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Autore: YamaTheShepherd    13/12/2012    2 recensioni
[Marshall Lee x Principe Gumball]
Tornare a dormire era tutto quello che voleva, eppure Lui continuava a fluttuargli sulla testa. Sdraiato a mezz'aria con le mani a sorreggere la testa e le gambe leggermente incrociate. Lui. Uno di quegli esseri viventi che meno riusciva sopportare.
Era da tempo -neanche ricordavano più quanto- che non potevano vedersi, eppure c'era stato un periodo in cui, agli occhi degli altri abitanti di Ooo, erano sembrati buoni amici.
Ma era finita.
Genere: Generale | Stato: completa
Tipo di coppia: Shonen-ai
Note: nessuna | Avvertimenti: Gender Bender
- Questa storia fa parte della serie 'Ripensamenti'
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Note dell'autrice:
Questa è una coppia che mi ha colpita fin da subito. Ormai è parecchio che la seguo e penso di essere arrivata alla conclusione che GumShall = OTP. Era da qualche giorno che pensavo di buttare giù qualcosa e fare una serie -la mia prima serie- su questa coppia di Adventure Time. Quindi eccomi con un primo "episodio", una specie di prologo, un po' scadente, sperando che faccia venire voglia a qualcuno di continuare a seguirli.
Buona lettura.

P.S.
Non sopporto assolutamente il nome italiano del Principe Gumball quindi userò quello originale.



La presenza fluttuante



«Comincia ad urtarmi.»
«Tu cominci ad urtarmi.»
«Seriamente, mi da fastidio.»
«Se magari mi dicessi cosa...»
«Mi da fastidio punto e basta.»
«Se non mi dici cos'è che ti infastidisce, come faccio a capirlo?»
«Tu Gumball! Tu, mi urti.»
«Ah, e dove sarebbe la novità?»
«Che mi urta il fatto che mi urti.»
«Mh?»
«Sì. Cioè. Da quant'è che va avanti questa storia?»
«Non lo so.»
«Non ti da fastidio?»
«Non ci ho mai pensato.»
«Nanche io... prima d'ora.»
«Senti... ma non potresti tornare a casa tua e pensarci lì?»
«...»
«Sì. Sai... è notte fonda e fino a pochi minuti fa stavo dormendo in santa pace.»
«Mh...»
«Vorrei riaddormentarmi.»
«Ma... mi urta.»

Tornare a dormire era tutto quello che voleva, eppure Lui continuava a fluttuargli sulla testa. Sdraiato a mezz'aria con le mani a sorreggere la testa e le gambe leggermente incrociate. Lui. Uno di quegli esseri viventi che meno riusciva sopportare.
Era da tempo -neanche ricordavano più quanto- che non potevano vedersi, eppure c'era stato un periodo in cui, agli occhi degli altri abitanti di Ooo, erano sembrati buoni amici.
Ma era finita. Non si vedevano più molto e quelle poche volte che parlavano era per litigare. Eppure eccolo lì, a fluttuare a pochi centimetri dal suo volto, solleticandogli di tanto in tanto il naso con i ciuffi scuri che gli pendevano dalla nuca.
«Senti» disse il ragazzo dai capelli rosa, sollevandosi a sedere sul materasso morbido «Non puoi venire qui, violando la sorveglianza del mio palazzo, ignorando il mio diritto alla privacy, svegliandomi senza darmi modo di riprendere sonno, solo perché il nostro» ci riflettè un attimo, troppo stanco per trovare subito le parole giuste «il nostro rapporto non ti va a genio. Potevi rendertene conto un po' prima, caro Marshall. Mi chiedo in che razza di mondi abbia vagato la tua mente per tutto questo tempo» lo guardava svolazzare per la stanza, con i pugni sui fianchi, cercando di riacquistare almeno un minimo di compostezza ed autorità. In fin dei conti lui era il Principe di Dolcelandia, doveva mantenere alto il suo onore anche in momenti come quelli.
«Non mi sembra di chiedere cose fuori dal mondo. Vorrei solo passare la nottata in tranquillità. Ho un regno da gestire e devo alzarmi presto la mattina.»
Marshall non frenava il suo moto, continuando ad avere la testa immersa in quei pensieri che, quella notte, l'avevano portato a disturbare il suo amico-nemico, tanto da dimenticarsi di rispondergli.
«Va bene» disse infine il Principe, stanco di attendere una reazione da parte dell'altro «Fa un po' come ti pare. Io torno a dormire» e detto questo Gumball si infilò nuovamente sotto le coperte, sperando do trovare sonno il prima possibile, ignorando il fastidio causato da quella presenza che fluttuava per la stanza.
«Ti prego solo di non disturbarmi ancora. Buonanotte.»
Ci impiegarono qualche minuto le parole del Principe ad arrivare alle orecchie di Marshall che decisamente non era in se quella notte. «Buonanotte», ma era troppo tardi quando rispose. Ormai il Principe Gumball era sprofondato tra le braccia di qualche bel sogno.

   
 
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