Anime & Manga > Soul Eater
Ricorda la storia  |       
Autore: Cheshire_Blue_Cat    22/12/2012    5 recensioni
La strega Arachne è la madre delle armi magiche... per far si che possano assumere forma umana ha iniettato in esse sangue di streghe, capaci di cambiare il proprio aspetto...
...
Mi sono chiesta molte volte come sia successo tutto questo...
Ho aggiunto un disegno a fine capitolo: hope you like it :)
Genere: Dark, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: Nessuna | Personaggi: Altri
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
Capitoli:
   >>
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
SPAZIO ME
Dunque, questa è la prima fic di questo genere in cui mi cimento… spero sia uscita bene.
Devo dire, l’idea mi è venuta nel bel mezzo della notte ed è stato… come dire… ABBASTANZA INQUIETANTE!!! D: contando anche che io ho una fifa terribile dei ragni!
Bene, a voi le recensioni e… Hope you like it…
Vi lascio alla lettura… ZAN-ZAN-ZAN-ZAAAN!!!
 

Sangue di Strega
 
- Ti prego no… - balbettò schiacciandosi contro il muro. Al centro della stanza c’era un pentolone dove ribolliva una sostanza nera e sul tavolo affianco erano appoggiati un pugnale e una siringa. Che vuol fare?
Stupide… cavie da laboratorio…con la stessa imperturbabile espressione fece un annoiato gesto della mano verso la sua prigioniera, una miriade di ragnetti neri zampettarono verso la strega legata alla parete e le si arrampicarono su per il corpo cominciando a tessere la loro ragnatela.
Per quanto la strega si dimenasse e scalciasse, nei limiti concessi dalle catene, i ragni rimasero attaccati alla sua pelle e solo quando fu quasi ricoperta del tutto dall’intreccio di fili translucidi Arachne si avvicino con la solita posata lentezza, con quell’andamento sinuoso che era stato la rovina di molti uomini e il ventaglio a celarle le labbra scure. La scrutava con lo sguardo laconico che si riserva alle cose di poco conto, senza parlare; diamine, lei voleva che parlasse, voleva sentire un altro rumore oltre al fremito dei ragni che aveva addosso. Un suono più rassicurante, anche se fosse stata la voce di Arachne.
Cosa voleva? Da una strega come lei… Perché l’aveva imprigionata in quel modo?
Arachne non si avvicinava mai a nessuno se non alla modica distanza di tre metri, questo suo comportamento era oggetto di scherno di tutte le altre streghe, che la definivano una codarda. Infondo, il ragno è un’animale codardo, si nasconde nei buchi nelle pareti finché non ha via libera… ma è anche subdolo, non si avvicina mai se non è sicuro di aver l’avversario perfettamente in pugno e solo allora lo attacca.
Arachne era così… sapeva dove e quando colpire, nel frattempo si nascondeva a studiare la situazione.
Quando la raggiunse prese ad osservarla e a spostarle il viso spaventato in varie posizioni solo con l’aiuto del ventaglio; allora capì quanto Arachne potesse essere pericolosa… l’aveva in pugno e le aveva tagliato ogni possibilità di fuga. Ora poteva capire quanto l’aveva sottovalutata.
- È il mio ottocentesimo esperimento… - annotò sottovoce, non stava parlando con la sua prigioniera, le inclinò la testa verso l’alto: - Spero che sia il mio numero fortunato… - si augurò inclinando gli angoli della bocca in un sorrisino.
La strega deglutì: Ottocento? era una cifra esorbitante: Esperimento per cosa? sentì un ragno risalirle lungo il collo e fermarsi all’altezza della gola.
Teneva le pupille dilatate puntate verso Arachne, che non la degnava di uno sguardo, poi sentì un dolore lancinante alla gola, lanciò un urlo cercando di dimenarsi ma si accorse di non poterlo più fare e il grido le morì in gola. Era immobilizzata, non riusciva più a respirare e nemmeno a muovere le pupille.
