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Autore: SonSara    30/06/2007    5 recensioni
“Va bene.” Sospiro. Non ho scelta. “Mi piace litigare con te perché i tuoi occhi sono come il cielo.Quando ti vedo è sereno, limpido, non sembra nemmeno terreno. Poi litighiamo. E, esattamente come la volta celeste, si riempie di nubi. E…”
“E…?”
“E io amo le nubi.”
Sono SonSara, e questa è la mia prima ff su Naruto, mentre ne ho scritte molte su Dragon Ball! Non so come è venuta la storia, non sono esperta come voi in questo campo! Vostra, SonSara
Genere: Romantico, Triste, Drammatico | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Ino Yamanaka, Shikamaru Nara
Note: What if? (E se ...) | Avvertimenti: nessuno
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“Shika, hai rotto! Mi sono davvero stancata! Vai al diavolo!”
“Quanto sei poco femminile Ino.”
“Ti detesto! E guardami quando ti parlo! Non rimanere lì sdraiato per terra, sempre mezzo addormentato!”
                                                                                             
 Ino, Ino… Io non sono mezzo addormentato.
Io sono concentrato. Concentrato su due cose:
la mia vita e il cielo.
Che poi sono riassumibili in una parola…
Te.

“Ino, calmati. Vatti a preparare, tra poco devi partire per la missione con gli altri. Muoviti.”
“Come…come puoi essere così insensibile Shikamaru?!” mi urli, e scappi via.  

Ho sentito un tremolio nella tua voce.
Da quando sei così insicura? Cosa ti sta succedendo?
È la prima volta che reagisci così a una delle nostre quotidiane litigate.
Forse non dovresti andare in missione Ino…
Sei debole. Ti sento.
Per quanto facile,
ogni incarico deve essere preso con serietà.
Ma tu sei distratta, ti conosco.
Ma distratta da cosa?

***

“Ino! Ino spostati da lì!” Choji mi corre incontro. Mi giro di scatto, ma ormai la lama è troppo vicina per evitarla.
Spalanco gli occhi, so che morirò. Tutto scorre più lento.
Lo sapevo. Lo sapevo che non dovevo partecipare alla missione.
Ma farei di tutto per non pensare a Lui. Dicono che quando sei in punto di morte, vedi la vita passarti davanti agli occhi. Io vedo Lui. La mia vita è Lui? No. Mi rifiuto. Eppure…adesso sento anche la su voce. Ma che mi sta succedendo?
“Ino! Togliti!” Sei tu. Non ci posso credere. Cosa sei venuto a fare? Mi spingi via, sacrificandoti per me.
Troppo tardi, Shikamaru.

***

“Ino...svegliati…ti prego Ino…”
“Shi…Shika…”
“Ssh…non ti affaticare.”

Ti bendo il petto.
Arrossisco lievemente al contatto con un tuo punto così intimo.
La ferita è grave.
Gravissima.
Letale.

“Shika…maru…lo so che sto morendo, non sono stupida.”
“Tu non sei mai stata stupida.”
“E invece si. Perché ho perso la metà della mia vita a litigare con te.”
“Ne sei pentita? Io mi divertivo.” ti rispondo con un messo sorrisetto. Tossisci. Sangue.
“Ti…divertivi?”
“Tu no?”

Ino, parla. Continua a parlare.
Non mollare, ti prego.
Parlami. Lotta. Puoi farcela.

“Io…Shika…” tossisci di nuovo. non posso vederti così. La tua tuta si colora di rosso.
“Shikamaru…perché mi tratti male?”
“Io non ti tratto male.”
“E invece si.”

Che bimba.
Ribattere anche quando sei in fin di vita.
Non mi sembra proprio il caso di darti corda.
Anche se  mi tenti Ino.

“Io non ti tratto male. A me piace solo litigare con te.”
“Ti piace? Shika, ma perché?”
“Perché…appena ti sarai rimessa te lo dirò.”
“Non dire idiozie. Io non mi…rimetterò.”

I tuoi respiri si fanno più lenti.
Più pesanti.
Più rari.
No Ino…no.

“Ti rimetterai. Ma visto che sei curiosa…te lo dirò lo stesso.
Mi piace litigare con te per colpa dei tuoi occhi.”
“Dimmela tutta Shika, non fare queste pause.”
“Va bene.” Sospiro. Non ho scelta. “Mi piace litigare con te perché i tuoi occhi sono come il cielo.Quando ti vedo è sereno, limpido, non sembra nemmeno terreno.
Poi litighiamo. E, esattamente come la volta celeste, si riempie di nubi. E…”

“E…?”
“E io amo le nubi.”

