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Autore: peaceloveanddream    26/12/2012    1 recensioni
"The Kill è una canzone che riguarda la relazione con te stesso. Riguarda il confrontarti con la tua paura e confrontarti con la verità su chi sei realmente.''
Scrisse quel brano da adolescente ponendosi mille dubbi su chi fosse realmente, ma decise di non scoprire mai la verità costruendo castelli di sabbia che verranno abbattuti dal suo vero essere.
Genere: Romantico, Sentimentale, Suspence | Stato: in corso
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Jared Leto, Nuovo personaggio, Shannon Leto, Tomo Miličević
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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‘’ Adoro camminare e respirare i profumi della gente: un forte odore di cannella ora, un delicato soffio di vaniglia subito dopo. A volte sorprendo me stessa nell’immaginare il carattere e il tipo di persona che indossa quel tipo di profumo. ‘’
 
Carico l’ultima foto nel mio blog e sorrido mentre trascrivo questo pensiero come sua descrizione. La foto ritrae la città di sera quando mille colori iniziano a dipingerla ed a viverla mentre le persone, impaurite da questa simpatica allegria, corrono verso le loro case per tornare alla loro triste monotonia perdendosi le danze notturne della città con una tale velocità che i loro profumi si confondo formandone uno unico.
Caricamento completato e subito ricevo degli elogi.
Chiudo il computer: è ora di tornare alla vita reale dove bisogna andare a lavoro, dove i pensieri vengo oppressi dalle preoccupazioni.
Chiudo gli occhi e mi massaggio le tempie.
Avrei dovuto cercare un lavoro migliore, che si addicesse ai miei bisogni, ai miei interessi.
Fin da piccola avrei voluto fare o l’attrice o la fotografa o, perché no, entrambe le cose, ma purtroppo non sempre i nostri desideri si trasformano in realtà, anzi: lavoravo come barista in una discoteca che era situata al centro della città.
Mi ritengo molto fortunata nell’avere un lavoro, ma, quando accettai, non lessi nel mio contratto che avrei dovuto sopportare avance, apprezzamenti un po’ troppo spinti o quant’altro. Ricordo ancora quando per la prima volta un ragazzo tentò di palparmi il sedere e io gli diedi uno schiaffo a mano aperta in pieno volto.. quel mese non ricevetti lo stipendio.
Si sta facendo tardi e se io non mi precipito in discoteca, anche questo mese mi scordo lo stipendio.
Sì sono sfruttata, ma sono anche senza soldi e devo averli per vivere.
 
