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Autore: Franz3v    10/12/2012    1 recensioni
Questa è la storia di Sky un ragazzo del liceo, normale, che presto scoprirà di essere un custode molto potente, ma qualcosa in lui è diverso rispetto agli altri custodi, lui è in grado di riportare l'universo, ora in uno stato di caos nel suo ordine originario. buona lettura
P.S. questa è sempre balance solo modificata e migliorata per cui rileggete dal primo capitolo ;)
Genere: Avventura, Romantico | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Kairi, Nuovo personaggio, Riku, Sora, Un po' tutti
Note: OOC | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Altro contesto
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Franz3v: Vai Cecil cazzo uccidilo, Sì cazzo! *si accorge che lo stanno fissando, chiude tutto e si gira. Salve a tutti, chiedo perdono per il ritardo ma tra scuo…nono diciamo le cose come stanno mi sono scaricato la rom di Final Fantasy 4 e sono perso xD bene… Sky se tocchi il mio salvataggio ti uccido
Sky:tranquillo tranquillo
Franz3v: bene ora risponderò alle recensioni
Reno_Dedè_Turk:Sono davvero molto felice che la storia ti piaccia, per la lunghezza ho deciso di metterci più tempo per postare ma fare capitoli più lunghi così penso sia meglio no? Grazie mille per seguirmi e spero che la storia ti continui a paicere fino alla fine(sarà lunga xD)
Bilo99:ehehehhe ti fai molte domande però potrai trovare le risposte solo leggendo(o anche legandomi ad una sedia con una pistola alla tempia xD) grazie mille per i tuoi complimenti sono sempre molto spronanti spero continui a piacerti
Un grazie speciale anche a Legendary Reshiram che ha messo questa storia tra le ricordate.

Bene signori ora ecco a voi il capitolo che neanche quelli che seguivano la vecchia Balance hanno mai letto, buona lettura
 
 
Capitolo 9:Realtà e Scontro
 
 
 
 
La lama bianca del Portafortuna e quella nera e rossa del Keyblade di Darxen si scontrarono,provocando diverse scintille e piccole crepe nel terreno, vari fendenti venivano scagliati da entrambi le parti, tutti con diversa potenza e angolazione, ma entrambi paravano quelli dell’altro senza la minima difficoltà.
 
“Dimmi” iniziò Sky prima di scagliare il medesimo fendente contro il suo avversario “Hai un nome?” Darxen si allontanò di qualche metro, e Sky gli si avvicinò con la sua  arma levata in aria, pronto ad un altro attacco, dal basso verso l’alto.
 
“Il mio nome è Darxen” rispose prima di deviare il fendente e spostarsi, facendo così perdere l’equilibrio a SKy che colto inpreparato, cercò di scansarsi ma un fendente dell’avversario lo ferì alla spalla, costringendolo ad indietreggiare. Darxen non aspettò un minuto di più, creò una sfera oscura nel palmo della mano e la scagliò contro Sky, che mise davanti a se il Keyblade per parare lil colpo, ma l’energia era troppo forte e l’unica cosa che riuscì a fare fu deviarla verso il cielo dove esplose, creando un incredibile onda d’urto. Benchè i due sembravano alla pari, Sky era consapevole che la potenza del suo avversario era nettamente superiore alla sua. Ogni volta che il suo Keyblade si scontrava contro quello dell’avversario, veniva sempre spinto via dalla sua incredibile potenza, mentre lui cercava di colpire i punti scoperti di Darxen, quest’ultimo usava la sua immensa potenza sia nell’attacco che nella difesa, ma nonostante non sembrava impegnato in uno scontro, sembrava quasi un bambino che si diverte con il suo nuovo gioco.
 
Il castano, nonostante non vedeva il viso dell’avversario, che era coperta dal cappuccio nero, sentiva comunque un incredibile intento omicida su di lui, il suo corpo tremava, ma lui cercava di cacciare quel timore nelle profondità più remote del suo cuore, ma ogni volta che si incrociavano le lame delle loro rispettive armi, riprovava quella sgradevole sensazione.
 