Dovette rimanere con gli occhi sgranati mentre Arachne scioglieva le catene che la tenevano al muro e la lasciò cadere a terra.
Doveva… scappare… ora o mai più… ma nessuno dei muscoli del suo corpo rispondeva. Non respirava più e sentiva come se tutto il sangue che le scorreva in corpo si fosse fermato.
Quanto può resistere un essere vivente senza che il cuore batta?
I filamenti di ragnatela la ricoprivano scompostamente e non poté muoversi quando i ragni la trasportarono, al seguito di Arachne, vicino al contenitore in mezzo alla stanza e, pian piano che si avvicinava riuscì a distinguere meglio la sostanza nera che conteneva. Erano ragni, grossi come un pugno e con le zampe sottili lunghe quanto il suo  avambraccio. Si arrampicavano lungo le pareti del pentolone, arrivavano in cima, emettevano un verso raccapricciante e saltavano giù alla vista di Arachne. Lei si sedette sul tavolo affianco al pugnale e per la prima volta sembrò guardarla con un sottile interesse: - Voglio solo il sangue, il resto non m’interessa… - ordinò atona ai suoi ragni.
Poi stette a guardare.
I ragni la abbandonarono ai piedi del calderone e fu allora che gli altri fuoriuscirono da esso, quasi ringhiando, ad ogni passo guardavano Arachne con i loro piccoli otto occhietti e pian piano si avvicinavano al suo corpo disteso a terra.
Qualunque cosa Arachne le avesse fatto, riuscì a tremare, sussultando brevemente contro il pavimento e muovendosi di qualche centimetro.
I ragni sibilarono spalancando la piccola bocca e le si arrampicarono addosso, ogni zampa sembrava conficcarsi direttamente nella pelle. Lentamente la trascinarono dentro il pentolone e lì cominciarono a divorarla.
Incapacitata di urlare cominciò a piangere per il dolore che giungeva ad ogni morso, Arachne la guardò contrariata: - Non va bene, ho detto che voglio solo il sangue. Le sue lacrime lo diluiscono. -
Inizialmente non capì, troppo stordita dal dolore, poi un ragno le comparve sopra la faccia, troppo vicino, con il primo paio di zampe sollevate, le tenne le palpebre aperte con le altre zampe e cominciò a mangiarle gli occhi.
Stranamente riuscì ad urlare, vedendo improvvisamente tutto nero. Non era neanche tutto buio, da una parte era nero, dall’altra vedeva solo macchie rosse e vischiose che le camminavano davanti allo sguardo alternate da lampi di luce intensa.
- Molto bene… - sentì Arachne mentre continuava ad urlare in preda al dolore più profondo.
Pian piano la coscienza l’abbandonò, fu un sollievo quando lo fece del tutto, lasciando di lei solo la massa vischiosa del sangue.
Arachne allora si alzò con in pugno il coltello, i ragni abbandonarono subito il contenitore lasciando libero spazio alla loro padrona. Lei sorrise e afferrò l’anima affogata in quel mare rosso gettandola in pasto ai ragni.
Chinandosi immerse l’arma nel pentolone, afferrò la siringa e con essa iniettò il sangue nel pugnale attraverso la lieve fenditura tra elsa e lama.
Immediatamente sentì il coltello vibrare e sorrise.
 

 
Chissà poi se l’ottocento é davvero il mio numero fortunato… Anche Shinigami apprezza il mio operato a quanto vedo… sghignazzò osservando attraverso una fenditura nella parete le armi in forma umana, il frutto dei suoi tanti esperimenti.
Soul passò troppo vicino al buco nella parete del corridoio della Shibusen e il ragno zampettò velocemente verso il fondo della sua tana.
 
 
  
Leggi le 5 recensioni
Ricorda la storia  |        |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Capitoli:
   >>
Torna indietro / Vai alla categoria: Anime & Manga > Soul Eater / Vai alla pagina dell'autore: Cheshire_Blue_Cat