Fanfic su artisti musicali > The GazettE
Ricorda la storia  |      
Autore: Vortex    23/12/2012    2 recensioni
A volte cerca di capacitarsi di come possa essere possibile che la personificazione della lascivia che si esibisce sul palco con lui sia lo stesso uomo dallo sguardo perennemente stralunato il quale lo sta goffamente abbracciando adesso. Eh, lo aveva letto da qualche parte che è tutta una questione di psiche, qualcosa riguardo l’autostima e quella roba lì, non ci giurerebbe ma dovrebbe trattarsi di un libro di Harry Potter.
Genere: Generale, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Yaoi, Slash | Personaggi: Ruki, Uruha
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
Per recensire esegui il login o registrati.
Dimensione del testo A A A
Disclaimer: i personaggi presenti in questo scritto non mi appartengono, al contrario ciò che state per leggere è tutta opera mia :3



Red

 

Stringimi.

Pur sapendo che è una bugia
non riesco a nascondere il mio
cuore che annega.
Affogo nelle tue labbra,
il tuo calore le sazierà;
ormai è troppo tardi per tornare indietro.

-         The GazettE, Red.





La neve. La sciarpa pesantissima di Ruki. Gli anfibi sporchi e bagnati di Uruha.

<< La mia preziosissima voce se ne andrà così … >> il tono lamentoso del cantante penetra nelle orecchie di Uruha. Il cielo è smaltato d’argento e sembra che le stelle si stiano staccando dalla volta celeste mentre piovono sulle strade di Tokyo.

<< Dai vieni qui che cerco di riscaldarti un po’, sarebbe un bel problema rimanere senza voce adesso. >> con uno stupido pretesto si avvicina al più basso, gli passa un braccio sulle spalle e preme il petto contro la sua schiena in un debole tentativo di ripararlo dai fiocchi gelati che continuano a cadere.

<< Dubito che serva a qualcosa in questo modo. >> borbotta Ruki. Non lo ammetterebbe mai, ma in un contatto più deciso ci sperava, ci sperava davvero. A volte cerca di capacitarsi di come possa essere possibile che la personificazione della lascivia che si esibisce sul palco con lui sia lo stesso uomo dallo sguardo perennemente stralunato il quale lo sta goffamente abbracciando adesso. Eh, lo aveva letto da qualche parte che è tutta una questione di psiche, qualcosa riguardo l’autostima e quella roba lì, non ci giurerebbe ma dovrebbe trattarsi di un libro di Harry Potter.

<< Sarebbe meglio sbrigarsi a trovare un posto dove ripararci … >> sospira sconsolato Uruha, mentre l’altro non può fare a meno di dargli mentalmente dell’idiota: come si può essere tanto ingenui? Sarà che forse lui è cresciuto in un ambiente in cui l’innocenza tipica della fanciullezza si è costretti a perderla da subito.

<< Già. >> commenta Ruki con crescente rassegnazione, senza sapere quanto in realtà il chitarrista sia consapevole del tacito invito lanciato dai suoi continui sguardi tinti di malizia. Se la loro situazione di stallo non si è ancora evoluta è perché Uruha non vuole che succeda.

Per tutta la vita non ha fatto altro che muoversi in un mondo finto e perfetto, dovendo sempre stare attento a non distruggere il delicato equilibrio dentro il quale si trovava. Un’infanzia ed un’adolescenza preconfezionate per lui, una famiglia di plastica, con quei sorrisi falsi e ipocriti. Le sue sorelle maggiori in grado di accettare di buon grado quella vita a cui lui non riusciva ad adattarsi; i suoi genitori con la loro sfilza di valori bugiardi costruiti sul senso dell’affetto familiare, basati su un matrimonio di facciata, retto in piedi unicamente  dai doveri verso i propri figli e il voler essere all’altezza delle proprie aspettative e quelle altrui.  Perciò quando si era resto conto della falsità da cui era circondato, Uruha aveva capito che il filo rosso del destino di cui tanto gli parlava sua sorella –purtroppo per lui, fissata con il romanticismo e la fatalità- non era nient’altro che una bella bugia alla quale credere per non essere costretti ad accettare la realtà dei fatti. L’amore è finto. Come tutto nella sua dannata vita.

Peccato che il chitarrista non abbia mai espresso a voce alta considerazioni simili, per lo meno Ruki non lo ha mai sentito esporle, quindi sotto il suo sguardo volutamente superficiale e distaccato, certi atteggiamenti contrastanti di Uruha non fanno che sconvolgerlo. Quando si erano conosciuti il cantate si era fatto di lui un’idea ben precisa, idea che con il tempo l’altro aveva provveduto a scardinare, lacerare, fino a distruggerla e mandare così in crisi il grande Takanori Matsumoto. Uruha è l’unico uomo sulla faccia della terra in grado di poter vantare la capacità di non essere assolutamente compreso da lui. Primato sconvolgente, non c’è che dire.

D’altro canto Ruki si è reso conto di non aver mai desiderato con tanta disperata determinazione qualcuno, e per tutta la vita non gli è mai capitata una cosa del genere, di solito gli basta mostrare anche solo un accenno di interessamento per ottenere al più presto ciò che vuole, tanto che ora non sa più cosa deve fare, come comportarsi. Le sue consapevolezze si sono ridotte spaventevolmente all’avvertire una fitta al petto a causa della vicinanza di Uruha e la paura agghiacciante di rimanere da solo. Di nuovo. Ebbene sì, Takanori Mastumoto ha conosciuto la solitudine, esperienza che ricorda ancora con tragico dolore, e non ci tiene affatto a ripetere.

