Spero che vi piaccia, in ogni caso grazie a tutti quelli che mi lasceranno una recensione.
Andato.
Perso.
E per l'ennesima volta, per giunta.
Niente da fare, ormai sembrava che questo fosse il suo destino.
Ma ancora non si era arresa, prima o poi sarebbe riuscita a raggiungerlo in tempo prima che corresse via, neanche dovesse allenarsi per una maratona.
Se lo ripeté più e più volte nella sua testolina bionda a codini...magari in questo modo se ne sarebbe convinta sulserio, visto che al momento dubitava di poter portare a termine una simile difficile missione.
E sì che di missioni ne aveva portate tante a termine da quando aveva il ruolo di Sailor Moon.
E sicuramente più pericolose di quella che ora aveva in programma lei.
Accidenti, aveva addirittura salvato il mondo dal Dark Kingdom, sconfiggendo una volta per tutte la perfida Regina Metallia!!!
Con il fiato affannoso per aver cercato di raggiungerlo, rimase sul marciapiede a vederlo allontanarsi, diventare un puntino sempre più piccolo man mano che si allontanava.
Se lo era visto passare davanti di corsa, come tutte le altre volte che non faceva in tempo a chiamarlo, a fargli un cenno con la mano, a fermarlo.
Troppo tardi, come al solito.
Era colpa di quella stupida se ora si stava allontanando sempre più da lei, se in quel momento correva via come il vento, senza voltarsi indietro
E sì, anche quella volta era tutta colpa di Michelle, che l'aveva fatta tardare apposta con quello scopo.
Lei non assomigliava per niente a suo fratello Fransuà (che si scriva così? Ancora bò...), un perfetto gentiluomo francese, un bellissimo ragazzo dolce ed adorabile, anche se non come il suo Mamoru, il suo vero amore.
L'unica somiglianza tra quei due fratelli appena trasferitisi lì era l'aspetto fisico, l'accento ed il fitto alone di mistero che circondava entrambi.
Entrambi si distinguevano per la carnagione pallida, gli occhi a mandorla stretti ed i capelli castani, anche se la ragazza li aveva leggermente più rossi.
Il che non poteva stupire, visto che a parer suo quell'oca giuliva incarnava il diavolo.
Ed il diavolo, si sa, preferisce il color rosso fiammeggiante.
E quella aveva un diavolo per capello.
Sospirò rassegnata; era inutile sfogarsi su Michelle, dopotutto ormai l'aveva perso.
Ed in fondo era normale che la francese si comportasse così, loro due erano in competizione.
E quindi faceva di tutto per inventarsi qualche scherzo o fastidio in modo da complicarle la vita.
Ed il bello era che ci riusciva benissimo, sembrava fatta per quel compito: rovinarle la vita.
E lei, in fondo, non gliene faceva una colpa.
O almeno cercava di non fargliene una colpa, visto che gliel'aveva fatto perdere di nuovo.
Visto che per l'ennesima volta l'aveva visto correre via.
Diventare un puntino sempre più piccolo pian piano che diveniva irraggiungibile.
Con lei che cercava di raggiungerlo.
E che alla fine era sempre costretta a vederlo allontanarsi.
Quella figura che conosceva.
Il suo autobus.