“Maledizione” pensò Sky mentre osservava l’onda d’urto dissolversi “ha una potenza incredibile, sono davvero in grado di batterlo, ho bisogno di più forza, devo scavalcare le sue difese” mentre la sua mente era da un’altra parte, Darxen ne approfittò per un attacco a corta distanza, infatti si era appena lanciato contro Sky, che preso alla sprovvista, lo schivò saltando in alto.
Darxen allora creò diverse sfere oscure, puntò il Keyblade verso l’avversario, ed esse gli andarono incontro.
“Ne hai deviata una, ora vediamo cosa fai con più sfere”.
 
“Cosa?” Sky si ritrovò impreparato, una decina di sfere gli andarono contro, e cercò di deviarle tutte ma era impossibile, riuscì a deviarne tre o quattro, ma le altre gli colpirono braccia e gambe, dopodichè perse la presa sul keyblade e precipitò a terra, formando un piccolo cratere.
Sky era disteso a terra, il suo corpo urlava di dolore, ma la sua mente e il suo cuore gli dicevano di alzarsi, ma il suo corpo non accennava a muoversi nemmeno di un millimetro.
 
“è tutto qui il tuo potere?” urlò Darxen, avanzando verso di lui, un po’ sorpreso che il suo avversario fosse così debole; “La tua potenza attuale non raggiunge neanche metà della mia, non riesco a capire, beh tutto sommato non importa, non sono qui per te, ti risparmierò la vita per questa volta.” Detto questo rivolse il suo sguardo a Cecilia, che era rimasta a fissare interdetta la scena senza poter fare né dire nulla; non appena passò vicino a al suo avversario, qualcosa bloccò la sua gamba, la mano di SKy, che appena aveva visto il suo avversario guardare Cecilia aveva ignorato la voce del corpo, e ascoltato solo quella del cuore, si sarebbe anche fracassato tutte le ossa, ma avrebbe salvato la sua amica.
 
“Non provarci” disse Sky stringendo la gamba con le poche forze che aveva in corpo: “Ho già perso qualcuno a me caro, non permetterò che tu uccida altre persone”, una risata rieccheggiò nell’aria, e subito dopo con un calcio in faccia, Darxen scaraventò Sky a qualche metro di distanza, liberandosi della sua presa, e riprendendo la sua avanzata verso Cecilia assaporava il momento in cui l’avrebbe infilzata con il suo Keyblade.
 
Sky non sapeva cosa fare, era impossibile, non poteva sconfiggerlo, era debole, era come mettere a confronto la forza di una formica con quella di un gigante, non c’erano paragoni, aveva bisogno di più forza:”Più forza, mi serve più forza!”
 
Una voce agghiacciante risuonò nella sua testa facendolo rabbrividire:”Vuoi più forza? Allora evocami!” Sky spalancò gli occhi e sentii una forte dolore alla testa, mentre mille immagini gli passarono davanti, dopodichè perse i sensi.
 
Il castano aprii gli occhi piano piano, iniziando ad intravedere le macerie di alcune abitazioni che si trovavano lì vicino a lui, circondate da delle fiamme nere, quando l’immagine gli fu chiara e nitida, SKy rimase sopreso e iniziò a guardarsi intorno, si doveva trovare al centro di un villaggio, o meglio quello che ne rimaneva.
“Come sono arrivato qui? Dove sono tutti?e di chi era quella voce?” queste domande affolavano la mente del custode, però non poteva certo stare lì ma mentre pensava a cosa fare, un suono di passi attirò la sua attenzione.
Vide una figura avvicinarsi a lui, un ragazzino, alto la metà di lui.Non riusciva a vederne lo sguardo, i vestiti erano tutti stracciati, i capelli erano di un nero pece, prima che potè accorgersene il ragazzino era davanti a lui.
 
C’era qualcosa di strano in lui qualcosa di familiare, in un attimo percepì un’enorme energia negativa provenire dal ragazzo, che sembrava quasi alterasse la gravità rendendolo più pesante, riusciva anche a vederla mentre essa sollevava quest’utimo, portandolo alla stessa altezza di Sky, e prima che quest’ultimo potesse fare qualcosa dalla mano del piccolo fuoriuscì dell’oscurità che lo afferrò alla gola con una forza incredibile,tanta che riuscì a sollevarlo da terra di qualche centimetro, e Sky cercò con tutte le sue forze, usando entrambe le braccia, di liberarsi dalla presa del nemico, ma sembrava impossibile. Tutto il corpo del ragazzino era pieno di quell’aura oscura, che continuava a sgorgare dal suo corpo, come un rubinetto che viene lasciato aperto.
 
