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Autore: Bathin Raksha Dolorosa    10/12/2012    3 recensioni
Conosciamo la storia di Rule of Rose perchè Jennifer a raccontarcela.
E se fosse stata Wendy a raccontare questa storia?... se fosse stata Wendy a raccontare questo dolore?
Genere: Drammatico, Malinconico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Rule of Wendy - Tale of the Orphanage

 

“Su di una panchina, in un dolce e soleggiato parco con alberi e rose profumate... dormiva Jennifer.

La giovane si svegliò dal suo quiete sonnellino e stropicciandosi gli occhi si guardò intorno, fino a vedere un grosso cane poco lontano da lei.

Con fare dondolante, il cane si avvicinò a lei sorridendole e respirando con la lingua di fuori.

Riconoscendo il lui Brown, il suo fedele amico, Jennifer sorrise ed allungò la mano per accarezzarlo, l’animale però si girò verso il roseto sentendo delle piccole risate.

Alché... Jennifer osservò insieme a lui.

Tra le tante rose vi erano due dolci bambine che correvano e giocavano insieme. Una era vestita di azzurro con un berretto bianco ed un caschetto biondo, l’altra era vestita di bianco e blu, con i capelli biondo cenere in un taglio molto corto.

Jennifer sorrise nostalgica, abbassò lo sguardo per tornare da Brown, che però era sparito...

Fu in quel momento... che il sole per lei scomparve.”

 

Non ho mai conosciuto Joshua.

Non so che bambino fosse in vita... se era un bravo bambino... o un bambino cattivo.

Non conoscevo Jennifer.

Non sapevo che bambina fosse prima dell’incidente e del rapimento di Gregory.

Con il tempo poi imparai che Jennifer era una bambina cattiva, ma la verità è che io... ero ancora più cattiva di lei...

 

Gironzolavo per il cortile esterno l’orfanotrofio... quando trovai la Gingerbread House, quando percorrendo il perimetro di quella casa aprii la finestra che dava sulla cantina e vidi Joshua per la prima volta.

Gli diedi una lettera... e lui mi rispose.

Gli diedi una seconda lettera.. e lui rispose di nuovo.

Mi ero sbagliata sul suo conto.

Joshua in realtà si chiamava Jennifer, la vittima di un terribile malinteso... fu così che decisi di aiutarla a fuggire dal sotterraneo.

Era così carina... anche se aveva i capelli come i maschi... probabilmente era per quello che Gregory l’aveva rapita... lui era impazzito dopo la morte del figlio Joshua, chiunque nei dintorni avesse i capelli da maschio era a rischio rapimento.

Io e Jennifer facemmo un baratto una volta all’orfanotrofio, il suo orsetto in cambio della mia preziosa spilla delle rose.

Jennifer... era proprio carina.

 

-Rapisce i bambini?...- disse spaventata Susan.

Io annuii mimando la grande bocca dell’animale.

-Lo Stray Dog rapisce i bambini... attirandoli con dolci e leccornie... E POI LI INGOIA.-

Alcune bambine urlarono dalla paura per quel mio racconto.

-Dovete stare attenti, qui... non siamo al sicuro, e non lo saremo mai! Dobbiamo fare le pulizie e non mangiare dolci dagli sconosciuti... ne va della nostra vita....- continuai.

-Cosa ne pensi Diana?- disse Meg non troppo distante da me.

-Penso abbia ragione. Dobbiamo fare attenzione a troppe cose...- disse la ragazza toccandosi la coscia destra.

 

-Vieni con me!- dissi a Jennifer, poi la presi per mano e corsi nel roseto fuori l’orfanotrofio -Guarda! Guarda che meraviglia.. tutte queste rose...- corsi felice, in totale libertà.

Jennifer mi prese le mani e fissò negli occhi.

-Il mio nome è Joshua, vi servirò principessa!... quindi, baciatemi per favore!- sorridendo, strusciammo fronte contro fronte...

Non avrei cambiato quegli attimi con nulla al mondo.

Avevo la mia Jennifer... era tutto ciò che volevo.

Finchè un giorno...

Non trovò quella piccola palla di pulci.

Non mi importava di come i bambini fossero cattivi con lei! Non mi importava del loro bullismo e la crudeltà!... perché tutte quelle cose le ordinavo io.

La Principessa della Rosa Rossa... colei che in segreto l’aiutava.

Non mi importava che venisse ingiustamente incolpata per la morte di Mr.Bunny o l’uccellino di Eleanor.

Perché alla fine... lei piangeva sempre da me.

Io ero tutto il suo mondo... per cui vedete...

