Maglietta un pò scollata nera, un paio di jeans strappati con delle catene, cintura a scacchi bianca e nera, un bracciale borchiato e l'immancabile matita
nera sugli occhi; fecero finalmente uscire Jenny dal bagno di casa sua.
Prese lo zaino fucsia e nero della seven, comprato otto giorni prima, salutò i suoi genitori e poi uscì di casa per tornare, dopo tre mesi di vacanza, a scuola.
Molte persone, la mattina del primo giorno di scuola, sono sconvolte..svegliarsi presto, prepararsi in fretta per non perdere l'autobus, rientrare in quella che
era la propria classe, rivedere i propri professori..odiosi il più delle volte, e ricominciare a studiare! Ma fortunatamente per Jennifer, questo non era il suo
caso. Quella mattina si era svegliata felice e entusiasta proprio perchè doveva tornare a scuola, non che la scuola le piacesse..per carità; ma lì aveva i suoi
amici (che abitavano in altri paesi non molto lontani dal suo) , voleva rivedere la sua classe..piena di vecchie scritte e ricordi, e per finire era lontana
da..Peter, lei andava al liceo di Roma, e lui all'IPIA di Fiumicino.
Le arrivò un SMS dalla sua migliore amica
'Buon primo giorno di scuola Best! Poi mi racconti tutto, ma per ora dimmi solo se vedi Peter alla fermata! Love you Jè!'
Quando stava leggendo il messaggio appena ricevuto era a metà strada per la fermata, e si mise subito le mani in testa. Non aveva neanche pensato che
anche se lei e Peter andavano in scuole diverse e prendevano degli autobus diversi..lei per Roma e lui per Fiumicino, la fermata era la stessa.
Sperava con tutto il cuore di non vederlo, voleva cambiare tutto, ma come primo cosa voleva dimenticarlo.. cosa che aveva detto due anni prima (e passa), ma non c'era ancora riuscita.
Prima di girare l'angolo e perciò arrivare alla fermata, decise di guardare se lui era lì.
Il cuore iniziò a battere e la pancia a farle male.. era lì, e come se non bastasse era solo; poi c'erano anche altri ragazzi e ragazze ma non importava visto che
lei non li conosceva, quindi avrebbe dovuto stare a pochi centimetri da lui senza fare, ne dire niente.
Dopo tre minuti buoni si decise ad girare, doveva solo aspettare che arrivasse l'autobus per Roma e poi Peter spariva, si disse.
Lo guardò di sfuggita, era bellissimo, pensò, ma si girò subito cercando di scacciare il pensiero.
Dopo più di dieci minuti passati a guardare il vuoto e anche tremando leggermente, l'autobus per Roma arrivò.
Salì subito prendendo il penultimo posto e in seguito si mise le cuffie alle orecchie.
Un paio di secondi dopo si accorse che Peter era salito sul suo stesso autobus.. nonostante fosse sconvolta, confusa e agitata rimase in silenzio ad
ascoltare la musica dal suo iPod; e poi l'autobus partì.