Ad un certo punto la figura del ragazzo divenne sfocata, fino a farla scomparire del tutto, e al suo posto comparve un ragazzo identico a lui, stessa altezza, stessa corporatura, capelli neri come la pece, i loro sguardi si incrociarono, e SKy potè leggervi solo oscurità, un ghignò apparve nel viso della copia oscura :”Evocami!Io posso donarti il potere!arrenditi al mio volere, come hai fatto tempo fa”. Sky spalancò gli occhi alle parole del nero:”Tempo fa? Vuol dire che tu sai cos’è successo?” respirava a fatica perché il ragazzo lo teneva stretto, un altro ghignò, accompagnato da una risata agghiacciante:”Certo e se vuoi sapere tutto e avere più potere basta solo che tu mi faccia controllare il tuo corpo, arrenditi al mio volere”, il castano chiuse gli occhi e lasciò la presa, si arrese, se poteva avere risposte e salvare i suoi amici lo avrebbe fatto,non importava il prezzo che avrebbe dovuto pagare.
 
Però c’era qualcos’altro, sentiva una strana sensazione, paura, codardia, sapeva che chi gli stava davanti era forte e non avrebbe potuto sconfiggerlo, dopotutto lui era un debole, questi pensieri lo stavano rendendo vulnerabile, e la luce del suo cuore si affievoliva, aprendo un varco per l’oscurità.
 
Lo Sky nero, alzò l’altra mano che venne ricoperta da una densa oscurità, e la avvicinò al viso dell’altro, l’aura iniziò ad avvicinarsi al volto di SKy, per ricoprirlo a sua volta, ma un fascio di luce interruppè il contatto, liberandolo dalla stretta del nero, la copia di Sky bianca, lo afferrò e se lo mise sulle spalle:”Tu non sei ancora pronto per questo”, e corse lontanto dall’oscuro nemico, e allungando la sua mano destra e formò un buco, che fece frantumando in mille pezzi lo spazio come fosse un vetro fragile. Atterrarono nella solita piattaforma circolare, SKy venne appoggiato a terra, mentre la sua copia si voltò verso il passaggio che aveva lui stesso creato, e vedendo la copia oscura, avvicinarvisi per attraversarlo e raggiungerli, allungò nuovamente la mano e lo rinchiuse.
 
Ma venne distolto da un’aura oscura che iniziò a fuoriuscire dal  corpo di Sky, che intanto si era rialzato, ma prima che si potesse propagare con un pugno allo stomaco, la copia riuscì a bloccarne l’avanzata.
 
“Ti basta un così piccolo contatto per cadere sotto il suo controllo? Lo sapevo il tuo cuore non è pronto.” Intanto Sky si ralzò nuovamente, mentre la sua copia lo osservava, assicurandosi che non fuoriuscisse altra oscurità:”Bene sembra che l’oscurità si sia fermata, ascolta Sky, smettila di giocare, e mostra a Darxen la tua vera luce”
 
“Cosa stai dicendo?” Sky non capiva cosa volesse da lui, non aveva tempo da perdere lì, doveva salvare i suoi compagni, aveva trovato il suo motivo per combattere, ora non voleva fare altro che proteggerlo.
 
“Dimmelo tu:perché cerchi la forza se già la possiedi?” la voce della sua copia si faceva sempre più forte, quasi da spaccargli la testa a metà
 
“Ma di che diavolo parli? È molto più fort…” non fece in tempo a finire la frase, che dovette schivare un fendente di un Keyblade bianco, il Portafortuna
 
“Cosa? Il Portafortuna come fai a possederlo?” rimase interdetto per qualche secondo fissando il Keyblade che apparteneva a lui in mano ad un’altra persona.
 
