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Autore: _Fenice_    23/12/2012    2 recensioni
Salveee! La storia parla di Soul e Maka in atmosfera natalizia. Spero vi piaccia. Buon Natale! ^-^
Genere: Fluff, Romantico, Sentimentale | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Altri, Liz Thompson, Maka Albarn, Patty Thompson, Soul Eater Evans | Coppie: Soul/Maka
Note: Missing Moments | Avvertimenti: nessuno
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- Questa storia fa parte della serie 'Due anime che si trovano... due anime che s'appartengono.'
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… Merry Christmas!



“Ehi ragazze, stasera danno una festa che ha come tema: “L’ Anti-Vigilia”, dove le persone si sbronzano e si riducono ad uno stato vegetativo solo per divertirsi... che ne pensate di andare? Solo noi ragazze? Dato che non abbiamo mai tempo per passare una serata tranquille e spensierate, senza che i nostri partner vengano con noi a scocciarci… questa è l’occasione perfetta per lasciarli a casa e andare a divertirci!”, disse euforica Liz, cercando di farsi passare la crisi isterica avuta qualche minuto prima a causa di Kid e della sua maledettissima simmetria, mentre Patty saltellava dicendo: “Che bello, che bello, una festa, una festa… giraffa! Kyahahahahahahah!”.Tsubaki non voleva lasciare da solo Black*Star, consapevole di ciò che avrebbe potuto fare senza un minimo di controllo, e Maka… Maka voleva passare un po’ di tempo con Soul.
“Ma, Maka… non passiamo mai una serata tra sole ragazze per colpa di quelli là!”disse Liz gonfiando le guance.“E tu, Tsubaki, non preoccuparti, lasceremo Black*Star a casa di Kid, così non potrà far danni!”continuò, facendole gli occhi dolci sperando di convincerla. Alla fine entrambe accettarono.

Tornata a casa, Maka disse a Soul: “Ehi Soul, stasera io e le ragazze andiamo ad una festa. Tornerò tardi, quindi cena tranquillo e non aspettarmi alzato”. Soul rispose con un verso, che Maka non seppe decifrare, e si girò dall’altra parte per nascondere la sua espressione triste e abbattuta. Non voleva che Maka uscisse da sola, senza di lui… qualche brutto maniaco avrebbe potuto sfiorarla, o metterle le mani addosso, o addirittura……… non voleva nemmeno pensarci.
“Non posso venire con voi? Quattro ragazze, da sole, ad un festa… qualche stronzo ubriaco potrebbe provarci con qualcuna di voi…”  … [”… potrebbe provarci con te, Maka…” pensava intanto Soul] … ma non finì di parlare, perché Maka lo interruppe dicendo: “Sta’ tranquillo. Almeno una di noi resterà sobria per guidare, e per evitare questo genere di cose…”.Soul gonfiò le guance e con un sospiro non aggiunse altro: sapeva che, anche se avesse continuato ad insistere, lo avrebbe lasciato a casa.

QUALCHE ORA DOPO…
“Soul, le ragazze sono sotto casa. Sto andando!”disse Maka in tutta fretta. Soul la fermò, prendendola delicatamente dal polso, e la guardò, anzi la squadrò dalla testa ai piedi. Aveva indosso un vestito azzurro cielo senza spalline e lungo fino a metà coscia ed un paio di decolté bianche chiuse con un fiocco sul davanti che slanciavano le sue gambe magre. I capelli erano legati in due semplici codine ai lati della testa, fermate da due nastri bianchi, un ombretto azzurro lieve, una riga di eyeliner a definirle la linea dell’occhio e un filo di fard a darle colore al viso, illuminato anche da un lucidalabbra trasparente. Soul rimase a bocca aperta mentre la fissava, facendola arrossire lievemente. Ripresosi dal mini-shock, le disse: “Maka… sei bellissima. Ma il vestito è troppo corto e scollato… potresti avere guai, ed io non sarò lì con te, a proteggerti. Non voglio che lo indossi.”. Mentre le parlava aveva un’espressione paterna, ferma e risoluta per convincerla a cambiarsi. Già non gli piaceva per niente l’idea di Maka da sola ad una festa… con quel vestito poi… No, non poteva sopportarlo. Maka s’accigliò e gli rispose in tono acido: “Soul, è un semplicissimo vestito. Non sei mio padre, né tanto meno il mio ragazzo…”pronunciò le ultime tre parole in tono ancora più acido, per sottolinearle, “… quindi evita di farmi la predica. Quando tu esci con i tuoi amici non ti preoccupi di lasciarmi da sola a casa per la notte, e tutt’a un tratto fai l’apprensivo per un vestitino un po’ corto, quando non sono nemmeno da sola!”. Soul si sentì morire, aveva ragione… ma era più forte di lui, la gelosia lo stava divorando, letteralmente. “Maka…”soffiò, ma lei era già davanti la porta semi-aperta, si girò non appena sentì pronunciare il suo nome, guardò Soul che aveva un’espressione di dispiacere mista a gelosia pura. Questo la fece irritare più di quanto già non era, si girò di scatto e chiuse la porta con un botto violento. Soul si lasciò cadere sul divano con aria preoccupata. Sapeva già che quella notte non avrebbe chiuso occhio.

