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Autore: Black Fullmoon    20/12/2012    4 recensioni
La battaglia dei mamodo è finita, e gli umani sono tornati alle loro normali attività. Quattro mesi dopo la battaglia però per loro non c'è solo il dolore nei sentimenti per la mancanza dei loro amici, ma anche un problema fisico che sembra essere decisamente preoccupante. Intanto, nel mondo dei mamodo, iniziano a profilarsi dei guai per il futuro. E chi è la ragazzina pallida che sembra avere la forza di uno dei demoni?
ATTENZIONE: Spoiler estremamente probabili per chi non abbia letto tutto il manga.
Genere: Azione, Comico, Mistero | Stato: in corso
Tipo di coppia: non specificato
Note: OOC | Avvertimenti: Spoiler!, Violenza
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NOVITÀ
– Mi state prendendo in giro! – Ragel quasi urlò spostando lo sguardo shockato da Kyo a Megumi a Dufox.
– No Ragel. È solo che sei stato qua nel mondo umano per ormai un mese e visto che dovrai rimanerci a vita dovrai comportarti come umano – rispose Kyo.
– M-ma un conto è comportarsi da umano, un conto è... questo! – disse il mamodo con occhi sbarrati.
– Non è così male – disse Megumi sorridendo.
– Per te non sarà male! – Ragel davvero non poteva credere che quei tre volessero che lui... insomma, era ridicolo!
– Tanto cos'hai di meglio da fare? – chiese Kyo.
– Allenarmi! Per aiutarvi con questa storia e per battere Brago! –
– Avrai comunque il tempo di farlo. E poi in questo periodo sei anche così distratto – ribattè Dufox.
– Non m'interessa! È un no! –
– Credo che il no non sia accettabile – rispose Dufox. Ragel si stava chiedendo se fosse meglio prenderli a pugni o scappare.
– Non vi aspetterete davvero che io... naaa, è tutto uno scherzo – disse Ragel scrollando al testa.
– No – risposero in coro i tre.
– Mi rifiuto! Categoricamente io mi rifiuto di frequentare una scuola umana! – urlò il mamodo incrociando le braccia.
– Lo farai. Ti abbiamo già iscritto – rispose Megumi con un sorriso. Ragel la guardò come se fossero di due pianeti diversi (cosa che in effetti  non era del tutto falsa).
– No. Voi non l'avete fatto – Dufox tirò fuori una copia di un'iscrizione scolastica in cui figurava il nome “Ragel Eytt”.
– Calmati Ragel. È anche la stessa scuola a cui vado io, quindi se hai bisogno puoi sempre chiedere di me – disse Kyo.
– Ho una voglia matta di strangolarvi con le mie mani – sibilò Ragel.
– Lo immagino, ma ormai è troppo tardi. Dovrai iniziare ad andare settimana prossima, senza scuse – disse Dufox. Ragel si accasciò sul pavimento. Ottimo. Era destinato a diventare una specie di umano potenziato, sospettava di essersi preso una cotta per una ragazza che girava per strada e ora quei tre maledetti lo iscrivevano a scuola. Cos'altro poteva succedergli?
– Ah, Ragel – disse Megumi – Ti abbiamo preso questa – gli lanciò un sacchetto.
– Sarebbe? –
– La divisa della scuola. Devi metterla per andarci – spiegò Kyo. Ragel aprì schifato il sacchetto tirandone fuori una camicia bianca e dei pantaloni neri esattamente identici a quelli che portava Kyo. Ora aveva trovato cos'altro poteva andargli male nella vita.
– Mettitela. Questi due dicono che ti andrà bene, ma dovresti lo stesso provartela – disse Megumi. Ragel pregò che uno qualsiasi del trio di bambinetti al piano di sotto venisse a salvarlo.
– Non verrà nessuno, muoviti – disse Dufox voltandosi. Ragel guardò implorante le schiene dei tre ragazzi, prima di arrendersi e levarsi i propri abiti per mettersi quella divisa, che gli diede un sacco di problemi con quei bottoni minuscoli.
– Fatto – borbottò. I tre ragazzi si voltarono. A stento trattennero le risate vedendo quel  un metro e settanta di muscoli azzurri coi capelli bianchi spettinatissimi con indosso una divisa scolastica.