La copia rimase interdetta finchè non gli puntò il Keyblade contro:”Sono una parte di te è normale che io lo possegga, ora evoca la tua arma e combatti contro di me, mostrami la tua forza”
 
Sky rimase immobile, mille pensieri gli affollavano la mente, però non era quello il momento più adatto per fermarsi a pensare, decise di rimandare tutte le domande e i quesiti a dopo, ed evocò il suo Keyblade, ma con sua sorpresa non evocò il Portafortuna, bensì il Keyblade che aveva evocato la prima volta, si rivolse alla sua copia per chiedergli spiegazioni, ma se lo ritrovò a due centimetri di distanza con il Keyblade già levato per attaccarlo, SKy con una capriola laterale all’ultimo isante riuscì a schivare il colpo. La copia tornò immediatamente all’attacco, l’originale si rese conto che era molto più veloce di Darxen, perché anche lui era così potente?solo lui era così debole? Però ci fu una cosa che gli balzò subito in mente, al contrario di Darxen, la sua copia non attaccava con rabbia, contro Darxen sentiva l’istinto omicida quasi soffocarlo, mentre lui era inespressivo, molto calmo, e non capiva cosa volesse significare.
 
“Pensi di stare con la mente fuori dal combattimento ancora per molto” un fendente dell’avversario ferì SKy alla guancia, e un pugno sullo stomaco lo scaraventò all’estremita della piattaforma.
Dolorante e tenendosi la parte colpita con una mano, a fatica si rialzò da terra, osservando ancora una volta il suo avversario, che lo fissava ancora con una faccia di sfida.
 
“Perché non combatti seriamente?” urlò la copia, e il suono della sua voce rimbombò nell’area, costringendo SKy a tapparsi le orecchie.
 
“Lo sto facendo!” gridò Sky, ormai allo stremo delle forze: “Sei troppo forte”
 
“Troppo forte?” si mise una mano sugli occhi e si mise a ridere, fino a che non fece un lungo respiro e fisso il castano negli occhi:”Io sono una parte di te, credi di non poter essere forte quanto me?anzi anche di più?Devi smetterla di fermarti a pensare al divario di potenza del tuo avversario” tirò un lungo respiro “Forza SKy!” urlò la copia per risvegliandolo dal suo stato catatonico.
 
Il castano spalancò gli occhi, è vero come poteva essere stato così stupido, ecco perché lo aveva fatto combattere, aveva la risposta davanti agli occhi e non riusciva a vederla, ma ora era tutto più chiaro.”Devo smetterla di pensare, non servirà a nulla”
 
Si alzò da terra come se tutto il dolore fosse svanito, aprì gli occhi di scatto fissando il suo avversario con sguardo di sfida, era determinato e pronto.
 
L’avversario ne fu compiaciuto, un sorriso comparve sulla sua faccia:”Bene vedo che sei pronto ora, senti tu sbagli una cosa, combatti cercando la potenza, la rabbia, queste emozioni, questo potere che cerchi è il modo di combattere dei custodi oscuri, non certo di chi possiede la luce. Ora prova a combattere di nuovo ma lascia perdere tutte le sensazioni, paura, rabbia, tristezza, lasciati tutto alle spalle, svuota la mente, l’unico pensiero che devi avere è il tuo obbiettivo.”si fermò osservando il padrone del cuore.
 
Sky aveva serrato gli occhi, tutte le sensazioni, i pensieri, le domande, tutto quello che stavano combattendo fino ad un attimo prima dentro di lui, scomparirono all’istante, una sola immagine comparve davanti a se, Cecilia, doveva protteggerla a qualunque costo. Spalancò gli occhi osservando il suo avversario e levando il suo braccio destro davanti a se, la copia lo vide e posizionò il Keyblade davanti a se, dopodichè lo fisso nuovamente negli occhi, nei quali riconosceva una luca sempre più grande, sempre più simile a quella dei suoi, era pronto.
 
“Dimmi,Sky, per cosa combatti?” chiese la persona davanti a lui con il Keyblade posizionato davanti a lui.
 
“Per proteggere Cecilia, e tutti i miei amici” rispose senza alcun dubbio SKy che senza nemmeno rendersi conto, scomparve in un fascio di luce e ricomparve dietro la sua copia nello stesso modo, e nella sua mano si era materializzato il Portafortuna. La copia sorrise cadendo a terra sulle ginocchia:”Bravo ci sei riuscito ora torna dai tuoi amici, e mostragli il potere della tua luce, ci si vede SKy” detto questo il suo corpo si frantumò in mille frammenti di luce per poi sparire del tutto.
 