Non è il massimo come dichiarazione.
Non è neanche una vera dichiarazione.
Ma ti prego Ino…capiscimi.
Non posso fare altro.
Non so cosa dire.
Mi sorridi, spalanchi gli occhi, ti mordi il labbro.
Hai capito.

“Perché…non me l’hai detto prima?”

“Perché hai partecipato alla missione anche se non eri pronta?”
Con le tue ultime forze mi fai una linguaccia.
“Pensavo a te, sai? Ero distratta perché ti pensavo.”
“E perché mi pensavi?”
Mi guardi strana. Continua a parlare Ino, continua.
“Perché…io amo…le nostre litigate.”
È una dichiarazione Ino? Ti sorrido. Fai lo stesso.
“Perché adesso piangi?”
“Per farti vedere un’ultima volta le tue amate nubi mentre piovono.”
“No Ino, resisti, voglio vedere di nuovo le nuvole nei tuoi occhi, ti prego, reagisci, ti prego…”
“Guarda le nuvole Shika…guarda sempre le nuvole. Fallo per me.”

***

E in quel momento dal cielo caddero pesanti gocce, per piangere la scomparsa di una piccola volta celeste racchiusa nell’unica persona che Shikamaru abbia mai amato.
Fu la grandinata del secolo. Nessuna pioggia, stimarono gli esperti, fu più lunga e gravosa di quel lungo pomeriggio di fine agosto.

***

Ciao Ino. Come ogni settimana ti vengo a trovare. Questa non è una semplice visita, ma il terzo anniversario della tua morte. Non ci crederai, ma ogni anno, nello stesso giorno della tua scomparsa, il cielo borbotta qualcosa, e mi porto sempre dietro l’ombrello. Nessuno ha mai capito questo fenomeno. Io si. E pure Sakura.
Ha pianto, sai? Me lo ha detto Naruto. Non ci crederai, ma anche fronte spaziosa teneva a te, almeno quanto tu tenevi a lei.
Facevi la prima donna, Ino, ma eri debole dentro. L’ho capito solo all’ultimo. Ma l’ho capito.
Addio Ino. Amerò sempre le nubi dei tuoi occhi. Ma non so cosa darei per rivederli limpidi. Non so cosa darei anche solo per rivederli. Mi sdraio vicino alla tua solitaria tomba, bellissima e tenuta alla perfezione, ornata sempre di fiori, un po’ per il negozio di tuo madre un po’ per i tuoi amici.
Io non ti ho mai portato fiori. Perché nessuno è alla tua altezza. Nessuno potrà mai essere bella come te, neanche la più rara delle rose.
Ma oggi è un altro giorno. Tra le mie mani una stella alpina. Solo vederla mi ricorda te. Unica, inestimabile, preziosa, luminosa. La stringo al petto. Allungo il braccio per posarla davanti al tuo sepolcro.
Qualcosa mi stuzzica il naso. Una goccia. Alzo gli occhi al cielo. Nuvoloso. Come piace a me. Lascio che la pioggia mi scorra addosso, proprio come quel lungo pomeriggio di fine agosto, quando ti stringevo a me e non mi importava niente di cosa succedeva all’infuori di noi due.
Sono fradicio. Guardo di nuovo verso l’alto. Ha smesso di piovere. I mie occhi giocano, creando forme inesistenti. È la mia fantasia ho quella nuvola assomiglia troppo a te? Mi sorride e mi fa l’occhiolino. Una piccola linguaccia prima di scomparire dalla mia mente.

“Guarda le nuvole Shika…guarda sempre le nuvole. Fallo per me.”

Hanno detto che ho la febbre alta. Ho preso troppo freddo. Ma io so, so, che quella nuvola eri tu. Eri un cielo nel cielo. Eri limpida, tra le nuvole. Eri unica, in qualcosa di esclusivo.
Eri tu, e mi basta, in quel lungo pomeriggio di fine agosto.

“Mi piace litigare con te perché i tuoi occhi sono come il cielo.”
Quando ti vedo è sereno, limpido, non sembra nemmeno terreno. Poi litighiamo. E, esattamente come la volta celeste, si riempie di nubi. E…”
“E…?”
“E io amo le nubi.”
  
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