Maka e le altre, dopo aver trovato parcheggio non molto lontano, si misero in coda per entrare. Non appena entrate, si diressero al bar e ordinarono dei cocktail. Liz, già dopo il secondo, era su di giri e si mise a ballare con uno sconosciuto che l’aveva invitata, mentre Patty flirtava con il barista e Maka e Tsubaki parlavano fra loro. Al bancone arrivò un ragazzo molto carino, alto, con una camicia bianca e dei jeans chiari stretti, ordinò anche lui qualcosa e sorrise a Maka, che imbarazzata ricambiò il sorriso. Il ragazzo si presentò dicendole di chiamarsi Seshiro, e cercò di attaccare bottone; Maka, dopo un solo cocktail, era abbastanza brilla (non reggeva bene l’alcol) e stette al gioco, ma Tsubaki, che doveva restare sobria per guidare e per controllare che non combinassero guai, era intenta a controllarla, e insieme a lei Patty alla sua destra, per evitare che si allontanassero con qualcuno, mentre teneva sotto stretta osservazione Liz al centro della pista che si scatenava con quel ragazzo.
Quando Seshiro chiese a Maka se volesse ballare, lei accettò tutta allegra, ma Tsubaki la fermò da un braccio e le disse: “Dove stai andando?” e Maka, disorientata, rispose: “Sto andando a ballare con Seshiro…”Tsubaki la guardò accigliata e le fece capire, fulminandola con lo sguardo, di non alzarsi dalla sedia. Ma Maka la guardò e con gli occhi lucidi per l’ebrezza le disse: “Sta’ tranquilla, vado solo a ballare…”. Tsubaki, rassegnata, le lasciò il braccio. La seguì con lo sguardo mentre si allontanava con quel ragazzo, fino a che si fermarono ed iniziarono a ballare.

Quando la serata finì, Liz era ubriaca fradicia, tant’è che non si reggeva nemmeno in piedi da sola. Tsubaki la trasportava, seguita a ruota da Patty e Maka  che starnazzavano e urlavano per la strada, ridendo e barcollando. Tsubaki tolse la sicura alla macchina e mise dietro Liz, che si stava assopendo, e Patty che continuava ad urlare: “GIRAFFA!”, ridendo a crepapelle, e Maka lacrimante per le scemenze che diceva. Tsubaki mise in moto la macchina e partì.

Maka cercò di aprire la porta facendo il meno rumore possibile ma senza riuscirci, dato che fece cadere più volte a terra le chiavi e imprecò ad alta voce. Quando finalmente riuscì ad infilare le chiavi nella toppa e ad aprire la porta, si trovò Soul proprio lì davanti che la aspettava con aria ansiosa e preoccupata. Maka per lo spaventò emise un gridolino e Soul la trascinò dentro con forza.
 “Ma che ti prende!?” esordì ad alta voce Maka, cercando di divincolarsi dalla presa di Soul, che la fece mettere a sedere sul divano e le disse: “Sono le 4.30 del mattino, cosa urli!?… Ma guardati… sei ubriaca persa! Quanto cazzo hai bevuto!?” disse in tono furioso ed esasperato insieme. “Ho solo bevuto qualche cocktail… niente di ché…”
“Oddio, puzzi tremendamente di alcol…” a Soul quasi bruciavano gli occhi.
“Sì, beh… quel cretino… mi ha gettato addosso tutto il suo cocktail… mi ha pure macchiato il vestito!” disse Maka mettendo il broncio e gonfiando le guance, indispettita.
“Quel cretino… CHI!?”
“Un ragazzo che ho conosciuto in discoteca…” rispose lei altezzosa e risoluta.
“Ti ha toccata? Ti ha fatto qualcosa? Dimmi chi è che vado ad ucciderlo…”
“Oh, quante storie! Abbiamo solo ballato, poi ci ha provato e l’ho rifiutato. Mi ha invitata da lui e gli ho detto no, lui si è offeso e mi ha gettato addosso il suo cocktail… Quello scemo!”.
Soul si sentì sollevato nel sentirla dire che aveva rifiutato quel tizio, ma dall’altra parte era furibondo perché qualcuno aveva osato toccare Maka. Lasua Maka.
“La cosa importante è che lui non ti abbia fatto del male, altrimenti…”
“Soul, piantala. Ti ho già detto che non è successo nulla! Non avrei mai potuto accettare quell’invito!”
Soul, col cuore in gola, le chiese: “Perché..?”
Maka arrossì e si maledisse mentalmente. L’alcol la faceva parlare troppo.
“Allora?” chiese Soul impaziente.
Maka si vide costretta a parlare. Sapeva che Soul non avrebbe lasciato perdere così facilmente, avrebbe insistito fino all’estremo. Se fosse andata male, il giorno dopo avrebbe benissimo potuto dire che era ubriaca persa e non sapeva cosa dicesse. Raccolse le poche forze ormai rimaste, e gli disse con un filo di voce: “… perché………. Lui non era te, Soul.”
Soul sgranò gli occhi e rimase a bocca spalancata, letteralmente. In preda alla felicità, le prese il viso tra le mani e la baciò teneramente. Maka era rossa come un peperone, e il cuore le batteva a mille. Soul la abbracciò e lei infilò il viso nell’incavo del suo collo, cercando di nascondersi fino a che il rossore non le fosse passato. Aveva una dignità da difendere!
Soul la trascinò con sé coricandosi supino sul divano, con lei sopra di lui impacciata e piccola. Le accarezzò i capelli mentre lei si accucciava meglio su di lui. Si addormentarono così, teneri ed innamorati.
 
 
Angolo Autrice.
Salve salve! Sono tornata! ^-^
Dato che siamo in periodo natalizio, ho pensato di fare qualcosina di carino e sdolcinato su Soul e Maka… Spero che continuiate a seguire questa storia. Buone vacanze! (:
Una danza con le stelle,
Fenice.

  
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