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Autore: aduah    09/07/2007    7 recensioni

Quello, fu l’inizio di un incubo.
Genere: Generale, Introspettivo | Stato: completa
Tipo di coppia: non specificato | Personaggi: Alphonse Elric, Edward Elric, Nuovo personaggio, Winry Rockbell
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Grande cavolata che mi è venuta in mente qualche giorno fa alle 3 di notte guardando Boing… a me le idee mi vengono sempre nei momenti più impensabili!
Buona lettura!






L’incubo iniziò d’estate

Io e Al aspettavamo tutto l’anno che arrivasse l’estate.

L’estate, quel periodo dell’anno dove si pensava solo a divertirsi, la scuola era chiusa e potevamo avere l’intera Reesembool solo per noi due.

Per svagarci ancora di più, andavamo a chiamare Winry, e la invitavamo a giocare a palla con noi.
Troppo semplice giocare davanti casa, anche perché eravamo costantemente sotto controllo dei genitori; perciò prendevamo le nostre biciclette e pedalavamo per miglia e miglia, fino ad arrivare davanti ad una grande villetta abbandonata.
Lì era perfetto per giocare, anche a nascondino.

Ad essere sinceri… c’era un secondo fine.

Con quel poco di alchimia che avevamo imparato, io e Al trasmutavamo il lucchetto che serrava il cancello dell’abitazione, entravamo e andavamo dritti all’albero di ciliegie che si trovava nel giardino interno.
Facevamo razzia di quei frutti gustosi.
Al ed io abbiamo pure fatto un’indigestione due anni fa!

L’ultimo anno che le abbiamo potute gustare.

Dopo che ci fummo ripresi, invitammo Winry a riandare alla villetta e raccogliere delle ciliegie anche per i nostri genitori, ma trovammo una brutta sorpresa ad aspettarci.
La villa era completamente coperta da teloni ed impalcature, dai quali ogni tanto faceva capolino la testa di qualche uomo.
Uno di loro che si trovava invece a terra si avvicinò a noi, intimandoci di andare via.
-Cosa ci fate voi qua? Non sapete che è proprietà privata?-
-Non è vero! Una settimana fa ci siamo venuti, e…-
-Ma adesso è stata acquistata da una signora di città, che ci ha chiesto di rimetterla a nuovo-

Quello, fu l’inizio di un incubo.

Dovemmo aspettare un anno prima di poter tornare al nostro luogo di gioco favorito anche se…

Ci girammo attorno tre volte, poi ci rendemmo conto che la super casa che avevamo di fronte era il risultato della rimessa a nuovo dei ruderi.
Davvero bella!
Posammo le biciclette a terra e cominciammo a giocare con la palla.
Per puro caso (non l’ ho fatto apposta!) dando un calcio alla sfera, questa volò in alto fino ad oltrepassare le nuove mura e il luccicante cancello che recingevano l’abitazione.
Tutti e tre ci attaccammo alle sbarre dell’inferriata, guardando tristi la palla che giaceva sull’uscio del portone.
-Bravo Ed! Come al solito sei esagerato!- mi accusò Winry
-Non è colpa mia! È stato il vento! In ogni caso ora disegno il cerchio e…-
-Che vuoi fare? Adesso la casa è abitata, sarebbe violazione di domicilio!-
-E allora che si fa, signorina so-tutto-io?-
-Nii-san… e se provassimo a suonare?-

Alla destra del cancello pendeva una cordicella collegata ad una campana.

Provai ad afferrarla, ma era troppo in alto; tentai di saltare ma il risultato fu egualmente insoddisfacente.
Stavo per riprendere il mio piano originale, quando Al si alzò sulle punte dei piedi e afferrò la catena e scotendola, facendo tintinnare il metallo.
Dopo tornò saldamente a terra e mi guardò un po’ pentito della sua azione, mentre Winry se la sghignazzava dietro di me!

