“Eh, non tutti hanno la fortuna di farsi mettere a letto da
Babbo Natale!”
Bisbigliò il moro ridendo, guardando Mike intento a mettere
a
letto il loro terzo figlio, quasi soffocando nel biancore di quella
lunga barba. “I nostri bambini sono proprio
fortunati, amore mio”.
Ribatté piano il più alto,
rimboccando le coperte a quel piccolo cucciolo dai riccioli dorati,
dandogli il
bacio della buonanotte sulla fronte.
“Ma anche la loro mamma lo
è…” Ridacchiò, spingendo
l’altro
con finta delicatezza fuori dalla stanzetta e inchiodandolo al muro del
corridoio, suggendogli le labbra con le proprie.
“Mmh, sì… In effetti, sono tra le
braccia di Babbo Natale e
mi sta anche baciando!”
Billie Joe scoppiò a ridere, sentendosi preso dalle mani
grandi del suo uomo e baciato nuovamente, tirandogli per dispetto con
una mano la
barba bianca.
“Oh, Mike! Hai rovinato per sempre la mia
infanzia!” Si
lamentò poi, con le labbra rosse per i troppi baci e non
provando nemmeno a
sottrarsi alle lascive carezze dell’uomo della sua vita
travestito da Babbo
Natale per i loro bambini, adesso impegnato a sbottonargli la camicia e
a
leccargli ogni punto sensibile della sua pelle, con quella lunga scia
bianca a
solleticargliela.
“Ooh Mike…” Mugugnò il
più piccolo, ridendo nel sentirsi
strappare di dosso quel sottile indumento e preso di peso sulle spalle
del
biondo, ora con solo il cappello rosso in testa.
“Sei stato un cattivo bambino, Billie Joe! E per questo
sarai punito a modo mio”.
Burbero gli sussurrò all’orecchio, varcando il
lungo
corridoio e aprendo la porta della loro camera letto e richiudendola
con il
sottofondo dei lamenti di Billie Joe Armstrong, ore dopo sudato e con
un gran sorriso
soddisfatto sulle labbra, tra le braccia del suo Babbo Natale.