Titolo: I sogni... chi li capisce è un genio

Pairing: Neji/Hinata (accenni Kiba/Hinata e Naruto/Hinata)

Rating: Verde

Avvertimenti: Schifezza colossale...beh, c'ho provato

Contesto: Dopo Naruto Shippuden (naturalmente tutto inventato di sana pianta...)

Hinata fissava il soffitto buio della camera da letto, troppo stanca per pensare, ma troppo esaltata per addormentarsi.

Per lei era stata una delle giornate più lunghe della sua vita, oltre naturalmente a quella in cui avevano vinto l' Ultima Grande Guerra Ninja.

Eh già, quella fu proprio una di quelle volte in cui sembra che un'ora ne duri tre.

E così Naruto che sconfiggeva all'ultimo Madara e Tobi ci metteva dieci e più ore; Kabuto che in qualche modo scompariva (in realtà si sospettava che una ninja lo avesse fatto fuggire, ma acqua in bocca) impiegava ben un quarto d'ora; i Cinque Kage si riunivano per l'ennesimo summit di dodici ore; Kiba che morente le si dichiarava, faceva un discorso di un'ora; Hinata piangeva per lui e tutti gli altri caduti per quattro...

Ma quella giornata era da tempo passata, e ora la minaccia del Juubi era solo un ricordo; dunque la Hyuuga poteva finalmente riposare in pace, senza prospettive di uccisioni da parte di ninja redivivi e di piante legnose.

Hinata chiuse gli occhi, immaginandosi di vedere il volto di Naruto, sposatosi felicemente con Sakura dopo che Sasuke era diventato definitivamente un mukenin, oppure quello dell'Inuzuka, ancora sorridente, quando il Team 8, il loro team, si allenava insieme, giocando soltanto alla guerra.

Però, ciò che vide prima di addormentarsi fu il volto di suo cugino Neji.

Per quella stupida legge secondo la quale l'ultima cosa a cui pensi ti tocca vedertela in technicolor tutta la notte, Hinata si trovò a sognare proprio LUI, l'algido e freddo Neji Hyuuga.

Naturalmente dopo uno o due deliri romantici per Naruto e Kiba.

Hinata sedeva sui gradini rimirando il proprio giardino fiorito, che aveva coltivato con cura da quando si era sposata con Naruto.

"Lei, sposata con Naruto!"

Al solo pensiero arrossiva, come quella piccola adolescente alle prese con la prima cotta che era rimasta.

"Hinata e Naruto."

"Hinata E Naruto!"

"Sposati!"

"Noi!"

"Insieme!"

Le sembrava quasi un sogno, ma quando si vedeva al dito la fede d'oro che Naruto- oh, quanto adorava dire quel nome!- le aveva donato al matrimonio, non aveva dubbi: lei, Hinata Hyuuga, aveva ufficialmente sposato Naruto!

Certo, Kiba non l'aveva presa bene, ma Hanabi era stata più che veloce a ricordargli che esistono altre ragazze...

Così tutti erano felici: lei con Naruto, Kiba con Hanabi, Ino con Choji, Shikamaru con Temari, Gaara con Matsuri, Shino con Shiho, Tenten con Rock Lee, perfino Kankuro aveva trovato una ragazza!

L'unico solo era Neji....

Altra scena, altro sogno:

Hinata correva più veloce che poteva nei vicoli sporchi e bui di qualche villaggio di periferia dove ancora non fossero arrivati troppi i ninja redivivi.

Erano milioni, avevano sterminato quasi tutti i suoi compagni,Naruto per primo, e ora li aveva addosso.

Non li odiava, al contrario di molti altri ormai morti.

La Hyuuga vedeva la pietà nei loro occhi, sapeva che loro non volevano farlo, ma provava comunque un terrore a pensare che entro pochi minuti sarebbe stata tra le loro fila, a muoversi per volontà altrui, in una non-vita di disperazione eter-

Una mano sulla spalla la riscosse dai suoi pensieri facendola sobbalzare.

Non si era neanche accorta di essersi fermata, ma evidentemente il corpo aveva deciso per lei.

«Dai, che aspetti, vieni Hinata! Stanno per arrivare!»

Era Kiba, Kiba col suo sorriso canino, Kiba che arrivava come al solito per aiutarla, Kiba che...

«Ma sei sorda? Entra, svelta!»

«K-Kiba!» balbettò lei, quasi inciampando per entrare nella catapecchia che fungeva ora per rifugio dei ninja sopravvissuti.

Ma l'atmosfera noir del sogno svanì pian piano, facendo posto ad una scena identica ma meno romantica di quella iniziale:

Il giardino appariva ora molto meno curato: come in un inverno in anticipo, gli alberi avevano perso le foglie, e i colori dei fiori parevano spenti.

Hinata, ora, si tormentava l'anello per cercare in lui almeno un po' dell'amore che lei e Naruto avevano provato.

Erano ormai mesi che lui le appariva distante: ritornava a casa tardi, a volte neanche tornava, e non che lei glielo impedisse.

Ultimamente il biondo marito aveva cominciato a trovare irritanti i suoi balbettii, che prima considerava dolci e carini.

Ciò non sfociava in risse o litigate, ma rendeva Hinata semplicemente più chiusa in sé stessa, triste, timida e balbettante.

