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Autore: Kaori_97    29/12/2012    3 recensioni
Mi scusoo tanto D:
Per sbaglio ieri ho pubblicato solo metà storia... Ora ho aggiustato le cose xD
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-Cal... Ma che...?- Gillian ancora frastornata e non capiva cosa stava succedendo, se ne accorse solo qualche istante dopo.
Lightman si allontanò velocemente da lei.
Anche Foster scatto in piedi dal divano e indietreggiò.
“Gill… Mi dispiace… Non avrei dovuto… ma io…”
“E’ molto tardi... E’ meglio che tu vada Emily.” Rispose timorosa.
“ Tesoro io…” Non riuscì a completare la frase.
“Vai a casa Cal…” Disse abbassando lo sguardo con tono gelido.
Genere: Fluff, Malinconico, Romantico | Stato: completa
Tipo di coppia: Het | Personaggi: Cal Lightman, Gillian Foster
Note: nessuna | Avvertimenti: nessuno
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Seguito della 2x20, quando Burns scompare dalla vita Gillian. Solo Cal la può aiutare...


It isn't the whiskey talking, it 's the heart.



Cal era disteso sul divano di casa sua.
Pensava…
Non sopportava di vedere la sua Gill soffrire. Per un uomo poi…
Un uomo che l’ha abbandonata senza nessuno scrupolo.
Questa cosa lo corrodeva dentro, lo consumava fino al midollo.
In questo momento starà piangendo…
Non riusciva a stare lì con le mani in mano. Doveva fare qualcosa per lei.
Velocemente si alzò prese la giacca, e senza nemmeno avvertire Emily uscì di casa.

In meno di 7 minuti era già davanti casa di Foster.
Voleva farla sorridere, voleva distrarla da tutto il suo stress e la tristezza che aveva accumulato.
Con tanto di scotch scese dalla macchina e andò a suonare al campanello di Gillian.
Dopo pochi istanti l’ amica con un’aria stravolta aprì la porta.
“Cal,” si asciugò le lacrime con la mano. “Cal che ci fai qui?” Chiese cercando vanamente di avere un tono neutro.
“Sono passato a vedere come stavi tesoro… Posso… Posso entrare?” Domandò insicuro.
Lei accennando un piccolo sorriso (forse il primo quel giorno),fece cenno di si con il capo e si scostò dalla porta per farlo entrare.

Foster aveva la testa abbassata, e continuava a fissarsi  la punta dei piedi.
“Allora come stai?” Le domandò l’uomo seduto accanto a lei sul divano.
“Non ti preoccupare.” Rispose con sguardo basso.
Cal le prese le braccia costringendola a voltarsi verso di lui.
“Gillian. Come stai?” Ripeté.
La donna non parlò ma le lacrime tornarono a scendere lungo il suo volto.
Cercò di coprirsi con le mani, ma la stretta dell’amico glielo impedì.
Le avvolse la schiena e la strinse a se.
Lightman cominciò a carezzarle la testa delicatamente.
Detestava vederla così sofferente.
 Le lasciò sfogare la sua tristezza con le lacrime.

“Sai cosa ci vuole ora?” Chiese Cal
“No… Cosa?” Rispose Foster con tono malinconico.
Lo scienziato si alzò andò verso la cucina e da uno scaffale prese due bicchieri.
Poi stappò la bottiglia che aveva portato.
“Adesso ci vuole un bel bicchierino di whisky!” Disse lui.
Poggiò tutto sul tavolino e versò il super alcolico nei due bicchieri, poi ne porse uno a Gillian.
Lei si asciugò le lacrime, lo afferrò e senza perdere tempo lo mando giù tutto d’un fiato.
“Ancora per favore.” Chiese lei porgendo il bicchiere verso Cal.
“Ehi tesoro, avevo detto un bicchierino!” Scherzò l’uomo mentre le versava altro whisky.
La donna accenno un piccolo sorriso. Poi ci diede dentro.

La bottiglia ormai vuota giaceva rovesciata sul tavolino
Erano accoccolati l'una all' altro.
Gillian si trovava avvolta dalle braccia di Cal e sentendosi completamente al sicuro si era addormentata.
 Era da molto ormai che l'uomo la stava osservando mentre dormiva.
Era bellissima. Non riusciva a spostare lo sguardo da lei.
Le guardava gli occhi chiusi, il suo collo affusolato, e le sue labbra.
Le sue bellissime labbra. Voleva baciarla.
Passò altri minuti così, ad ammirarla in tutta la sua bellezza.
 Aveva la bocca leggermente aperta. Più la guardava e più la voglia di baciarla aumentava.
Non ce la faceva più a resistere.
Non era né il momento, né la cosa giusta da fare ma non riuscì a trattenersi.
 Lentamente si avvicinò al suo volto. A separarlo da lei c'erano solo cinque centimetri. Quattro, tre, due... Uno...
-Cal... Ma che...?- Gillian ancora frastornata e non capiva cosa stava succedendo, se ne accorse solo qualche istante dopo.
Lightman si allontanò velocemente da lei.
Anche Foster scatto in piedi dal divano e indietreggiò.
“Gill… Mi dispiace… Non avrei dovuto… ma io…”
“E’ molto tardi... E’ meglio che tu vada Emily.” Rispose timorosa.
“ Tesoro io…” Non riuscì a completare la frase.
“Vai a casa Cal…” Disse abbassando lo sguardo con tono gelido.

