28/12/2012
3 recensioni>Tap tap
Erano ormai tre ore che correvo senza sosta. Il tunnel non ne voleva sapere di finire. Si udivano solo il lieve rumore che i miei piedi emettevano al contatto con il pavimento umido ed il mio respiro leggermente accelerato. Quando scorsi una fioca luce in fondo, accelerai. Quella tortura stava per finire. Il mio passo si fece ancora più veloce. In pochi minuti raggiunsi la fonte e con un balzo uscii dal tunnel. Mi fermai e mi chinai, poggiando le mani sulle ginocchia in modo da recuperare fiato. Dopo un po’ una lieve folata di vento mi scompigliò i capelli pervinca. Mi accasciai sul prato e mi godetti un po’ i raggi caldi del sole uniti alla fresca brezza.
***
“Terminata anche oggi la sessione di allenamento, eh Mikoto?”
Dopo aver fatto una doccia veloce ed essermi rivestita, raggiunsi il bar di Goro. Erano ormai dieci anni lavoravo con lui.
“Certo, Goro-san! Sono pronta per affrontare ogni genere di prova. Diventerò un Hunter e non sarò più un fastidio per te”
Gli risposi, allegra. Goro mi aveva trovata per strada, quando a soli otto anni avevo ricevuto il ‘battesimo’, subito dopo la morte di mia madre e la scomparsa di mio padre. Come un esperimento fallito mi avevano lasciata in un vicolo, certi della mia morte. Goro era stato l’unico ad aver avuto pietà di me. Mi aveva presa e curata. Incredibilmente, non avevo riportato lesioni gravi che non fossero fratture ed il mio sistema nervoso era perfettamente intatto. Mi spiegò cosa mi avevano fatto, insegnandomi a controllare Ten, Zetsu, Ren e Hatsu. Anche lui ai suoi tempi era stato in grado di usare il Nen, ma un incidente di cui non amava parlare gli aveva impedito di continuare ad usarlo. Goro mi aveva sempre trattata come una figlia. Mi aveva accolta in casa sua e mantenuta, fino ai miei quattordici anni, età in cui riuscii a convincerlo a farmi lavorare con lui nel suo bar. Mi sentivo in colpa quando ripensavo a che peso ero stata per lui in tutti quegli anni, nonostante mi avesse sempre assicurato il contrario. Ed ora cercavo di ripagare, ma sentivo che dargli una mano al lavoro non era abbastanza. No, io gli dovevo molto di più, gli dovevo la vita. Perciò decisi di allenarmi durante il tempo libero e di conseguire l’esame per diventare Hunter. Le cose sarebbero andate molto meglio, sia per me che per lui.
“Devo ammettere che ho un po’ paura per il tuo esame..”
Mi sorrise imbarazzato.
“Goro-san..”
“Sul serio, Mikoto. Pensa sempre dieci volte prima di agire. In quell’esame, niente è come sembra”
“Seguirò il tuo consiglio, Goro-san”
Mi inchinai e mi infilai il grembiule.
“Forza, puliamo questo posto ed accogliamo i clienti per il tuo ultimo giorno!”
***
L’indomani la sveglia suonò presto. Mi preparai vestendomi con un top porpora privo di spalline che mi arrivava a metà fondoschiena, provvisto di un’allacciatura che percorreva il lato sinistro del busto, ed una semplice minigonna nera che arrivava a metà coscia. Una fascia nera mi circondava il girovita e delle calze parigine - anch’esse nere - coprivano le mie gambe fin sopra il ginocchio. Ai piedi, infine, portavo dei semplici stivaletti di cuoio. Preparai una sacca a tracolla in cui misi il necessario per affrontare il viaggio, assieme a dei pugnali ed a qualche composto chimico che mi sarebbe tornato utile come veleno. Infine legai i capelli in un’alta coda. Erano lunghi fino alla zona lombare ed a causa dell’allenamento costante non avevano più un taglio decente. In silenzio uscii dalla mia camera e mi avviai verso la cucina, cercando di non svegliare Goro, ma la luce accesa mi fece capire che era già in piedi.“Buongiorno Goro-san! Come mai così mattiniero?”
“Non c’è bisogno che ti dica che sei come una figlia per me. Che razza di padre sarei se non ti salutassi questa mattina?”
Mi intenerì. Gli sorrisi e presi posto accanto a lui intorno al tavolo per fare colazione.
“Quindi.. Buona fortuna”
Mi augurò Goro, una volta accompagnatami alla porta.
“Immagino che si dica così”
Gli sorrisi nuovamente. Seguì un imbarazzante silenzio.
“Vieni qui”
Mi avvolse in un abbraccio. Era uno di quegli abbracci che mi aveva riservato solo da bambina.
“Grazie di tutto, Goro-san”
“Grazie a te!”
Sciolse l’abbraccio e mi lasciò andare. Una volta voltatogli le spalle, mi sentivo diversa. La mia fronte si corrugò ed il mio viso mutò in una smorfia di determinazione. Le mie labbra si curvarono in un sorriso beffardo ed i miei pugni si strinsero. Mi misi a correre. Ero pronta ad affrontare chiunque e qualunque cosa. Avrei fatto di tutto per superare l’esame.
-Angolo dell'autrice:
Saaaalve! :D
Finalmente sono approdata anch'io nel fandom di Hunter x Hunter! Eccomi qui con una long che sto progettando di scrivere da più di un mese! Come ho già scritto nell'intro, si svolgerà un anno prima della serie, quindi l'esame che la protagonista dovrà affrontare sarà il numero 286. Tutto questo solo per dirvi che sarò un po' lenta ad aggiornare visto che ho un intero esame da 'inventare' e mi sta riuscendo un po' difficile. xD Va beh, spero che questo primo capitolo vi abbia incuriositi almeno un po'! Mi piacerebbe sapere cosa ne pensate! E magari se avete qualche consiglio riguardo alle prove dell'esame.. ^^''
Bene, ho blaterato troppo! :D
Al prossimo capitolo! ^^
_Death Angel