 
 
La notte era sopraggiunta, Darxen guardò il cielo osservando tutte le stelle, quelle che per lui erano solo fastidiose luci dannate:”Sapete non vedo l’ora che tutte queste stelle siano spente, in modo che tutto l’universo sia l’habitat per noi creature oscure”  e spalancando le braccia al cielo, fece una lunga risata malvagia, che fece accapponare la pelle a tutti i presenti, Cecilia era spaventata, gli altri invece erano stati assaliti da un’altra orda di Heartless e Nessuno, nessuno poteva aiutarla.
 
“Beh mi dispiace” disse una voce da dietro Darxen, un’incredibile luce si stava sprigionando da dove proveniva “Ma credo che non vedrai mai quel giorno, non finchè avrò fiato in corpo” Sky si ergeva davanti a tutti, con il Portafortuna stretto nella mano destra, che splendeva più che mai, il suo calore inondava tutto il suo corpo, ricoprendolo di un’aura di energia bianca, che prendendo le sembianze di grossi fili annientarono in poco tempo Heartless e Nessuno, e  avvolgendo i compagni, gli curarono all’istante dal dolore e dalla fatica.
 
“Sei ancora vivo vedo, dovevo aspettarmelo da te” disse Darxen preparando subito il Keyblade, ma non si accorse che Sky che era appena apparso davanti a lui con una mano levata, con la quale gli afferrò la faccia e gliela schiacciò a terra, creando un piccolo cratere, ma prima che potesse infilzarlo con il Keyblade l’avversario venne ricoperto da un’aura oscura e si allontanò dal castano, ma non prima che lui riuscì a strappargli via il cappuccio, mostando dei corti capelli argento e degli occhi color oro che lo fissavano con odio e disprezzo.
 
Senza preoccuparsi di essere stato appena visto in volto attaccò Sky con un fendente potentissimo diretto, ma il castano senza alcuna difficoltà parò il colpo con il suo stesso Keyblade. Ora la loro potenza non era più squilibrata come prima, Sky sentiva l’energia sgorgare dal suo corpo, si sentiva leggero, nessuna paura lo bloccava,l’oppressione dell’istinto omicida di Darxen ora era praticamente impercettibile, aumentò la potenza della sua parata riuscendo a spingere in là l’avversario, che rimase immobile fissando il terreno.
 
“Però sei migliorato, vedo che ora sai come si combatte, ma non ti lascerò sconfiggermi” lo disse con un  tono tranquillo ma in verità la rabbia sgorgava da tutti i suoi pori, posizionò una mano davanti a lui e creò una sfera oscura, che in pochi istanti, divenne grande il doppio del suo corpo, e da essa spuntò un lungo drago che si scagliò contro SKy.
 
Senza la minima fatica evitò il drago, e mentre ancora passava lo tagliò in due con il suo Keyblade,dopodichè creò svariate sfere di luce che scagliò contro Darxen, che le distrusse tutte.
 
“Davvero pensi di potermi battere con queste sciocchezze?” gli urlò l’argenteo con aria di sfida, ma  non era stato attento, davanti a lui non vide nessuno, si ritrovò una mano sul petto, guardò verso il basso era Sky, non vedeva i suoi occhi fino a che la mano del castano non si illuminò, mostrando gli occhi di un vero custode della luce, pieni di luce, di speranza e privi di paura o rabbia.
 
“Scacco…Matto!” sussurrò appena SKy prima che la sfera che aveva creato non spedì l’avversario in cielo e non esplodesse, creando un’onda d’urto incredibile.
 
Sky si diresse subito verso i suoi amici, mentre l’aura si dissolse, e il Keybleade sparì in un fascio di luce.
 
“Ragazzi state tutti bene?”chiese con il respiro affannato, tutto il gruppi si riavvicinò mentre i rispettivi Keyblade sparivano in un fascio di luce.
 
“Si tutto bene” disse il castano grattandosi la testa:”Oggi siamo stati davvero inutili, eh?”

Ma sky gli sorrise:”Non è vero, voi avete bloccato un numero considerevole di Heartless e Nessuno, io per fortuna ho avuto un piccolo aiuto”
 
“Cosa intendi con aiuto?”chiese Topolino che sembrava molto interessato al discorso
 
“Diciamo che una parte del mio cuore mi ha aperto gli occhi tutto qua”
 
Topolino rivolse lo sguardo verso il terreno:”Vuoi vedere che…”
 
Cecilia che si era riavvicinata al gruppo, corse verso Sky e gli saltò al collo facendogli perdere l’equilibrio, ed entrambi caddero a terra.
 