La porta si aprì e da essa uscì una vecchia signora in abito blu scuro, i capelli grigi raccolti in una cipolla dietro la nuca e i piccoli occhi neri dietro degli occhiali a mezzaluna legati da una catenella.
Aveva un’espressione seccata.
-Che volete ragazzini?- domandò, infatti, scocciata.
-Scusi, ci è caduta la palla nel suo giardino, ce la può ridare?- chiese gentilmente Al.
Quella raccolse la palla che si trovò ai piedi e la guardò.
Portò una mano alla cipolla dietro la testa e ne estrasse qualcosa che pressò sulla sfera, la quale scoppiò fra le sue mani.
-Che questo vi serva da lezione, mocciosi-
Rientrò in casa e sbattè la porta dietro di se.
Al e Winry mi trattennero dal saltarle addosso, un po’ per quella mostruosa parola che aveva pronunciato, un po’ perché non ci si comporta così se uno fa il gentile.

Decidemmo di non tornare più in quel posto, meglio stare lontani dalle persone che odiano l’umanità.

Ma si sa che il male ti perseguita ovunque.

Qualche giorno dopo, quando rientrammo a casa, la ritrovammo nella nostra cucina, seduta a sorseggiare thé mentre parlava con la mamma.
-Ragazzi, venite qua-
Il tono della mamma non prometteva niente di buono.
-Questa signora mi ha detto che avete tirato la palla nel suo giardino, e le avete deturpato i fiori che vi erano, è vero?-
-Fiori? Dove è caduta la palla non ce ne erano!-
-E’ vero! C’era solo cemento!-
-I bambini… sono sempre i migliori a inventare bugie- disse sorridendo in modo disgustosamente simpatico -se fossero come mio nipote… lui sì che è una persona da imitare!-

Ecco un’altra cosa di lei che non sopportavo: parlava ossessivamente di suo nipote.

Dopo quella prima visita se ne seguirono altre, e quella non perdeva occasione di elogiarlo perfino se preparava da mangiare; ma che pretendeva? Noi avevamo solo sette e otto anni, mentre suo nipote ne aveva ventuno, e per di più aveva già un lavoro!
Soprattutto ce l’aveva con me, e ogni volta che veniva mi diceva:
“Un giorno spero che tu e lui vi incontrerete, imparerai molto da lui”

Spero vivamente di non incontrarlo mai!

Veniva a rompere perfino mentre era in corso la guerra civile di Ishbar, sempre per vantarsi di suo nipote.
-Sapete? Anche lui si trova in quel luogo, per dare aiuto ai nostri valorosi soldati!-

Esattamente sei mesi fa la mamma ci ha lasciati.
Dopo quel fatto la signora era quasi tutti i giorni a casa nostra, per tenerci d’occhio e consolarci, diceva. Ma ogni volta che arrivava era l’inferno, non sapeva far altro che darci ordini.

Per fortuna siamo partiti per l’addestramento con la maestra, e quando siamo tornati poco fa, Winry ci ha dato la più bella notizia di tutti i tempi!
-Si è trasferita?-
-Sì, qualche mese fa, diceva che la vita qua era troppo calma per i suoi gusti, e preferiva notevolmente la città!-

Addio vecchia megera, adesso la villetta con le ciliegie sarà di nuovo tutta per noi!
Non ci dirà più di smettere coi nostri giochetti, anche perché ora quei giochetti ci serviranno per riportare in vita la mamma!
Finalmente non dovremmo sopportare più le sue lagnose chiacchiere!
Dica pure a suo nipote che se mai l’incontrerò lo prenderò a pugni in faccia, soprattutto se avrà il suo “dolce” carattere! Ma sicuramente non mi troverò mai faccia a faccia con lui!

Addio per sempre, Lucrezia Mustang!






Ringrazio di cuore chi ha letto e recensito “My Little Dog”, non male come risultato per la mia prima drabble!
Negli ultimi giorni mi ritrovo in testa troppe idee, storie nuove, da continuare, allegati… che casino, e se ne inizio una subito dico che fa schifo e la cancello!
Ora pian piano me le scrivo e le riguardo, e per ora ho pubblicato questa.
Spero vi sia piaciuta!
Baci Kissosi
ADUAH! >v<
  
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