Si fa del male... solo per fare del bene.

Lei.. ero sicura che avrebbe capito che un cane non poteva asciugare le sue lacrime, non poteva consolarla ed aiutarla.

Eppure... non è voluta tornare da me.

-Lui ha bisogno di me! È un cucciolo, devo nutrirlo e prendermene cura!- si giustificava lei.

-Ma.. e... e io non ho bisogno di te?!...- urlai.

-Sì, ma tu te la puoi cavare...-

-Ah.. È COSÌ?!- strillai infuriata.

 

Quando non si riesce a boicottare il nemico, è lecito ucciderlo?

Lo schiaffo di Jennifer diceva di no.

-IL MIO AMICO! RIDAMMI IL MIO AMICO! BUGIARDA! VATTENE... VATTENE VIA!! NON TI PERDONERÒ MAI! MAI E POI MAI!- diceva mentre mi stava sopra, prendendomi a schiaffi... di fronte agli occhi spaventati degli Aristocratici del pastello rosso.

Finalmente si alzò in piedi, ancora in lacrime e puntò gli occhi iniettati di odio verso di loro.

-Come avete potuto credere a tutte quelle bugie, Aristocratici?! VOI NON SIETE COSÌ!! TI ODIO!!- urlò indicando un bambino alla volta -E ODIO ANCHE TE E TE!! Ma soprattutto odio me stessa, per aver giocato ai vostri stupidi giochi e non aver avuto la forza di ribellarmi! È TUTTO COSÌ ORRIBILE!- Jennifer si strappò la spilla che le avevo regalato e portava al collo.

Guardò con odio i bambini, che con paura, fecero tutti un passo indietro.

Singhiozzando la gettò a terra, rompendola.

Io piansi piano ancora a terra... come ho potuto essere così stupida... così cattiva da fare una cosa del genere.

Ora Jennifer non tornerà mai più da me.

 

I giorni seguenti non migliorarono di certo.

Diana, Meg ed Elanor mi ignoravano.

Ed anche Amanda, Susan, Olivia... Nicholas, Xavier, Thomas.

Nessuno voleva più stare con me, nessuno voleva più credermi, la loro Principessa della Rosa Rossa era Jennifer ora... lei era piena di amici, io ero sola come un cane...

Un cane... come un cane randagio.

 

Vorrei non aver mai macchinato quella vendetta.

Ma per me fu così facile manipolare Gregory vestendo panni di Joshua.

Per me fu così facile farlo impazzire ancora di più e portarlo all’orfanotrofio.

Per me fu così facile... far uccidere tutti i bambini.

 

Jennifer mi raggiunse alla porta del capanno.

-Wendy.... perché...- mi disse in lacrime.

Piangendo... le risposi.

-Perché non hai voluto amarmi... perché sei stata così ostinata... io ti ho portata qui!- piansi -Perché ti sei innamorata di Brown... perché non ti eri accorta che ero io... Io ho portato lo Stray Dog qui... ma io... io... ti prego... fermalo con questa...- le diedi il revolver, rubato a Gregory mentre era distratto -Solo tu ed il tuo amato Brown potete fermarlo ora... mi dispiace...-

Proprio in quel momento... Gregory apparve alle spalle di Jennifer superandola e trascinandomi del capanno insieme a lui.

Il resto... fu silenzio.

 

-Non posso farlo... mi dispiace Joshua-

Uno sparo si levò in aria.

 

“Jennifer guardò il cielo con lo sguardo di chi aveva perso tutto.

Con occhi disperati e lacrime che si mischiavano alla pioggia battente.

Strinse forte Brown... strinse forte il suo ricordo, mentre i ricordi incalzavano prepotenti nella sua mente.

 

Intanto quelle bambine continuavano a giocare tra le rose...

-My name is Joshua! I will serve you princess... just... kiss me please-“

 

 

 

Say

Where is my shame,

When I call your name?

So, please don’t set me free

I’m as heavy as can be

I will do you harm

I will break my arm

I am a victim of your charms

 

I want to be dead

When I’m in bed

I can be so mean

You can beat me

I would like to shame you

I would like to blame you

Just because of my love to you

 

And

Love itself is just as innocent as roses in May

I know nothing can drive it away

Though

Love itself is just as brief as a candle in the wind

But it’s greedy just like sin

 

Alone but sane

I am a love suicide

 

‘Cause

Love itself is just as brief as a candle in the wind

It is pure white just like sin

 

Alone but sane

I am a love suicide

‘Cause

Love itself is just as innocent as roses in May

It is pure white just like sin.

   
 
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