“Hai capito i due piccioncini” scherzò Sora, mentre vicino a lui Kairi si stava morendo dalle risate, e Sky e Cecilia erano diventati rossi come un pomodoro. La ragazza lo strinse ancora più forte:”Grazie Sky, se non fosse stato per te..” SKy la tirò su mettendosi seduto e poggiò una mando dietro la nuca della ragazza:”Non dirlo nemmeno, te l’ho promesso anni fa, non permetterò che nessuno ti faccia del male, puoi giurarci” e i loro sguardi si incrociarono di nuovo, e in entrambi i volti comparve un sorriso di sincera felicità.
 
 
 
 
 
 
 
“Puah! Che scena patetica” il Maestro stava osservando, nel suo castello, attraverso una sfera di cristallo tenuta su da un piedistallo :”A quanto pare la luce di Sky si è risvegliata, questo potrebbe essere un grave problema! Beh non importa”
 
Una voce forte, gelida e autoritaria rimbombò nella sala, attirando l’attenzione del ragazzo seduto sul trono:“Signore vuole che andiamo noi a distruggerlo?”
 
Undici figure incappucciate, comparvero in altrettanti varchi oscuri, nella sala in linea orizzontale, e quello in centro si levò il cappuccio, facendo vedere dei capelli grigi, occhi dorati e una carnagione olivastra.
 
“Xemnas, vedo che il mio nuovo allievo è riuscito a risvegliarvi dopotutto”
 
“Sì Maestro” e mentre rispose ciò la sua mente tornò indietro a quel ricordo:
 
 
 
Era un’enorme porta, con delle catene che la tenevano chiusa ma lui non sapeva dove portava, evocò il suo Keyblade e lo puntò sulla porta, una luce oscura si caricò sulla punta della chiave, e pochi secodni dopo partì per andare contro la porta, si senti un clock! La porta si spalancò e lui ci entrò dentro.
 
Dentro non c’era niente di specifico, solo oscurità, un’ immensa e nera oscurità, però lui lo sentiva nell’ aria, era osservato, come se mille occhi erano puntati su di lui, sentiva il senso di oppressione schiacciarlo a terra, ma con la sua sola aura oscura fece sparire quella pressione in un istante, dopodichè aprì le braccia davanti a se.
 
“Creature dell’oscurità, siete tutte state sconfitte per colpa del custode della Catena Regale ma io posso darvi l’opportunità di vendicarvi, sempre se servirete il mio maestro.”Lea rimase interdetto ad osservare l’oscurità davanti a se aspettando una risposta, la quale non si fece attendere
 
“E perché dovremmo farlo??
 
In mezzo a quell’oscurità, davanti a lui, quella stessa oscurità si stava amalgamando fino a formare una figura umana, riconoscendo in essa Xemnas.
 
“Perché, caro il mio Xemnas, tu vuoi uscire da qui?non vero?” lo guardò con un sorriso sul volto
 
“Certo, e anche la mia organizzazione” rispose il capo dell’organizziazione, mentre iniziava a scatenare la sua oscurità
 
“E allora dovrai stare ai patti, noi ti facciamo uscire, tu ci servi! E poi sarebbe un’ottima occasione per vendicarvi di chi vi ha fatto scomparire nell’oscurità”
 
“Beh, dopotutto, mi sembra ragionevole, ok, ci sto, ho solo un’ultima domanda per te, come ti chiami?”
 
“Il mio nome è Lea, custode della tenebre, e nuovo allievo del maestro” si presentò il ragazzo
 
“Bene, Lea saremo lieti di servire il tuo maestro”
 
“Bene però vi avviso” iniziò Lea prima di sprigionare la sua enorme aura oscura facendo tremare tutto il luogo circostante:”Se osate tradire il mio maestro o me, sarò io stesso a uccidervi, spero di essere stato chiaro”
 
“Certo stai tranquillo, non lo tradiremo, sei stato molto chiaro” Xemnas era turbato, quella potenza oscura era davvero incredibile, sembrava quasi che ci fosse una mano sul suo collo, che avrebbbe potuto stringersi in qualsiasi momento.
 