* * *
 
Guardo fuori dal finestrino dell’aereo e immediatamente un pensiero trafigge la mia mente che è ancora troppo sconvolta dal jetleg per produrre o concepire un pensiero troppo intricato.
‘’Eccomi in una nuova città, l’ennesima, sperando che sia anche l’ultima e quella giusta.’’
 Sento dei passi lunghi e leggeri provenire dal corridoio.
Nonostante sia stanco e distrutto dalle mie ore di viaggio, comprendo subito che l’hostess si sta dirigendo verso di me per annunciarmi che siamo arrivati a.. dove siamo arrivati?
“Oddio, tutto ciò mi sta distruggendo: ho visitato più di dieci città in quattro giorni alla ricerca della ragazza per il mio film e nessuna giovane donna che rispecchiasse i parametri della protagonista. Possibile che nel mondo lei non esiste? La mia piccola e dolce Charlotte non esiste?”
Afferro immediatamente gli occhiali da sole e li infilo prima che lei possa giungere al mio sedile, non posso mostrarmi debole ai suoi occhi.
Sono un regista-attore famoso e le persone famose sono immortali: né invecchiano né sono mai stanche, una sorta di vampiri che invece di succhiare il sangue ti succhiano il cuore e l’anima penetrandoti dentro fino al midollo osseo, finchè non diventano un’ossessione e tu impazzisci cercando di emularli, cercando loro notizie, anche le più insignificanti, ma non puoi far altro che cercarli e amarli senza sapere perché.
-Signor Leto, stiamo atterrando è pregato di allacciarsi la cintura di sicurezza.
Un leggero ghigno si delinea sulle mie labbra, mi volto verso la giovane e con una rapida occhiata, nascosta dai miei occhiali da sole, la seziono cercando di cogliere ogni suo minimo particolare, ogni suo minimo punto di forza e ogni suo leggero difetto.
Credo abbia notato il mio sguardo gravare su di lei nonostante le lenti scure: il rossore sulle sue guance a causa dell’imbarazzo che le sto provocando la rende deliziosa, le da quasi quel tocco di innocenza, che nessuna hostess mai possiede.
-La ringrazio signorina…
Lascio la frase a metà incoraggiandola a terminarla col suo nome.
-Eliza, McRose Eliza.
Dice precipitosamente per paura che cambiassi idea nel domandarle il nome.
Annuisco appena con un leggero sorriso, il pesce ha abboccato.
-Un nome meraviglioso, comunque piacere io sono Jared, Leto Jared.
Le porgo la mano, fingendo di avere un briciolo di modestia.
La stringe delicatamente con un sorriso a trentadue denti e una felicità che le fa arrossire ancor di più il viso.
-La vostra fama vi ha già preceduto, vi conosco, anche molto bene: siete il mio attore preferito.
Proclama come se mi stesse dicendo ‘’Le giuro che sono vergine’’, mentre io penso che a me non mi interessa nulla se io sia il suo preferito o un’amante con cui tradire il suo vero idolo.
-Scommetto che lei dice così a tutti.
‘’Colpita ed affondata.’’
Rimane immobile per qualche secondo come i bimbi quando vengono scoperti mentre fanno qualcosa che non dovrebbero fare, ma non demorde e mi risponde tenendomi (quasi) testa.
-Forse, ma non a tutti lascio il mio numero.
Non mi da il tempo di replicare che si stava sbagliando: a me non aveva lasciato proprio nulla!, che lei sta già andando verso la cabina del pilota.
‘’Bha, le donne.’’
Penso scuotendo appena il capo quando sento qualcosa.
Osservo la mia mano attentamente e scorgo un piccolo pezzetto di carta piegato in quattro parti.
Lo afferro con delicatezza e lo osservo sotto la luce del sole mentre piccole macchie di inchiostro risaltano sulla carta.
Sorrido divertito dalla situazione e dall’abilità con cui quella ragazza mi ha ingannato, infilando il fogliettino di carta nella tasca pensando che avrebbe sempre potuto farmi comodo.
Sento che pian piano stiamo perdendo quota e mi decido ad allacciarmi la cintura di sicurezza.
 
-Mi spiace signore la sua valigia non ha preso questo volo, ci dispiace per questa incomprensione.
L’addetto ai bagagli mormora il tutto con timore, a sguardo basso e con un rossore che a lui non dona.
Shannon e Tomo ridono dietro di me e di me, mentre io inizio ad urlare contro questo pover uomo. So perfettamente che non è colpa sua, ma di quegli imbecilli del precedente imbarco, però con qualcuno me la devo pur prendere!
-Possibile che non si possa viaggiare mai tranquilli con voi! Dove cazzo avete inviato la mia valigia? E quanto tempo ci vorrà prima che giunga in questo aeroporto dimenticato anche da Dio?
Noto che molte persone, sentendomi urlare, si voltano verso di me e così decido di riacquistare la mia calma che Eliza mi aveva infuso qualche minuto prima con la sua abilità, tenendomi pronto alla brutta notizia dell’arrivo del mio bagaglio.
-Entro una settimana, signore.
Mi tolgo gli occhiali e squadro l’uomo: è un tipo panciuto, basso con una testa tonda abitata dai pochi capelli e colorata da un rosso purpureo.
-Scusi credo di non aver capito bene, quanto?
Sto quasi per aggredirlo nuovamente, ma mio fratello prende la parola.
-La ringraziamo, ci chiami quando arriva la valigia.
E dopo aver detto queste semplici parole, mi trascina verso l’uscita.
-Non provate più a ridere o uccido a voi due.
Affermo con convinzione e cattiveria, mentre una sola domanda vagabonda nella mia testa: perché tutte a me?
Shannon e Tomo si trattengono per qualche istante, ma poi crollano.
-Dai fratellino, tutto si risolve. – Sto per perdere la pazienza, quando il maggiore dei due mi porge il suo cellulare e mi mostra una scritta di cui non comprendo il senso. – Questa sera ci andiamo a divertire e non vogliamo obbiezioni! Vero Tomo?
Mi volto verso il mio amico, di solito lui è sempre quello più saggio dei tre e spero ardentemente che contraddica mio fratello, ma nulla da fare annuisce e non posso più obbiettare, tranne che per un punto.
-Con che cosa ci vengo conciato se non ho nulla?
-Ti presterò qualcosa io.
Nulla da fare se Shannon vuole qualcosa, Shannon la ottiene: stasera discoteca
  
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