Senza aggiungere una parola lui uscì di casa e lei salì le scale fino in camera.

Si gettò sul letto come un’ essere inerme e le lacrime tornarono a rigarle il volto.
Come aveva potuto? Come aveva potuto farle questo?
La sua relazione con Burns era appena finita.
E’ piombato a casa sua si è ubriacato e poi ha tentato di baciarla.
Come aveva potuto farle questo?

Allora lei lui era una delle tante? Una di quelle da una notte e via?
Non riusciva a pensarci. Non voleva pensarci.
Non ce la faceva a sostenere il peso di un’altra delusione.
Decise di andare a letto. Anche se probabilmente non avrebbe chiuso occhio.

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Erano le 07:30 di sera e Cal era nel suo ufficio ancora una volta ubriaco.
Quel giorno non era riuscito a vedere Gillian.
Molto probabilmente lo stava evitando… Ma il fatto era comprensibile.
Perché  si era comportato così? Cosa le era passato per la testa?
L’aveva ferita.
Crederà che la volesse  solo usare…
Ma lui non le farebbe mai una cosa del genere.

Dove dirle tutta la verità, quella che la sera precedente non era riuscito a confessare.

Uscì dal suo ufficio e fermò un’ impiegato per chiedere dove fosse Foster e lui gli rispose che era appena rientrata e ora si trovava nel suo ufficio, ma stava per andare a casa.
Senza nemmeno ringraziare (come al solito) si voltò e camminò verso l’ufficio della collega.

Alla sua entrata spalancò la porta e si fermò di colpo.
Vide la collega che stava preparando le sue cose.
Lentamente si avvicinò.

Lei rimase qualche istante a guardarlo negli occhi, poi si girò e fece per andarsene.
“Gill, no!” La trattene  per la spalla, ma Gillian si liberò.
“Non chiamarmi Gill.” Rispose freddamente.
“No, non andartene!” Stavolta le afferrò la mano.
“Lasciami!” Disse lei svincolandosi con le lacrime agli occhi.

Non riuscendo a fermarla, la prese per la vita tirandola a se, e da dietro l’abbracciò.
“Aspetta Gill…” Le avvolse le spalle con le braccia.
“Cal… Lasciami andare…  Per favore…” Cercò di liberarsi, ma il suo tentativo fu vano.
“Ti prego… Tesoro. Ti prego…” La supplicò lui rafforzando la presa e poggiandole la fronte sulla spalla.
“Perché…? Perché fai sempre così? Io… io credevo di essere diversa da tutte le altre… Non pensavo di essere una di quelle che ti porti a letto, dopo esserti ubriacato.” Disse lei singhiozzando
“No, non lo sei…
“Allora perché lo hai fatto?”
 Io… Io ti amo” Rispose Cal a bassa voce.
Al cuore di Gillian mancò un battito. Poi si riprese.
“E il tuo whisky che parla.” Disse guardando dritto davanti a se.
“No Gill, questa volta no… E’ il mio cuore”
L’uomo sollevo la testa e lasciò la presa liberando Gillian.
“Ora se vuoi puoi andare… “ Disse in fine.

Si aspettava che Foster corresse via, si aspettava uno schiaffo, si aspettava qualsiasi cosa ma non quello.

Lei girò e lo fissò negli occhi, quasi come per cercare una conferma, che trovò quando vide che gli occhi dell’uomo erano lucidi. Poi lo abbracciò.

La sua vita era stata appena stravolta. Ancora una volta.
Aveva il cuore frantumato in mille pezzi.
Ma Cal era appena riuscito a prendere tutti i pezzettini e rimetterli assieme.
E in un attimo tutta la sua tristezza e il suo dolore erano spariti.
Come se si fosse “svegliata” si era accorta che era lui, l’uomo della sua vita.
Quello chela protegge , quello che la sa capire, semplicemente quello  che ha avuto al suo fianco negli ultimi sette anni senza mai rendersene conto.

David Burns non esisteva più.

Cal le cinse nuovamente la vita con le braccia.
“Mi dispiace Gill… Mi dispiace… Non so cosa mia mia passato per la testa ieri… Io… Davvero non so cosa mi sia preso…  Non…”
Foster non lo lasciò finire di parlare.
Si avvicino pericolosamente al suo viso e con un bacio gli tappò la bocca.
Cal inizialmente era come paralizzato, ma subito non perse tempo e rispose al baciò.

Dopo alcuni lunghi attimi si separarono e la donna poggiò la fronte sul petto dell’ uomo, che le baciò la testa.

Le lacrime tornarono a scendere lungo le guance di Gillian, ma stavolta erano lacrime liberatorie e di felicità.
Come aveva fatto a non accorgersi per tutto quel tempo di amare il suo migliore amico?!
Solo ora che poteva assaporare le sue labbra, stringergli le braccia al collo e sentire  il suo corpo premuto contro il suo, se ne rendeva conto.
E ne era certa.
E questa volta non se lo sarebbe lasciato scappare.
   
 
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