Ok ... Questa è la prima ff che scrivo sui Celestini.
Visto che è molto che non vedo lo show non so cosa potrebbe uscir fuori ... Siate gentili con me * si inchina*





Celeste Riffler.
Un nome ... Una storia.
Eppure sono così diversa da quei rampolli di alta società che i miei genitori mi costringono a frequentare.
Preferisco stare con i miei amici della palla strada.
Con loro mi diverto !
All'inizio, però , non mi ero fatta una buona impressione su tutti.
Credevo che i gemelli fossero dei ragazzini e che Memorino fosse un nerd .
E poi lui, Lucifero ... All'inizio pensavo che fosse solo un presuntuoso ma poi, ho imparato a conoscerlo, ho scavato affondo nel suo cuore e ho scoperto il vero Lucifero.
Sto camminando nel cortile di casa, spero di poter uscire oggi ma quando i miei mi passano vicino nemmeno mi guardano.
Non posso crederci!
Sembra che non esista nemmeno!
Avverto mia nonna che sto uscendo e mi dirigo verso il porto.



Davanti a me, una nave, malandata ma piena di ragazzi.
La nave dei giocatori di palla strada.
Salgo le scale , la mia espressione non cambia, ho ancora lo sguardo spento.
Ultimamente accade sempre più spesso che io sia triste e sconvolta per colpa dei miei genitori.
Busso alla porta di una delle cabine.
Chi mi apre è Samira - Ciao Celeste! Come è andata con i tuoi ? - chiede
- Mh ... Come al solito ... E il tuo appuntamento con Jeremy ? -
- Come al solito - sbuffa Samira
- Capisco ... Niente bacio eh ? - rido
- Oh Celeste! Ti sembrano domande da fare?  -
- Samira rilassati! Scherzo - continuo a ridere.
Mentre camminiamo arriviamo al ponte della nave.
- Lucifero ... Ciao - sorrido notando che è seduto in terra
- Ciao Celeste! - esclama lui ,ormai è un po' che stiamo insieme ma non sembriamo affatto fidanzati.
- Ci sono anche io - sospira Samira
- Ciao - risponde lui con noncuranza.
Samira mi sorride - Vado a vedere se riesco a trovare Jeremy - sbuffa andandosene via.
- Allora? Come è andata con i tuoi ? - mi chiede Lucifero , mentre mi parla mi fa cenno di sedermi accanto a lui.
Mi siedo e gli rivolgo lo sguardo - Non bene - mormoro
- Ti va di dirmi che c'è che non va? - chiede dandomi una gomitata amichevole
- Non è niente -
- Non devi fingere con me Celeste - noto che il suo sguardo si è addolcito.
- Bè ... Vedi il fatto è che ... - cerco un modo per spiegarmi ma non so come potrebbe prenderla.
- Mh ? -
- Ok ... Vogliono presentarmi un ragazzo ... Il figlio di un collega di mio padre  -
- Oh ... -
- Già ... -
- Bè ma ... Tu ... Noi ... - è carino quando cerca di trovare le parole.
- Lo so e infatti ho intenzione di conoscerlo in amicizia - sorrido.
Non appaio molto rassicurante ma almeno ci provo.
- Ok ... Però ... -
- Stai tranquillo Lucifero ... Non succederà niente -
- Speriamo -




Torno a casa sconsolata.
Nemmeno stasera i miei vogliono che io rimanga a bordo.
Hanno addirittura mandato l'autista a prendermi!
Non sopporto di essere trattata da riccona!
Non dai miei genitori accidenti!
Raramente ricordano di avere una figlia e quando lo fanno è solo per ragioni stupide!
Mi sforzo di vedere il tutto in modo positivo, magari stasera i miei genitori mi considereranno.




Sbaglio, non lo stanno facendo .
Sbuffo e continuo a mangiare.
I miei parlano d'affari e all'improvviso il campanello suona.
- Oh il mio collega e suo figlio devono essere qui - dice papà.
Vado alla porta e mi trovo davanti Samira.
Sorrido .
- Samira ?  -
- Sì ... Tuo padre deve aver pensato che "Sam" fosse un maschio - ride.
Questa è la mia vita.
Non mi annoio mai.
Celeste Riffler.
Un nome ... Una storia che vale la pena raccontare.