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Autore: Lan Shuihua    22/12/2012    3 recensioni
Come può reagire una ragazza tradita?
Quando il tuo ragazzo si mette con la tua migliore amica, i guai non hanno fine... o sì?
Piccola precisazione: nulla di ciò che leggerete è autobiografico.
Genere: Drammatico, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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L'amore fa male. Quante volte me l'hanno detto, e io l'ho capito solo così tardi!
Ma la colpa è solo tua.

Eri un ragazzo tra tutti gli altri, stavi fuori dalla scuola con i tuoi amici che fumavano. Tu no, eri troppo buono e intelligente per cadere in quella trappola.
Ancora adesso non so perchè mi avessi colpito, forse per il tuo essere diverso che ti portava spesso ad isolarti.
Non so neanche perchè una persona con la tua intelligenza si sia interessata a me, anche se mi ha fatto piacere.

Dopo qualche giorno ci siamo messi insieme e le nostre vite sono cambiate completamente.
Io ha messo la testa a posto, ho deciso di studiare e sai anche tu i bei voti che ho collezionato; tu hai acquisito più sicurezza, uscivi più spesso, il tuo mondo non era più solo il pc.
Sembrava dovesse durare per sempre, come dicevano tutti sia sul giornale della scuola che nei corridoi.
Ma tu hai distrutto tutto.

Ti avrei dovuto dare una lettera, quel giorno in cui tu hai deciso di lasciarmi, e da vigliacco quale sei hai fatto venire Sissi a dirmelo.
Già, Sissi: la mia migliore amica, la classica genietta senza speranze in amore che da un po' di tempo sembrava troppo felice...
Il motivo me l'hai spiegato tu: avevi scaricato me per metterti con lei che, poveretta, aveva creduto alle tue promesse.
Tutto questo è successo solo due settimane fa, anche se a me sembrano passati anni.

Da allora ho smesso di mangiare, i miei voti non superano il 3+ e sono depressa al punto che ormai vesto solo di nero.
Ho cercato di resistere il più possibile, ma tu hai annientato ogni barriera che avevo costruito per proteggermi.
Ieri ho detto basta, non potevo più andare avanti a sopportare la tua vista, e la sera ero lì in garage.
Mi ero portatauna sedia, la mia preferita con lo schienale alto, e nient'altro.
La corda con cui giocavo da bambina che mi avrebbe liberato dalla sofferenza era già là, appesa da anni alla trave centrale; mi è bastato nfilare il collo nel cappio.

L'ultima cosa che ricordo da viva è il calcio che ho dato alla sedia, così forte che quando è caduta si è spezzato lo schienale.
Spezzato come il mio cuore.
Ricordo di aver pensato che così avresti capito ciò che eri: un omicida, assassino di ragazze che si innamoravano di te attirate dalla tua apparente gentilezza.

Poi sei arrivato tu e hai aperto la lettera, quella che ti avrei dovuto dare il giorno che mi hai lasciato e che avevo fatto cadere sullo schienale spezzato.
Ti ho sentito gridare come un disperato, volevi salvarmi ma ero già morta.
Ti sei accasciato davanti a me e poi mi hai chiesto perdono.
Un perdono che da me non avrai mai.

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Ok, so che è molto strano, ma questa storia mi è servita per sfogarmi.
Dopo averla (inutilmente) mandata al giornalino scolastico (che non l'ha pubblicata), ho deciso che voi di EFP siete un pubblico migliore (e più di parte).
Quindi mi rimetto al vostro giudizio (che sia buono!) e per ora vi saluto (ma vi aspetto presto per i nuovi capitoli delle mie altre storie)!
                                                                                                                                                                                                            Lan Shuihua
  
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