Il dolore si accumulava sulla sua persona, facendola appassire come quei fiori privi di cure che ormai popolavano il giardino che la Hyuuga, anzi, l'Uzumaki, contemplava.

Tutt'intorno era silenzio, come se anche la natura fosse ammutolita davanti al dolore della ragazza, anzi, della signora ormai.

"Come è potuto succedere tutto questo?" si chiese Hinata.

Un fruscio la fece voltare di scatto.

«N-Neji? C-che ci fai qui?» domandò lei, le guance ridotte a due pozze rosse.

Come in un romanzetto di serie Z, il cugino rimase zitto per trovare le parole, per poi fare un respiro e dire:«Hinata, so che sono tuo cugino, che sei sposata e tutto il resto, ma devi rispondermi, o finirò per tormentarmici per tutti gli anni a venire: vuoi sposarmi?»

Lei rimase un po' interdetta, probabilmente si aspettava di veder uscire da dietro un cespuglio i suoi amici urlandole:«Sooorpresa! Ti abbiamo proprio fregata! Ci credevi, eh?».

Visto che ciò non avvenne, Hinata, prima di svenire, cercò di auto-convincersi:"Neji che si d-dichiara a m-me? I-in quel m-modo? È-è un sogno, s-solo un s-sogno, v-vero?".

Rossa in volto come non mai, cominciò a pizzicarsi il braccio.

Con sua grande sorpresa, si accorse che non le faceva per niente male:"A-allora è un s-sogno!" pensò sollevata.

E si ritrovò in camera sua.

Hinata Hyuuga sbatté gli occhi, con in mente solo un paio di immagini dei sogni fatti, immagini che bastarono comunque a farla arrossire.

La camera era ora inondata di luce, le tapparelle aperte.

Il letto matrimoniale era già per metà rifatto.

Infilandosi vestaglia e sandali, uscì all'esterno in veranda.

Notò, arrossendo nuovamente, che era proprio quella in cui sedeva lei nel sogno.

Con un sorriso si rivolse al cugino lì seduto:«N-Neji! Non indov-vinerai mai quello che ho s-sognato! T-tu c-che ti dichiaravi a-a m-me! P-proprio q-qui!»

Lo Hyuuga fece scintillare l'anello che portava al dito da un giorno appena, come sua cugina d'altronde.

«Ancora?» chiese sorridendo.

Sorrideva molto da quando erano sposati.

"I sogni... chi li capisce è un genio" pensò la Hyuuga mentre si baciava con Neji.

Angolino dell'autrice (prima del fatidico giudizio)

Beh, un penultimo posto me lo merito! Anzi no, un ultimo così prendo il premio ultimo posto!

Non sono molto soddisfatta, ma a rimetterci le mani sopra ho paura di fare ancora peggio, quindi...

Spero venga giudicata bene!

Ah, naturalmente mi dispiace molto che Kiba muoia... ma ci volevano delle persone morte, altrimenti che guerra è?

Sto decisamente sclerando, ma lasciamo stare...

Spero di aver caratterizzato bene i personaggi.. non mi vengono mai bene quei due! Neji soprattutto...

Incrocio le dita, e consegno.

6,5 Grammatica e Sintassi

11 Stile e Forma

9 IC personaggio 1

5 IC personaggio 2

6 Attinenza alla condizione

7 Interazione di coppia

8 Gradimento personale

7 Originalità

4 premio prologo/ premio stile e forma

Tot: 62,5

Mi tocca sempre partire dalla noiosa parte buricratica:ci sono alcuni errori e sviste di punteggiatura, qualche ripetizione, frasi spezzate e iniziate con delle congiunzioni, cose così... in cui non ti ho pensalizzato molto, infatti è più che sufficiente, ma che però dovresti ricontrollare. Lo stile invece l’ho trovato fantastico: è autoironico e irridente e nonostante l’informalità si nutre di una piccola serie di artifici che lo impreziosiscono, inoltre cambia di sogno in sogno in una maniera fluida nonostante le nette divisioni.

Penso che questa recensione richieda un commento diverso per ogni paragrafo.

Allora, l’incipit è assolutamente letterario, si perde un po’ nella reminiscenza ma sembra preso da un grande autore, la dilatazione del tempo rende perfettamente il vuoto e l’angoscia, ora superati. Bè, il primo spezzone NaruHina rende la ragazza super-IC, se non fosse per una Karin strepitosa avresti preso la menzione speciale; il suo discorso diretto libero, le emozioni che traspirano così velocemente... La seconda parte non ho capito bene cosa c’entri ma in un sogno un po’ di morti viventi ci stanno sempre bene, inoltre Hinata non può essere felice e basta, nonostante la giornata e viste le perdite.

Passiamo alla scena più importante, allora: la breve descrizione della caduta del NaruHina l’ho amata particolarmente vista l’incredulità che ho in quella coppia, ma il fulcro NejiHina diciamo, non mi ha convinto per niente, è stato affrettato e banale e infatti ti ho abbassato il punteggio sia nell’interazione che nell’attinenza alla condizione. Mi dispiace essere cattiva ma io venero il NejiHina e, nonostante debba ammettere con rammarico che il tuo Neji è, ormai, mediamente IC, tutta la parte che lo vede rappresentato non mi convince affatto, anche se la veglia è migliore rispetto al sogno.

Vieni e protesta, ho i pomodori e altri ortaggi pronti per difendermi da voi!