le costò la vita;

Pain (i corpi) litigavano fra di loro su chi fosse quello morto prima, mentre Nagato provava una tinta per capelli (che chissà perché erano rimasti bianchi e Fukuda Shinta di Bakuman aveva chiesto i diritti);

Tobi faceva lo scemo come suo solito (perché a nessuno importava che fosse il capo dell'Akatsuki/Madara/Nessuno/chiccapperié);

Kisame nuotava nella piscinetta gonfiabile per bambini (1.5m di diametro e 0.5m di profondità, ma Kissy si sa accontentare...) mentre Itachi gli lanciava qualsiasi cosa tranne un pesce, perché stava indossando quest'ultimo al posto degli occhiali (i quali, ovviamente, erano in pancia a Zetsu, mentre Itaita nemmeno si era accorto che mancassero... Mah);

Zetsu stava digerendo con sonori rutti gli occhiali e tutti gli altri milioni di oggetti che aveva mangiato prima;

Deidara, coi bigodini, tipicamente litigava con Sasori su quale fosse stata la morte più artistica, mentre quest'ultimo si lamentava di come nelle fanfiction non ci fosse più il buon legno di una volta;

Orochimaru inghiottiva uova (intere e giganti) mettendosi il rossetto e facendosi lo shampoo. Contemporaneamente!;

Zio Kakuzu stava contando i soldi (nooo, non lo avrei mai detto NdAutriceSarcastica) che aveva avuto lavorando come becchino, contabile, assassino e ballerino (non chiedete);

e Hidan...

«Cazzo! Ma volete darvi una mossa una buona volta?!?»

L'unanime risposta fu un "eeeeeh??" così ebete che il nostro albino psicopatico, ricucito da Kuzu di recente, prese ad inveire: «Porco Jashin! Non ci cagano più nemmeno quelle pazze (quelle di "Io, una giornata con l'Akatsuki" NdA), e sono passati mesi -mesi!!!- da quando siamo apparisi nell'opera principale! Siamo proprio caduti in basso...»

«E l'essere dimenticati sarebbe un male?» obbiettò Kakuzu polemico, e Hidan giocò la sua carta migliore: «Kakuzu... Nell'ultimo film su Paperino e Topolino...non ti hanno chiesto nemmeno di fare la controfigura di Paperone, hanno dato quel ruolo a Kaizo Oume!»

E il povero ex-zio sprofondò nel nero abisso della disperazione: «Quel... Quello stronzo di ULTIMOOOO!!!!! Non è nemmeno avaro nel vestirsi...»

«Aspetta! A me hanno chiamato per quei capitoli di Naruto dove Kabuto combatte...» iniziò Orociock, ma Hidan aveva la risposta pronta: «Guarda, la parte di "altra personalità del pazzo di turno" e di "tizio nei falshback" è PROPRIO importante...»

Mentre Orochimaru si andava a nascondere in un angolino a fare cerchietti nel terreno, gli altri non seppero fare altro che stare in silenzio (a parte Zetsu che si rimise a mangiare), mentre Hidan commentava sospirando:« Che mortorio (e lo dici tu! NdA) !!»

Ad un certo punto accanto all'albino comparve una luminosissima lampadina (chiaro segno di idea!) e Hidan disse, come se non fosse chiaro: «Ho trovato!» per poi mettersi a spiegare ai quattro venti la sua brillante e genialissima idea (mentre Kakuzu si prendeva la lampadina e la sostituiva a quella del bagno, che si era fulminata anni addietro per le troppe ore passate da Deidara, Itachi e Orochimaru a truccarsi) :«Mio cugino mi aveva fatto una proposta... Da qualche parte ho ancora la mail!»

E, preso un portatile tutto decorato a nuvolette rosse, simboli di Jashin e falci insanguinate, si mise a spippolare per cercare la lettera.

«"Caccia alle streghe" no, "morte agli eretici" no,"Raduno di vampiri" nemmeno.... Eccola!»

Aperta la mail, sullo schermo troneggiava:
"Hey cuginetto del Magnifico! Sei stanco di aspettare una storia che non arriva mai? Sei stufo del mortorio che ti circonda? Allora vieni da me alla Gang Supercattiva, e di sicuro non ti annoierai! Non aspettare le storie, creale! Parola di Meraviglioso Me!

Gilbert Beilschmidt (Prussia), il tuo Magnifico cugino"

«Hidaaaaan! Hai un cugino tedesco e non me l'hai mai detto!!» esclamò saltellando su Hidan Tobi.

«Non è della Germania, e levati di dosso, centenario!» urlò quell'altro.

Subito calò una cappa di terrore: aveva ricordato al centenario (o presunto tale) di essere il perfidissimo e cattivissimo Mad-

«Tobi, scemo, leggi per bene: è prussiano!» provò Deidara, per distogliere Mad- ehm, Tobi da quella frase.

«Macché prussiano: è molto di più.»

«Allora è il re della Prussia!» tentò nuovamente il biondo.

«No, lui É la Prussia.» disse infine Hidan, mentre l'apposita musichetta trionfale suonava.

«Cos'è la Prussia?» chiese Tobi, fortunatamente ripresosi.

«Ma la Prussia non esiste più dalla seconda guerra mondiale, se non dalla prima!» intervenne Konan, che qualche libro, seppure un po' per caso mentre cercava carta, lo aveva letto.

«E ti pare che noi esistiamo? Siamo morti, gente! Anzi, VOI siete morti, io sono vivo, almeno in teoria.»

«Ma come può tuo cugino essere una nazione?» controbatté Nagato più pratico.

Hidan si sistemò un ciuffo ribelle: «Beh, sai, la sorella di mia mamma...»

CENZÜRA per le vostre povere orecchie, e un minuto di silenzio per quelle dell'aka, non altrettanto fortunate.

Fine del Prologhetto.

Vostre facce: -.- (“K'èstarobba” style)

^Angoletto Autrice^

Ok, ecco un ambizioso cross-over scritto dalle 5 alle 8 di mattina (con 4 pause di 20 minuti in cui fissavo ebete lo schermo per il sonno).

Spero vi abbia strappato almeno un sorriso, ma se anche vi ha fatto schifo dovevo pur scriverlo: ho fatto un sogno talmente bello che dovevo pur raccontarlo.

Spero di avere la forza di andare avanti, buona notte: torno a letto che è una domenica e pure estiva. =q=

Angolo della Autrice (dopo un bel po' di tempo)

Un prologo saltato fuori dal nulla. Probabilmente non continuerò questa storia, ma non è male, quindi lo pubblico.