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Autore: Ireth_Mezzelfa    21/12/2012    6 recensioni
“Ascolta.” Dico.
“Io non sento niente.”
Ti prendo la mano e la infilo sotto il mio cappotto, sul cuore.
“E adesso?”

Una vigilia di Natale, due persone e il rumore che fa la neve.
Genere: Romantico, Sentimentale, Slice of life | Stato: completa
Tipo di coppia: Het
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno | Contesto: Contesto generale/vago
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The Daydreamers' Carol - The sound of snow




Salve lettori,
questa shot fa parte di una raccolta di storie sul Natale del gruppo Daydreamers, quindi alla fine della storia troverete i link di tutte le altre che hanno partecipato all'iniziativa(aggiornati man mano che verranno pobblicate).
Vi lascio a questa piccola mia creazione, spero vi piaccia!
Buona lettura, ci vediamo in fondo alla pagina! :)







“Sei sicuro di volerlo fare?”
“Sì, certo.”
Alzo gli occhi per guardarti nella luce del lampione:hai il naso arrossato dal freddo e quell’aria un po’ imbronciata che ti compare quando sei nervoso.
Mi verrebbe voglia di posarti le labbra proprio lì, in quella curva all’angolo più estremo della bocca, quello che si allunga sulle guancie quando sorridi, e sentire sul naso il pizzichio della peluria leggera che ti copre il mento, ma non c’è tempo adesso, abbiamo già suonato il campanello.
Dalla casa ci arriva già l’allegro chiacchiericcio, il tintinnio argenteo delle posate e il chiasso gioioso della festa già iniziata.
Tu tieni le spalle curve mentre ti stringi nella giacca e la neve ti si posa sul cappello di lana formando piccoli disegni effimeri sulla stoffa, come la brina su un fiore la mattina presto.
Anche se tieni le mani sprofondate nelle tasche del giubbotto, riesco quasi a vederle chiuse a pugno attraverso il tessuto tanto le conosco bene: le dita lunghe, la pelle morbida e le unghie arrotondate, un po’ mangiucchiate. Sono belle, l'ho sempre pensato.
“Non hai un po’ paura?” chiedo di nuovo.
“No, andrà bene.”
Liberi la mano dalla tasca e stringi la mia, scaldandomi e invitandomi a guardarti nel profondo dei tuoi occhi scuri che mi sorridono, un po’ lucidi.
“D’accordo.”
La porta si apre e veniamo investiti dalla luce accogliente, da tutto il profumo e i suoni dell’interno.
Un sorriso ed entriamo.


-
 
 
 

 

 

 


“Quanto è lontana la macchina?”
Fuori è più buio e più freddo di quando siamo arrivati, e camminiamo più lenti, appesantiti dalla cena e dal carico di chiacchiere, canzoni, odori e persone che abbiamo accumulato.
Il tuo cappello ha fatto in fretta a riempirsi ancora di neve; continuano a scendere un sacco di fiocchi ghiacciati che alla luce dei lampioni sembrano scie di petali: mi piace immaginare che degli alberi di neve, da qualche parte in cielo, stiano scuotendo i loro rami lasciando cadere sulla terra i loro fiori bianchi.
“L’ho parcheggiata qui, eccola!” Dici, fermandoti dopo qualche passo di fianco all’auto, coperta da un velo bianco.
Un fiocco di neve ti vola proprio sul naso, sciogliendosi subito al contatto con la pelle calda. Scuoti la testa strizzando gli occhi in modo buffo: tu odi la neve.
“Io odio la neve!”
“Lo so, sei proprio un Grinch.”
Sbuffi e io ti appoggio la testa sulla spalla con un sorriso e il cuore che mi batte forte, resti fermo anche tu, lì sotto il silenzio della neve.
“Ascolta.” Dico.
“Io non sento niente.”
Ti prendo la mano e la infilo sotto il mio cappotto, sul cuore.
“E adesso?”
“Una canzone. La mia preferita, tra l’altro.”
“E’ a questo che serve la neve: copre il superfluo e ci fa sentire meglio le cose essenziali.”
Sorrido e finalmente mi sollevo a baciarti, su quella curva all’angolo più estremo delle labbra mentre tu porti la mia mano sul tuo petto, per ascoltarci a vicenda.
“Certo che è stata una bella bomba per tutti. La vigilia di Natale con tutta la famiglia, poi…avevo il terrore che tuo padre mi lanciasse addosso l’arrosto o mi infilzasse con la punta dell’albero.”
“Sì, e la nonna è quasi svenuta! Però dopo lo shock iniziale sono stati tutti felici, siamo stati bravi.”
“Siamo stati un bel duo.”
Scuoto la testa leggermente e qualche fiocco cade dai miei capelli per scomparire chissà dove, mentre faccio scivolare lentamente la tua mano sulla mia pancia.
“Sbagli, siamo stati un bel trio.”
Sorridi e mi stringi a te. Mezzanotte è già passata ormai, è già Natale da dodici minuti, ma noi restiamo ancora qui, a coprirci di neve e riempirci della nostra musica silenziosa, tutti e tre.






Eccoci qua!
Non so bene se questa piccola cosina sia venuta bene o male (per il momento mi schifa abbastanza), ma so sicuramente che queste altre storie natalizie valgono la pena di essere lette: Just fall in ove with me this Christmas

All the stars are coming out tonight
One night by chance
Once upon a time...on a Christmas Eve



Un bacione a tutti,
Buon Natale,

Ireth
  
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