“Anche voi altri siete d’accordo, non è forse così?” urlò Lea facendo riempire il luogo da varie grida di approvazione
 
 
Un sorriso apparve sul volto del rosso, dopodichè alzò un braccio in aria , evocò il suo Keyblade ,che iniziò a risplendere di luce oscura, e chiuse gli occhi
 
“Oscurità!tu che hai ripreso a se questi  Nessuno, ora ascolta quello che ti ordino, con la tua stessa essenza ridai forma e potenza originaria ai presenti, in modo che possano combattere di nuovo contro la Luce, tua nemica mortale.”
 
Com’era successo con Xemnas, tanta altra oscurità, sparsa in vari punti, iniziò ad amalgamarsi per formare di nuovo gli esseri che erano un tempo.
 
“Bene, ora aprirò un varco con il quale arriverete dal maestro, io ho altro da fare” una volta aperto il varco, ne aprì un altro per lui e scomparve nell’oscurità.
 
“Xemnas, dobbiamo proprio sottostare alle loro regole?” fu il numero sette a parlare “Non potremmo ucciderlo?”
 
Xemans sorrise compiaciuto:”Vedo che non hai perso le tue abitudini, purtroppo dovremmo sopportare questa situazione, almeno per il momento” un sorriso sadico comparve sul suo volto.

”Ora andiamo da questo fantomatico Maestro, mancano all’appello solo Roxas e Axel vedo, non importa forza andiamo” e gli undici componenti entrarono nel varco.
 
 
 
“Quindi dimmi Xemnas” iniziò il ragazzo seduto sul trono, risvegliandolo dal suo flashback “Quanto pensi sia forte Lea?” il capo dell’organizzazione lo fisso per un momento, senza proferire parola, dopo una rapida analisi rispose:”Penso sia molto più forte di quello che sembra”
 
“In effetti lui potrebbe diventare molto forte, e dobbiamo contare che non riesce a controllare la sua oscurità, sarebbe un bel problema per tutti, meglio se voi non lo facciate arrabbiare”
 
“Ehi ci stai dando del debole per caso?” fu Xaldin a parlare, ma non appena lo fece fu come se il Maestro lo fissasse da sotto il cappuccio con sguardo truce, e un senso di oppressione circondò il Ferocie Lancere, che lo vide alzare dal trono mentre un’aura oscura lo ricopì, e da essa partì una mano oscura che lo stritolò forte facendogli sputare un po’ di sangue facendolo urlare dal dolore, dopodichè venne lasciato, e caddè a terra privo di sensi.
Il resto dell’organizzione rimase ad osservare la scena senza muovere un muscolo, ma in verità i loro animi erano turbati, una simile oscurità non si era mai vista.
 
“Qualcun altro vuole aggiungere qualcosa?” nessuno rispose “Bene perché vi conviene riflettere prima di parlare, altrimenti rimpiangerete l’oscurità in cui vi trovavate.”
 
Detto questo si risedettè sul trono “E di SKy cosa ne pensate?”
 
“è solo un ragazzino e possiede il Keyblade da poco ma ha un grande potenziale, però sicuramente la spunteremo noi” il Maestro soddisfatto delle risposte fece  un gesto con la la mano e mandò via tutti quanti:”Andate ad allenarvi, vi chiamerò quando neccessario” lasciarono tutti la stanza e rimase solo lui, si tolse il cappuccio facendo un lungo respiro, nel riflesso della sfera si potevano vederi corti capelli argentei e occhi d’orati, dannazione odiava essere così simile a lui, ma non poteva farci niente, odiava il suo aspetto così si rimise il cappuccio.
 
“Darxen smettila di dormire e torna qui” disse verso la sfera ,che ora inquadrava Darxen,sbuffando con fare annoiato il maestro
 
 
 
 
 
 
 
Lea intrò in un salone, circolare, un trono si ergeva al centro, sollevato di uno o due metri da una spirale, mentre sei belle donne gli stavano accanto, aveva la faccia appoggiata al braccio, molto annoiato, osservò il nuovo arrivato, con il Keyblade sporco di sangue “E tu chi saresti?”
 
“Sono Lea, e ho una proposta per lei Lord Genome”
 
 
 
  
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