– Non stai male – disse Megumi.
– Te l'avevo detto che gli andava bene. Ad ogni modo – Dufox diede a Ragel delle fasce bianche – Quando andrai a scuola, avvolgitele intorno al petto. Le placche non si dovrebbero vedere lo stesso, ma è meglio essere sicuri – Ragel si levò la camicia e si fasciò il busto. Il metallo non era più visibile, anche se sotto alle bende si vedevano un paio di bozzi strani.
– Finito? – sospirò Ragel.
– Per ora credo di sì – rispose Kyo.
– Kyo, Tia mi picchia!... Ehi Ragel, perché sei vestito così? – chiese Zatch entrando in quel momento. Tia quasi sbattè contro di lui, seguita da Zeon.
– Abbiamo iscritto Ragel a scuola e quella è la sua divisa – rispose Dufox.
– Vai a scuola? – chiese Tia estasiata.
– Sta zitta, sono questi tre che mi costringono – ringhiò Ragel – Posso levarmela e mettermi i miei vestiti? –
– Sì ma dovrai abituarti ad avere quella – rispose Kyo – Come vedi, io ci devo passare parecchio tempo –
– E dove andrai a scuola? – chiese Zeon.
– La stessa dove va Kyo – borbottò Ragel.
– È impegnativa , sicuro che va bene? – domandò Zeon.
– Ci penso io a insegnargli i prerequisiti se non li sa – rispose Kyo battendogli una mano sulla spalla e ottenendo un “non toccarmi umano” di risposta.
– Andiamo, sono sicura che ti piacerà! – disse Tia.
– Ci scommetto che ti farai un sacco di amici! – esclamò Zatch.
– A me francamente andava abbastanza bene così – borbottò Ragel.
– Non è vero, c'è qualcuno di cui tu vorresti diventare amico Ragel – sussurrò Dufox.
– Eh? –
– Answer Talker – disse Kyo. Ragel battè un attimo le palpebre. Poi capì e le sue guance divennero leggermente ross... violette, diciamo.
– Siete due stronzi – ringhiò. Dufox e Kyo batterono il cinque.
– Non ho capito – disse Zatch.
– Fosse una novità... – mormorò Zeon.
– Nulla Zatch – ghignò Kyo.
– Perché sei così giù Ragel? – chiese Tia.
– Mi sento ridicolo e non voglio andare a scuola. Specie una umana – rispose lui.
– Ti devi arrendere Ragel, ormai sei così – commentò Zeon.
– Grazie di avermelo ricordato – ringhiò Ragel.
– E poi io accompagno spesso Kyo a scuola! Se vuoi per i primi giorni sto con te, così ti abitui un po' all'ambiente! – si offrì Zatch.
– No grazie – rispose Ragel (leggi: non ti azzardare a farti vedere vicino a me). Un cellulare iniziò a suonare. Dufox tirò fuori dalla tasca quello che a prima vista sembrava un iPhone5 e lo portò all'orecchio.
– Pronto? –
Ehi Dufox
– Eivy, come va? –
A parte il fatto che tre mamodo si sono fatti vivi dalle nostre parti e hanno cercato di suonarcele venendo brutalmente massacrati e rispediti nel loro mondo e che la ragazzina qua necessita di venti ore di sonno al giorno, tutto Ok –
Chiami per una ragione suppongo –
Beccato
– Ottimo. Torna qua appena puoi –
Va bene. Ci vediamo cervellone – la ragazzina riattaccò. Dufox fece lo stesso.
– Ma allora ogni tanto lo usi quel diavolo di cellulare – ringhiò Kyo.
– A volte –
– Di preciso, dove l'hai recuperato un cellulare del genere? – chiese Megumi.
– Lunga storia. Era Eivy –
– Cosa dice? – chiese Zatch curioso.
– L'hanno trovato. Il compagno umano di Katla. Ora cercheranno di venire qua appena possibile – spiegò Dufox.
– Davvero? Vai così! – esclamò Tia.













Ciao a tutte! Scusate se sono sempre in ritardo con gli aggiornamento ma il PC è andato allegramente a p*****e, quindi sono messa abbastanza male. Oh, e per domani buona fine del mondo a tutti xD Bye!
  
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