Sono nervoso.
Non so che fare, lei se ne sta lì stesa , non si muove.
Cerco un modo di svegliarla ma non ci riesco e mi sento inutile.
Il robot nelle zanne aveva un veleno , avrebbe dovuto mordere me.
Avrei dovuto essere lì per salvarla!
Avrei dovuto rincorrere io il criminale!
Batto un pugno contro il muro con energia.
Il dolore pulsante mi fa rinsanire per un secondo, a dire il vero non gli presto nemmeno troppa attenzione. Sono troppo concentrato su di lei.
Quegli occhi verdi, brillanti e dolci , sono chiusi.
Le labbra carnose leggermente aperte.
La pelle dorata ha perso la sua luminosità.
E i capelli rosso fuoco non hanno più lo stesso colore vivo di poche ore fa.
Più ci penso e più mi chiedo come possa una persona fare del male ad un angelo come lei.
Io non potrei mai alzare un dito su una meraviglia del genere.
Cyborg dice che starà bene.
Dice che è una ragazza forte e che andrà tutto alla perfezione.
Se non dovessi vederla più io ... Non voglio nemmeno pensarci!
Sento già la terra mancarmi sotto ai piedi, il cuore smettere di battere, lei non può morire.
Corvina le ha tolto il veleno e mi ha assicurato che non è letale ma ... Ho paura.
Io, Robin, colui che combatte i "pericolosi" criminali cattivi e più grossi di lui, ho paura.
Paura di perdere una ragazza, un'amica.
Certo ... Un'amica.
Senza di lei intorno mi sento terribilmente solo.
Lo so che non è morta e lo so che non morirà ma ... Io non ero lì per aiutarla e questo mi fa sentire uno schifo.




Sono in infermeria a tenerle la mano da ormai sei ore.
Ancora non si sveglia.
L'unico movimento che vedo è l'alzarsi e abbassarsi del suo petto mentre respira.
Sto per andarmene a fare una doccia quando vedo i suoi occhi aprirsi.
Lentamente volta il viso verso di me - Robin ... - mormora.
Ha una voce così bassa e stanca - Tranquilla non sforzarti di parlare - dico .
Provo a sembrare  rasserenante ma non so se riesco.
Tremo.
Perché tremo?
- Hai freddo ? - chiede lei confusa
- No io ... - le lacrime mi rigano le guance.
Io non ho mai pianto, solo da piccolo, quando i miei sono morti davanti ai miei occhi.
Ora perché piango?
- Robin ... - bisbiglia lei abbracciandomi - Tranquillo va tutto bene - alzo lo sguardo
- Stella ... Ho avuto paura di non vederti più ... - confesso fra le lacrime.
Non avrei mai pensato di essere un tipo da pianto ma ...
Credo che il sentimento che provo per lei si stia rafforzando .
- Ora sono qui  - sorride lei con foce flebile - Non vado da nessuna parte - continua - Non piangere -
- Stella ... - non mi fa finire di parlare e mi bacia dolcemente la fronte.
- Ora calmati, vieni qui - mormora spostandosi e facendomi spazio nel lettino.
Mi accoccolo accanto a lei e poso la testa sul suo seno.
- Va meglio ? - chiede in modo materno.
- Sì ... Grazie - dico .
Ho smesso di piangere e la mia voce è calma e rilassata ora.
Sto per addormentarmi mentre lei mi accarezza i capelli.
Mi sento talmente beato.
Appagato, felice, non posso bloccare il sorriso che si crea sulle mie labbra.
Come un bimbo che ha paura del buio, nascondo il viso fra i suoi capelli.
- Coraggio ... Ora torniamo in camera tua , così ti fai una doccia va bene ? - sorride lei, ah quel sorriso!
Posso morire per quel sorriso dolce e sexy allo stesso tempo.
- Mhm - bofonchio mentre mi alzo.




Dopo la doccia vado in camera e mi vesto.
Infine vado in salotto.
Guardo la mia squadra seduta a ridere sul sofà e penso che sono davvero fiero di vivere con loro.
Grazie Stella, non solo ci hai uniti ma mi hai anche cambiato la vita .
Ti amo .
Peccato che non lo saprai mai.