Ma andrebbe davvero tutto a meraviglia se solo riuscisse a cancellare il desiderio per l’altro, nemmeno è a conoscenza di quanto questa sua stessa brama arda e scoppietti dentro al petto di Uruha, nei suoi confronti.

<< Uff … Te l’avevo detto, però, che non era proprio il caso di uscire oggi. >> si lamenta il chitarrista osservandosi una ciocca scura ricadergli sulla spalla completamente ricoperta di neve.

<< Ma era urgentissimo! Non potrei mai sopravvivere senza la mia personalissima scorta di smalto, inoltre a Koron-chan servivano i nuovi croccantini. >> ribatte serissimo il vocalist.
Uruha riduce le palpebre a due fessure mentre un’aria minacciosa gli deforma i lineamenti armonici. << Ricordami di ringraziare per bene Koron-chan allora. >>

<< Non ci provare nemmeno, nessuno della band si avvicinerà mai al mio tesoro più di tre metri! >> grida infervorato, infischiandosene di trovarsi in mezzo ad una strada e non a casa propria.

<< Ma finiscila, tu e le tue fisime … >> lo deride Uruha in tono giocoso, approfittando della vicinanza per fare ciò che l’altro odia di più: ficcargli entrambi gli indici nel punto vita, così da mozzargli il fiato. La reazione a dir poco esilarante di Ruki lo ripaga per tutto il freddo che ha preso fin ora.

<< Ma brutto bastardo, non ti azzardare … >> a quel punto il più basso non può astenersi dal contrattaccare, costringendo il compagno a contorcersi per cercare di schivarlo, venendo trascinato dall’amico in una lotta senza esclusione di colpi che li lascia accaldati e senza fiato.

Mentre ancora si riprendono Uruha lancia un’occhiata  a Ruki nel tentativo di stipulare un tacito accordo di pace che non tarda a giungere, se non altro perché senza il suo corpo a fargli da scudo, Ruki sta tremando. Nel guardarsi per un attimo negli occhi, scoppiano a ridere senza motivo, lo fanno sempre quando si ritrovano a pervenire una specie di compromesso dopo il disaccordo.

Ritornano nella posizione iniziale e: << Freddo? >> Uruha sussurra, il suo fiato caldo si riversa nell’orecchio di Ruki che si ritrova a reprimere un brivido. Annuisce piano, poi si gira così da ritrovarsi faccia a faccia con l’altro. Posizione leggermente ambigua per un paio di amici.

<< Magari se provi a stringermi mi passa. >> dice con lascivia, guardando Uruha con crescente malizia. Dio, non si comporta così dai tempi del liceo.

Il chitarrista si irrigidisce per un attimo, trattiene addirittura il fiato per qualche secondo. L’altro è di una bellezza in grado di ammaliarlo, con i capelli biondo miele sporchi di neve ed umidicci, con la punta del naso e delle orecchie rossi a causa del freddo e gli occhi fulgidi e grandi. Irresistibile a causa di un sorriso in grado di lasciar intendere molto altro, una promessa inespressa stretta tra le labbra intraviste dalla sciarpa.

Non devono amarsi per forza, giusto?

Magari potrebbe anche cercare di fare uno sforzo e chiudere gli occhi, imparare a fare finta di credere in quel filo rosso di cui tanto gli avevano parlato, solo per un po’, mentire solo per errore.
Non deve durare per sempre. Non esiste la certezza. Una parte di Uruha non fa che sperare di sbagliarsi, vuole credere nell’eternità, prega per il domani che potrebbe vederli insieme, nonostante tutto. E allora capisce.

Senza nemmeno rendersene conto, le sue braccia si muovono per stringere a sé il corpicino di Ruki, come a volerlo proteggere dal mondo finto e odiosamente perfetto che Uruha conosce fin troppo bene. Fa freddo e i loro corpi allacciati l’uno all’altro ancora tremano per gli aliti fastidiosi di un vento meschino. Ironico come siano quasi arrivati a casa del vocalist, dopo una camminata nella bufera, per poi rimanere impalati per strada.

Si posa delicatamente sulla sua bocca una prima volta, riprende a baciarlo con più foga, Ruki annega nelle sue labbra mentre cerca con ostinazione di comunicargli parole che non diventano parole, cifrate in un codice segreto, inciso dentro il calore che lo pervade. Mormorii solitari e sorrisi rossi come il fuoco. Scarlatta è la passione, dirompente, brucia alla stregua delle fiamme ma ad entrambi sembra di avvertire il cuore soffocare a causa sua. Carezze attutite dagli indumenti e un altro bacio, ancora uno.

È tardi per tornare indietro.

Ancora neve. La sciarpa pesantissima di Ruki. Gli anfibi sporchi e bagnati di Uruha.

Nel corridoio c’è un gran ciarpame, il caos è dovuto alla foga di strapparsi i vestiti di dosso nonostante la stagione invernale. Tra le coperte spiegazzate i corpi serpeggiano, gli ansiti si spargono.
La splendida menzogna ricomincia ad avvolgere i cuori. Il filo rosso si è delineato.






Note di Vortex: Allora, sarò breve, non c'è molto da dire se non che questo è solo il mio piccolo augurio al fandom della mia ragione di vita u_u
Non mi sono dimenticata di voi anche se spesso sparisco. Per la scena mi sono ispirata a Nana, nel momento in cui nevica e lei e Ren condividono la sciarpa. sono molto tenerelli u_u
Buone feste a tutte voi <3

  
Leggi le 2 recensioni
Ricorda la storia  |       |  Torna su
Cosa pensi della storia?
Per recensire esegui il login oppure registrati.
Torna indietro / Vai alla categoria: Fanfic su artisti musicali > The GazettE / Vai alla pagina dell'autore: Vortex